Mercoledì 2 giugno 2021 nella Basilica dei Santi Siro e Materno con gli anziani e gli ammalati verrà celebrata l’Eucaristia (sarà possibile ricevere l’Unzione degli Infermi)
Ore 15,30 ritrovo per la recita del rosario
Ore 16,00 celebrazione della santa messa
Signore Gesù, ancora oggi, come buon samaritano, ti fai vicino a ogni persona ferita nel corpo e nello spirito, per portare i segni della consolazione e della speranza. Per il dono del Tuo Spirito, fa’ che ogni condizione di paura si apra alla fiducia, ogni situazione di dolore sia illuminata dalla speranza, ogni atteggiamento di egoismo si converta nella gioia della condivisione e del servizio. Fa’ che la nostra esistenza sia una casa accogliente, fondata sulla roccia del tuo amore.
Dopo lunghi mesi di chiusura e apparente abbandono la storica chiesetta di San Rocco presso la Cascina Bolagnos riapre alle celebrazioni. Grazie all’entusiasmo di un gruppo di giovani del Comitato di Quartiere e dell’Oratorio San Giovanni Battista, insieme ai ragazzi del Centro Sportivo, che si sono impegnati a pulire pavimenti, pareti, arredi e panche, con buona volontà e olio di gomito, la chiesa torna a essere luogo di preghiera, di incontro, di celebrazione, di musica e di canto per i giovani del quartiere e non solo per loro. Anche se per ora si riprende in tono minore tra Giugno Luglio e Agosto, la speranza di questi ragazzi e di tanti altri è quella di far rivivere la chiesetta come punto forte di aggregazione e di preghiera e di silenzio, con lo stesso spirito di quei giovani che sessant’anni fa animarono la nascita della prima comunità parrocchiale.
In attesa delle disposizioni del Governo, Regione e Curia in materia di sicurezza, responsabili e giovani si stanno preparando per l’esperienza estiva 2021.
Il progetto dell’oratorio feriale 2021 della nostra comunità è in definizione in questi giorni ed è in attesa delle direttive da parte del governo e della Curia di Milano per garantire la sicurezza in questo tempo di pandemia. La speranza è quella di poter offrire al numero maggiore di bambini e ragazzi di vivere l’esperienza estiva.
Nell’attesa dell’arrivo delle disposizioni i nostri ragazzi più grandi, gli “ADO”, si sono incontrati nelle scorse settimane per svolgere il CORSO ANIMATORI e prepararsi nell’animazione nei confronti dei più piccoli. Insieme ai più giovani si sta delineando anche un gruppo di adulti volontari che insieme ai ragazzi più grandi garantiranno il rispetto delle normative. Gli animatori, gli adulti e i bambini verranno divisi in gruppi stabili, creando così un gruppo di amici, quasi una “famiglia”, con cui condividere l’esperienza estiva e l’animazione, senza trascurare la sicurezza grazie alla presenza dei più grandi.
Purtroppo l’esigenza di dover formare gruppi stabili, composti anche da volontari maggiorenni, limiterà il numero di bambini che potranno accedere all’esperienza. Le iscrizioni, che saranno aperte nei prossimi sulla piattaforma SANSONE.
La proposta che sta nascendo in questi giorni inizierebbe dal 14 giugno al 9 luglio, per i bambini di 4 e 5 elementare all’oratorio di S. Pietro e Paolo e per le Medie all’oratorio BVI.
Aggiornamenti e novità saranno disponibili sulle prossime edizioni e sui canali social della comunità
INFO PER LE ISCRIZIONI
Non sono ancora uscite le direttive del Governo e conseguentemente della Regione e della Curia riguardanti i Centri Estivi 2021.
Le famiglie e gli Oratori però hanno bisogno di organizzarsi, quindi abbiamo deciso di cominciare ad aprire le iscrizioni agli Oratori Estivi e lo faremo come segue.
I criteri di priorità per le iscrizioni sono:
La partecipazione ai percorsi in Oratorio durante l’anno.
L’ordine di iscrizione.
NB: Per chi non partecipa ai percorsi dell’Oratorio abbiamo creato una iscrizione apposita per creare una lista di attesa. Appena possibile, comunicheremo chi potrà essere accolto.
Le iscrizioni all’Oratorio Estivo Hurrà 2021 si eseguono su Sansone a partire da:
Domenica 23 Maggio ore 12.00.
