Ore 9,30 – Concerto d’apertura del 180° e mostra a cura del Circolo Fotografico Desiano alla base del campanile; visite alla torre campanaria.
Ore 11,30 – S. Messa con i campanari ospiti; al termine concerto per l’angelus.
Ore 15,30 – Concerto in piazza e sul campanile della “Campana Bela”; proseguimento delle visite alla mostra e alla torre campanaria fino alle ore 17,30.
Caritas Ambrosiana, lancia una raccolta fondi per aiutare le popolazioni del Marocco duramente colpite dal terremoto. Il ricavato sarà destinato a finanziare interventi d’urgenza nel breve periodo, poi di riabilitazione e ricostruzione nel medio e lungo periodo.
Come donare
CON BONIFICO C/C presso il Banco BPM Milano, intestato a Caritas Ambrosiana Onlus – IBAN: IT82Q0503401647000000064700 CAUSALE OFFERTA: Terremoto Marocco 2023 Tutte le offerte sono deducibili fiscalmente
Da alcuni anni a questa parte sembra tornata, anche se a volte espressa con parole diverse, una scelta che sembrava tramontata dopo il crollo del muro di Berlino: costruire guerre.
Con la decisione di fare guerra è accresciuto il mercato delle armi e diventa sempre più difficile comprendere gli interessi parziali e globali in gioco.
Non è mio intento fare analisi ed esprimere considerazioni difficili da motivare e, ancor prima, da conoscere. Certamente ogni guerra vede aggrediti e aggressori ma, da ogni parte, per tutti i popoli coinvolti in azioni belliche, c’è sofferenza, morte, violenza e aumento dell’odio.
Accanto a questa realtà, sembra crescere una ulteriore forma di esasperazione ed è quella mediatica. I fatti si raccontano parzialmente e, a volte, incalzando su particolari in sé orribili, ma portati nelle nostre case come fatti inevitabili, aggiungendo conflitto a conflitto e, a volte, odio ad odio. Non stupisce allora la scelta di Papa Francesco che, direttamente o attraverso suoi rappresentanti, sta cercando di compiere un’opera tanto necessaria quanto disattesa e, cioè, far parlare le parti in causa. Parti in causa che sono ben più ampie di chi ha aggredito e di chi è stato aggredito.
La questione è di riportare speranza. Infatti, come afferma il cardinale Matteo Zuppi: “Il problema è che le speranze si sono privatizzate e sono diventate passioni tristi, cioè passioni che ci deprimono e che anestetizzano il desiderio di gioia. E se le speranze si spengono, la paura si accende”.
Tocca anche a noi Cristiani di oggi tenere accesa la speranza della pace.
Dal 31 luglio al 10 agosto 35 ragazzi della nostra Comunità hanno partecipato alla GMG di Lisbona. Riportiamo una breve testimonianza di uno di loro.
Come incominciare il racconto di un’esperienza vissuta in “terra straniera”? Ovviamente, raccontando il viaggio per raggiungerla. Arrivare a Lisbona è stato faticoso: un viaggio lungo, 2300 km in pullman, con una breve tappa nella città di Lourdes, dove, per l’ultima volta, abbiamo dormito in un vero e proprio letto. Sì, l’ultimo letto, prima di passare otto giorni dormendo in un sacco a pelo dentro una piscina a Lisbona o in una palestra di un oratorio a Porto insieme ad altri centinaia di ragazzi.
