Autore: Andrea Pizzi

  • Un’Arena… in Centro

    Un’Arena… in Centro

    Al via quattro mesi di iniziative culturali per sostenere i lavori alla cupola della Basilica

    Musica, teatro, incontri, ascolti d’organo, esibizioni di cori: tutto questo è contenuto in un variegato cartellone di eventi che saranno ospitati a Desio nel teatro Il Centro, nelle chiese cittadine e nelle piazze. Protagonisti i gruppi e le associazioni cittadine.

    A settembre la Fanfara dei Bersaglieri in Piazza Conciliazione, due band musicali, uno spettacolo
    in teatro e una serata di ascolto strumentale presso la chiesa dei SS. Pietro e Paolo.

    Il teatro Il Centro, sala della comunità parrocchiale dei SS. Siro e Materno a Desio, scommette sul futuro e diventa un’Arena… in Centro. A partire da settembre la sala di via Conciliazione ospiterà una rassegna artistica che ha lo scopo di sostenere il progetto ‘Salviamo la cupola’.
    Ma è anche l’occasione per rilanciare uno spazio che per la città ha sempre rappresentato un punto di riferimento per le manifestazioni culturali.
    “Pensando alle iniziative per la raccolta fondi destinati alla cupola – afferma Mons. Gianni Cesena – abbiamo voluto coinvolgere le associazioni e i gruppi, chiedendo loro di mettere a disposizione le proprie virtù artistiche. Ne è nato un progetto che rappresenta una modalità con la quale la comunità parrocchiale offre alla città una proposta culturale originale e variegata, nella logica di una Chiesa locale fortemente inserita nella vita sociale della città”.
    Per l’occasione è stato ideato un logo (firmato dal giovanissimo Federico Morsia): ci sono le lettere A (per Arena) e C (rivolta verso il basso, per Centro, ma anche a rappresentare il semicerchio di un auditorium); c’è poi un triangolo rosso, simbolo ‘play’, a simboleggiare lo scatto verso la ripartenza.
    Ma l’Arena non sarà solo il teatro. Sarà un’Arena ‘diffusa’: alcune proposte verranno infatti ospitate nelle chiese o nelle piazze cittadine.
    In pieno tempo di pandemia non è stato facile organizzare e reperire le risorse per riaprire il teatro (che è stato oggetto di un radicale intervento di sanificazione e restyling) e pianificare gli eventi. Ma il traguardo è stato raggiunto grazie al decisivo contributo della Fondazione Giancarlo Pallavicini e della Fondazione Cariplo. Prezioso l’aiuto della Fondazione per la Comunità Monza e Brianza e dell’Impresa Moretto di Desio. Essenziale il supporto dell’amministrazione comunale di Desio e della Regione Lombardia. Senza dimenticare i tanti volontari che da mesi stanno lavorando per trasformare in realtà questa iniziativa.
    Il programma è ampio e strutturato e si snoderà lungo gli ultimi quattro mesi dell’anno: ci saranno spettacoli teatrali, esibizioni di band pop-rock-funky, proposte legate alla musica classica, alla lirica e al bel canto, ascolti d’organo e bandistici, oltre a una vera e propria rassegna di cori. 
    Da settembre a dicembre sarà dunque possibile usufruire di una proposta culturale di qualità e per tutti i gusti.
    L’iniziativa viene realizzata con il coinvolgimento delle realtà associative, di artisti desiani e del territorio, di gruppi che in qualche modo hanno un legame con la città. In tanti hanno aderito con entusiasmo: “Tutte le iniziative vogliono dare una possibilità di ricreare legami e relazioni che, in qualche caso, si sono sfilacciate durante l’esperienza della pandemia – aggiunge Mons. Cesena-. Mettersi insieme, creare alleanze e progetti condivisi può rappresentare un modo per ripartire guardando al futuro”.

    Il teatro Il Centro avrà una capienza ridotta a 154 posti, nel pieno rispetto delle norme anti-Covid: sarà possibile accedere agli spettacoli attraverso una prenotazione e, secondo le attuali normative, presentando il Green Pass.

    Anche gli ingressi nelle chiese cittadine per le varie proposte saranno a numero limitato, seppure ad ingresso libero, secondo la capienza consentita nelle chiese.

    Andrea Pizzi

  • Cupola, al via i lavori di restauro

    Mons. Gianni Cesena con una porzione della nuova copertura della cupola

    Sabato 22 maggio verrà posizionata la gru e si aprirà il cantiere che rimarrà attivo per circa nove mesi

    La data annunciata è quella di sabato 22 maggio 2021: il centro storico sarà pressoché blindato per consentire il passaggio e il posizionamento della gru che verrà elevata fino agli oltre 60 metri di altezza della cupola della basilica dei SS. Siro e Materno. Siamo dunque vicini all’inaugurazione del cantiere nel quale per circa nove mesi decine di operai si prenderanno cura della copertura in ardesia del simbolo della città di Desio, ammalorata dal tempo e dagli agenti atmosferici.


