La settimana che sta per iniziare è particolarmente significativa per la storia della nostra Chiesa locale. Desio ha motivi per guardare alla testimonianza di uomini e donne che hanno offerto e continuano ad offrire un contributo importante all’annuncio del Vangelo.
Lunedì 3 febbraio celebreremo la Messa in Basilica per don Luigi Giussani nel decimo anniversario della sua morte, mentre alle 16 di sabato avremo tutti l’opportunità di conoscere meglio la figura di Pio XI, con la presentazione di una nuova pubblicazione, divulgativa ma precisa nel racconto dei fatti della sua vita. Inoltre durante la Messa delle ore 18.30 sarà presentata una nuova preghiera che, d’ora in avanti, potremo rivolgere a Dio attraverso l’intercessione del Papa.
Domenica prossima 9 febbraio, infine, da eredi dell’impegno di Achille Ratti a favore della pace, con la collaborazione e la partecipazione di associazioni ecclesiali e non ecclesiali e di fratelli e sorelle di ogni credo, nel pomeriggio daremo forma alla marcia della pace.
Sono tutte opportunità che, da desiani, non possiamo trascurare proprio per la ricchezza di contemporaneità di queste figure storiche, ma anche per la modalità di essere in questo 2025 Chiesa nella città.
Vorrei soffermarmi sulla testimonianza cristiana offerta da Achille Ratti alla Chiesa e al mondo, anche a tutti noi. Non posso tacere la mia attenzione alla storia e, in particolare, a quella della Chiesa da fine ‘800 ai nostri giorni. Tra le molte letture compiute al riguardo, mi è caro ricordare il volume di Yves Chiron dal titolo Pio XI, dal quale emerge un uomo, un prete, vescovo e Papa che ha affrontato in modo determinato e concreto molte questioni delicate e complesse del suo tempo, con il tratto del brianzolo completo, capace di visione di insieme, di dare concretezza, passo dopo passo, ai vari aspetti in gioco arrivando a realizzare gli obiettivi.
Il Pontificato di Achille Ratti è spesso descritto come quello di un uomo di governo, capace di districarsi tra le problematiche ecclesiali e politiche del suo tempo ed emerge poco l’attenzione all’uomo di Dio, al discepolo di Gesù Cristo che prega, parla, decide e agisce a partire dalla propria intensa vita spirituale. Pio XI ha sempre indicato la via del Vangelo vivendo lui per primo una dedizione totale e attingendo dalla fede la completa fiducia in Dio. Sono i Santi, in particolare Teresa di Lisieux, Giovanni Bosco e gli altri da lui canonizzati a ispirare il suo agire.
Forse non è inutile continuare a studiare il nostro Papa, non solo come un grande della storia, ma anche come un discepolo che ha accolto l’invito ad essere Santi perché il nostro Dio è Santo.