Nell’episodio della moltiplicazione dei pani, quando gli apostoli fanno notare a Gesù la folla numerosa e affamata, egli risponde: «Voi stessi date loro da mangiare». Così proclama il vangelo di Luca nel Corpus Domini e questo sarà il titolo delle Giornate Eucaristiche.
Dovendo ricordare quest’anno nell’ultima settimana di maggio il centenario dell’elezione papale di Pio XI, da quel periodo le Giornate sono state spostate alla metà di giugno, nella festa del Corpus Domini.
Esse sono l’occasione di fermarsi in silenzio e preghiera davanti all’Eucaristia e instaurare con Gesù un dialogo personale, fatto di confidenza, ascolto e richieste.
Normalmente la proposta raccoglie una minoranza di persone molto motivate. Molti mancano, ma non è colpa loro se è diventato così difficile imparare a rivolgersi a Gesù come a un amico a partire dalla propria interiorità. Prima e dopo le celebrazioni, per esempio, vediamo spesso gente che conversa amabilmente di tutto in casa di un Altro, senza tenere conto del “padrone di casa”. D’altra parte, il silenzio oggi appare fastidioso e difficile: se ne ha paura (più di guerre e pandemie) perché non si sa più come riempirlo.
Eppure a noi discepoli è affidato il compito di dare da mangiare alle folle: «Voi stessi date loro da mangiare». Il nostro prossimo è affamato di amore, pace, giustizia e molto altro. Ma non potremo nutrirlo, se non saremo andati personalmente alla scuola di Gesù. Per poter dare generosamente da mangiare ad altri, occorre prima frequentare Lui, Pane vivo per la vita del mondo.
don Gianni
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