Il contributo richiesto per l’Iscrizione Generale è di 15,00.
Nessun contributo è chiesto per chi è in lista d’attesa.
Nella speranza che possano ampliarsi, al momento i posti disponibili sono: 49 a SSPP per 4* e 5* elementare (7 gruppi da 7 bambini). 60 al BVI per le Medie (6 gruppi da 10 ragazzi).
Gli altri si possono iscrivere con l’opzione “lista d’attesa”.
Appena avremo novità comunicheremo alle famiglie chi potrà essere accolto.
Eseguendo l’iscrizione bisogna indicare nelle Opzioni:
Iscrizione o Lista d’attesa
la taglia della maglietta
a quali settimane si intende partecipare
nelle Note: uno o due amici con i quali si vorrebbe stare in gruppo.
Desio e la sua Basilica – Uno scrigno di bellezza e di sorprese – Episodio 1
Entriamo nella basilica dei SS. Siro e Materno a Desio. Accompagnati e guidati dal Professor Massimo Brioschi scopriamo in questo episodio alcuni angoli nascosti e pressoché sconosciuti della chiesa desiana: l’ingegneristico sistema che sostiene il tetto, i resti del meccanismo dell’antico orologio frontale, il retro dell’organo, la salita alla torre campanaria e tante altre curiosità. Segui il progetto di restauro della cupola su
DOMENICA 16 MAGGIOVII DI PASQUA At 1,15-26; 1Tm 3,14-16; Gv 17,11-19 Signore, tu conosci tutte le mie vie Liturgia delle ore: III settimana
✙ 8.30 Basilica ✙ 9.30 S. Francesco ✙ 10.00 Basilica (solo Prima Comunione) ✙ 10.00 Oratorio BVI (per tutti) ✙ 10.30 S. Cuore ✙ 11.30 Basilica ✙ 18.30 Basilica
LUNEDÌ 17 MAGGIOFeria dopo l’Ascensione Ct 5,2a.5-6b; 1Cor 10,23.27-33; Mt 9,14-15 L’anima mia ha sete del Dio vivente
✙ 7.30 Paolo e Anna Frigerio ✙ 9.00 Oratorio BVI ✙ 18.30 Defunti le cui esequie sono state celebrate in aprile
MARTEDÌ 18 MAGGIOFeria dopo l’Ascensione Ct 5,6b-8; Fil 3,17-4,1; Gv 15,9-11 Ti amo, Signore, mio Dio
✙ 7.30 Felice Biassoni ✙ 9.00 Maria e Salvatore Laudani ✙ 18.30 Emilia Lovati
MERCOLEDÌ 19 MAGGIOFeria dopo l’Ascensione Ct 1,5-6b.7-8b; Ef 2,1-10; Gv 15,12-17 Il Signore è il mio pastore: non manco di nulla
✙ 7.30 Naila e Tony ✙ 9.00 Elena e Giulietto Gagliardi ✙ 18.30 Enrico Piccaluga
GIOVEDÌ 20 MAGGIOFeria dopo l’Ascensione Ct 6,1-2; 8,13; Rm 5,1-5; Gv 15,18-21 Tu sei il più bello tra i figli dell’uomo
✙ 7.30 Antonio Montepeloso ✙ 9.00 Rocco Pasqualetto, Michele e Maria ✙ 18.30 Maria Luisa e Rinaldo Giambelli
VENERDÌ 21 MAGGIOFeria dopo l’Ascensione Ct 7,13a-d.14; 8,10c-d; Rm 8,24-27; Gv 16,5-11 La figlia del re è tutta splendore
✙ 7.30 ✙ 9.00 defunti fam. Travaglini ✙ 18.30 Maria Grazia Nava Como
SABATO 22 MAGGIOSabato dopo l’Ascensione 1Cor 2,9-15a; Gv 16,5-14 Del tuo Spirito, Signore, è piena la terra
✙ 9.00 Carmela Casile e Pietro ✙ 18.00 S. Rosario ✙ 18.30 Solenne liturgia vigiliare diPentecoste Maria Arosio e Ferruccio Vergani Letture della domenica: At 2,1-11; 1Cor 12,1-11; Gv 14,15-20
SACRAMENTO DELLA RICONCILIAZIONE IN BASILICA:giorni feriali: 8.30-9.00 e 17.00-18.15; sabato ore 16.00-18.15
VITA DELLA COMUNITÀ
DOMENICA 16 MAGGIO GIORNATADELLECOMUNICAZIONISOCIALI
10.00 Basilica: celebrazione della Prima comunione (solo per chi ha ricevuto l’apposito pass)
10.00 Oratorio BVI: S. Messa per tutti
21.00 Oratorio BVI: S. Rosario all’inizio del mese di maggio
MARTEDÌ 18 MAGGIO
21.00 Consiglio pastorale della Comunità
SABATO 22 MAGGIO
10.30 Oratorio BVI: prove e confessioni per la Prima Comunione (IV gruppo)
15.00 Basilica: incontro per genitori e padrini in preparazione al battesimo (23/5 in basilica e 2/6 a SS. Pietro e Paolo)
18.00 Garbagnate Milanese (parrocchia SS. Eusebio e Maccabei): S. Messa con istituzione al ministero di Accolito di Cosimo Iodice, della parrocchia San Giovanni Battista, candidato al diaconato permanente
