Autore: basilica
Il Sicomoro
Venerdì 12 gennaio, ore 21 presso Il Centro riprendono gli incontri formativi per adulti, organizzati da “Il Sicomoro”.
Interviene DANIEL ZACCARO, educatore e formatore, sul tema. “Voglio una vita spericolata”
Zaccaro era un ragazzo ‘problematico’ accolto nella comunità Kairos di don Claudio Burgio.
É poi diventato un educatore, a sua volta.Su di lui è stato scritto il libro “Ero un bullo” da Andrea Franzoso.
Il pensiero della settimana – Domenica nell’Ottava del Natale del Signore
La domenica che celebriamo fa parte dell’Ottava del Natale e la liturgia è contemplazione di questo mistero: la Chiesa ha quasi paura che i suoi fedeli riducano il Natale a una giornata, senza poi prolungarlo nella vita.
Questa domenica è l’ultima dell’anno civile, occasione ottima per un bilancio di quest’anno. I due aspetti non sono in contraddizione, anzi potremmo dire che la riflessione sul Natale fa sorgere dentro di noi delle domande che possono servire al nostro esame di coscienza per il bilancio spirituale.
Il Vangelo ci riporta il Prologo di Giovanni: in poche righe ci richiama la Storia della salvezza. Dall’inizio
nell’eternità “il Verbo era presso Dio, il Verbo era Dio. Nulla è stato fatto senza di Lui. In Lui era la vita e la vita era la luce nelle tenebre.Il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi”Ma purtroppo “il mondo non lo ha riconosciuto; venne tra i suoi e i suoi non lo hanno accolto”. È il mistero
del peccato, del rifiuto “Ma a quanti, però, lo hanno accolto ha dato il potere di diventare figli di Dio”. È il mistero dell’amore gratuito e fedele del Signore nei nostri riguardi. Abbiamo provato a stupirci e a ringraziare il Signore per l’amore folle che per noi si è fatto carne, condividendo ogni nostra esperienza umana, anche di dolore e di morte?Abbiamo ringraziato il Signore che mediante il dono dello Spirito Santo ci ha resi figli amati dal Padre?
Siamo convinti che la pace nel mondo è innanzitutto frutto di tanti cuori rappacificati dal Signore? Con la pace del Signore nel cuore, buon anno a tutti.
don AlbertoIntelligenza artificiale e pace
MESSAGGIO DI PAPA FRANCESCO PER LA PACE
l messaggio di Papa Francesco, in occasione della giornata mondiale della Pace, è dedicato all’uso e all’abuso delle nuove tecnologie che possono mettere a rischio la tutela dei diritti umani e il perseguimento della giustizia e della pace.
All’inizio di ogni anno il Papa ci invita a ragionare sul tema della pace e,visto quanto succede in varie parti del mondo il tema è di scottante attualità. Il tema da lui affrontato quest’anno ci riguarda tutti perchè parla del rapporto fra i nuovi strumenti digitali e tecnologici, che controllano la vita di ciascuno di noi, e i valori etici e morali sul loro corretto uso. “Le straordinarie conquiste della scienza e della tecnologia, grazie alle quali si è posto rimedio a innumerevoli mali che causavano grandi sofferenze possono contribuire a un migliore ordine della società umana e al miglioramento delle condizioni divita dell’uomo”.
Le nuove tecnologie, specie nella sfera digitale, ci offrono pertanto grandi opportunità, ma anche gravi rischi e il Papa ci pone perciò subito 2 domande: “quali saranno le conseguenze, a medio e a lungo
termine, delle nuove tecnologie digitali? E quale impatto avranno sulla vita degli individui e della società, sulla stabilità internazionale e sulla pace?”.Negli ultimi decenni le nuove tecnologie hanno cambiato il volto delle comunicazioni, dell’istruzione, dei consumi, delle interazioni personali e di molti aspetti della vita quotidiana.
Questo vale anche per le forme di intelligenza artificiale e il Papa sottolinea subito che queste “possono solo imitare o riprodurre alcune funzioni dell’intelligenza umana, ma che non possiamo presumere a priori che lo sviluppo delle nuove tecnologie apporti un contributo benefico al futuro dell’umanità e alla pace tra i
popoli”.Sappiamo bene che l’intelligenza artificiale diventerà sempre più importante, con le sue promesse di risparmio di tempo e fatiche e di produzioni più efficienti, ma dobbiamo essere consapevoli che essa dovrebbe “salvaguardare i diritti umani fondamentali, introdurre importanti innovazioni nell’agricoltura, nell’istruzione e nella cultura, un miglioramento del livello di vita di intere nazioni e popoli”.
