Autore: basilica

  • Comunità in cammino 22-29 luglio 2018

    basilicaCOMUNITÀ PASTORALE SANTA TERESA DI GESÙ BAMBINO – DESIO

    NOTIZIARIO SETTIMANALE DELLA PARROCCHIA SS. SIRO e MATERNO

    COMUNITÀ IN CAMMINO

    Anno 16 – Numero 44 22-29 luglio 2018

    LA PAROLA DEI VESCOVI ITALIANI

    Gli occhi sbarrati e lo sguardo vitreo di chi si vede sottratto in extremis all’abisso che ha inghiottito altre vite umane sono solo l’ultima immagine di una tragedia alla quale non ci è dato di assuefarci.

    Ci sentiamo responsabili di questo esercito di poveri, vittime di guerre e fame, di deserti e torture. È la storia sofferta di uomini e donne e bambini che – mentre impedisce di chiudere frontiere e alzare barriere – ci chiede di osare la solidarietà, la giustizia e la pace.

    Come Pastori della Chiesa non pretendiamo di offrire soluzioni a buon mercato. Rispetto a quanto accade non intendiamo, però, né volgere lo sguardo altrove, né far nostre parole sprezzanti e atteggiamenti aggressivi. Non possiamo lasciare che inquietudini e paure condizionino le nostre scelte, determinino le nostre risposte, alimentino un clima di diffidenza e disprezzo, di rabbia e rifiuto.

    Animati dal Vangelo di Gesù Cristo continuiamo a prestare la nostra voce a chi ne è privo. Camminiamo con le nostre comunità cristiane, coinvolgendoci in un’accoglienza diffusa e capace di autentica fraternità. Guardiamo con gratitudine a quanti – accanto e insieme a noi – con la loro disponibilità sono segno di compassione, lungimiranza e coraggio, costruttori di una cultura inclusiva, capace di proteggere, promuovere e integrare.

    Avvertiamo in maniera inequivocabile che la via per salvare la nostra stessa umanità dalla volgarità e dall’imbarbarimento passa dall’impegno a custodire la vita. Ogni vita. A partire da quella più esposta, umiliata e calpestata.

    La Presidenza della Conferenza Episcopale Italiana

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  • Comunità in cammino – 8-15 luglio 2018

    basilicaCOMUNITÀ PASTORALE SANTA TERESA DI GESÙ BAMBINO – DESIO
    NOTIZIARIO SETTIMANALE DELLA PARROCCHIA SS. SIRO e MATERNO

    COMUNITÀ IN CAMMINO

    Anno 16 – Numero 43 logo basilica8-15 luglio 2018

    SEMPLIFICAZIONI E SAPIENZA

    Di fronte ad avvenimenti di ogni tipo la gente si lascia volentieri intervistare: «Era una brava persona» (ma ha massacrato la famiglia); «Non meritava di morire così giovane» (forse i vecchi lo meritano?); «Dio è uguale in tutte le religioni» (una scusa per non praticarne nessuna), «Difendiamo la tradizione cristiana» (ma in chiesa non li vediamo). Poi ci sono gli slogan come «ogni forma di amore è famiglia», «basta la salute», «America first» e così via. Qualche giorno fa un sito web proponeva alle scuole italiane di passare ai numeri arabi e taluni hanno reagito male, dimenticando che dal secolo XIII noi già usiamo normalmente i numeri arabi.

    Uno dei mali del nostro tempo è certamente la complicazione: le cose si sono fatte difficili ed è impossibile seguire tutto, verificare tutto, controllare tutto; allora si appaltano informazioni e opinioni a fonti non sempre verificate, a voci che si rincorrono, a slogan che sollecitano le emozioni o, come si dice, la ‘pancia’ delle persone.

    Così dalla complicazione paradossalmente si passa alla semplificazione: ripetizione di frasi fatte e di concetti banali, affermazioni tanto elementari quanto inconsistenti, notizie acquisite a buon mercato, carenza di senso critico, scarsa capacità di discernimento.

