Consigliare nella Chiesa

Rinnovo dei consigli pastorali

In vista del prossimo rinnovo dei membri del Consiglio Pastorale della Comunità riassumiamo qui alcune indicazioni che il Direttorio per i consigli pastorali parrocchiali e di comunità chiede come caratteristiche ai suoi consiglieri

La chiave di lettura della complessità della Chiesa dei nostri giorni sta nella comunione e nella corresponsabilità di tutti i fedeli. A questo va sicuramente collegata la prospettiva missionaria da perseguire, sia mediante una presenza significativa dei cristiani negli ambiti della vita civile, sia mediante una vita di fede capace di una forza attrattiva da esercitare nei confronti di tutti, battezzati e non.

Per questo ai consiglieri pastorali è richiesta una particolare sensibilità nei confronti della comunità in cui si trovano a operare, parallelamente ad una formazione, soprattutto spirituale, che li aiuti ad affrontare le varie problematiche. La vita e l’azione pastorale della Comunità Pastorale non sono lasciate al caso o all’iniziativa estemporanea di sacerdoti, fedeli o gruppi presenti nelle parrocchie; a partire dalla liturgia, principio della vita cristiana, lo strumento principale per realizzare una effettiva comunione e unità è un progetto pastorale, in cui viene delineato lo sguardo sul futuro della comunità, condiviso nel Consiglio pastorale.

• Il Consiglio pastorale è luogo di pensiero, più che di organizzazione;

  • luogo di discernimento e lettura dei segni dei tempi;
  • luogo di fraternità e condivisione; luogo in cui, con sensibilità diverse, si condivida la stessa preoccupazione per la missione;
  • luogo che sappia guadagnarsi autorevolezza davanti alla comunità; • luogo in cui si valorizzino concretamente disponibilità, capacità e competenze di ciascuno.
  • Il Consiglio Pastorale è l’organismo che orienta la vita della comunità, avendo cura di definire le iniziative che mantengono la vivacità e l’identità delle singole parrocchie e di favorire la condivisione dei doni, delle risorse e delle proposte all’interno di tutta la comunità.
    La diaconia, incontrandosi più frequentemente, ha invece il compito di accogliere le indicazioni provenienti dal Consiglio pastorale, traducendole in iniziative concrete e coordinando e stimolando l’attività delle commissioni parrocchiali.

Se queste parole possono sembrare particolarmente impegnative o rivolte a specialisti, in realtà i membri del Consiglio pastorale sono persone che cercano di vivere pienamente il loro essere cristiani, che hanno capacità di dialogo e conoscenza dei concreti bisogni della comunità, che si preoccupano del bene dell’intera comunità, evitando lo spirito di parte, in piena comunione con la Chiesa.

Per questo motivo il 14 e il 21 aprile saranno raccolte nelle chiese le autocandidature o le segnalazioni di candidature, per la formazione del nuovo Consiglio pastorale che verrà eletto con le votazioni del 26 maggio ed è importante che ciascuno si interroghi sulla propria possibilità di vivere in prima persona questa esperienza.
Marina Doni