Autore: basilica

  • Oratori della comunità in Festa per il nuovo anno

    Oratori della comunità in Festa per il nuovo anno

    Domenica 25 settembre, la Festa di apertura degli oratori dà avvio alle attività e alle proposte dell’anno oratoriano «Sostare con te». Il logo del nuovo anno oratoriano è basato sulla Proposta pastorale «Kyrie, Alleluia, Amen»: tre parole chiave per accompagnare i ragazzi nelle attività di animazione sul tema della preghiera. «Sostare con te», indica che “fermarsi” è l’atteggiamento opportuno per mettersi alla presenza del Signore e vivere, nel quotidiano, l’esperienza dell’incontro con Dio. Rendiamoci disponibili ad accogliere tutti i ragazzi e le ragazze del territorio, non escludendo nessuno e dimostrando che, anche durante l’anno, l’oratorio sarà ospitale con tutti.

  • KYRIE, ALLELUIA, AMEN

    KYRIE, ALLELUIA, AMEN

    All’inizio dell’anno pastorale, fissato convenzionalmente per l’8 settembre, l’Arcivescovo traccia le linee fondamentali dell’azione delle comunità cristiane della diocesi.

    Quest’anno il testo – pubblicato già all’inizio dell’estate – riprende le tre parole non italiane che utilizziamo spesso nella liturgia. Infatti noi professiamo la fede nel Signore risorto e lo invochiamo Kyrie. Gioiamo della sua vittoria sulla morte e sciogliamo il canto gioioso dell’Alleluia. E la nostra fede si fa vissuto quotidiano nell’adesione dell’Amen: crediamo in Gesù vivo e le nostre scelte si ispirano a Lui, al suo stile di vita e alla sua Parola.

    L’Arcivescovo però indica come realizzazione piena di questo programma la riscoperta della
    preghiera. Infatti il sottotitolo della sua proposta afferma: Pregare per vivere, nella Chiesa come
    discepoli di Gesù
    . Si può perciò parafrasare un noto proverbio, senza paura di apparire irriverenti: non si vive per pregare, ma si prega per vivere.

    Ricordando così che non c’è vita vera se non si apre all’incontro con Dio; alla considerazione con
    Colui che è stato definito Totalmente Altro, ma che in Gesù è divenuto fratello, amico, compagno del cammino.

    C’è ancora molta gente che prega, che sa pregare, disposta a imparare a pregare. Altri purtroppo non hanno ricevuto questa educazione e, pur ricchi di sensibilità umana, non hanno questa apertura. Che la Chiesa insista a far pregare non è un atto dovuto, ma un’opera di promozione umana. Come diceva san Giovanni Crisostomo: “Chi prega ha le mani sul timone della storia”.

    don Gianni

  • PRONTI A SERVIRE

    PRONTI A SERVIRE

    DOMENICA 18 SETTEMBRE – GIORNATA PER IL SEMINARIO

    Domenica 18 settembre la chiesa ambrosiana ricorda la Giornata per il seminario. Qui riportiamo un breve messaggio di Edoardo Mauri, seminarista originario di Desio, in cui ci invita a riflettere sull’importanza del seminario e sulla vocazione sacerdotale.

    Ciao a tutti amici di Desio!!!

    Dopo l’esperienza dell’oratorio estivo, sono stato invitato nuovamente a scrivere sul nostro informatore per un’occasione particolare. Infatti, in questa domenica, la nostra diocesi ambrosiana celebra la Giornata per il seminario. L’invito è di soffermarsi pregando per una domenica su una delle realtà più significative per la diocesi, come la formazione di quei giovani
    che decidono di dedicarsi alla sequela del Signore Gesù. Quest’anno il motto scelto dal seminario è: “Pronti a servire” tratto dall’esortazione apostolica di Papa Francesco rivolta ai
    giovani, la “Christus Vivit”.

    Lo sfondo da tenere presente è la prontezza a servire di Maria, e potenzialmente di tutti noi, che
    nasce dall’esperienza di essere amati e considerati preziosi agli occhi del Signore.

    Nel cammino di formazione al sacerdozio, l’invito al servizio ha una certa rilevanza, a partire dalle proposte che ci vengono rivolte: la preghiera, la meditazione, lo studio della filosofia e della teologia, l’impegno pastorale nei vari oratori.

    Il giovane che inizia il seminario mette al centro sé stesso come uomo, scoprendosi cristiano, mentre negli ultimi anni di formazione si delinea sempre più l’uomo che si prepara ad essere prete secondo il cuore di Gesù. In questo tempo, un prete, che si mette al servizio di una comunità non può permettersi di non conoscere, di non saper insegnare a pregare e di non saper portare all’incontro con Dio.

