Domenica 3 aprile in oratorio “Beata Vergine Immacolata” i preadolescenti di seconda media della città hanno vissuto la loro tappa del cammino di quest’anno, la santa messa con il gesto
di “Mi sporco le mani”. Un gesto che invita i ragazzi a mettersi in gioco: un invito, cioè, a non stare a guardare, ma offrire il proprio essere cristiani sul campo, nella vita, nel gioco, nella scuola e in oratorio, perché solo chi “si sporca le mani” dimostra di aver lavorato bene.
Dopo la messa, pranzo in oratorio e a seguire un pomeriggio di giochi organizzati dai propri educatori.
Lc 23, 34: Padre, perdonali perché non sanno quello
che fanno.
Lc 23, 43: In verità ti dico, oggi sarai con me in Paradiso
Gv 19, 26-27: Donna ecco tuo figlio… ecco tua Madre
Mt 27, 46: Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?
Gv 19, 28: Ho sete
Gv 19, 30: È compiuto
Lc 23, 45: Padre, nelle tue mani consegno il mio Spirito
Nei vangeli della Passione ci viene raccontato come Gesù raramente parla durante il processo davanti a Pilato o mentre viene torturato e beffeggiato. Ma sulla croce parla senza timore, perché in quel momento si rende necessario parlare, per amore nostro, a nostro vantaggio e per la nostra salvezza. Ogni parola ha uno scopo ed ha un effetto.
Ancora una volta un dono. Stupisce il pensiero che mentre é appeso a una croce, Egli é ancora colui che dona… Fino a che punto si spinge l’amore folle di un Dio per la sua crea-
tura?
Dona misericordia ai suoi persecutori
Il Paradiso al ladrone alla sua destra
Un figlio spirituale a sua madre, e a lei sollecitudine e attenzione, a Giovanni la benedizione di ricevere Maria nella propria casa
Al Padre rende l’obbedienza filiale, com’era stabilito
All’umanità dona espiazione e perdono
A ciascuno dà la sua parte, ma a lui nessuno dà nulla, se non fiele e aceto. Le sue parole sono di benedizione e grazia. Egli parla in questo modo della Misericordia, della redenzione e della vita eterna. Sulla croce non condanna nessuno, non punisce nessuno nonostante quello che patisce.
Egli viene non a condannare, ma a salvare il mondo (Gv 12, 47).
Il signore Gesù flagellato, inchiodato alla croce, con le spine che gli trafiggono il capo, pronuncia come prima parola: “Perdonali…” A lui importa dei suoi nemici, persecutori, del malfattore accanto a lui, di ognuno di noi… E non solo ha chiesto e chiede ancora di perdonarli, ma li giustifica, ci giustifica…: “ Perché non sanno quello che fanno”. Non cerca la vendetta, non vuole essere ripagato, ma difende la loro e la nostra causa davanti al Padre celeste. Aveva detto: “Amate i vostri nemici… pregate per i vostri persecutori…”. Ora lui per primo compie ciò che aveva comandato ai suoi discepoli. Per invocare Dio come Padre, bisogna sentirsi figli, come Gesù, il primogenito, lui che ci ha mostrato il volto del Padre, la sua Misericordia, parola che in ebraico rappresenta le viscere, l’utero della madre, che accoglie e protegge la vita. Che sarebbe di ognuno di noi senza quelle parole di Gesù al Padre? “Perdonali…perché il male è più forte di loro e non sanno quello che fanno…”. Per questo ha dato la sua vita, si è offerto per noi, perché da qui all’eternità nessuno possa sentirsi escluso dalla possibilità di sentirsi di nuovo accolto nel grembo della Misericordia divina e rinascere a vita nuova. Buona Pasqua.
10 aprile DOMENICA DELLE PALME XXXVII Giornata Mondiale della Gioventù
SS. Messe – Basilica: 8.30, 11.30, 18.30 – S. Francesco: 9.30 – S. Cuore: 10.30 – S. Crocifisso: 11.00 Ore 9.30: Santuario del Crocifisso: partenza della processione con gli ulivi; ore 10.00: S. Messa in Basilica
LUNEDÌ SANTO 11 APRILE
Gb 2,1-10; Tb 2,1b-10d; Lc 21,34-36
La tua legge, Signore, è fonte di pace
✙ 7.30 Carmen e Pietro Ghetta
✙ 9.00 Oratorio BVI Pietro Floro
✙ 18.30 Pietro Vidale / Mario Trovò e
Maria Pressato / Massimo Luberto / Concetta Barresi / Cesarina Como / Giuseppe Elli
✙ 21.00 CELEBRAZIONE PENITENZIALE
MARTEDÌ SANTO 12 APRILE
Gb 16,1-20; Tb 11,5-14; Mt 26,1-5
Dal profondo a te grido, Signore; ascolta la mia voce
✙ 7.30 Antonietta Teruzzi
✙ 9.00 Teresina Pozzoli e Clementina
Meda
✙ 18.30 Antonia, suor Onoria Zago e fam.
