Domenica in cui si ripongono le bianche vesti
Il nome di questa domenica è collegato alle tappe finali del conferimento del Battesimo ai catecumeni. Anticamente, durante la Quaresima, il vescovo preparava i pagani adulti che volevano diventare cristiani. La conclusione dei diversi riti di passaggio avveniva la notte di Pasqua, durante la quale il vescovo amministrava loro il Battesimo e poi faceva indossare ai neofiti una veste bianca. L’importanza del nuovo abito per i battezzati richiama la novità di vita che in occasione del Battesimo esige la loro completa immersione nell’acqua. Questo gesto fa sperimentare al battezzando dapprima la morte di Gesù (sommersione), a cui segue la risurrezione di Gesù (riemersione). Questo passaggio pasquale è confermato da un altro gesto simbolico: il catecumeno, prima di immergersi nell’acqua, si spogliava degli abiti della vita precedente, che abbandonava nella parte occidentale del fonte battesimale.
Riemergendo dalla parte orientale del battistero all’alba di Pasqua, il cristiano veniva illuminato dalla gloria di Cristo risorto, luce del mondo, creatore della nuova umanità. Questo cambiamento era richiamato anche dal colore bianco della veste con la quale il vescovo lo aveva rivestito.
Il battistero a forma ottagonale ricordava al cristiano che ormai era avvenuta in lui la nuova creazione; anche lui era partecipe del mondo definitivo, che oltrepassa quello iniziale creato da Dio in sette giorni. È il tempo nuovo, inaugurato da Gesù la domenica di Pasqua con la risurrezione dalla morte: la vita di Dio vince il limite che il peccato ha introdotto nell’umanità.
Durante la settimana che seguiva la domenica di Pasqua, i nuovi battezzati partecipavano alle catechesi battesimali, per comprendere i significati spirituali dei riti cristiani e poter così gustare in pienezza la vita ecclesiale.
Utilizzando per sette giorni la stessa veste bianca, riuscivano a testimoniare, a tutti coloro che li incontravano, che da allora in poi sarebbero stati felici di essere membri della comunità spirituale della Chiesa, nella quale erano rinati a vita nuova.
La settimana successiva il vescovo aspettava alla celebrazione eucaristica i neofiti, che gli riconsegnavano di domenica (in albis depositis) la veste battesimale che avevano ricevuto nella notte di Pasqua.
Indossare la veste bianca è come indossare l’abito nuziale: esprime il desiderio di essere degni dell’incontro gioioso con Gesù, per far parte della comunità cristiana a pieno titolo.
Questo simbolo luminoso ricorda anche che c’è una grande analogia tra il cristiano che incontra Dio nel Battesimo con l’episodio della trasfigurazione di Gesù sul Tabor, quando le sue vesti divennero candide come la neve.
Nella lettera ai Colossesi san Paolo ci spiega cosa significa rivestirsi di Cristo: “Scelti da Dio, santi e amati, rivestitevi di sentimenti di tenerezza, di bontà, di umiltà, di mansuetudine, di magnanimità, sopportandovi a vicenda e perdonandovi gli uni gli altri. Ma, sopra tutte queste cose, rivestitevi della carità, che le unisce in modo perfetto”.
don Sandro