    Ma semplificazione non è uguale a semplicità, bensì a riduzione: si considera un solo punto di vista e si ignora il quadro complessivo di un fenomeno sociale, di una proposta politica, di una visione religiosa. La Parola di Dio aiuta il cristiano a criticare, a stare sveglio, a cercare la verità con passione, a cercare la sapienza della vita e a diffidare delle semplificazioni.

    don Gianni

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  • Comunità in cammino 24 giugno – 1 luglio 2018

    basilicaCOMUNITÀ PASTORALE SANTA TERESA DI GESÙ BAMBINO – DESIO

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    Anno 16 – Numero 42 logo basilica 24 giugno – 1 luglio 2018

    PIÙ ASCOLTO CHE APPLAUSI

    Nel giorno dei Santi Pietro e Paolo (29 giugno) – e nella domenica che lo precede – siamo invitati a guardare alla figura del Papa, successore di Pietro, al fine di pregare per lui e raccogliere un dono per la sua carità (chiamato appunto l’obolo di San Pietro). La carità del Papa non riguarda solo iniziative attraenti per la stampa come procurare cibo o letti o docce per i senzatetto di Roma, ma si apre alle necessità dei poveri in tanti altri paesi del mondo.

    Il Papa non è facoltativo per un cattolico: senza mitizzarlo, è il pastore della Chiesa universale, con tutte le capacità e i limiti che anche il primo Papa aveva, come mostrano i vangeli.

    Nell’epoca mediatica purtroppo colpiscono più alcuni gesti particolari e simpatici di Papa Francesco che i suoi profondi insegnamenti. Quanta gente, anche tra noi, lo critica per sentito dire, ma non ha scorso attentamente nemmeno una riga dei suoi messaggi.

    Desio, che è patria di Pio XI e ha ospitato san Giovanni Paolo II nel 1983, deve essere in prima linea nell’apprezzare i Pontefici che Dio ha procurato alla Chiesa dei nostri tempi.

    Tra pochi mesi vedremo elevato sugli altari con il titolo di santo il Papa Paolo VI che fu anche Arcivescovo di Milano. Sono contento che venga riconosciuta al livello più alto la grandezza di uno spirito libero, intenso, capace di un servizio sofferto, fedele e moderno alla Chiesa e all’umanità. Paolo VI invitava a costruire la Civiltà dell’amore: uno slogan non facile, un tema che fa pensare, un progetto che certamente non appassirà.

    don Gianni

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  • Comunità in cammino 17 giugno 2018

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    COMUNITÀ PASTORALE SANTA TERESA DI GESÙ BAMBINO – DESIO

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    Anno 16 – Numero 41 logo basilicadomenica 17 giugno 2018

    DOMANDE PIÙ PROFONDE

    Da qualche mese la chiesa ambrosiana vive il “sinodo” Chiesa dalle genti. Le varie componenti della diocesi sono state invitate a far giungere riflessioni e valutazioni (per la nostra Comunità Pastorale vedi su www.pastoraledesio.it: Contributo CP al sinodo minore) e ora sotto la guida dell’Arcivescovo si elaboreranno le indicazioni per il futuro.

    Chiesa dalle genti non è una novità: appena nata la Chiesa ha parlato attraverso gli apostoli in diverse lingue per annunciare a tutti le grandi opere di Dio e aggregare chi proveniva sia dall’ebraismo sia dal paganesimo. Oggi la mobilità e le migrazioni, segno della globalità dei fenomeni e dell’interdipendenza dei popoli sotto tanti profili – economico, politico, culturale e religioso –, interpellano i credenti e le comunità.

    La necessaria azione per venire incontro alle necessità materiali di fratelli e sorelle in difficoltà (in moltissimi casi gratuita e volontaria, del tutto priva di interessi occulti), si accompagna a nuovi interrogativi: quali sono le vere radici di spostamenti così forti e diffusi? Quale rinnovamento di fede e di stili di vita propongono i fratelli e le sorelle cristiani che sono tra noi? Cosa suggerisce il sentimento religioso professato senza vergogna e senza violenza da molti non cristiani? Cosa significa che la nostra Chiesa è impegnata in una Nuova Evangelizzazione (anche verso quei battezzati divenuti essi stessi stranieri alla loro fede)?

