Autore: basilica

  • Cresima adulti 2021

    Cresima adulti 2021

    Con la Cresima inizia il tempo della vita cristiana professata e testimoniata nella comunità. É il tempo della missione: col dono dello Spirito si è pronti a “prendere il largo”, ad uscire, a rendere ragione della fede ricevuta. I cresimati sono i nuovi “discepoli-missionari”, «viandanti della fede, felici di portare Gesù in ogni strada, in ogni piazza, in ogni angolo della terra!» in famiglia, sul posto di lavoro e nella società, per una vita di fede che si apre al mondo.

    • 6 maggio: “Che cosa cercate?”
    • 13 maggio: “Il lieto annuncio della pace
      per mezzo di Gesù Cristo”
    • 20 maggio: “Gesù affronta e vince la tentazione”
    • 27 maggio: “Gesù annuncia il Regno di Dio”
    • 3 giugno: “Gesù e Zaccheo: un incontro rivelatore”
    • 10 giugno: “Pietro professa la sua fede”
    • 17 giugno: “I due discepoli di Emmaus”
    • 24 giugno: “Rito”

    Celebrazione della Cresima Domenica 4 luglio a Nova Milanese, Parrocchia Sant’Antonino M. ore 18.00
    Per info: telefonare al 349 8248638 Cosimo Iodice

    Calendario-corso-di-cresima-adulti-2020-2021

  • GRATITUDINE E IMPEGNO

    A motivo dei bisogni crescenti determinati dalla crisi che ancora continua ad aggredire i più deboli, i membri della Conferenza episcopale lombarda invitano i fedeli a contribuire al “flusso di bene” attivato dall’8xmille alla Chiesa cattolica ma il numero di persone che nella dichiarazione Irpef esprime la propria preferenza per la Chiesa cattolica sta calando: nasce da questo contesto l’appello rivolto ai fedeli dai vescovi delle 10 diocesi lombarde.

    Abbiamo vissuto mesi difficili. Molte famiglie sono state provate da sofferenze e lutti.

    Anche diverse Comunità cristiane hanno perso i propri sacerdoti a causa del Coronavirus che ha lasciato cicatrici dolorose nelle persone e nelle comunità. È in questo contesto che si colloca, il 2 maggio, l’annuale Giornata nazionale del «Sovvenire». Un giorno per ringraziare tutti coloro che, con la loro scelta, hanno permesso alla Chiesa cattolica di aiutare a prendersi cura di molte persone e di situazioni di emergenza.

    Un grazie ai credenti e ai non credenti

    Se abbiamo potuto aiutare molti, lo dobbiamo a quei cittadini – credenti e non – che negli ultimi trent’anni hanno scelto di destinare alla Chiesa Cattolica l’8xmille dell’imposta IRPEF.
    A quanti hanno firmato il modello della dichiarazione dei redditi va il nostro grazie.
    Con i fondi dell’8xmille, la Chiesa cattolica ha potuto concorrere alla salute e alla promozione del bene comune in Italia e all’estero.
    Lo scorso anno la Chiesa italiana ha destinato 235 milioni e 300 mila euro del proprio budget solo per la voce «Coronavirus».

    Tra la fiducia e il pregiudizio

    Le più recenti dichiarazioni dei redditi segnalano, purtroppo, una riduzione delle firme. I motivi sono molteplici: si va dall’astensione fino all’introduzione dei modelli precompilati. Alcune scelte però, sono talora motivate anche da condizionamenti derivanti da una informazione che spesso scredita la Chiesa e che alimenta pregiudizi, dimenticando il volto di una Chiesa che cerca di vivere in semplicità e povertà, impegnandosi ad aiutare bisognosi e poveri, come si è sperimentato nel corso del 2020.