MERCOLEDÌ SANTO 13 APRILE
Gb 42,1-10a; Tb 13,1-13; Mt 26,14-16
Dammi vita, Signore, e osserverò la tua parola
✙ 7.30 Venera e Giovanni
✙ 9.00 Salvatore Carlino
✙ 18.30 Giacomo
✙ 21.00 Santi Pietro e Paolo
CELEBRAZIONE PENITENZIALE
14 aprile GIOVEDÌ SANTO Confessioni: 8.00-12.00 e 15.00-17.00
ore 07.30 Lodi
ore 09.00 Liturgia della Parola
ore 17.00 Celebrazione per i ragazzi: Ultima Cena e gesto di carità
ore 21.00 S. Messa in coena Domini e adorazione fino alle 23.00
15 aprile VENERDÌ SANTO Confessioni: 8.00-12.00 e 16.30-19.00
ore 07.30 Ufficio delle Letture
ore 09.00 Lodi
ore 11.00 Via Crucis dei ragazzi (in Oratorio Beata Vergine Immacolata)
ore 15.00 Liturgia della morte del Signore
ore 21.00 Via Crucis itinerante e Celebrazione “nella Deposizione del Signore” (da via Gen. Cantore ang. c.so Italia – casa natale mons. Giussani – alla Basilica)
16 aprile SABATO SANTO Confessioni: 9.30-12.00 e 15.00-19.00
ore 09.00 Celebrazione del mattino
ore 21.00 Solenne Veglia Pasquale
17 aprile SOLENNITÀ DI PASQUA – SS. Messe secondo l’orario festivo
Basilica: 8.30, 10.00, 11.30, 18.30 – S. Francesco: 9.30 – S. Cuore: 10.30 – S. Crocifisso: 11.00
Scandole d’autore
Consegna scandole prenotate: 9 e 10 aprile ore 10.00-12.00 / 16.30-19.00 presso l’ex bar del Centro
GRAZIE PER LA GENEROSITÀ
Offerte raccolte in parrocchia nei giorni 30 marzo-4 aprile: € 1.279,00.
LA COMUNITÀ PREGA PER
Gli sposi: Leonardo Sinigaglia con Giulia Ponzo e Simone Martina con Ilenia Federzoni
I defunti della settimana: Ilva Fregosi Nosei, Fabrizio Gabbari, Riccardo Guidi, Giuseppe Longoni, Cinzia Avanzi Bonanomi, Graziella Mita, Maria Angela Carati Ventura.
Per sostenere la Posteria Sociale di Desio e le famiglie ucraine accolte sul territorio, si organizza una colletta alimentare straordinaria davanti a Esselunga, Coop e Unes Desio sabato 9 e domenica 10 aprile.
Se volete dare la vostra disponibilità, chiamate Veronica al 3403413287.
Grazie!
La prassi liturgica prevede sempre di cantare l’Alleluia e il Santo. In particolare il Santo si colloca al momento centrale della messa e invita il popolo di Dio a esplodere in un canto gioioso. In esso si esprimono la manifestazione della propria fede – il Santo è Dio, ben presente alla Chiesa in preghiera –, lo sguardo benevolo sull’universo creato – pieno della gloria di Dio e chiamato perciò a essere casa accogliente per l’umanità – e l’attesa che si ripeta il gesto dell’ultima cena proclamando che Colui che viene nel nome del Signore è benedetto!
Anche l’acclamazione Osanna, che originariamente pare fosse invocazione di aiuto, sull’onda di quanto i vangeli attribuiscono ai fanciulli festosi nell’ingresso di Gesù a Gerusalemme, diventa un grido di giubilo.
Come tante espressioni della preghiera cristiana e della liturgia, si può partecipare al canto del Santo in modo meccanico, senza riflettere su quanto si afferma e senza dargli la giusta intonazione. Oppure le bocche restano serrate, magari con la scusa di non conoscere testi e melodie che ormai anche le immobili statue della chiesa potrebbero far risuonare.
