Carissimi, la Pasqua, come dice il Salmo responsoriale, è “il giorno che ha fatto il Signore”, è la festa per eccellenza, che dà origine a tutte le feste, che i cristiani celebrano ogni otto giorni, nella domenica. E’ giorno di luce e di gioia, che ci aiuta a riscoprire chi siamo noi, perchè possiamo dire che il cristiano è uno che crede e vive la Pasqua, testimoniandola ogni giorno.
Innanzitutto il cristiano è uno che crede nell’avvenimento che gli è stato trasmesso dalla Chiesa: Cristo è morto e risorto.
E’ il mistero centrale della nostra fede, quello che ci distingue da ogni altra religione; è il fondamento della nostra preghiera, della Liturgia, dei Sacramenti che sono “incontro con Cristo risorto” nella Chiesa.
E’ un fatto che non è facile da accettare perchè supera la nostra ragione.
Ecco perchè Gesù deve dimostrarlo: “Gesù si mostrò vivo dopo la sua passione, con molte prove, durante quaranta giorni, apparendo loro”.
Ma quando uno lo incontra e si sente chiamato per nome (v. Maria di Magdala al sepolcro) è troppo contento per non comunicarlo agli altri.
Il cristiano testimonia la sua fede nella Pasqua quando vive come Gesù: quando sa dire il suo sì alla volontà del Padre e crede nel suo amore anche nei momenti più duri; quando vede l’autorità come un servizio e non ha vergogna di mettersi il grembiule e lavare i piedi agli ultimi; quando sa perdonare chi lo mette in croce…
Il cristiano è un ottimista ad oltranza, è uno che vince la guerra con l’amore e il perdono, perchè non si sente mai solo!
Certo non è facile, non lo è mai stato: lo scoraggiamento, la paura di averlo perso è sempre alle porte. Abbiamo bisogno che Gesù ci chiami per nome, giorno per giorno, come Maria, che Gesù ci spieghi la nostra vita e che “spezzi il Pane” che dà forza (come ai discepoli di Emmaus).
Diamoci quindi l’appuntamento ogni domenica a “spezzare il pane”, ad incontrare il Signore risorto, a prendere la forza per testimoniarlo nel mondo. Buona Pasqua.
don Alberto