Le preoccupazioni del Papa diventano ancora più pressanti quando si occupa delle questioni etiche legate al settore degli armamenti. “La possibilità di condurre operazioni militari attraverso sistemi di controllo remoto ha portato a una minore percezione della devastazione da essi causata e della responsabilità del loro utilizzo”.
Pertanto l’uso dell’intelligenza artificiale in operazioni belliche pone serie domande in quanto “la capacità umana di giudizio morale e di decisione etica è più di un insieme di algoritmi, e non può essere delegata alla programmazione di una macchina. Il mondo non ha proprio bisogno che le nuove tecnologie contribuiscano all’iniquo sviluppo del commercio delle armi, promuovendo la follia della guerra. Le più avanzate tecniche non vanno impiegate per agevolare la risoluzione violenta dei conflitti, ma per
pavimentare le vie della pace”.Un ultimo punto importante riguarda l’educazione e in special modo delle nuove generazioni. Le tecnologie digitali hanno moltiplicato la possibilità di nuove comunicazioni, ma rimane forte la domanda sul tipo di relazioni che vengono offerte. “L’educazione all’uso di forme di intelligenza artificiale dovrebbe mirare soprattutto a promuovere il pensiero critico“.
È necessario che gli utenti di ogni età, ma soprattutto i giovani, sviluppino una capacità di discernimento nell’uso di dati raccolti sul web e tener conto dei rischi delle fake news e delle paure ancestrali che si
nascondono dietro le nuove tecnologie”.La tentazione da combattere è quella di alzare dei muri per ostacolare l’incontro con altre culture e lo sviluppo di una pacifica coesistenza.
Vito Bellofatto
Il testo integrale del messaggio su www.chiesadimilano.it/news
Il lavoro è dignità
Il capitolo V della proposta pastorale dell’Arcivescovo Mario Delpini si intitola “La dignità del lavoro, per nobilitare la vita”.
Per una persona che come me ha una formazione giuridica è immediata l’associazione fra questo titolo e la molteplice ripresa della parola “dignità” in tutta la trattazione dell’Arcivescovo con l’art. 36 della Costituzione: “Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione (…) in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia
un’esistenza libera e dignitosa”.La sintonia fra il messaggio cristiano dell’Arcivescovo e la Costituzione non si ferma sul tema del “lavoro degno”, ma assume una consistenza ancora maggiore. Mons. Delpini scrive, da una parte, che “la precarietà, l’incertezza e la povertà reddituale diventano un ostacolo importante anche per la costruzione di progetti di vita familiari e individuali; (…) limitano le possibilità concrete di costruire una famiglia e aprirsi alla generazione della vita”.
La Costituzione, dall’altra, lega proprio il “diritto alla retribuzione sufficiente” all’esistenza libera e dignitosa non solo del lavoratore, ma anche della sua famiglia.
Emerge in tutta evidenza la consonanza tra la visione evangelica e la cultura personalista che i Padri costituenti cattolici introdussero, in questo passaggio come in molti altri, nella Legge Fondamentale della nostra Repubblica.In tale ottica il tema dei poveri che rimangono tali nonostante abbiano un lavoro, cui l’Arcivescovo dedica ampio spazio e che è emerso anche nel dibattito politico con la proposta del salario minimo, acquista un’attualità che per un cristiano è ancora più acuta. Le soluzioni tecniche sono giustamente lasciate alla politica e alle Parti sociali, ma il cristiano non può sottrarsi a una riflessione seria su questi temi,
denunciando anche lo sfruttamento lavorativo e non pensando che sia un problema individuale.Il tema dell’individualismo è, infatti, il “filo rosso” dell’intera lettera pastorale e il mondo del lavoro non può sottrarsi a tale chiave di lettura. Anche il tema della valorizzazione dell’innovazione e quello di nuovi modelli di partecipazione dei Lavoratori alla vita dell’impresa – temi tradizionali della Dottrina Sociale della Chiesa e toccati dall’Arcivescovo – chiedono una riflessione approfondita che anche nei luoghi ecclesiali siamo chiamati a sviluppare.