18.30 Basilica: solenne Liturgia Vigiliare di Pentecoste
DOMENICA 23 MAGGIO SOLENNITÀ DI PENTECOSTE
10.00 Basilica: celebrazione della Prima comunione – IV gruppo (solo per chi ha ricevuto l’apposito pass)
10.00 Oratorio BVI: S. Messa per tutti
11.30 Missionari Saveriani: S. Messa per la FESTA DEI POPOLI
21.00 Oratorio BVI: S. Rosario
GRAZIE PER LA GENEROSITÀ
Offerte raccolte in parrocchia nella settimana 4-11 maggio: € 1.455,00.
Grazie anche a chi sostiene la vita della comunità tramite altre offerte o bonifici.
LA COMUNITÀ AFFIDANELLA PREGHIERA
I defunti della settimana: Enrico Pozzoli, Giuliano Ramponi, Luisa Sala Pelucchi.
Tutte le nostre parrocchie vivranno oggi una Messa di Prima Comunione; alcune sono già al terzo appuntamento, altre prolungheranno fino a giugno. Le restrizioni tuttora in atto hanno suggerito di formare gruppi ridotti. Nell’imminenza della celebrazione bambini e bambine vengono convocati per le confessioni e una piccola prova, così da arrivare consapevoli e preparati.
La catechesi li ha educati a riconoscere nel pane consacrato il Corpo del Signore; il loro Amen attesta che comprendono che così si attua un incontro con Gesù. Questo è l’essenziale e la Chiesa non ha altro da dare, anche se si sforza di darlo in una cornice di festa e di bellezza.
L’incontro con Gesù dovrebbe superare ogni emozione e agitazione: a lui si rivolge in quel momento le mente, parlare con lui dopo averlo ricevuto nel sacramento non è come qualsiasi altro momento di preghiera: è stare a tu per tu con Lui in modo privilegiato
Lodevolmente i genitori – almeno alcuni papà e mamme – accompagnano figli e figlie in questa occasione ricevendo l’Eucaristia e rievocando la loro Prima Comunione (magari pensando all’ultima fatta non proprio recentemente). Anche a loro fa bene questo a tu per tu con Gesù, nella convinzione che Dio è presente nella vita di famiglia, la sostiene e la benedice.
La vera avventura però inizia alla domenica successiva: se la Prima Comunione non resta l’ultima – almeno per un po’ di tempo – l’incontro con Gesù può rinnovarsi e nutrire la fede e l’amore di piccoli e grandi.
Comunicare incontrando le persone come e dove sono
In occasione della 55a Giornata della Comunicazioni Sociali, che si tiene questa domenica 16 maggio, Papa Francesco invia questo messaggio che ci aiuta a vivere da cristiani l’approccio al mondo complesso delle comunicazioni.
Cari fratelli e sorelle, l’invito a “venire e vedere”, che accompagna i primi emozionanti incontri di Gesù con i discepoli, è anche il metodo di ogni autentica comunicazione umana. Per poter raccontare la verità della vita che si fa storia è necessario uscire dalla comoda presunzione del “già saputo” e mettersi in movimento, andare a vedere, stare con le persone, ascoltarle, raccogliere le suggestioni della realtà, che sempre ci sorprenderà in qualche suo aspetto. «Apri con stupore gli occhi a ciò che vedrai, e lascia le tue mani riempirsi della freschezza della linfa, in modo che gli altri, quando ti leggeranno, toccheranno con mano il miracolo palpitante della vita», consigliava il Beato Manuel Lozano Garrido* ai suoi colleghi giornalisti. Desidero quindi dedicare il Messaggio, quest’anno, alla chiamata a “venire e vedere”, come suggerimento per ogni espressione comunicativa che voglia essere limpida e onesta: nella redazione di un giornale come nel mondo del web, nella predicazione ordinaria della Chiesa come nella comunicazione politica o sociale. “Vieni e vedi” è il modo con cui la fede cristiana si è comunicata, a partire da quei primi incontri sulle rive del fiume Giordano e del lago di Galilea.
