MESSAGGIO DI PAPA FRANCESCO PER LA PACE
l messaggio di Papa Francesco, in occasione della giornata mondiale della Pace, è dedicato all’uso e all’abuso delle nuove tecnologie che possono mettere a rischio la tutela dei diritti umani e il perseguimento della giustizia e della pace.
All’inizio di ogni anno il Papa ci invita a ragionare sul tema della pace e,visto quanto succede in varie parti del mondo il tema è di scottante attualità. Il tema da lui affrontato quest’anno ci riguarda tutti perchè parla del rapporto fra i nuovi strumenti digitali e tecnologici, che controllano la vita di ciascuno di noi, e i valori etici e morali sul loro corretto uso. “Le straordinarie conquiste della scienza e della tecnologia, grazie alle quali si è posto rimedio a innumerevoli mali che causavano grandi sofferenze possono contribuire a un migliore ordine della società umana e al miglioramento delle condizioni divita dell’uomo”.
Le nuove tecnologie, specie nella sfera digitale, ci offrono pertanto grandi opportunità, ma anche gravi rischi e il Papa ci pone perciò subito 2 domande: “quali saranno le conseguenze, a medio e a lungo
termine, delle nuove tecnologie digitali? E quale impatto avranno sulla vita degli individui e della società, sulla stabilità internazionale e sulla pace?”.
Negli ultimi decenni le nuove tecnologie hanno cambiato il volto delle comunicazioni, dell’istruzione, dei consumi, delle interazioni personali e di molti aspetti della vita quotidiana.
Questo vale anche per le forme di intelligenza artificiale e il Papa sottolinea subito che queste “possono solo imitare o riprodurre alcune funzioni dell’intelligenza umana, ma che non possiamo presumere a priori che lo sviluppo delle nuove tecnologie apporti un contributo benefico al futuro dell’umanità e alla pace tra i
popoli”.
Sappiamo bene che l’intelligenza artificiale diventerà sempre più importante, con le sue promesse di risparmio di tempo e fatiche e di produzioni più efficienti, ma dobbiamo essere consapevoli che essa dovrebbe “salvaguardare i diritti umani fondamentali, introdurre importanti innovazioni nell’agricoltura, nell’istruzione e nella cultura, un miglioramento del livello di vita di intere nazioni e popoli”.
Le preoccupazioni del Papa diventano ancora più pressanti quando si occupa delle questioni etiche legate al settore degli armamenti. “La possibilità di condurre operazioni militari attraverso sistemi di controllo remoto ha portato a una minore percezione della devastazione da essi causata e della responsabilità del loro utilizzo”.
Pertanto l’uso dell’intelligenza artificiale in operazioni belliche pone serie domande in quanto “la capacità umana di giudizio morale e di decisione etica è più di un insieme di algoritmi, e non può essere delegata alla programmazione di una macchina. Il mondo non ha proprio bisogno che le nuove tecnologie contribuiscano all’iniquo sviluppo del commercio delle armi, promuovendo la follia della guerra. Le più avanzate tecniche non vanno impiegate per agevolare la risoluzione violenta dei conflitti, ma per
pavimentare le vie della pace”.
Un ultimo punto importante riguarda l’educazione e in special modo delle nuove generazioni. Le tecnologie digitali hanno moltiplicato la possibilità di nuove comunicazioni, ma rimane forte la domanda sul tipo di relazioni che vengono offerte. “L’educazione all’uso di forme di intelligenza artificiale dovrebbe mirare soprattutto a promuovere il pensiero critico“.
È necessario che gli utenti di ogni età, ma soprattutto i giovani, sviluppino una capacità di discernimento nell’uso di dati raccolti sul web e tener conto dei rischi delle fake news e delle paure ancestrali che si
nascondono dietro le nuove tecnologie”.
La tentazione da combattere è quella di alzare dei muri per ostacolare l’incontro con altre culture e lo sviluppo di una pacifica coesistenza.
Vito Bellofatto
Il testo integrale del messaggio su www.chiesadimilano.it/news