    Da sx: Massimo Brioschi, Marco Sala, Luigi Losa, Marta Petenzi, Roberto Corti, Mons. Gianni Cesena e Gianluca Gatto

    Nella suggestiva cornice di un altro luogo simbolo desiano, la Sala delle colonne di Villa Tittoni, lunedì 10 maggio si sono riuniti i principali attori del progetto di recupero: Mons. Gianni Cesena, parroco di SS. Siro e Materno e responsabile della Comunità Pastorale cittadina; Roberto Corti, sindaco di Desio; Marta Petenzi e Luigi Losa, rispettivamente segretario generale e vicepresidente di Fondazione della Comunità Monza Brianza onlus; Gianluca Gatto, progettista e direttore lavori; Massimo Brioschi, storico; Marco Sala, coordinatore del gruppo di lavoro ‘Salviamo la cupola’; Elia Ranza, titolare di Caliber srl, impresa esecutrice dei lavori.

    “La parrocchia si rivolge a tutti i cittadini desiani e non solo – ha detto ha detto Mons. Gianni Cesena -. Facciamo un appello alle donne e agli uomini di buona volontà perché questo intervento possa essere portato a termine con successo e la città stessa possa ritrovarsi attorno alla sua basilica con un’identità più forte”. L’obiettivo è quello di sostituire le 28 mila scandole che ricoprono la cupola, costruita nel 1895: “Questo intervento – ha continuato il parroco – ha una molteplicità di significati. Il più immediato è quello della tutela di un bene artistico che è importante per tutta la città. Ma questo monumento è anche una chiesa, dove ogni giorno si celebrano importanti funzioni che riguardano la vita delle singole persone. E’ la casa di una comunità cristiana che si inserisce nella storia della città, per i servizi che intende continuare a svolgere nel campo religioso, ma anche in quello educativo e sociale, con l’attenzione ai poveri e alle situazioni di bisogno. Non dimentichiamo poi il carattere spirituale di questo luogo, che vogliamo tutelare: ogni chiesa è un richiamo all’interiorità dell’uomo. L’ho definita un’oasi di pace, di riflessione e di preghiera. In questo caso non si rinnova solo un rivestimento: si deve rinnovare anche il cuore interiore della città, la sua identità, il suo sguardo sul futuro”.

    Particolare dell’attuale copertura della cupola

    Il sindaco di Desio Roberto Corti ha ricordato come l’amministrazione comunale intenda sempre “mettersi al fianco di chi nella città si occupa degli altri. Nel caso specifico la Basilica è uno dei simboli della città, insieme al suo campanile e a Villa Tittoni. Tutti ci sentiamo corresponsabili del mantenimento di quello che è un bene storico, simbolo di fede, ma anche simbolo laico, visto che il cuore della città è costruito proprio attorno a questo edificio”.

    Secondo Massimo Brioschi, uno dei maggiori esperti delle vicende storiche desiane, quando “si arriva sotto la cupola si viene catapultati nel tempo alla fine dell’Ottocento, in un mondo di valori completamente diverso da quello attuale”. “La cupola non è solo il tetto di un edificio sacro – ha detto Brioschi -, è una creazione anomala, tanto è vero che quando sono stati avviati i lavori non era prevista. E’ nata durante l’esecuzione dei vari progetti. In quest’opera c’è di tutto: l’orgoglio campanilistico, le tensioni sociali, le ambizioni di avere una cosa fuori dall’ordinario, i tentativi di coordinare tutta la realtà cittadina intorno ad un unico progetto. Alla fine dell’Ottocento Desio stava uscendo dal ‘suo’ Medioevo: cessava di essere una realtà contadina e cominciava ad entrare in contatto con una realtà sociale, economica, produttiva complessa, che la proiettava in ambiti sempre più grandiosi”.

    Brioschi ha raccontato un episodio che spiega “il tentativo di convogliare tutte le tensioni dell’epoca in un progetto che doveva catalizzare tutte le forze cittadine. Quando iniziarono i lavori c’era il problema di posizionare e movimentare i materiali in arrivo via ferrovia. Non c’era lo spazio fisico per muoversi. Venne ideato un progetto di una complessità incredibile. Venne demolita l’abside della vecchia basilica. I cittadini desiani, gratuitamente, con la loro carriola, si presentarono tutti i sabati e le domeniche: caricavano la carriola di macerie, la portavano alla stazione, creando la rampa che sale alla stazione, fatta praticamente di cocci della vecchia basilica. Nel frattempo la fabbriceria comprò un terreno di fianco alla stazione da cui cavare sabbia. In questo modo i desiani, dopo aver portato i cocci alla stazione, tornavano in centro con la carriola piena di sabbia, utile per la costruzione della nuova basilica. Questo sistema è andato avanti per quattro anni. E’ un lavoro colossale, in gran parte collettivo. Qui non c’è di mezzo il tetto di un edificio di culto, c’è di mezzo l’identità desiana. Lasciarla andare vuol dire mandare in pezzi il nostro essere desiani”.