    Il binomio descritto – pregiudizio/fiducia – chiede oggi, alla Comunità dei fedeli, una maggiore assunzione di impegno. Scrivevano i Vescovi italiani già nel 1988 che «Sovvenire alle necessità della Chiesa chiede la corresponsabilità e la convinta partecipazione dei fedeli». Avvertendo, però, che questa non è solo una questione economica, ma un evidente e incisivo atto di comunione ecclesiale da promuovere. Molti fedeli, già, sono a servizio della Comunità e della Chiesa nella sua missione di evangelizzazione e di carità. A tutti loro diciamo grazie. E lo anticipiamo anche a chi vorrà disporsi a questa generosità.

    Con umiltà, chiediamo aiuto

    Insieme con il grazie, chiediamo un vostro aiuto. Chiediamo aiuto a quanti lasciano libera, nella propria dichiarazione dei redditi, la casella 8×1000. Si lascino invece coinvolgere dal flusso di bene che può derivare da una firma.
    Chiediamo aiuto, affinché siano le singole Comunità a garantire il sostentamento ai loro presbiteri, anche con le «Offerte deducibili», compito e dovere proprio dei battezzati.
    Chiediamo aiuto, perché le Parrocchie continuino a perseguire i criteri irrinunciabili del buon amministratore, con l’accortezza nella gestione, l’osservanza delle norme, la trasparenza e l’affidabilità che dipende dalla limpidezza e dalla libertà spirituale derivanti dal non cercare il proprio interesse, ma il bene comune.
    Chiediamo aiuto nell’individuare – all’interno del Consiglio parrocchiale per gli affari economici – un referente del Sovvenire.
    Chiediamo aiuto, per la formazione di tutti i fedeli. Affinché abbiano coscienza del dovere dei battezzati di sovvenire alle necessità della Chiesa. Chiediamo aiuto, perché il cuore prenda i confini del mondo. Una delle voci d’uscita, previste dall’8×1000, riguarda proprio la carità in Italia e nei Paesi poveri.

    Motivi spirituali ed ecclesiali

    Facciamo nostre le motivazioni spirituali ed ecclesiali per vivere forme di condivisione anche economica. E fra questi motivi – come ricorda san Paolo – ci sono la Grazia, la condivisione, il servizio, l’amore che vede in azione la generosità e la fantasia dello Spirito santo.
    Ora è il tempo nel quale lo Spirito ci chiede un maggior impegno per orientare il mondo al bene ed alla solidarietà. Da donne e uomini benedetti dal Signore, diventiamo volto e segno di benedizione in questi giorni.

  • All’inizio, il battesimo

    All’inizio, il battesimo

    «Sapete cosa è il battesimo?»: il bambino, già protagonista di tante risposte tempestive e corrette, lega il termine “battesimo” al verbo “battere”. Panico! La catechista si mette le mani nei capelli. La mamma scivola sulla sedia per nascondersi dalla vista del predicatore. Finalmente una bambina – loro hanno spesso una marcia in più – evoca il rito dell’immersione nell’acqua.
    La gustosa scenetta è andata in onda domenica alla Messa in oratorio.
    Per completezza va aggiunto che le catechiste si sono premurate di avvisarmi che del battesimo dovevano parlarne nell’incontro successivo e che la mia domanda era troppo in anticipo.
    Per questo durante le celebrazioni dei battesimi, al momento centrale del rito, sono abituato a chiamare presso il fonte i bambini presenti, anzitutto perché vedano da vicino cosa accade e poi perché “rompano le scatole” a genitori e nonni per poter rivedere foto e video del proprio battesimo.
    L’arrivo della bella stagione e la probabile possibilità per parenti lontani di spostarsi per partecipare hanno favorito l’aumento delle richieste dei battesimi e l’inserimento di nuove date.
    Resta la domanda: «Cosa è il battesimo?». Oltre alle affermazioni di catechismo e liturgia – rinascita in Cristo, inserimento nella comunità, inizio della vita cristiana – il battesimo dei bambini presuppone la scelta di fede dei genitori e il loro impegno a educare nella fede i propri piccoli, insegnando loro a pregare e ad amare, a riconoscere Gesù, a farselo amico, a imitarlo.
    don Gianni

  • Volontariato: il volto bello della vita

    Vogliamo in questo spazio dare visibilità al servizio del volontariato che non si limita a dare del tempo, ma offre luce e, spesso, speranza a situazioni complicate che rendono, a molte persone, una vita difficile da vivere.