Francesco Pasquali
(Presidente Circolo Acli Achille Grandi – Desio)Notiziario settimanale SS. Siro e Materno 31 dicembre 2023
L’Eucaristia al centro della comunità
DOMENICA 31 DICEMBRE
Domenica nell’Ottava del Signore
Cristo Verbo e Sapienza di Dio
Pr 8,22-31; Col 1,13b.15-20; Gv 1,1-14
Oggi la luce risplende su di noi
Liturgia delle ore: III settimana✟ 8.30 Basilica
✟ 9.30 San Francesco
✟ 10.00 Basilica
✟ 10.30 Sacro Cuore
✟ 11.30 Basilica
✟ 18.30 BasilicaLUNEDÌ 1 GENNAIO
Circoncisione del Signore
Giornata mondiale della pace
Nm 6,22-27; Fil 2,5-11; Lc 2,18-21
Dio ci benedica con la luce del suo volto✟ 8.30 Basilica
✟ 9.30 San Francesco
✟ 10.00 Basilica
✟ 10.30 Sacro Cuore
✟ 11.30 Basilica
✟ 18.30 BasilicaMARTEDÌ 2 GENNAIO
Ss. Basilio Magno e Gregorio Nazianzeno, vescovi e dottori della Chiesa
Dn 2,26-35; Fil 1,1-11; Lc 2,28b-32
Tutta la terra ha veduto la salvezza del Signore✟ 7.30 Giovanni e Rosa Travaglini
✟ 9.00 Fam. Ferretti
✟ 18.30 Francesco PizzimentiMERCOLEDÌ 3 GENNAIO
Feria
Dn 2,36-47; Col 1,1-7; Lc 2,36-38
Esultiamo nel Signore, nostra salvezza✟ 7.30
✟ 9.00 Fam. Badoglio, Brambilla e Manzoni
✟ 18.30 Maria Luisa PallaviciniGIOVEDÌ 4 GENNAIO
Feria
Dn 7,9-14; 2Ts 1,1-12; Lc 3,23-38
Gloria nei cieli e gioia sulla terra✟ 7.30
✟ 9.00 Intenzione personale
✟ 18.30 Antonio Bastianello e famigliaVENERDÌ 5 GENNAIO
Feria
Tt 3,3-7; Gv 1,29a.30-34
Ti adoreranno, Signore, tutti i popoli della terra✟ 7.30
✟ 9.00 Angelica Rigo
✟ 18.30 Messa Vigiliare dell’Epifania – Annamaria BellardiVita della comunità
DOMENICA 31 DICEMBRE
- 18.30 S. Messa di ringraziamento con il canto del Te Deum.
LUNEDI 1 GENNAIO
- Giornata Mondiale della Pace – Tema: Intelligenza artificiale e pace
18.30 La Messa Vespertina è solo in Basilica
SABATO 6 GENNAIO
- 15.00 Per tutta la Comunità Pastorale a SS. Pietro e Paolo: Adorazione dei Magi e bacio a Gesù Bambino – A seguire Premiazione Concorso Presepi 2023
DOMENICA 7 GENNAIO
- Battesimo del Signore
MARTEDI 9 GENNAIO
16.00 Presso la Sala Manzotti del Circolo Culturale Pro Desio in via Garibaldi 81, si terrà l’incontro inaugurale dell’Università del Tempo Libero. Chi fosse già iscritto ai corsi o desiderasse avvicinarsi alle proposte dell’UTL avrà modo di conoscere docenti e personale della segreteria
GRAZIE PER LA GENEROSITÀ
- Offerte raccolte in parrocchia nell’ ultima settimana: € 6.316,00
- Grazie a chi sostiene la vita della comunità tramite altre offerte o bonifici, o in occasione di SS. Messe, battesimi, matrimoni, funerali..
LA COMUNITÀ PREGA PER
- I defunti della settimana: Angela (Antonia) Ghirardelli Consonni, Rina Bragion Tonin
Alla Presenza di Dio
Mio Dio, degnati di accordarmi
il senso continuo della tua presenza
in me e attorno a me;
e allo stesso tempo
quell’amore timoroso che si prova
alla presenza di colui che appassionatamente si ama
e che fa sì che si stia davanti alla persona amata
senza poter staccare gli occhi da essa,
con grande desiderio e volontà di fare
tutto ciò che le piace,
tutto ciò che è bene per lei,Natale: un incontro
Natale è semplicemente una parola o un incontro?