    In questi anni di seminario (ho iniziato da poco il quinto) ho potuto vedere quanto il periodo che stiamo attraversando segni molto anche l’adesione dei giovani all’invito di Gesù a seguirlo verso il sacerdozio. Oggi si sente spesso dire: “Mancano le vocazioni” o frasi simili. Io, al contrario, credo che le vocazioni non manchino, ma piuttosto, manchino le risposte ad esse. Troppe le paure, i pensieri davanti all’intuizione di lasciare tutto e dedicarsi totalmente a Dio, alla Chiesa e agli altri.

    Il mio piccolo invito allora questa domenica, è di pregare perché i giovani abbiamo il coraggio di dire “Sì” al Signore che chiama, abbiano il coraggio di lasciarsi amare e abbiano il coraggio di prendere in mano per davvero la loro vita lasciando da parte tutte le comodità, le illusioni per essere davvero felici.

    Pregate per noi seminaristi, per il nostro cammino e soprattutto per la santità sia nostra che dei preti che ci accompagnano.

    Edoardo Mauri

  • VENDITA DEL RISO 2022

    Gesto di Solidarietà a favore dell’evangelizzazione

    Nel mese di maggio 2022 è stato possibile partecipare al “Gesto del Riso”, in favore dell’evangelizzazione. In queste righe riportiamo un piccolo riassunto di quanto è stato fatto e si sta ancora facendo.

    La vendita del riso è un gesto nato negli anni ‘80 che quest’anno, dopo una sosta obbligatoria, abbiamo osato riprendere. Insieme ai coordinatori di questa iniziativa, sono molto felice di condividere alcuni numeri.

    L’iniziativa è stata condivisa nella Zona V della Diocesi, zona composta da 7 decanati.

    Alla vendita di quest’anno hanno partecipato 57 parrocchie e sono stati venduti in totale 11.706 kg di riso Roma. Il ricavato complessivo della vendita è stato di euro 26.500,63.

    Sul volantino iniziale erano stati presentati 4 progetti a favore dell’evangelizzazione in Bolivia, Tanzania, Brasile e Perù ma, GRAZIE ALLA GENEROSITA’ DI TUTTI, siamo stati in grado di finanziare altri 2 progetti, uno in Benin ed un secondo in Mozambico e, proprio in questi giorni, si
    stanno consegnando gli importi destinati ai vari progetti ai missionari di riferimento.

    I progetti sono a favore dell’evangelizzazione, quindi per la formazione catechisti, acquisto di testi per la catechesi e per le celebrazioni. Possiamo immaginarci, all’inizio di questo nuovo anno pastorale, di essere in comunione con queste comunità che stanno ricevendo un contributo per il cammino. Ancora GRAZIE di cuore e ci rivedremo il prossimo anno al banchetto del riso!

    Angela Colombo

  • Il pensiero della settimana

    Il pensiero della settimana

    III Domenica dopo il martirio di S. Giovanni

    Le Letture di oggi non sono per nulla facili e questo ci ricorda che dobbiamo sempre accostarci alla Sacra Scrittura con pazienza, attenzione e disponibilità di cuore.

    Come ci insegnava il Card. Martini, si deve scoprire il senso letterale del brano e poi chiederci che cosa il
    Signore vuole dire a noi, con queste parole. Le Letture di oggi ci danno delle indicazioni preziose per il nuovo anno pastorale. È bene partire dalla 2° Lettura. Il primo impegno in assoluto per un cristiano è conoscere Gesù, nella sua identità e nella sua missione: non diamo per scontato di conoscerlo.

    Nel Vangelo Gesù ci ricorda che è il Figlio di Dio, mandato dal Padre che testimonia per Lui e di cui è venuto a rivelare, in particolare, l’amore misericordioso. È in questa luce che dobbiamo contemplare la
    Croce: è il momento più alto, più espressivo dell’identità di Gesù e della sua missione: Gesù crocefisso
    rivela da una parte il suo abbandono totale al Padre e dall’altro il suo amore per gli uomini.

    Certo la contemplazione del Crocefisso, ci impegna, a nostra volta, a donarci agli altri.

    Anche il Card. Martini alla domanda “chi è il vero cristiano? Uno che va a Messa o uno che si dà da
    fare per gli altri?”, rispondeva: “il vero cristiano è uno che si dà fare per gli altri perché è andato a
    Messa”. Solo riscoprendo e accogliendo l’amore del Signore, possiamo amare e donarci agli altri.

    Certamente non saremo mai perfetti, dovremo riconoscere sempre le nostre debolezze, i nostri peccati. Ma il Signore è pronto a perdonarci e a rinnovarci.

    don Alberto