    Come ogni altra questione seria, non bastano la pancia e le chiacchiere a tentare risposte, ma occorre un supplemento di cultura, di fede e di umanità.

    don Gianni

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  • Comunità in cammino 10 giugno 2018

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    COMUNITÀ PASTORALE SANTA TERESA DI GESÙ BAMBINO – DESIO

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    Anno 16 – Numero 40 domenica 10 giugno 2018

     

    P COME PROGETTO, NON PARKING

    Mentre il vento fa sventolare le bandiere delle contrade, in attesa che il Palio cittadino viva il suo momento centrale con la corsa degli zoccoli, altri colori si preparano a rallegrare la città.

    Sono quelli dei cappellini, delle magliette, degli zainetti di bambini e bambine, ragazzi e ragazze, animatori e animatrici, che affolleranno i cinque oratori desiani per il GREST 2018.

    Si tratta di un evento che ha anzitutto una rilevanza sociale: terminate le scuole e gran parte delle attività che talvolta saturano le giornate dei nostri minori, un programma di animazioni, giochi, gite, piscina e preghiera potrà tenerli occupati. Non ci si deve nascondere che così si viene incontro anche alle necessità di molte famiglie che a causa degli orari lavorativi non possono accudire liberamente i propri figli.

    Il progetto del GREST però non intende semplicemente riempire il tempo, ma ha una sua, per quanto fragile, qualità educativa. Non che altrove si insegnino cose sbagliate come mancanza di rispetto, disordine, indifferenza alle regole, ecc., ma in oratorio c’è ragione di aspettarsi che il fine educativo di ogni attività sia prevalente, programmatico.

    Un progetto educativo, inoltre, che si dichiara esplicitamente “cristiano”: l’invito alla preghiera, ad atteggiamenti fraterni, a evitare individualismi e menefreghismi non rappresentano la tassa da pagare a un recinto parrocchiale, ma sono il fondamento stesso della vita dell’oratorio, che non può limitarsi a essere un parcheggio, neppure per i bulli che talvolta vi mettono piede.

    don Gianni

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  • Comunità in cammino 3 giugno 2018

    basilicaCOMUNITÀ PASTORALE SANTA TERESA DI GESÙ BAMBINO – DESIO

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    Anno 16 – Numero 39 logo basilicadomenica 3 giugno 2018

    SE FOSSE CULTURA E NON FOLLIA?

    Studi ed esperienza mi portano a dire che alla base di sconvolgenti drammi familiari [come quello di Francavilla] raramente c’è un problema di “hardware” (qualcosa di fallato nel fisico della persona), solitamente c’è un problema di “software”, cioè di cultura e di mappe mentali che la persona utilizza per orientarsi nella vita al fine di decidere come comportarsi e cosa provare di fronte agli eventi. La realtà è che in questo nostro 2018 troppe persone utilizzano ancora mappe mentali fallate, che inducono a scelte controproducenti, impediscono la resilienza e promuovono intolleranza verso il diverso e le avversità della vita. Mappe mentali infettate da virus che impediscono di attuare nella pratica obiettivi come l’amore, il perdono, l’accettazione di limiti, debolezze e fallimenti. Mappe che portano a incastrarsi in relazioni soffocanti dove è impossibile attivare il reciproco rispetto. L’intensità del dolore che si prova davanti alle avversità della vita non è “responsabilità” di quelle stesse avversità (è infatti assolutamente inevitabile che nella vita le cose vadano prevalentemente in modo diverso da come si vorrebbe), ma appunto delle mappe mentali che si utilizzano per interpretarle. Contesti in cui si hanno convinzioni estreme (uno dei peggiori “virus”) sono ambiti di debolezza della persona, perché creano dipendenza e impediscono di piegarsi a un “piano B” (riorganizzare la vita in un modo diverso dal “piano A” quando questo non è perseguibile). I suicidi, gli omicidi e i femminicidi vanno intesi come atti conseguenti all’estremo dolore provato per la disattesa di modelli assoluti.

