Esercizi spirituali per 18/19enni e giovani dei decanati di Desio e Lissone
Domenica 27 marzo si è tenuto a San Bernando di Nova Milanese, un ritiro spirituale per i giovani dei decanati di Desio e Lissone, al quale hanno partecipato anche alcuni giovani della nostra Comunità Pastorale.
Durante questi esercizi i giovani sono stati invitati a dialogare tra loro per conoscersi e condividere le esperienze e non solo per ascoltare la predicazione.
Argomento dell’incontro è stato l’episodio del “Cieco nato”. Prima della S. Messa, celebrata da mons. Luca Raimondi, i ragazzi hanno letto in anticipo il brano di Vangelo, perché, come ha sottolineato mons. Luca, non bisogna andare a Messa ed essere presenti solo fisicamente ma, occore soprattutto ascoltare la Parola e “ruminarla”, ovvero meditarla e viverla.
Il titolo della serata “Punti di vista” è stato un po’ la guida della predicazione: mons. Luca ha inviato a riflettere sui punti di vista dei vari personaggi. Partendo dai discepoli, si è domandato che visione si ha di Dio, per poi ribaltare la domanda e mostrare invece come Dio guarda ciascuno di noi: con uno sguardo di unicità. Infine si è soffermato sulla reazione dei farisei e dei genitori, incapaci di vedere la bellezza dell’opera compiuta, chiedendo ai giovani se sono stupiti da quanto fatto da Dio e Gesù, e sulla professione di fede del cieco, chiedendosi come ciascuno vive la propria fede.
Oltre alla predicazione c’è stato anche il tempo della convivialità, in cui si è cenato tutti insieme, lo spazio per la condivisione di quanto ascoltato e l’adorazione eucaristica.
Non si è fatto qualcosa di straordinario, ma di ordinario, che permette di vivere in maniera più vera quanto facciamo, ha concluso don Matteo. La Parola e l’Eucarestia funzionano veramente se sappiamo dare loro lo spazio dentro di noi.
Dopo il segno di croce, il Kyrie e il salmo, mi soffermo sullo scambio della pace. Un gesto talvolta vissuto frettolosamente. La pandemia ne ha anche ridotto la dinamica, coinvolgendo per ora solo lo sguardo e non anche le mani.
In rito ambrosiano il gesto della pace è posizionato prima della presentazione del pane e del vino, in fedeltà alla parola di Gesù nel vangelo di Matteo (5,23-24): «Se dunque tu presenti la tua offerta all’altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te, lascia lì il tuo dono davanti all’altare, va’ prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna a offrire il tuo dono». E infatti il celebrante o il diacono secondo la formula del messale possono dire: «Secondo l’ammonimento del Signore, prima di presentare i nostri doni all’altare, scambiamoci il dono della pace».
I più anziani ricorderanno che ai tempi della messa in latino questo gesto non c’era, anche se le parole corrispondenti venivano pronunciate (Offerte vobis pacem).
Scambiarsi un gesto di pace spinge anzitutto i partecipanti alla messa a sentire e vedere che non sono presenti al rito come singoli, slegati e staccati tra loro, ma come comunità: la prima carità cristiana è proprio quella di edificare una comunità concreta, un’assemblea di preghiera, un’unica famiglia di Dio, durante la santa liturgia. Altrimenti anche la carità verso i poveri sarà segnata da una mentalità di competizione e di efficienza, più per affermare se stessi e le proprie realizzazioni che per servire chi è nel bisogno.
Scambiarsi un gesto di pace spinge a interrogarsi interiormente se il nostro animo è in pace, se non ci sia qualcuno che ci vede come nemici, se noi stessi coltiviamo sentimenti di inimicizia. Desiderando che non prevalgano rancori e risentimenti, ma emergano desideri di riconciliazione.
Scambiarsi un gesto di pace è lanciare una profezia: sono cristiano e questo gesto per me riassume il progetto del Vangelo, di Gesù, sul mondo: un mondo di Fratelli tutti, come direbbe papa Francesco.
Un gesto davvero rivoluzionario: annunciare e costruire pace per i popoli, specialmente di fronte a conflitti sanguinosi, come quello cui assistiamo in queste settimane, e come quelli che i nostri tempi non ci hanno risparmiato ovunque nel mondo.
Stringendosi la mano, sorridendo con lo sguardo, abbracciandosi: sia pace tra noi.
Un tesoro da custodire e sfruttare, da ascoltare e ripetere.
