La preghiera del povero sale fino a Dio
Domenica prossima 10 novembre la Chiesa Ambrosiana celebra la giornata diocesana Caritas (nel 50° della sua fondazione) e la giornata mondiale dei poveri istituita da Papa Francesco a partire dal 2016. La Caritas è stata creata proprio per sensibilizzare le comunità cristiane sul tema della carità, uno dei fondamenti della fede. In questo anno dedicato alla preghiera in preparazione al Giubileo del 2025 papa Francesco, nel suo messaggio per la giornata del povero, ha messo a tema la preghiera del povero a partire da una frase del libro del Siracide: la preghiera del povero attraversa le nubi, né si quieta finché non sia arrivata; non desiste finché l’Altissimo non sia intervenuto e abbia reso soddisfazione ai giusti e ristabilito l’equità.. Dice il papa: I poveri hanno un posto privilegiato nel cuore di Dio; davanti alla loro sofferenza, Dio è impaziente fino a quando non ha reso loro giustizia. Nel nostro tempo la povertà purtroppo cresce. Aggiunge papa Francesco: Quanti nuovi poveri produce questa cattiva politica fatta con le armi, quante vittime innocenti! Eppure, non possiamo indietreggiare. I discepoli del Signore sanno che ognuno di questi piccoli porta impresso il volto del Figlio di Dio e ad ognuno deve giungere la nostra solidarietà e il segno della carità cristiana. Ogni cristiano e ogni comunità sono chiamati ad essere strumenti di Dio per la liberazione e la promozione dei poveri, in modo che essi possano integrarsi pienamente nella società; questo suppone che siamo docili e attenti ad ascoltare il grido del povero e soccorrerlo» (Esort. ap. Evangelii gaudium, 187).
Anche in Italia e nella nostra Diocesi la povertà aumenta, come ha rivelato il rapporto 2023 della Caritas Ambrosiana (uscito il 16 Ottobre scorso) e come attesta l’Istat. Nell’anno a rivolgersi alla rete Caritas sono state soprattutto donne (quasi 6 su 10). Gli uomini erano il 38% nel 2022 e sono diventati il 40,4%. Gli immigrati sono il 63,9%, contro il 60,9% del 2022, i disoccupati sono il 49,1%, mentre si consolida il numero degli occupati che si rivolgono a Caritas, arrivati al 23,9% del totale, a conferma della rilevanza del fenomeno del lavoro povero. Ai centri d’ascolto e ai servizi Caritas continuano a crescere le richieste di aiuto dettate da insufficienza di reddito. Ancora papa Francesco: Ai poveri che abitano le nostre città e fanno parte delle nostre comunità, dico: non perdete questa certezza! Dio è attento a ognuno di voi e vi è vicino. Non vi dimentica né potrebbe mai farlo”. Compito di ogni comunità è ascoltare il grido del povero, non essere indifferenti: i poveri hanno ancora molto da insegnare, perché in una cultura che ha messo al primo posto la ricchezza e spesso sacrifica la dignità delle persone sull’altare dei beni materiali, loro remano contro corrente evidenziando che l’essenziale per la vita è ben altro.
Don Marco Villa referente Caritas decanale e della Comunità Pastorale