    Antonella Baiocchi – Psicoterapeuta specialista in criminologia (da Avvenire)

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  • Comunità in cammino 27 maggio 2018

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    COMUNITÀ PASTORALE SANTA TERESA DI GESÙ BAMBINO – DESIO

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    LA RIVOLUZIONE DEL SILENZIO

    Nella settimana entrante la Comunità Pastorale propone in tutte le parrocchie le Giornate Eucaristiche; momenti di adorazione in giorni sia feriali sia festivi, che prolunghino nel profondo del cuore quanto la celebrazione della Messa già ci fa vivere: il contatto con Gesù, l’ascolto della sua Parola, l’adorazione della sua presenza.

    Nella frenesia della vita contemporanea, dove tutti hanno da correre e sono pieni di preoccupazioni, se non di angosce e di rabbie, si vorrebbe avere un po’ di tempo per sé, nella calma e nella solitudine. Ma quando osserviamo qualcuno nel silenzio imbarazzato di una sala d’attesa oppure correre nel parco o seduto in autobus o in metropolitana, spesso lo vediamo attraverso l’auricolare ascoltare musica o attendere qualsiasi chiamata telefonica, oppure compulsare furiosamente il cellulare alla ricerca di notizie, comunicazioni, contatti. Persino in chiesa pare necessario salutare i presenti, scambiare (più di) qualche parola, dimenticandosi del saluto dovuto al “padrone di casa” e del silenzio che favorisce la preghiera (per poi magari cadere nel mutismo quando la proclamazione o il canto diventano comunitari).

    L’adorazione a cui invitano le Giornate Eucaristiche è originariamente l’avvicinamento della bocca a colui che si venera (dal latino ad os: “alla bocca”, come il bacio dei Magi a Gesù Bambino per es.), un gesto interiore di affetto, attenzione e ascolto. E chiede una connessione, un collegamento: l’ascolto della Parola di Dio, la preghiera con il Vangelo in mano. Ma affinché si realizzi e porti frutto dobbiamo scegliere il coraggio e la rivoluzione del silenzio.

    don Gianni

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  • Comunità in cammino 20 maggio 2018

    basilicaCOMUNITÀ PASTORALE SANTA TERESA DI GESÙ BAMBINO – DESIO

    NOTIZIARIO SETTIMANALE DELLA PARROCCHIA SS. SIRO e MATERNO

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    Anno 16 – Numero 37 logo basilica domenica 20 maggio 2018

    PENTECOSTE FESTA NASCOSTA

    Per le feste di Natale, Epifania e Pasqua si organizzano uscite, incontri di famiglia, vacanze; partecipa alla Messa anche chi non la frequenta spesso; si fanno spese e regali. La solennità di Pentecoste appare invece una domenica qualsiasi, in qualche caso accompagnata da eventi di Prima Comunione o Cresima, che rendono sì straordinario il giorno, ma spesso in modo del tutto estraneo a ciò che la Pentecoste richiama e rappresenta.

    Se nella classificazione delle feste cristiane essa tiene il primo posto (proprio come il Natale e la Pasqua e a pari merito con loro), nel percorso della fede la Pentecoste definisce la nostra identità di cristiani: battezzati nello Spirito di Gesù, testimoni del Vangelo in parole e opere, ambasciatori di Cristo nel mondo, esperti dell’universale linguaggio dell’amore (“ciascuno li udiva parlare nella propria lingua”, leggiamo negli Atti degli Apostoli: è la lingua dell’amore!).

    Il dono dello Spirito agli Apostoli riuniti con Maria forma anzitutto la comunità dei credenti, che non è un agglomerato casuale di persone che hanno uguali opinioni o passatempi, ma costituisce una famiglia di fratelli, tutti discepoli di Gesù, capaci di riconoscersi come tali, di condividere la medesima fede. In secondo luogo lo Spirito porta “fuori”, a camminare sulle strade, come Gesù, portando fiducia, speranza, segni di amore.

