Una città sempre giovane

Desio è città da un secolo! 1924 – 2024

Sono cento anni di storia, cento anni di vita, di intrecci tra gioie e dolori, vicende familiari e sociali. La storia di una città non è estranea alla storia della nazione e del mondo intero, ma ne è inscindibilmente legata e, al tempo stesso, espressione. Percorrendo le strade della nostra città si possono individuare ancora alcune caratteristiche del suo passato remoto e recente e, al tempo stesso, si riconoscono i segni dell’oggi.

Si vedono luoghi che hanno caratterizzato la vita sociale negli anni ’30 del secolo scorso, come i cortili, ma anche tracce di un’epoca industriale negli anni ’70 e ’80. Si individuano zone più recenti, ma anche alcune zone in decadenza. I pensieri che condivido con voi nascono da un grande amore per questa città nella quale vivo da oltre un anno.

Ho apprezzato da subito le tante potenzialità e le fatiche. Come Chiesa, come cristiani e preti, vorremmo vivere a servizio della città, della sua storia, riconoscendone i tratti vitali per favorire interazioni e collaborazioni, per mettere in dialogo differenze e per annunciare la gioia di dare un senso al vivere e all’operare quotidiano: il Vangelo di Gesù.

Quattro figure, tra i tanti desiani, ci possono aiutare nel continuare a generare storia di vita buona per la città:

  • Achille Ratti, poi Pio XI, che ha operato con tenacia e determinazione a favore della pace tra i popoli e le nazioni, ha aperto la Chiesa a mondi fino ad allora lontani e sconosciuti, ha sostenuto con l’Azione Cattolica il qualificato impegno dei laici nel mondo.
  • Luigi Giussani, un uomo, un prete tutto brianzolo, essenziale e coinvolgente, capace di visione, ma anche concreto nel darne realizzazione. Negli anni turbolenti del ’68 diceva tra l’altro che la comunione con Dio Padre e tra noi cristiani è la modalità con cui partecipiamo alla costruzione di un mondo più giusto, vero e bello.
  • Lucia Pulici, missionaria saveriana e donna del Vangelo che con Celestino Cattaneo, poi Vescovo cappuccino di Asmara, sono il segno di una Chiesa aperta al mondo fino al punto di andare lontano per annunciare il Vangelo. La festa di Desio non è solo un rito, una scadenza ma occasione per tornare all’origine della storia affidando alla Regina della Pace, così chiamata da Pio XI, il presente e il futuro.