Cesare Bidinotto vive a Desio, coniugato con Cristina, è diacono permanente dal 2005 e svolge il suo ministero nella cappellania dell’Istituto “Corberi” di Limbiate. Abbiamo chiesto a lui una testimonianza sul suo ministero e sulla sua esperienza di fede a contatto con gli ammalati, spesso gravi e dimenticati.
“L’immagine che mi è venuta in mente quando entrai al Corberi per la prima volta è quella del quadro di Munch intitolato “Il grido” dove viene espressa la disperazione, la paura, lo smarrimento, l’angoscia, il senso di solitudine dell’uomo, dato che questo è un luogo di sofferenza, fragilità, emarginazione, “Tu che Sei Chiesa, cosa fai per noi?” – “Se il tuo Dio è così buono, perché non fa qualcosa per mio figlio?” – “io in Chiesa non ci verrò mai e so io il perché” – “che fede vuoi che io abbia?” – “non venire da me a parlarmi di fede, di preghiera o di Dio, perché io con Dio e con la Chiesa sono arrabbiato. Non sempre vengo accolto con amore dalla mia comunità parrocchiale, vista la mia situazione complicata”. Queste sono alcune provocazioni con le quali fui accolto al mio arrivo quale assistente spirituale presso il Presidio Neuropsichiatrico Corberi in Limbiate diciassette anni fa, subito dopo l’ordinazione. Si tratta di alcuni genitori e familiari dei malati che risiedono in questo luogo. Mi sono chiesto: come accompagnare questi “fratelli” con così profonde ferite attraverso la fase di disperazione espressa dall’acclamazione “Dio mio Dio mio perchè mi hai abbandonato?” verso la speranza che viene ponendo fiducia in Dio e che fa invece dire: “Tu Signore non stare lontano”? come accompagnarli all’incontro con Cristo Gesù ? E’ vero che io sono lì accanto a loro con la mia presenza, prego per loro e li ascolto con pazienza, ma come Chiesa cosa possiamo fare di più?
In questa comunità, anche se piccola, mi pare di cogliere le medesime dinamiche esistenti nelle Parrocchie e nella Chiesa in generale. Anziché trovarsi di fronte ad un “campo” con diverse tipologie di terreno che potrebbero dare molteplici frutti per il bene di tutti, il più delle volte si ha l’impatto con “piccoli orti” con recinti e presidi che impediscono di accedere e condividerne vicendevolmente i frutti. Sono consapevole che il nemico è sempre pronto a seminare “zizzania”. Il lavoro più oneroso e sfibrante per me fin da subito è stato quello di abbattere le mura esterne del Presidio, (Fare conoscere alla società che esistono anche gli “invisibili”) ma soprattutto quello di cercare di demolire gli steccati interni degli orticelli che impediscono la Comunicazione (Spirito di Auto- referenzialità – Mancanza di Relazione – Narcisismo). È molto difficile raggiungere, ma soprattutto mantenere la comunione tra le diverse presenze (Dirigenza di Presidio, Associazioni di Volontariato con differenti finalità, volontari “senza alcuna etichetta”, genitori e familiari, operatori).
Mi domando spesso come far sì che la pluriformità nell’unità sia veramente tale e non motivo di divisione col pretesto di difendere una propria identità ed un determinato posto fisso “tipo cariatide”.
Nonostante ciò, e pur essendo luogo abitato dalla tribolazione e dalla sofferenza, il Corberi è anche luogo dell’incontro con Dio, dove Dio è presente nei malati, si fa vicino e si fa scorgere attraverso gli sguardi, gli abbracci, le mani, le carezze, i bacetti che questi malati donano a chi è disposto ad accoglierli come persone nella loro interezza e non solo come utenti destinatari di cure. È anche luogo di conversione dei cuori, che favorisce una revisione delle priorità, un cambiamento di stile di vita, e questo è attestato dalle diverse testimonianze raccolte negli anni.
Da Marzo 2020, a causa della pandemia, purtroppo è stato possibile accedere solo saltuariamente alla struttura che è tra l’altro oggetto di ristrutturazione e trasformazione in “cittadella della fragilità” la quale comprenderà anche un Hospice. Intravvedo quindi nuove vie di servizio da percorrere nel prossimo futuro che la provvidenza sta preparando.