In questi giorni ci scambiamo gli auguri dicendo “Buon Natale” o, più genericamente, “buone feste”. Lo facciamo con persone vicine o poco conosciute, familiari o negli incontri casuali.
Vorrei dire anch’io “buon Natale”, ma preferisco “Santo Natale”.
Dire “buon Natale” è augurare un giorno buono, dove si ricerca armonia per qualche ora, ma senza superare i conflitti che riesploderanno in modo ancora più violento. È cercare una tregua di sospensione dei conflitti, ma non la pace.
Dire “Santo Natale” è riconoscere che in questa festa incontriamo una presenza che può trasformare il conflitto in armonia, la fatica in speranza, il dubbio in certezza. Com’è possibile un tale “miracolo”?
Il Cardinale Giovanni Battista Montini, il 24 dicembre 1962 – pochi mesi prima di essere Paolo VI°- annunciava con passione:«Il Natale è l’incontro con Cristo. Il nostro incontro. Non resta che un gesto da fare, tendere la mano verso di Lui. Non resta che un passo da fare, incontrarsi con Lui. Coraggio, questo è da fare: un gesto, un passo, un atto di fede e di amore per incontrarsi con Lui, perché questo è il Natale: l’incontro con Cristo».
A tutti auguro un Santo Natale perché in ogni famiglia si sperimentino pace e accoglienza.
Auguro Santo Natale perché tra i Cristiani non prevalga ciò che divide, ma ciò che unisce.
Auguro Santo Natale ai ragazzi e ai giovani, perché Gesù è vivo e chiama ad essere liberi e perciò vivi.
Auguro Santo Natale perché le nostre Parrocchie crescano nella fraternità inaugurata da Gesù.
Auguro Santo Natale a chi più soffre per malattia, solitudine, freddezze, perché lo sguardo al Bambino sia consolazione e comprensione.
Auguro Santo Natale alla nostra città, a chi ha responsabilità di governo, in qualsiasi modalità e ruolo la eserciti perché lavori, per il bene e la composizione delle differenze, con onestà e rettitudine, cercando una concreta promozione umana che favorisca una sana convivenza sociale.
Auguro Santo Natale ai componenti di ogni associazione cittadina, perché continuino ad essere il segno della proverbiale laboriosità brianzola.
Auguro Santo Natale ai credenti in Gesù e a coloro che professano diverse modalità di credere, a chi cerca, nella fatica, un senso alla vita e a chi non ha più la forza di tale ricerca.
Auguro Santo Natale, con il grazie più partecipe, per l’accoglienza che mi avete riservata in questi mesi.
E, tutto questo, lo ripeto con i fratelli preti, diaconi e le consacrate, con i quali condivido il servizio nella Comunità pastorale Santa Teresa di Gesù Bambino: Santo Natale.don Mauro
Il pensiero della settimana – Domenica prenatalizia
Nella prima lettura di questa domenica Isaia richiama l’attesa di Colui che salva.
Si preannuncia la gioia che è la costante delle feste natalizie e anche la seconda lettura è tutto un invito alla gioia.
Una gioia che è frutto della preghiera e di una vita guidata dallo Spirito nella ricerca continua del bene.
Il Vangelo ci riporta la genealogia di Gesù: sembra un arido elenco di nomi, e invece è una pagina ricchissima di teologia. La genealogia è la storia di salvezza, vista nei suoi personaggi più importanti.
Matteo inizia da Abramo: Gesù è il frutto più bello del Popolo eletto che ha come capostipite Abramo. Dio è fedele nel suo amore per gli uomini, realizza il suo disegno nonostante le debolezze e i peccati dell’uomo.Di fatto, se scorriamo i nomi, sono molti i peccatori: pensiamo, ad esempio, a Davide che “genera” il figlio Salomone da quella che era stata la moglie di Uria (figlio di adulterio e di omicidio).
Si nota la presenza di donne, anche non ebree, importanti nella storia di salvezza (Tamar, Rachele, Rut, Betsabea), concludendo tutta la genealogia in Maria.
Questa genealogia tocca anche noi: anche oggi il Signore è fedele al suo amore e continua ad amarci anche se siamo peccatori e qualche volta intralciamo il suo disegno.
A noi chiede la collaborazione per continuare la genealogia, per nascere in questo mondo, per rivelare il suo amore. Chiediamo al Signore di credere nel suo amore per noi, di non scoraggiarci mai per i nostri peccati, e di aiutarci ad essere testimoni del suo amore, nel mondo di oggi.
don Alberto