    Compito del volontario è dire, ma, ancor più testimoniare che la vita va vissuta con coraggio e orgoglio. Nella sua complessa dignità e nel grande mare dei diversi campi in cui opera.

    Il volontariato è sempre esistito. Con la legge quadro del 1991 ha acquisito il diritto di presenza, negli ambiti della vita civile sociale politica, ad affermare il valore aggiunto della gratuità.

    Non così scontato come la disponibilità di cuore.

    Basta osservare l’atteggiamento abituale del nostro tempo, dove prevale l’affermazione delle proprie libertà individuali, dove ha il sopravvento il ruolo, la difesa dei propri diritti.

    Il volontario, invece, dovrebbe mediare tra diritto e dovere. La dissennata pretesa del proprio diritto può generare pigrizia, superficialità, insoddisfazione.

    L’Arcivescovo nella lettera pastorale di inizio anno a questo proposito suggerisce un esempio inattaccabile: «Abbiate in voi gli stessi sentimenti di Cristo Gesù: egli, pur essendo nella condizione di Dio, non ritenne un privilegio l’essere come Dio, ma svuotò se stesso assumendo una condizione di servo, diventando simile agli uomini» (Fil 2,5-7).
    È la strada maestra per vivere un volontariato autentico che non si limita a dare del tempo, ma offre luminosità a situazioni buie.

    «La vita è bella, non perché tu hai ma perché tu dai»

    Con questo numero vi proponiamo tre realtà che operano sul nostro territorio. Nei prossimi notiziari vi presenteremo altre organizzazioni di volontari che col loro tempo e la loro disponibilità ci aiutano a superare problemi di tipo sociale, di relazione o sanitari.

    CENTRO D’ASCOLTO: il servizio
    della Caritas per l’accoglienza

    Il Centro di Ascolto è un servizio promosso dalla Caritas locale attraverso cui la comunità cristiana sperimenta la dimensione dell’accoglienza. È un luogo dove le persone in difficoltà possono incontrare dei volontari disponibili ad ascoltarle e aiutarle ad affrontare la propria situazione.

    Il Centro di Ascolto è utile a tutte le persone che si trovano in difficoltà, che si sentono sole e non sanno a chi rivolgersi.
    A Desio operano due Centri di Ascolto:

    • Centro di Ascolto della Basilica (riferimento per tutte le parrocchie esclusa quella di S. Giovanni Battista)
      Via Conciliazione, 15 – Tel. 0362 303977
      Orario apertura: da lunedì a sabato ore 10.00 – 12.00 su appuntamento
    • Centro di Ascolto parrocchia di S. Giovanni Battista
      Via G. di Vittorio, 18 – Tel. 3209562452
      Orari di apertura: lunedì ore 18 – 19,30
      e giovedì ore 17.30 – 18.30 su appuntamento

    AUSER: l’orecchio teso sugli anziani
    di Monza e Brianza

    Auser è un’associazione di volontariato che promuove l’invecchiamento attivo. Che cosa significa? Auser non vuole lasciare che gli anziani si chiudano in una bolla di autoisolamento, che può avvenire per le più svariate ragioni, in particolare acuite dal periodo di pandemia.

    Si sono prodigati in molteplici attività ed iniziative soprattutto con l’avvento del lockdown: portano la spesa a chi ne ha bisogno, collaborando con la Croce Rossa di Desio.

    Il loro servizio più conosciuto è però quello della telefonia sociale: un volontario chiama degli anziani con cadenza settimanale per raccontarsi del più e del meno e tenersi compagnia. È diffusa su tutto il territorio brianzolo. Come è nata questa associazione?