Non mancherà – specie in tempi colpiti da pandemia e guerra, ma sempre siamo segnati da preoccupazioni e sofferenze personali e familiari – chi dirà che non c’è niente da festeggiare e di cui gioire, e in parte gli si potrà dare ragione.
Non dimentichiamo però che il canto del Santo introduce proprio la memoria dell’ultima cena e del sacrificio cruento della croce: il corpo di Gesù è offerto e il suo sangue è versato. Questo è però il modo con cui Dio ama, perdona, impegna se stesso senza sacrificare altri. E si realizza qui la parola di Gesù: Nessuno ha un amore più grande di chi dà la vita per i propri amici.
Siamo noi gli amici che ricevono la vita, lo sono i cieli e la terra risplendenti della bellezza del creatore, lo è la vita dei cristiani impegnata a ripetere le parole, i gesti, lo stile di Gesù. E Gesù è benedetto perché viene nel nome del Signore: non è una benedizione di cui si appropria come se avesse vinto un Oscar o una medaglia olimpica, ma è la benedizione di Dio che, riversata sul Figlio, raggiunge ciascuno di noi.
Proclamando che Gesù è benedetto lo siamo anche noi, l’umanità del nostro tempo, il nostro mondo. Anche in tempi bui e tristi, la nostra vita è benedizione per tutti.
«Amerai il Signore tuo Dio con tutto il cuore, con tutta l’anima, con tutta la forza» (Dt 6,5)
Questo passo biblico è la preghiera quotidiana dei nostri fratelli ebrei lo Shemà. Esprime una scelta di vita esemplare sia dal punto di vista religioso che morale. Un versetto molto caro anche a Gesù, che lo varierà introducendo la «mente»: «Amerai il Signore Dio tuo con tutto il cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua mente» (Mt 22,37). Cuore e mente, passione e intelligenza. In questa quinta settimana leggeremo ogni giorno, nei brani di Vangelo proposti dalla liturgia, l’amore e la vicinanza di Cristo per quelli che lo cercano con un cuore desideroso di amare, un cuore puro, un cuore che sappia giudicare, in modo da distinguere il bene dal male.Preghiamo
Signore,
il tuo giogo è dolce e il tuo carico leggero,
perché la tua Parola, accolta, porta nei cuori
la pace vera.
Ti prego per tutto il mondo,
perché la pace autentica possa farsi strada
nel cuore di ogni uomo. Amen
Impegno settimanale
Scopriamo: quale volto ha l’amore?
Quale forma, quale statura, quali piedi, quali mani? (Sant’Agostino)
L’Azione Cattolica Italiana è un’associazione di laici, ragazzi, giovani e adulti, impegnati a vivere, ciascuno a propria misura e in forma comunitaria, l’esperienza di fede, l’annuncio del Vangelo e la chiamata alla santità
L’Azione Cattolica è un’associazione di laici cristiani impegnati a vivere la vita di ogni giorno alla luce dell’esperienza di fede.
La proposta di iniziative e percorsi di formazione è rivolta a tutte le fasce d’età, dai bambini e dai ragazzi fino agli adulti e agli anziani, passando per i giovani e gli adolescenti.
Nel nostro decanato l’AC è presente solo nella fascia adulti/adulti+ (anziani) e, solo a Muggiò, anche in un vivace gruppo di ragazzi.
Purtroppo anche nella nostra comunità pastorale, che conta una quarantina di soci, l’avanzare dell’età, e non da ultimo la pandemia, ci ha costretti a ridurre gli incontri in presenza, che solitamente seguivano gli itinerari formativi proposti a livello nazionale e diocesano. Nonostante ciò, la condivisione e collaborazione con gli altri gruppi AC del decanato, ma anche con altre realtà associative, ci ha permesso di non rinunciare a proporre iniziative concrete di formazione spirituale, come le serate di lectio divina appena concluse, ed altre con sfumature culturali tra le quali quella proposta per il prossimo 6 aprile (vedi box a pagina 3). I “pilastri” su cui punta l’AC potrebbero essere sintetizzati con questi quattro termini:
Spiritualità: dedicarsi profondamente al rapporto con Dio attraverso la preghiera personale e comunitaria, la frequenza alla Messa e alla confessione, l’ascolto e la meditazione della Parola di Dio con il metodo della Lectio Divina
Formazione: cura appassionata della propria coscienza e intelligenza partecipando alla vita associativa, alla catechesi, a conferenze e convegni
Laicità: coltivazione profonda della propria vocazione laicale vissuta nello studio, nella professione, in famiglia, nell’impegno culturale/ sociale/ politico
Passione ecclesiale: sviluppare l’amore alla Chiesa che si traduce nella condivisione della responsabilità di costruire la Comunità con i sacerdoti e il vescovo, nel servizio responsabile alla Chiesa locale.
