Bibbia e liturgia: la parola diventa vita vissuta

Alcune domande a don Alberto che, da venerdi 13 ottobre alle 15.30 presso il Centro, invita tutti agli incontri di catechesi biblica e liturgica.

Don Alberto, ci spieghi come e quando nasce l’idea di questi incontri?

Da quando sono qui a Desio, cioè dal 2017, tengo questi incontri settimanali: allora c’erano corsi dell’università del tempo libero e io ho preso il posto di Don Elio Burlon, che era malato. Da qualche anno invece questi incontri sono a cura della nostra Comunità Pastorale come momento di approfondimento sulla Parola di Dio, che per un cristiano è il centro della propria fede.

Tutti possono partecipare? Chi di solito li frequenta? Servono particolari qualità?

In questi anni la frequenza è sempre stata buona, circa 20-25 fra pensionati e casalinghe, visto che gli incontri si tengono sempre al venerdi pomeriggio, provenienti da varie zone di Desio. La partecipazione è libera, non serve la laurea o sentirsi un esperto, ma tutti possono scoprire in quel libro, forse poco conosciuto dai cristiani, che è la Bibbia, quel tesoro di cui abbiamo bisogno per orientare la nostra vita e i nostri pensieri. In ogni caso, se ci fossero richieste, potrei rendermi disponibile anche in orario serale.

Quali sono i temi che vengono trattati e come funziona l’incontro?

Negli anni scorsi abbiamo trattato vari temi quali il libro dell’Esodo o la storia dei concili, o la visione della donna nella Bibbia. L’anno scorso abbiamo iniziato il libro degli Atti degli Apostoli e nel 2024 arriveremo alla fine del testo. La modalità è semplice. Ognuno porta da casa la Bibbia, si legge un capitolo, io ne faccio la lectio, cioè metto a fuoco i messaggi centrali, le parole chiave, i luoghi; da ultimo pongo alcune domande per capire cosa dice a me quel testo. Segue un dialogo e un confronto libero. Questa parte dura 45 minuti circa e l’ultimo quarto d’ora lo dedichiamo al pensiero liturgico, con la meditazione sulle letture della domenica. Come vedi un metodo semplice e alla portata di tutti.

Cosa dice a noi cristiani del 2023 un testo come quello degli Atti?

Descrive la vita della Chiesa dei primi anni del cristianesimo, ma si resta stupiti nel percepire che i problemi o le difficoltà vissute ormai 2000 anni fa siano molto simili a quelli di oggi. Pensiamo ad esempio ai dissidi tra Pietro e Paolo, al dibattito sull’apertura al mondo esterno, all’uso dei beni. Possiamo scoprire che anche i primi cristiani non erano certo dei perfetti, un po’ come noi oggi.
Mi dà un motivo per cui val la pena partecipare a questi corsi? Oggi un cristiano è chiamato a confrontarsi con un mondo spesso indifferente e a saper dire quali sono le ragioni della propria fede: queste motivazioni si trovano solo nella Parola di Dio e nei Vangeli di Gesù Cristo. Da lì dobbiamo partire.

Vito Bellofatto