Consumare le suole delle scarpe
Pensiamo al grande tema dell’informazione. Voci attente lamentano da tempo il rischio di un appiattimento in “giornali fotocopia” o in notiziari tv e radio e siti web sostanzialmente uguali, dove il genere dell’inchiesta e del reportage perdono spazio e qualità a vantaggio di una informazione preconfezionata, “di palazzo”, autoreferenziale, che sempre meno riesce a intercettare la verità delle cose e la vita concreta delle persone, e non sa più cogliere né i fenomeni sociali più gravi né le energie positive che si sprigionano dalla base della società. La crisi dell’editoria rischia di portare a un’informazione costruita nelle redazioni, davanti al computer, ai terminali delle agenzie, sulle reti sociali, senza mai uscire per strada, senza più “consumare le suole delle scarpe”, senza incontrare persone per cercare storie o verificare de visu certe situazioni. Se non ci apriamo all’incontro, rimaniamo spettatori esterni, nonostante le innovazioni tecnologiche che hanno la capacità di metterci davanti a una realtà aumentata nella quale ci sembra di essere immersi. Ogni strumento è utile e prezioso solo se ci spinge ad andare e vedere cose che altrimenti non sapremmo, se mette in rete conoscenze che altrimenti non circolerebbero, se permette incontri che altrimenti non avverrebbero.
Quei dettagli di cronaca nel Vangelo
Ai primi discepoli che vogliono conoscerlo, dopo il battesimo nel fiume Giordano, Gesù risponde: «Venite e vedrete» (Gv 1,39), invitandoli ad abitare la relazione con Lui. Oltre mezzo secolo dopo, quando Giovanni, molto anziano, redige il suo Vangelo, ricorda alcuni dettagli “di cronaca” che rivelano la sua presenza nel luogo e l’impatto che quell’esperienza ha avuto nella sua vita: «Era circa l’ora decima», annota, cioè le quattro del pomeriggio. Il giorno dopo – racconta ancora Giovanni – Filippo comunica a Natanaele l’incontro con il Messia. Il suo amico è scettico: «Da Nazaret può venire qualcosa di buono?». Filippo non cerca di convincerlo con ragionamenti: «Vieni e vedi», gli dice. Natanaele va e vede, e da quel momento la sua vita cambia. La fede cristiana inizia così. E si comunica così: come una conoscenza diretta, nata dall’esperienza, non per sentito dire. «Non è più per i tuoi discorsi che noi crediamo, ma perché noi stessi abbiamo udito», dice la gente alla Samaritana, dopo che Gesù si era fermato nel loro villaggio. Il “vieni e vedi” è il metodo più semplice per conoscere una realtà, perché per conoscere bisogna incontrare, permettere che colui che ho di fronte mi parli, lasciare che la sua testimonianza mi raggiunga.
Grazie al coraggio di tanti giornalisti
Anche il giornalismo, come racconto della realtà, richiede la capacità di andare dove nessuno va. Una curiosità, un’apertura, una passione. Dobbiamo dire grazie al coraggio e all’impegno di tanti professionisti – giornalisti, cineoperatori, montatori, registi che spesso lavorano correndo grandi rischi – se oggi conosciamo, ad esempio, la condizione difficile delle minoranze perseguitate in varie parti del mondo; se molti soprusi e ingiustizie contro i poveri e contro il creato sono stati denunciati; se tante guerre dimenticate sono state raccontate. Sarebbe una perdita per l’informazione, per tutta la società e per la democrazia se queste voci venissero meno: un impoverimento per la nostra umanità.