Lo stile dei nostri incontri
Riteniamo importante che il momento formativo renda protagonista ogni partecipante, in grado non solo di ascoltare, ma anche di esprimere i propri dubbi, esperienze, intuizioni. Per questo negli ultimi anni ogni incontro è stato impostato così:
preghiera iniziale
sintesi della scheda proposta dall’itinerario formativo a cura di uno/a dei responsabili
invito a un amico/a “esterno/a” a raccontare la propria esperienza o testimonianza in sintonia con il tema trattato nella scheda
confronto a 360° con i partecipanti.
L’obiettivo è quello di poter esprimere con la massima libertà ciò che ciascuno sta vivendo in tema di fede, famiglia, lavoro, ambiti di impegno, relazioni amicali ecc., nella certezza che ogni laico/a ha un bagaglio importante di esperienze di vita che necessitano un confronto, ma che possono essere di aiuto anche agli altri.
In questo anno abbiamo proponiamo quattro incontri di taglio culturale, aperti a chiunque fosse interessato, con relatori esperti sui temi affrontati.
Ha cominciato Luca Diliberto, presentando la figura straordinaria di Armida Barelli, donna che sarà beatificata il 29 aprile.
Ha proseguito Luca Frigerio, parlandoci degli sguardi ricchi di intensità nei quadri del Caravaggio.
Il prossimo 6 aprile a Muggiò ci sarà un recital a partire dalla Laudato Si’ (cfr. avviso sottostante).
Concluderemo il 29 maggio con l’intervento di don Paolo Alliata che, a partire da un racconto di Daniel Pennac, ci mostrerà la bellezza degli sguardi che ridanno dignità.
La proposta dell’Azione Cattolica è veramente un percorso accessibile a tutti/e, attento a ciò che il cammino della Chiesa sta facendo e a ciò che la Storia del nostro mondo sta vivendo.
L’Azione Cattolica del Decanato di Desio propone una serata di musica, immagini e poesia per riflettere sulla Enciclica “Laudato si” di papa Francesco
Lo spettacolo, presentato dal gruppo NoteConLode, con le musiche di Maurizio Guarnaschelli e la regia di Francesco Tandoi, propone un percorso che si snoda tra citazioni dall’Enciclica e canzoni appositamente scritte ed eseguite dal vivo.
Le immagini didascaliche ai testi del Papa, proiettate su uno schermo, sono una collezione di scatti fotografici donati al gruppo dal fotografo internazionale Carlo Borlenghi.
La proposta si presenta come una riflessione personale e collettiva sulla condizione del pianeta e sulle responsabilità a cui siamo richiamati dalle accorate parole di Papa Francesco.
Siamo don Luca, don Silvio, don Tommaso, don Gregorio, Giacomo e Silvia. Viviamo a Pucallpa una città di 650mila abitanti nell’Amazzonia Peruviana. Siamo missionari “Fidei Donum”. Siamo cioè missionari inviati in questa terra dal nostro Arcivescovo Mario con il compito preciso di metterci a servizio di una chiesa sorella per un tempo determinato. Siamo sostanzialmente “inviati in prestito” alla Chiesa di Pucallpa. Il nostro compito principale è quello di metterci a servizio di questa Chiesa nelle varie mansioni che il Vescovo affida ad ognuno. Ognuno di noi, infatti, ha un compito: don Luca è parroco della Parrocchia San Francisco de Asís e delle parrocchie di Iparía e Galilea (due comunità sul fiume a 7 ore di barca dalla città), don Silvio è Direttore della sede propedeutica del Seminario Intervicariale Amazzonico, don Tommaso è parroco della parrocchia San Martin de Porres, don Gregorio è membro dell’equipe vicariale di pastorale giovanile insieme a don Tommaso e a Giacomo. Silvia invece, oltre ad essere mamma a tempo pieno, si occupa di collaborare con la Caritas del vicariato promuovendone le varie iniziative. La nostra missione è vivere in comunione con la chiesa locale, con la gente condividendone la quotidianità della vita. La nostra speranza è di essere piccole scintille in grado di promuovere ed avviare processi che annuncino la gioia del Vangelo e che edifichino questa chiesa molto giovane (ha appena 62 anni!). Anche noi, cerchiamo di vivere il nostro mandato qui in Perù assumendo lo stile della sinodalità e della fraternità indicatoci da Papa Francesco.
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