II di Pasqua
Nel Vangelo di oggi si vede il sorgere del “giorno del Signore” cristiano che è il ”primo giorno dopo il sabato“.
Anche se la prima Comunità celebrava con gli altri ebrei il riposo il giorno di Sabato,
nella coscienza dei discepoli di Gesù diventa sempre più importante il giorno della
Risurrezione, il 1° dopo il sabato, cioè la domenica.
I cristiani, come i primi discepoli, si trovano insieme in questo giorno per incontrarsi
con Gesù risorto, per ascoltare la sua parola, per nutrirsi di Lui e così avere la forza di testimoniarlo.
Per noi cristiani la domenica è la Pasqua settimanale in cui riviviamo lo “spezzare il pane”, l’Ultima Cena, la Passione e la Risurrezione di Gesù.
Un secondo aspetto che risalta dal Vangelo di oggi è che gli Apostoli senza Gesù hanno paura (le porte del Cenacolo erano chiuse) mentre, quando, invece, riconoscono Gesù diventano sereni e contenti. Ci pare di essere fuori dal mondo, eppure non ci dobbiamo scoraggiare perché il Signore è risorto, è con noi, ci sostiene.
Un terzo insegnamento è che Gesù continua la sua opera di salvezza attraverso gli uomini. Come regalo di Pasqua, Gesù dà il potere di rimettere i peccati: dona il suo Spirito agli Apostoli perché possano continuare a dare il suo perdono.
Gesù sa che non è facile credere alla risurrezione e proclama: “beati quelli che,
senza aver visto, crederanno”: tra questi ci siamo anche noi.
Chiediamo al Signore “accresci la nostra fede” e fa che la nostra vita sia testimonianza concreta del Vangelo in cui crediamo.
don Alberto