Parteciperei a un’altra GMG? Nonostante le premesse non troppo positive, la risposta è alquanto scontata, non posso che dire “sì”. Perché la fatica del viaggio, la fatica dello stare lontani da casa ed essere senza il proprio letto è niente in confronto all’esperienza che si vive in queste giornate. Stimolanti sono i momenti di riflessione e catechesi proposti con temi ricchi e interessanti, tra cui l’ecologia integrale, l’amicizia sociale e la misericordia. Di certo non manca l’aspetto spirituale con la Via Crucis, la Veglia con il Santo Padre e la Santa Messa, vissute insieme ad altre centinaia di migliaia di giovani da tutto il mondo. Grande è la gioia che si respira nell’aria, nell’incontrare gli altri ragazzi di altre nazionalità, e nello scambio in ogni strada di battute, oggetti, esperienze…
Cosa porto a casa? Innanzitutto ritorno ritemprato: nella vita a volte bisogna fermarsi, staccarsi dalla propria routine e trovare il tempo per pensare e dare un senso a quanto si sta vivendo. Porto a casa una bella esperienza di Fede, di fraternità, di gioia. Quest’ultima, la gioia, è stata anche il tema centrale delle parole della veglia del Papa, insieme alla parola simbolo di questa GMG, “levàntate”, “alzati”, un invito a brillare, ascoltare e non temere.
In GMG abbiamo potuto sperimentare direttamente le sue parole, ci siamo “alzati”, siamo andati a Lisbona, abbiamo donato e soprattutto ricevuto la gioia incontrando altri giovani per le strade e le vie della città.
Nel bagaglio di questa esperienza porto a casa anche una domanda: come possiamo nel nostro quotidiano, nella nostra Comunità, con chi incontriamo, vivere la stessa gioia e fraternità che abbiamo vissuto a Lisbona?
In occasione della festa del patrono, San Giovanni Battista è in festa, alla S. Messa del 3 settembre hanno concelebrato il nuovo vicario, don Marco Villa e il neoarrivato prevosto, don Mauro Barlassina.
Il novantesimo anniversario della celebrazione di San Rocco è stato un notevole traguardo, raggiunto negli anni dai volontari che si sono succeduti nel tempo. Durante la Messa dedicato a San Rocco, tenutasi domenica 3, il nuovo vicario di S. Giovanni, don Marco Villa, ha sottolineato l’importanza di questa lunga tradizione, sottolineando l’obiettivo di raggiungere il centenario.
A partire da settembre, don Marco Villa ha preso il posto di don Flavio Speroni, che è stato trasferito a Cantù. Don Marco, 58 anni, ha lasciato la Comunità pastorale Santa Maria Maddalena, che comprende i Comuni di Bellusco, Cavenago, Ornago e Mezzago, dopo tredici anni di servizio.
La festa di San Rocco a San Giovanni Battista è diventata una tradizione tramandata da generazione in generazione. La sua celebrazione ha inizio nel 1933, originariamente nella Cascina Bolagnos e successivamente con spettacolari fuochi d’artificio prima di diventare un evento organizzato nell’oratorio. Solo due interruzioni hanno segnato la sua storia: la prima è avvenuta dal 1976 al 1986, durante il disastro della diossina a Seveso, e la seconda a causa della pandemia di Covid-19.
Guido Crespi, storico volontario e sacrista della chiesa di San Giovanni Battista, ha condiviso che la festa coinvolge una cinquantina di volontari che si occupano della cucina, del servizio ai tavoli e del bar, nonché dei cuochi che preparano i piatti. Quest’anno la festa è stata estesa a quattro giorni per permettere ai partecipanti di riunirsi, condividere momenti di gioia e solidarietà tra di loro, mantenendo vivo lo spirito di questa celebrazione tradizionale. Crespi ha espresso grande soddisfazione per il successo dell’evento.
Inoltre, lunedì sono stati organizzati i rinomati fuochi d’artificio, e il sabato c’è stato il Contest musicale Sr Music che ha visto partecipi tanti giovani.
IL SANTISSIMO NOME DI MARIA Invocato come protettrice dai cristiani
Il 12 settembre è la festa del nome di Maria, Madre di Gesù.
