Il riferimento al camminare è sempre più frequente. A volte con buone ragioni, altre senza riferimenti precisi. Cammino a partire da dove, per andare verso quale meta, accompagnati da altri o in solitudine?
Mentre pensavo a queste domande ho riletto il nome completo del nostro notiziario: Comunità in cammino.
Nella completezza del titolo si coglie immediatamente che non si tratta di un cammino insensato ma compiuto insieme, come comunità di uomini e donne che vivono la città, alcuni di questi seguono come discepoli Gesù di Nazareth, il Dio con noi. E tra questi un certo numero vorrebbero praticare la fraternità
e, pur consapevoli dei limiti, sono sostenuti dalla certezza che la Grazia di Dio continua ad agire.
Uomini e donne che camminano insieme come discepoli e, proprio per questo, alla ricerca di un dialogo con tutti e con tutte le componenti della città. Introducendomi in punta di piedi nel cammino di questa città riconosco come scelta sapiente di imparare ad ascoltare, di favorire l’ascolto reciproco, di tessere relazioni buone capaci di stemperare i sempre più diffusi conflitti che rischiano di impedire quell’amicizia
civica che genera futuro e costruisce città vivibili. Mi permetto di citare quanto papa Francesco diceva della nostra patrona S. Teresa perchè fa pensare tutti, credenti e pensanti: “è una delle Sante che più ci parla della grazia di Dio di come Dio si prende cura di noi, ci prende per mano e ci permette di scalare la montagna della vita se solo ci lasciamo trasportare da Lui”
Con riconoscenza e in cammino come comunità.
don Mauro