Opportunità e insidie nel web
La rete, con le sue innumerevoli espressioni social, può moltiplicare la capacità di racconto e di condivisione: tanti occhi in più aperti sul mondo, un flusso continuo di immagini e testimonianze. La tecnologia digitale ci dà la possibilità di una informazione di prima mano e tempestiva, a volte molto utile: pensiamo a certe emergenze in occasione delle quali le prime notizie e anche le prime comunicazioni di servizio alle popolazioni viaggiano proprio sul web. È uno strumento formidabile, che ci responsabilizza tutti come utenti e come fruitori. Grazie alla rete abbiamo la possibilità di raccontare ciò che vediamo, ciò che accade sotto i nostri occhi, di condividere testimonianze. Ma sono diventati evidenti a tutti, ormai, anche i rischi di una comunicazione social priva di verifiche. Abbiamo appreso già da tempo come le notizie e persino le immagini siano facilmente manipolabili. Tale consapevolezza critica spinge a una maggiore capacità di discernimento e a un più maturo senso di responsabilità, sia quando si diffondono sia quando si ricevono contenuti. Tutti siamo responsabili della comunicazione che facciamo, delle informazioni che diamo, del controllo che insieme possiamo esercitare sulle notizie false, smascherandole. Tutti siamo chiamati a essere testimoni della verità: ad andare, vedere e condividere.
Nulla sostituisce il vedere di persona
Nella comunicazione nulla può mai completamente sostituire il vedere di persona. Non si comunica, infatti, solo con le parole, ma con gli occhi, con il tono della voce, con i gesti. L’attrattiva di Gesù su chi lo incontrava dipendeva dalla verità della sua predicazione, ma l’efficacia di ciò che diceva era inscindibile dal suo sguardo, dai suoi atteggiamenti e persino dai suoi silenzi. I discepoli non solo ascoltavano le sue parole, lo guardavano parlare. In Lui – il Logos incarnato – la Parola si è fatta Volto, il Dio invisibile si è lasciato vedere, sentire e toccare, come scrive lo stesso Giovanni (Gv 1,1-3). La parola è efficace solo se si “vede”, solo se ti coinvolge in un’esperienza, in un dialogo. Per questo motivo il “vieni e vedi” era ed è essenziale. Pensiamo a quanta eloquenza vuota abbonda anche nel nostro tempo, in ogni ambito della vita pubblica, nel commercio come nella politica. Diceva W. Shakespeare: «Sa parlare all’infinito e non dir nulla». Le parole del drammaturgo inglese valgono anche per noi comunicatori cristiani. La buona novella del Vangelo si è diffusa nel mondo grazie a incontri da persona a persona, da cuore a cuore. Uomini e donne che hanno accettato lo stesso invito: “Vieni e vedi”, e sono rimaste colpite da un “di più” di umanità che traspariva nello sguardo, nella parola e nei gesti di persone che testimoniavano Gesù Cristo. Quel grande comunicatore che si chiamava Paolo di Tarso si sarebbe certamente servito della posta elettronica e dei messaggi social; ma furono la sua fede, la sua speranza e la sua carità a impressionare i contemporanei che lo sentirono predicare ed ebbero la fortuna di passare del tempo con lui. Verificavano, vedendolo in azione nei luoghi dove si trovava, quanto vero e fruttuoso per la vita fosse l’annuncio di salvezza di cui era per grazia di Dio portatore. E anche laddove non poteva essere incontrato in persona, il suo modo di vivere in Cristo era testimoniato dai discepoli che inviava.
«Nelle nostre mani ci sono i libri, nei nostri occhi i fatti», affermava Sant’Agostino, esortando a riscontrare nella realtà il verificarsi delle profezie presenti nelle Sacre Scritture. Così il Vangelo riaccade oggi, ogni qual volta riceviamo la testimonianza limpida di persone la cui vita è stata cambiata dall’incontro con Gesù. Da più di duemila anni è una catena di incontri a comunicare il fascino dell’avventura cristiana. La sfida che ci attende è dunque quella di comunicare incontrando le persone dove e come sono. Signore, insegnaci a uscire dai noi stessi, e a incamminarci alla ricerca della verità. Insegnaci ad andare e vedere, insegnaci ad ascoltare, a non coltivare pregiudizi, a non trarre conclusioni affrettate. Insegnaci ad andare là dove nessuno vuole andare, a prenderci il tempo per capire, a porre attenzione all’essenziale, a non farci distrarre dal superfluo, a distinguere l’apparenza ingannevole dalla verità. Donaci la grazia di riconoscere le tue dimore nel mondo e l’onestà di raccontare ciò che abbiamo visto.
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