Il pensiero della settimana

III Domenica di Pasqua

Il Vangelo di oggi ci riporta il Battesimo di Gesù raccontato non nel suo accadere, ma testimoniato,
in seguito, da Giovanni Battista. Gesù è colui che ci salva: come l’agnello pasquale aveva salvato i
primogeniti degli ebrei, in Egitto, così Gesù, con la sua morte e resurrezione, ci libera dal peccato che è la sorgente di ogni schiavitù.

Gesù è “l’Agnello muto e mansueto”, ucciso nell’ora in cui venivano immolati gli agnelli per la Pasqua, crocefisso senza che gli venga rotto nessun osso, come per quelle vittime sacrificali.

Giovanni, poi, parla non tanto “dei peccati” ma “del peccato”, della scelta fondamentale della vita in
cui siamo tentati di mettere il nostro “ io” al posto di “Dio”. Gesù toglie il peccato perché lo porta su di sé: colui che non conobbe peccato, si è fatto peccato per noi sulla Croce! Non è facile scoprire in noi questo peccato, anche se riconosciamo tanti sbagli e abbiamo tanti sensi di colpa. Questo perché Dio lo sentiamo lontano, non come Padre che ci ama e provvede a noi. Come riuscire a riscoprire, allora, Dio Amore e il peccato come rifiuto di esso?

Tutte le Letture parlano dello Spirito Santo. Solo lasciandoci guidare da lui, che è l’amore del Padre e del Figlio, nella preghiera, nella Liturgia, nei Sacramenti… comprendiamo che siamo frutto di questo more e che solo rimanendo docili a questo amore possiamo realizzare in pienezza la nostra vita.

Invochiamo, dunque, il dono dello Spirito Santo su ciascuno di noi, e sulla nostra Comunità parrocchiale e pastorale, sulla Chiesa e sul mondo intero.

don Alberto