    A pochi passi dalla croce sommitale

    Per sostenere l’ambizioso impegno la Parrocchia SS. Siro e Materno ha attivato anche un Fondo presso la Fondazione per la Comunità Monza Brianza onlus. Il segretario generale Marta Petenzi ha affermato che “le due parole chiave sono comunità e solidarietà. Questo si coniuga bene con l’attività della Fondazione, che opera da oltre vent’anni sul territorio, sostenendo progetti in ambito sociale, culturale e ambientale. Per lo specifico progetto relativo alla cupola desiana è stato attivato un fondo solidale, aperto a tutti, per consentire a tutti, cittadini e imprese, di contribuire con una donazione”. Tutte le indicazioni per devolvere un sostegno economico si trovano nella pagina del sito internet della Fondazione dedicata al progetto ‘Salviamo la cupola’.

    Luigi Losa, vicepresidente della Fondazione, ha sottolineato “quanto questo bene sia ben più di una cupola, sia per quello che è stato vissuto dalla comunità che l’ha realizzata, sia per quello che rappresenta soprattutto oggi, in un momento di disorientamento, di stanchezza e di sfiducia”. Secondo Losa “queste operazioni possono rappresentare un motivo in più per ritrovarsi attorno a elementi che non sono solo simbolici, sono qualcosa di necessario e utile alla propria vita personale e comunitaria. La Fondazione non è solo un ente erogatore, ha il ruolo di stare al fianco delle comunità per aumentare questo spirito di appartenenza e di salvaguardia di un’identità”.

    La comunità parrocchiale sta proponendo una serie di iniziative per sensibilizzare fedeli e cittadini. E’ nato un gruppo di lavoro, coordinato da Marco Sala: “C’è una domanda di fondo: ma in un momento come questo è giusto chiedere alle persone di contribuire ad un’opera così costosa? Rispondo di si – ha detto -. E’ il momento giusto per riprendere con gli investimenti. Se riusciamo a coinvolgere le persone attorno a questo progetto stimoliamo anche la generosità delle persone. Chiediamo alle persone che in questo periodo non sono state colpite dal Covid di essere generose, per ridare fiato e speranza a tante altre persone che hanno avuto un periodo più difficile”.

    Il rifacimento della copertura della cupola richiede una spesa di 800.000 euro. Regione Lombardia e Comune di Desio hanno concesso un contributo di circa 200.000 euro. Servono dunque circa 600.000 euro. E’ stato ottenuto un finanziamento, che rappresenta una rete di protezione: “L’importante è coprire questo investimento in pochi anni – ha aggiunto Sala -, altrimenti bloccheremmo tutto quello che la parrocchia vuole fare anche per altre situazioni non meno importanti. Don Gianni ha ricordato più volte che la parrocchia non vuole venire meno, nonostante questo impegno di emergenza, a tutte le iniziative sociali che svolge”.

    Immagine mozzafiato dalla cima della lanterna

    Gianluca Gatto è l’architetto che sta seguendo la progettazione e la direzione lavori: “Ho inizialmente cercato di raccogliere documentazione, volendo innanzitutto capire che tipo di intervento fosse stato fatto nel 1976 – ha dichiarato -. In quell’occasione è stata cambiata una parte della sottostruttura lignea per quasi 40 mc, oltre a tutte le parti esterne in ardesia, che è arrivata dalla Liguria. Questo lavoro di studio è stato prezioso e mi ha permesso di comprendere spessori, dimensionamento e trattamento delle scandole, il tipo di chiodi in acciaio inox utilizzati e via discorrendo. Ci stiamo ora adoperando, attraverso tutta una serie di rilievi e di studi, di realizzare un’opera che possa durare nel tempo. L’ardesia arriverà dalla valle di Fontanabuona, vicino a Genova”. L’azienda incaricata per i lavori è Caliber srl, con sede in Val Seriana, nella bergamasca. Il titolare Elia Ranza si è detto “orgoglioso” di poter effettuare questo lavoro: “Ci teniamo tantissimo, lavoriamo da sempre con passione. Lo faremo anche questa volta, in un’opera così importante per la città di Desio” – ha concluso.