    È stata fondata nel 1989, la sede di Desio c’è dal 2005 perché è stata voluta da Bruno Trentin, che era allora sottosegretario della Cgil.

    Si trova in Via F.lli Cervi 25 – Tel. 0362 622016

    Il presidente per la zona di Desio è Danilo Remigi.

    Fondazione Edith Stein: i consultori per i problemi della famiglia

    La Fondazione per la famiglia Edith Stein, attraverso i suoi quattro Consultori di ispirazione cristiana accreditati con Regione Lombardia inseriti nei territori di Desio, Seregno, Cinisello e Bresso, si occupa delle cura dei legami familiari con servizi e interventi di accoglienza e sostegno rivolti al singolo (bambino, adolescente, adulto), alla coppia e alle famiglie, con lo scopo di promuoverne il benessere e la salute.

    I Consultori della Fondazione svolgono il loro servizio con funzione di ascolto, accoglienza, accompagnamento, cura della persona e presa in carico di tutte le problematiche riguardanti la famiglia e i suoi membri nelle varie fasi della vita e nei momenti di cambiamento, di difficoltà e di conflittualità. Offrono servizi e interventi in grado di accogliere le domande e i bisogni più diversi, ascoltandoli, riformulandoli e, quando necessario, orientandoli verso altri servizi specialistici del territorio in un lavoro di rete con tutte le risorse della comunità.

    Tale lavoro di rete vede la Fondazione e i Consultori impegnati all’interno della realtà territoriale in una partecipazione attiva anche attraverso azioni progettuali con Enti pubblici e privati. Questi servizi si realizzano attraverso attività di consulenza, iniziative di formazione volte alla prevenzione, percorsi psico-sociali interni al consultorio, percorsi tematici nelle scuole e percorsi specialistici e di accompagnamento in ambito sanitario.

    L’accesso ai servizi è aperto a tutti senza limitazione territoriale, culturale, sociale e religiosa.

    I consultori si trovano a:

  • Notiziario settimanale SS. Siro e Materno – 25 aprile 2021

    Notiziario settimanale SS. Siro e Materno – 25 aprile 2021

    L’EUCARISTIA AL CENTRO DELLA COMUNITÀ

    DOMENICA 25 APRILE IV DI PASQUA At 20,7-12; 1Tm 4,12-16; Gv 10,27-30 Ti esalto, Signore, perché mi hai liberato
    Liturgia delle ore: IV settimana
    ✙ 8.30 Basilica
    ✙ 9.30 S. Francesco
    ✙ 10.00 Basilica
    ✙ 10.00 Oratorio BVI (IC 4)
    ✙ 10.30 S. Cuore
    ✙ 11.30 Basilica ✙ 18.30 Basilica
    LUNEDÌ 26 APRILE Feria del tempo di Pasqua At 9,26-30; Gv 6,44-51 A te la mia lode, Signore, nell’assemblea dei fratelli✙ 7.30
    ✙ 9.00 Oratorio BVI Rosa, Eugenio e Claudio
    ✙ 18.30 Ester Ghezzi e Alfredo Baio / Bruno Sironi / Maria Pitrola / Roberto, Giuseppe, Adele e def. fam. Giussani / Monica Fratello
    MARTEDÌ 27 APRILE Feria del tempo di Pasqua At 11,19-26; Gv 6,60-69 Popoli tutti, lodate il Signore, alleluia✙ 7.30 Antonio Renda
    ✙ 9.00 Felice Biassoni
    ✙ 18.30 Giuseppe Locatelli
    MERCOLEDÌ 28 APRILE S. Gianna Beretta Molla At 13,1-12; Gv 7,40b-52 Il Signore ha rivelato ai popoli la sua giustizia✙ 7.30
    ✙ 9.00 Giuseppe Sinatra
    ✙ 18.30 mons. Carlo Sironi
    GIOVEDÌ 29 APRILE S. Caterina da Siena, verg. e dottore 1Gv 1,5-2,2; 1Cor 2,1-10a; Mt 25,1-13 Con la mia vita, Signore, canto la tua lode✙ 7.30
    ✙ 9.00 Giuseppe e Giuseppina Aliprandi
    ✙ 18.30 Romilde Speroni
    VENERDÌ 30 APRILE Feria del tempo di Pasqua At 13,44-52; Gv 7,25-31 Ha sete di te, Signore, l’anima mia✙ 7.30
    ✙ 9.00 Luciano Brambilla
    ✙ 17.00 esequiale Ermanno Tagliabue
    ✙ 18.30 Sergio Nogueron
    SABATO 1 MAGGIO S. Giuseppe lavoratore At 14,1-7.21-27; 1Cor 15,29-34b; Gv 7,32-36 Ti rendiamo grazie o Dio per la tua gloria✙ 9.00 Orazio Calori
    ✙ 18.00 S. Rosario
    ✙ 18.30 Liturgia vigiliare Diego e Giuseppe
    Letture della domenica: At 7,2-54*; 1Cor 2,6-12; Gv 17,1b-11

