I protagonisti dell’Avvento si rincorrono: Maria, contemplata come Immaco-
lata, Isaia, presente come il profeta messianico, Giovanni il Battista, presentato nel deserto come il predicatore e poi in carcere.
Oggi, Giovanni, lo ritroviamo quando Gesù inizia il suo ministero, nell’atto di
battezzare.
Giovanni aiuta i suoi discepoli a riscoprire il primato di Gesù e ricorda che il suo compito è quello di prepararne la venuta, di essere l’amico dello Sposo, quindi, mentre Gesù cresce in importanza, Lui deve diminuire.
Quali insegnamenti ci vengono in questo compito, dal comportamento di Giovanni? Dobbiamo ricordarci che l’annuncio riguarda la Persona di Gesù e non le nostre idee. Dobbiamo essere aperti come Giovanni Battista, ricordando, che è il Signore da conoscere e da amare e che gli altri sono solo strumenti. Giovanni ci insegna che, ad un certo punto, dobbiamo essere capaci di metterci da parte. Ogni educatore deve saper portare chi gli è
affidato a fare scelte libere e responsabili. Anche qui non è facile: il genitore, l’educatore facilmente costruisce progetti, programmi e si fa fatica ad accettare che il figlio o l’educando prenda altre strade.Il taglio è molto più doloroso, ma dovrebbe esserci in tutti il desiderio e la ricerca di che
cosa veramente il Signore vuole in noi e negli altri.
Chiediamo al Signore, allora, di essere come Giovanni Battista alla continua ricerca del progetto di Dio, pronti ad attuarlo.
don Alberto