La domenica che celebriamo fa parte dell’Ottava del Natale e la liturgia è contemplazione di questo mistero: la Chiesa ha quasi paura che i suoi fedeli riducano il Natale a una giornata, senza poi prolungarlo nella vita.
Questa domenica è l’ultima dell’anno civile, occasione ottima per un bilancio di quest’anno. I due aspetti non sono in contraddizione, anzi potremmo dire che la riflessione sul Natale fa sorgere dentro di noi delle domande che possono servire al nostro esame di coscienza per il bilancio spirituale.
Il Vangelo ci riporta il Prologo di Giovanni: in poche righe ci richiama la Storia della salvezza. Dall’inizio
nell’eternità “il Verbo era presso Dio, il Verbo era Dio. Nulla è stato fatto senza di Lui. In Lui era la vita e la vita era la luce nelle tenebre.Il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi”
Ma purtroppo “il mondo non lo ha riconosciuto; venne tra i suoi e i suoi non lo hanno accolto”. È il mistero
del peccato, del rifiuto “Ma a quanti, però, lo hanno accolto ha dato il potere di diventare figli di Dio”. È il mistero dell’amore gratuito e fedele del Signore nei nostri riguardi. Abbiamo provato a stupirci e a ringraziare il Signore per l’amore folle che per noi si è fatto carne, condividendo ogni nostra esperienza umana, anche di dolore e di morte?
Abbiamo ringraziato il Signore che mediante il dono dello Spirito Santo ci ha resi figli amati dal Padre?
Siamo convinti che la pace nel mondo è innanzitutto frutto di tanti cuori rappacificati dal Signore? Con la pace del Signore nel cuore, buon anno a tutti.
don Alberto