    SACRAMENTO DELLA RICONCILIAZIONE IN BASILICA: giorni feriali: 8.30-9.00 e 17.00-18.15; sabato ore 16.00-18.15

    VITA DELLA COMUNITÀ

    DOMENICA 25 APRILE – IV DI PASQUA
    GIORNATA PER LE VOCAZIONI

    • 10.00 Basilica: S. Messa per gli adolescenti della città
    • 10.00 Oratorio BVI: S. Messa per ragazzi e genitori del IV° anno dell’IC (V elem.)
    • 16.00 Basilica:celebrazione del Battesimo
    • 19.15 Chi ci accompagna nelle nostre scelte? Incontro diocesano 18-19enni e giovani su YouTube Pastorale Giovanile FOM Milano

    LUNEDÌ 26 APRILE

    • 21.00 Formazione animatori Oratorio Estivo 2021 (vedi pagine interne)

    MERCOLEDÌ 28 APRILE

    • 21.00 Cammino giovani

    GIOVEDÌ 29 APRILE

    • 20.30 Basilica: tempo per le confessioni dei genitori (di tutte le parrocchie)in vista della Prima Comunione

    SABATO 1 MAGGIO

    • 10.30 Oratorio BVI: prove e confessioni per la Prima Comunione (I gruppo)

    DOMENICA 2 MAGGIO

    • 10.00 Basilica: celebrazione della Prima comunione (solo per chi ha ricevuto l’apposito pass)
    • 10.00 Oratorio BVI: S. Messa per tutti

    GRAZIE PER LA GENEROSITÀ

    • Offerte raccolte in parrocchia nella settimana 13-19 aprile: € 1.507,00.
    • Quaresima di Fraternità per il Sud Sudan: totale cittadino € 8.370,00; definitivo per parrocchia SS. Siro e Materno: € 4.261,00.
    • Dalla distribuzione delle serigrafie La Rinascita (a favore del restauro della cupola): € 4.385,00; ci sono alcune copie a disposizione
    • Grazie anche a chi sostiene la vita della comunità tramite altre offerte o bonifici.

    LA COMUNITÀ AFFIDA NELLA PREGHIERA

    • I bambini battezzati questa domenica: Ethan, Desiré e Kimberly.
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  • Ripartenza, rinascita

    Ripartenza, rinascita

    In questi frangenti della nostra storia esprimiamo i nostri desideri in vario modo: ritorno (a come vivevamo prima), ripartenza (dell’economia, della scuola, delle vacanze), e anche rinascita.
    Così – La rinascita – ha sorprendentemente intitolato la sua opera pittorica dedicata a Desio, e a noi donata, Carla Bruschi, artista di Peschiera Borromeo alla quale un gruppo di amici comuni ha chiesto di partecipare allo sforzo di sostenere il restauro della cupola.

