Un oratorio estivo diverso: pochi bambini, ma tanto il lavoro di attenzione e preparazione da parte dei responsabili, animatori ed educatori: “Dopo il Covid si vede quanto bambini e animatori ci tengono a stare insieme all’aria aperta”
“Hurrà – Giocheranno sulle sue piazze”. La prima settimana è già passata ma ne restano altre tre, fino al 9 luglio, da vivere insieme tra gruppi, gite e giochi ricalibrati per i numeri ridotti.
Certo è che l’oratorio estivo non ha perso la sua carica.
Ma chi meglio lo può descrivere se non gli animatori?
La loro figura è fondamentale. Sono da un lato coloro che permettono ai bambini di giocare, divertirsi e vivere il loro tempo in modo cristiano, ma è anche per loro un modo di responsabilizzarsi e crescere. Sono suddivisi in due oratori, Santi Pietro e Paolo per i bambini di 4° e 5° elementare e Beata Vergine Immacolata per i ragazzi delle medie, i preadolescenti.
A causa delle restrizioni Covid l’oratorio ha una faccia decisamente diversa: i bambini presenti sono molti meno e raggruppati in gruppi specifici, chiamate bolle. Ciascuna bolla è composta da un numero massimo di bambini, con alcuni animatori, un paio di responsabili maggiorenni e gli educatori.
Gli animatori presenti al BVI si sono detti entusiasti di poter fare il feriale in presenza, anche se non è sempre facilissimo ripensare tutti i giochi.
“Un gioco classico come zattera, che abbiamo sempre usato, non si è potuto fare, perché i bambini erano troppo pochi – ha spiegato un’animatrice – Solo con una dozzina di bambini è tutto da ripensare. Anche se la parte positiva è che ci si conosce molto meglio”.
Un’altra esperienza molto positiva è quella di aver fatto (vivendola) comunità pastorale: tutti i ragazzi di tutti gli oratori hanno unito le forze per fare questa attività: “Prima c’era solo una gita che ci faceva incontrare tutti in piazza (Radiora, ndr), ma comunque spesso si sentivano i cori – ha spiegato un animatore – Ora invece questa esperienza ha permesso di mettere insieme diversi punti di vista. Ci siamo trovati a collaborare”.
I corsi per gli animatori sono cominciati questo inverno e durante il percorso di formazione adolescenti. Già in quell’occasione avevano avuto modo di fare gruppo con membri di altre realtà oratoriane. “Dopo il Covid i bambini e gli animatori ci tengono a stare all’aria aperta – ha spiegato una responsabile – Ho visto i ragazzi subito molto aperti con tutti, hanno fatto in fretta a fare amicizia e ad andare d’accordo”. Eleonora Murero
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