DOMENICA 27 MARZOIV DI QUARESIMA Es 17,1-11; 1Ts 5,1-11; Gv 9,1-38b Signore, nella tua luce vediamo la luce Liturgia delle ore: IV settimana
✙ 8.30 Basilica ✙ 9.30 S. Francesco ✙ 10.00 Basilica ✙ 10.30 S. Cuore ✙ 11.00 Oratorio BVI IC 4 (V elementare) ✙ 11.30 Basilica ✙ 18.30 Basilica
LUNEDÌ 28 MARZOFeria di Quaresima Gen 25,19-26; Pr 22,17-19.22-25; Mt 7,1-5 La tua fedeltà, Signore, dura per ogni generazione
✙ 7.30 ✙ 9.00 Oratorio BVI Angelina Mariani e Sergio Ratti ✙ 18.30 Luciano Riva / Domenico Santoro / Aurelio Viganò / Maria Brambilla / Andrea Garbagnati / Giuseppina La Mattina e Calogero Gruttad’auria
MARTEDÌ 29 MARZOFeria di Quaresima Gen 25,27-34; Pr 23,29-32; Mt 7,6-12 I tuoi precetti mi danno intelligenza
✙ 7.30 Martina Caspani ✙ 9.00 Luciana Colotti ✙ 18.30 Alfonso Di Mauro
MERCOLEDÌ 30 MARZOFeria di Quaresima Gen 32,23-33; Pr 24,3-6; Mt 7,13-20 La tua Parola è lampada ai miei passi
✙ 7.30 ✙ 9.00 Luigi Burgio e Maria Montana ✙ 18.30 Alfredo Como
GIOVEDÌ 31 MARZOFeria di Quaresima Gen 35,9-20.22b-26; Pr 25,1; 27,9-11a; Mt 7,21-29 Nella tua promessa è la mia gioia
✙ 7.30 Carlo Formenti ✙ 9.00 Antonietta Bartesaghi ✙ 18.30 Enrico Piccaluga e Maria Luisa Baioni
VENERDÌ 1 APRILEGiorno senza Eucaristia
7.30 Lodi mattutine 9.00 e 15.00 Via Crucis 18.30 Vespri e Lectio divina 21.00 Quaresimale: testimonianza di PapaPio XI (nel centenario dell’elezione)
SABATO 2 APRILESabato di Quaresima Gl 3,1-5; Rm 8,12-17b; Mt 19,13-15 Effondi il tuo Spirito, Signore, sopra il tuo popolo
✙ 9.00 Laura e Paolo Camnasio e Adele Luraghi ✙ 18.00 S. Rosario ✙ 18.30 Liturgia vigiliare Luigi Pasquali Letture della domenica: Dt 6,4a; 26,5-11; Rm 1,18-23a; Gv 11,1-53
VITA DELLA COMUNITÀ
DOMENICA 27 MARZO – IV DI QUARESIMA
11.00 Oratorio BVI: S. Messa e Domenica insieme per genitori e ragazzi IC 4 (V elementare)
15.30 Lissone: incontro interreligioso
17.30 Nova M. (S. Bernardo): incontro quaresimale dei giovani conmons. Luca Raimondi
MARTEDÌ 29 MARZO
17.00 Oratorio BVI: Confessioni e prova vesti per la Prima Comunione
21.00 Casa Parrocchiale: Consiglio parrocchiale Affari Economici
VENERDÌ 1 APRILE
21.00 Basilica: Quaresimale: la testimonianza di Pio XI nel centenario dell’elezione a Papa (interviene don Umberto Dell’Orto)
SABATO 2 APRILE
18.30 Basilica: S. Messa per adolescenti della città
19.30 Oratorio BVI: Famiglie Insieme
DOMENICA 3 APRILE – V DI QUARESIMA
11.00 Oratorio BVI: S. Messa per i preadolescenti e Mi sporco le mani per il gruppo di II media
Scandole d’autore
Esposizione delle scandole decorate e mostra fotografica Frammenti di ArenaInCentro:
26-27 marzo e 2-3 aprile ore 10.00-12.00 / 16.30-19.00 presso l’ex bar del Centro
GRAZIE PER LA GENEROSITÀ
Offerte raccolte in parrocchia nei giorni 16-22 marzo: € 1.342,00.
Grazie a chi sostiene la vita della comunità tramite altre offerte o bonifici, o in occasione di SS. Messe, battesimi, matrimoni, funerali.
LA COMUNITÀ PREGA PER
I defunti della settimana: Francesca Marcello Serio, Anna Rossetti Giovanetti.
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