Il protagonista del Vangelo di questa domenica è ancora Giovanni Battista. Oggi lo vediamo in un momento difficile nella sua vita: è in carcere a causa della sua coerenza. Giovanni è un uomo in ricerca. Il Vangelo ci racconta dell’ambasciata che affida ad alcuni suoi discepoli per chiedere a Gesù: «Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettarne un altro?».
Perché l’ha fatto? Per rivelare Gesù ai suoi discepoli o perché era un uomo in crisi e necessitava di certezze? Il comportamento di Gesù non corrispondeva alle aspettative, non era il giustiziere dei costumi corrotti dei suoi tempi, ma la rivelazione del perdono di Dio che vuole la salvezza del peccatore. Questo però non ha scoraggiato il Battista, non lo ha portato al rifiuto di Gesù come è successo ai farisei, ma ad una ricerca seria, a delle domande precise, ad un incontro più intimo con il Signore.
È un richiamo forte per noi. Nelle difficoltà, nei dubbi di fede che magari ci portano alla scoraggiamento, siamo chiamati a riscoprire l’essenziale del nostro credere: Cristo morto e risorto, senso della nostra vita.
Gesù elogia Giovanni per questo suo modo d’essere: non è una canna sbattuta dal vento, non un uomo molle, abbandonato a una vita comoda. È coraggioso, ha saputo tenere testa alle autorità corrotte, rimproverare loro la morale fino al martirio e non solo in un atto clamoroso, ma per tutta la vita, giorno per giorno, dall’inizio alla fine.
Ecco un ulteriore richiamo per noi, facili all’entusiasmo del momento, a grandi propositi, ma anche allo scoraggiamento dovuto alla routine della vita, ai fastidi, al non vedere subito i risultati.
Proviamo allora a chiederci: siamo anche noi in continua ricerca del vero volto di Gesù?
Guidati da Giovanni Battista viviamo in pienezza questa terza settimana di avvento.