Il pensiero della settimana – IV domenica dopo Pentecoste

La parabola del Vangelo di oggi è una lettura della Storia della salvezza: la chiamata è per il popolo ebreo, ma a questo segno di elezione si risponde con indifferenza e rifiuto; a questo punto c’è il castigo e la chiamata di tutti gli uomini, anche dei pagani.

Nella parabola si sottolinea l’amore gratuito di Dio che chiama ogni uomo a partecipare alla sua gioia. Il banchetto, è segno della predilezione di Dio che vuole condividere con noi la sua mensa: un banchetto che è  già in atto (il Regno di Dio è nel mondo).

C’è chi rifiuta l’invito perché non è disposto a mutare il centro di interesse della propria vita. Gli invitati vanno ai propri campi, ai propri affari, anzi qualcuno insulta ed uccide i servi. Non c’è spazio per una gioia donata, immersi nelle nostre piccole soddisfazioni quotidiane: l’amore del Signore è qualcosa che non interessa, tantomeno il pensare alla sua fase finale, al Paradiso.

C’è chi, invece, l’accetta, ma non capisce il significato, non vuole indossare l’abito nuziale. L’amore del Signore è qualcosa che rinnova e, se accettiamo questo amore, “la veste” della nostra vita deve cambiare.

Per questo ha voluto che ci fosse un Banchetto, segno e anticipo di quel banchetto, ed è quello eucaristico, la S. Messa.

A questo Banchetto siamo chiamati dal Padre, in particolare alla domenica. Il Signore non si stanca e continua a chiamarci: vuole che siamo partecipi della sua gioia e si fa cibo per noi.

Chiediamo al Signore di sapere  vivere con fede questo momento, in particolare ogni domenica, nell’attesa di poter partecipare, alla fine, al Banchetto celeste.

don Alberto

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