Oggi è il capodanno della vita della Chiesa nel suo celebrare i misteri del Signore.
In preparazione a queste feste, ci sono settimane di preghiera e riflessione.
Come vivere questo tempo?
L’Avvento è l’attesa di una venuta. Per noi cristiani tutta la nostra vita, tutta la storia umana è un’attesa. I non credenti sono portati a pensare alla storia come ad una serie di corsi e ricorsi, senza un progetto unitario.
Per noi credenti la storia ha inizio nel cuore di Dio, che ci ama nonostante i nostri rifiuti, e ha un fine che è la venuta di Gesù: tutta la Creazione è stata fatta per Lui e in vista di Lui.
La venuta di Gesù si realizza in due tempi: una nella storia, il Natale che chiude il Primo Testamento, e una alla fine quando Gesù si rivela giudice glorioso. Meditando le letture di oggi, ci accorgiamo che parlano più della seconda. Nel brano evangelico si fa riferimento alla fine di Gerusalemme e alla fine del mondo, un discorso che ci fa paura. È invece necessario “alzare lo sguardo, perchè la vostra liberazione è vicina”.
Non sappiamo nulla della venuta finale di Gesù: non ci ha detto la data, ma ci ha dato un programma per spendere bene la vita, chiedendo di essere vigilanti e attenti. Nel frattempo, non ci ha lasciati: Gesù cammina con noi, è luce nella vita, ci dà la certezza di farcela.
Cerchiamo, in questo periodo, di fare spazio al Signore che viene vivendo meglio l’incontro domenicale della
S. Messa, scoprendolo nel volto dei poveri e di quelli che soffrono.
don Alberto