    A commento la pittrice ha detto: «Questo lavoro porta in sé i germogli della vita, una primavera artistica e culturale per questa lucente chiesa. Il ciclo della vita, la natura e il creato mi hanno ispirata: li ho voluti rappresentare con i fiori che abbracciano e avvolgono la Basilica. I petali dei fiori, un momento prima di arrivare a toccare il cielo, si inchinano a questa maestosa cattedrale. I fiori sono una trasposizione grafica figurata del suono delle vostre campane desiane».

    Rinascita è anche il linguaggio del battesimo cristiano: rinati in Gesù per una vita nuova, che lascia indietro ciò che è vecchio e provvisorio e rinnova ogni cosa. Rinascita interiore, rinascita dell’amore, rinascita della comunità, accompagnati dalla forza di Gesù Risorto.

    don Gianni

  • L’intera Comunità pastorale, preti, diacono, ausiliarie diocesane, seminaristi e fedeli è vicina a don Sandro Mottadelli per la perdita della mamma ANTONIETTA BARTESAGHI. La nostra preghiera accompagni don Sandro e i suoi familiari in questo difficile momento e sia per tutti occasione per rinnovare la fede nel Signore Gesù Risorto che dona la vita eterna a chi ha creduto in Lui.

  • Scuola chiusa e Dad Come possiamo aiutare i nostri ragazzi?

    Scuola chiusa e Dad Come possiamo aiutare i nostri ragazzi?

    La scuola è ripartita ma le chiusure dei mesi scorsi a causa della pandemia hanno fatto emergere tutta la fatica della didattica a distanza e della restrizione fisica e psicologica, in una fase in cui
    i nostri ragazzi e, in particolare gli adolescenti, hanno bisogno di fare gruppo, di comunicare.
    Due insegnanti ci aiutano a capire le loro difficoltà e come li possiamo aiutare.

    Ptof, Invalsi, Dad, Bes, Dsa… il mondo della scuola è ormai invaso da un’infinita serie di acronimi. Solo uno di questi però provoca un certo senso di malessere, di fastidio, e può arrivare a scatenare crisi di ansia e vero panico: la DAD!

    Ebbene sì, la Didattica a Distanza – significato della spaventosa abbreviazione – si è trasformata nell’incubo più ricorrente delle famiglie e dei docenti italiani. Gli insegnanti si sono ritrovati immersi nei corsi di aggiornamento, pardon, Webinar, su ZOOM, Meet, Google Classroom, GSuite, e chi più ne ha più ne metta; le famiglie hanno compiuto tripli salti mortali per gestire a casa le lezioni di due, tre, quattro figli contemporaneamente.

    L’ultimo anno scolastico homemade ha messo in luce problemi logistici (“Mio figlio non può stare a casa da solo”), tecnologici (“Prof, non la vedo… non la sento…”), economici (“Non ho quattro pc…”), ma, soprattutto, sociali.

    Se esistesse un foglietto illustrativo della DAD, ci sarebbe sicuramente scritto: “Non assumere a dosi eccessive, può provocare isolamento, apatia e solitudine”.

    Tra tutti, quello della carenza di socialità è di certo il problema più preoccupante scaturito dalle lezioni a distanza e non deve assolutamente passare inosservato.

    Un ragazzino di 13 anni non può essere apatico.
    Può essere arrabbiato, triste, malinconico, ma apatico no. Una ragazzina di 12 anni che rimane passiva e indifferente a qualunque stimolo le venga proposto è un importante campanello d’allarme non solo per la scuola o la famiglia, ma per tutta la società.

    La DAD ci ha trovati a marzo 2020 totalmente impreparati e inadeguati, e dura ormai da troppo tempo. Ha portato via la classe, che, per un adolescente, non è solo un luogo fisico ma quasi un surrogato della famiglia. Senza SCUOLA manca il rapporto diretto con il docente, elemento essenziale e imprescindibile dell’insegnamento e dell’apprendimento. Sono venute meno le discussioni, i lavori di gruppo, i cartelloni pieni di glitter e di amichevoli litigi per chi deve colorare la scritta principale, tutte le attività pomeridiane extrascolastiche che diventavano posto di ritrovo e aggregazione.

