Un uomo, un fratello, un prete.

Essere amici di Gesù cosa significa?

Semplicemente vivere, oppure lasciarsi convertire il cuore e, perciò ogni decisione e azione, dall’amicizia con Cristo Gesù?

La domanda non è fuori luogo in nessun momento, ma è ancora più per­ti­nente oggi, mentre siamo in festa per l’Ordinazione presbiterale av­ve­nuta ieri in Duomo.

Siamo in festa per e con i 17 novelli sacerdoti, tra cui il nostro con­cit­ta­di­no Edoardo.

Diventare preti significa qualcosa che cambia radicalmente la vita di un uo­mo, perché la rende completamente relativa a Cristo. Dove il “re­la­ti­vo” significa l’essere in relazione, lasciarsi attrarre e vivere da ami­ci di Gesù.

Nel linguaggio evangelico diventa allora vivere non più per se stessi, ma per Cristo, a servizio della famiglia dei figli di Dio che è la Chiesa.

La verità della sequela non è avere doti personali, ma mettere tutto di sé, comprese le migliori doti personali, a servizio dell’annuncio del Vangelo.

Nella gioia di questo giorno, carissimo don Edoardo, vorrei augurarti di essere un uomo, un fratello, un prete, che non vive per altro se non per dare Cristo e la buona notizia che Cristo ci consegna.

Un uomo, un fratello, un prete, che cerca ogni giorno di nutrirsi con e nella preghiera che tutto unifica in Lui. Un uomo, un fratello, un prete che, anche nella fatica e nella delusione, torna alla sorgente della propria vocazione, che è l’essere amico dell’unico Signore e Maestro.

Un uomo, un fratello, un prete, che sta in mezzo alla gente come “testimone dell’invisibile”. La Comunità di Desio, con i suoi preti e le consacrate ti accompagna, perché tu possa essere oggi e per sempre ”Suo amico”.

don Mauro