La tradizione ci indica il motivo per cui festeggiamo il nome di colei che permise l’incarnazione di nostro Signore. In origine, nel XVI secolo la data della festa era il 15 settembre, otto giorni dopo la data della nascita. Questo a rendere evidente come la vita di Maria e di suo figlio Gesù siano direttamente collegate e unite nel cammino della salvezza. Come per Gesù nel vangelo viene detto : “Quando furono compiuti gli otto giorni dopo i quali egli doveva essere circonciso, gli fu posto nome Gesù” (Lc 2,21) secondo il rito ebraico. Anche noi oggi, nel rito Romano, il primo Gennaio (otto giorni dopo la nascita) da 2000 anni, celebriamo il santissimo nome di Gesù. Così anche per sua Madre viene festeggiato allo stesso modo il nome con cui viene presentata a Dio. Nella corso della storia della Chiesa per diversi motivi verrà poi spostata la data della festa liturgica, fino ad essere nuovamente fissata definitivamente da Giovanni Paolo II, il 12 Settembre come era stata fissata nel 1683, dopo che nella battaglia di Vienna l’esercito cristiano alla guida del re di Polonia Giovanni III Sobieski, ponendo su tutti i propri stendardi l’immagine di Maria, pur essendo grandemente inferiore come numero rispetto all’esercito turco, lo sconfisse mettendolo in ritirata. Fu allora che Papa Innocenzo XI fissò per la prima volta in quel giorno la data della festa del nome di Maria (Myriam in lingua ebraica), invocata a protezione del popolo cristiano. È un nome che nella storia della salvezza del popolo di Dio è dato alle donne importanti. Già in Egitto questo nome era della sorella di Aronne e Mosè. È lei che veglia sul piccolo Mosè lasciato nelle acque del Nilo perché possa essere salvato dalla figlia del faraone e portare poi in salvo il popolo d’Israele. Così Maria santissima, allo stesso modo ancora oggi permette che Gesù, suo figlio possa portare tutto il nuovo popolo di Dio alla salvezza. Essa veglia su di lui, e lo affida al nostro cuore perché possa crescervi e condurre ognuno di noi verso quella terra promessa che è l’Amore del Padre per ogni suo figlio.
I linguaggi biblico, simbolico-liturgico e dottrinale sono ciò che permette alla fede ecclesiale di avere una lingua comune. Allo stesso tempo vogliamo esplorare alcuni linguaggi della cultura in cui siamo immersi: il canto e la musica, le immagini dell’arte cristiana, il cinema e il teatro. Non rinunciamo però a riappropriarci del linguaggio liturgico tenendo viva una domanda ormai diffusa: come celebrare la Messa con i ragazzi e le loro famiglie?
Programma
Mercoledì 13 settembre ore 15 e ore 21.00 I Linguaggi della catechesi /1: canto e musica, videocorti e film (don Davide Brambilla, critico cinematografico).
Venerdì 15 settembre ore 15 e ore 21.00 I Linguaggi della catechesi /2: arte e teatro (Nadia Righi, direttrice del Museo diocesano).
Mercoledì 20 settembre ore 15 e ore 21.00 Celebrare la Messa coi ragazzi e le loro famiglie (don Marco Gallo, liturgista).
Venerdì 22 settembre ore 15 e ore 21.00 Buone pratiche per celebrare con i ragazzi.
Agli incontri si potrà partecipare in presenza o online previa iscrizione (costo 15€) sul sito www.centropastoraleambrosiano.it per ogni info.
Il gruppo campanari, in occasioen dei 180 anni delle campane della Basilica di Desio, inivta tutti i suonatori di campane a celebrare quest’importante evento.
Durante la giornata di domenica 17 settembre 2023 sarà possibile visitare la torre campanaria ed assistere ai concerti dei gruppi di campanari ospiti.
Ore 9:30 – Concerto d’apertura del 180° mostra a cura del Circolo Fotografico Desiano alla base del campanile; visite alla torre campanaria
Ore 11:30 – S. Messa con i campanari ospiti; al termine concerto per l’angelus.
Ore 15:30 – Concerto in Piazza e sul campanile della “Campana Bela”; proseguimento delle visite alla mostra e alla torre campanaria fino alle ore 17:30
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