    Forse è meglio che a Pentecoste non ci siano segni di festa troppo visibili, ma che si custodisca nel cuore il dono inestimabile dello Spirito di Dio in noi.

    don Gianni

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  • Comunità in cammino – 13 maggio 2018

    basilicaCOMUNITÀ PASTORALE SANTA TERESA DI GESÙ BAMBINO – DESIO

    NOTIZIARIO SETTIMANALE DELLA PARROCCHIA SS. SIRO e MATERNO

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    Anno 16 – Numero 36 logo basilica domenica 13 maggio 2018

    I TEMPI DELL’EUCARISTIA

     

    In queste domeniche tutte le parrocchie della città vivono la festa, anzi la Messa della Prima Comunione, tappa essenziale dell’incontro personale con Gesù per i ragazzi che ricevono il corpo del Signore e compiono le sue parole: “Fate questo in memoria di me”. La circostanza richiama tutti noi al fatto che “l’Eucaristia è al centro della comunità”.

    È questa l’occasione per annunciare che le Giornate Eucaristiche (le Quarantore di un tempo) si svolgeranno nel 2018 non in ottobre come di recente, ma in concordanza con la solennità del Corpus Domini che cade giovedì 31 maggio prossimo. Quel giorno vivremo nelle parrocchie un programma particolare, con celebrazioni penitenziali in sostituzione delle SS. Messe e possibilità di accostarsi alla confessione; alla sera si celebrerà solennemente un’unica Eucaristia invitando tutti a parteciparvi anche se non sussiste il precetto. Tempi di silenzio e di adorazione saranno previsti nei giorni successivi, fino alla processione eucaristica di domenica 3 giugno sera, che muoverà dalla chiesa del Sacro Cuore verso la Basilica.

    Si potrebbe osservare che questa proposta appare superata, poco comprensibile a giovani e meno giovani, difficile da attuare nei tempi frenetici della città moderna. Oppure si potrebbe assumere la carica sempre nuova e rivoluzionaria del cristianesimo, che non si arrende e va controcorrente: vive il coraggio del silenzio e dell’ascolto della Parola e traduce quel “Fate questo in memoria di me” dalla preghiera intensa all’amore vissuto esemplarmente nel quotidiano, come Gesù e con la forza di Lui.

    don Gianni

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  • Comunità in cammino 6 maggio 2018

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    NOTIZIARIO SETTIMANALE DELLA PARROCCHIA SS. SIRO e MATERNO

    COMUNITÀ IN CAMMINO

    Anno 16 – Numero 35  logo basilicadomenica 6 maggio 2018

    CARITÀ, EMOZIONI E FATTI

    Nel recente periodo le raccolte e donazioni in denaro a favore dei missionari Saveriani (iniziativa caritativa quaresimale cittadina) e del Sud Sudan (durante la Via Crucis con l’Arcivescovo del 23 marzo) hanno dato buoni risultati, frutto della generosità di tanti.

    Altre attività realizzate tramite parrocchie, associazioni e privati, sono di molto aiuto in campo missionario o caritativo; tra esse il “gesto del riso”, tipica proposta missionaria di primavera per le parrocchie della nostra Zona pastorale. È da ringraziare una comunità cristiana che educhi e si impegni a saper guardare all’esterno e contribuire a chi è nel bisogno.

    In questi giorni ci è chiesto di mettere una firma a favore dell’8 per mille alla Chiesa cattolica e di partecipare alla raccolta annuale dei vestiti (usati sì, ma in buono stato) organizzata dalla Caritas diocesana.

    Pur senza mettere mano al portafoglio, questi gesti appartengono ugualmente alla logica della carità, che non si nutre solo di gesti emozionali e di buoni sentimenti, ma anche di azioni molto pratiche, di scelte concrete, di responsabilità nell’uso degli strumenti che ci sono dati per utilizzare bene ciò che possediamo e il denaro che amministriamo (un vestito, una firma…).

    Va sottolineato che la parrocchia stessa vive della generosità dei parrocchiani: non avendo altre risorse esterne si affida alle loro offerte. E va ricordato che oltre al denaro possediamo il bene prezioso del tempo: anche questo può essere vissuto in carità, donando qualche ora per un servizio comunitario o un volontariato.

    don Gianni

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