Il Consiglio Pastorale Cittadino, rappresentativo delle cinque realtà parrocchiali desiane, riunitosi in seduta ordinaria il giorno 22 maggio c. m., ritiene di non poter passare sotto silenzio l’episodio di devastazione lucidamente progettato (con forte sospetto di azione intimidatoria) e perpetrato a danno di una struttura di proprietà del Comune, destinata all’insediamento del Consorzio Desio Brianza e sita nell’area del Polo tecnologico.
Religiosi e laici della Comunità Pastorale sono unanimi nell’esprimere con fermezza la propria condanna morale ritenendo l’accaduto di estrema gravità e sintomatico di un clima sociale pervaso da un profondo malessere: l’intenzione che ha portato alcune persone ad agire in modo così scellerato, qualunque essa sia, esprime la precisa volontà di opporre al civile confronto la logica della cieca violenza.
A ciò si aggiunga la tristezza di constatare che un bene di tutti (e che tutti dovranno ripagare) non è percepito come un’opportunità di crescita e di valorizzazione della città, da tutelare e condividere, ma è fatto oggetto di un’intenzionale e sistematica azione distruttiva. Del resto si registrano con preoccupante frequenza comportamenti trasgressivi e prevaricatori, che minacciano la pacifica convivenza e generano insicurezza sociale.
Agli autori del misfatto, non senza rammarico, si possono applicare le parole dell’apostolo Paolo nella lettera ai Romani, dove dice che “poiché hanno disprezzato la conoscenza di Dio, Dio li ha abbandonati in balìa di un’ intelligenza depravata”che li ha resi “ingegnosi nel male” (Rm 1, 28-30).
Rimane essenziale il fermo impegno di ciascuno di noi a testimoniare e incoraggiare la legalità e a vivere in modo attivo e responsabile nel tessuto sociale, con una crescente consapevolezza del proprio ruolo, in conformità ai principi di sussidiarietà e solidarietà.
A questa dichiarazione, in consonanza di valutazioni e di intenti, si associano anche il Rettore e gli operatori del Collegio Arcivescovile “Pio XI” e i responsabili del collegio “Paola Di Rosa”.