    Noi docenti guardiamo tutte le mattine nel nostro schermo cercando ancora un lampo di energia e positività negli occhi dei ragazzi, ma sappiamo che trovarlo è cosa assai rara. Si fanno i compiti perché si deve, ci si connette nella classe virtuale perché è obbligatorio, ma è davvero difficile vedere dell’entusiasmo, soprattutto nei volti degli studenti in piena fase adolescenziale.
    Noi “grandi” abbiamo quindi un compito essenziale, che è anche un dovere morale: dobbiamo aiutare i nostri ragazzi a riappropriarsi delle emozioni perdute. Insegniamo loro la resilienza e la tenacia, ricordiamo che i nostri amici sono là fuori e aspettano solo di poterci riabbracciare. Sosteniamoli sempre e ricominciamo anche a usare un vecchio acronimo, che tanto piaceva e che, chissà perché, ora non si sente più: TVB (Ti Voglio Bene).

    Laura Zappa
    insegnante di scuola media


    Una premessa: non tutti gli insegnanti e non tutti i genitori sono uguali. Quello che vi racconto oggi è quindi la mia esperienza di mamma ed insegnante, criticabile… ma autentica.

    In questi prolungati mesi di DAD ogni docente appassionato ed innamorato dei suoi alunni ha inevitabilmente cambiato il suo metodo di insegnamento, ogni genitore ha riorganizzato tempi e spazi domestici, come un camaleonte ci siamo tutti adeguati alla situazione cercando di rispondere ai nuovi stimoli.

    Quello che è mancato a tanti studenti non credo quindi essere stato il non potere imparare. Guardo i miei colleghi e gli insegnanti dei miei figli e vedo lezioni davvero stimolanti: la perdita maggiore è stata, senza dubbio, l’assenza della relazione tra pari e con il docente, la mancanza fisica di qualcuno che si prendesse realmente cura di te e camminasse al tuo fianco.

    È un tale vuoto che, come docente e genitore, ho cercato di colmare imparando a svestirmi della mia ansia da valutazione, e mettermi più in ascolto di quelle che sono le esigenze dei miei alunni, ad adeguarmi maggiormente ai loro tempi che spesso non coincidono con i miei che per natura sono un treno ad alta velocità. Ho capito, proprio in questo presente traballante, quanto per loro fosse importante una scuola che sostenesse invece la loro esigenza di guardare il futuro, che insegnasse loro a non aver paura di sognare.

    Una studentessa di una delle mie quinte liceo mi scrive: ‘’L’esperienza di DAD è abbastanza positiva. Riesco a stare nella mia stanza in silenzio e ho sempre il p.c. a disposizione. È comunque più faticoso perché è facile distrarsi e non hai un professore che ti motivi. Io preferisco mille volte fare una didattica a distanza che andare in presenza rischiando di diffondere ancora il virus.’’

    Ed un suo compagno sottolinea: ‘’Dopo più di un anno di DAD in molti hanno capito quanto sia importante la scuola e quanto si impegnino i nostri professori per insegnarci ad affrontare a testa alta le difficoltà che incontreremo. La DAD non è così terribile, anzi ha aiutato molte persone a capire le proprie passioni, le materie che si preferiscono e quelle che proprio non si sopportano.’’
    A loro rispondo citando versi di una poesia di Tognolini ‘’A casa io sono, a scuola io divento, a casa c’è il nido, a scuola c’è il mondo’’.
    Come si fa a trovare la propria strada stando in una stanza? Quindi buon cammino ragazzi verso lezioni di vita in presenza nella nostra scuola o dovunque sarete il prossimo anno.

    Francesca Lissoni,
    insegnante alla scuola superiore