Il Battesimo di Gesù continua l’“epifania” del Signore.
È un’epifania, un rivelarsi, sia perché il Padre proclama Gesù ”tu sei il Figlio mio, l’amato”, sia perché, nel mettersi in fila con i peccatori, per ricevere il Battesimo di Giovanni, pur non avendo bisogno di purificazione, manifesta la sua missione, che è quella di farsi carico di tutti i peccati del mondo, per salvare gli uomini.
Nel battesimo Gesù si rivela pienamente uomo, solidale in tutto, eccetto il peccato, e perfettamente Dio, capace di salvare.
Il battesimo al Giordano, richiama il nostro battesimo, il primo atto della nostra vita di fede. Un battesimo, diverso da quello di Giovanni Battista perché non è un semplice gesto penitenziale, ma compiuto nello Spirito Santo che rinnova e santifica. Il racconto di Marco ci presenta il Battesimo come nuova creazione, come nuova alleanza dopo il diluvio è un nuovo Esodo.
Il Battesimo ci dona una vita nuova con facoltà nuove: gli occhi della fede, il coraggio della speranza, il cuore della carità, e ci rende famiglia di Dio, inserendoci nella Chiesa che continua l’Incarnazione di Gesù.
È un dono da far trasparire: la vita morale cristiana è un lasciarsi cambiare dallo Spirito ricevuto nel battesimo.
Ringraziamo, oggi il Signore per il Battesimo che abbiamo ricevuto, facciamo una preghiera per i nostri genitori che l’hanno chiesto per noi e chiediamo al Signore di viverlo in pienezza.
“Il tempo passa e il suo scorrere inesorabile ci induce a volgere lo sguardo con intima riconoscenza a Colui che è eterno, il Signore del tempo”.
Nel contesto della Messa di ringraziamento a fine anno – consapevoli che il tempo è dono ricevuto e chiede di essere fatto fruttificare – senza pretese di giudizi, che sarebbero per me prematuri, desidero ringraziare per la vivacità e l’operosità che caratterizzano la città di Desio.
Leggere il tempo presente Consapevoli che c’è tanto bene, è innegabile riconoscere che una delle caratteristiche prevalenti dell’oggi è cercare di screditare gli altri. Spesso il discredito passa attraverso giudizi affrettati, rivendicazioni banali e incapacità di imparare dalla lezione della storia. Anche nelle relazioni sociali, nei rapporti tra forze politiche locali, regionali e nazionali, a prevalere è la conflittualità a discapito della ricerca del bene della città o della nazione. Molto spesso questo “clima politico” scoraggia uomini e donne, animati da vero senso di responsabilità, ad assumersi incarichi amministrativi e di governo della città. Allo stesso modo una burocrazia, alquanto esasperante ed elaborata, scoraggia uomini e donne ad assumersi impegni dove è richiesta paziente attitudine alla mediazione, coniugata però al raggiungimento di obiettivi concreti, come è tipico della operosità brianzola. Se questi approcci però non sono per il bene della città, gli equilibri tra forze politiche, necessari e costruttivi, rischiano di diventare fine a se stessi e non bene per tutti. Ne viene un suggerimento concreto ed è l’invito ad avere fiducia gli uni negli altri, ad affrontare ogni scelta sociale, politica ed ecclesiale in una sana dialettica e nel dialogo costruttivo, senza forme pregiudiziali ed evitando giudizi caratterizzati dal discredito dell’altro, fosse anche un avversario politico. Con il Vescovo Mario mi chiedo: «Ci saranno ancora uomini e donne, a Milano, a Desio, che si fanno avanti per seminare fiducia? Ci saranno ancora uomini e donne che meritano di essere ascoltati perché onesti, sinceri, dediti al bene comune, affidabili nelle parole che dicono, trasparenti nel loro operare, virtuosi senza esibizionismi, costanti senza testardaggine, pronti alle responsabilità senza arrivismi? Ci saranno ancora uomini e donne pronti a riconoscere che la città avrà un futuro se avrà abitanti, se avrà bambini, se custodirà e favorirà rapporti di buon vicinato e di corresponsabilità?»
Con riconoscenza dico grazie e con voi rendo grazie per chi già opera così in città, come seminatore di fiducia nell’amministrazione della cosa pubblica, nelle Associazioni di volontariato, nell’attenzione ai poveri, nell’impegno educativo e nella vita ordinaria della Comunità cristiana.
Scelte prioritarie Non mi è possibile offrire indicazioni troppo precise perché per me è prematuro ma, anzitutto, riconosco e incoraggio le molte realtà associative presenti in città, che denotano una grande vitalità. È innegabile che molto è cambiato anche a Desio, ma quella sana concretezza della città si vede ancora. Mi permetto, quasi come un indice, di offrire alcune attenzioni prioritarie:
● Praticare la fiducia nelle relazioni interpersonali perché, a fronte di tante potenzialità, si rischia di essere meno incisivi perché prevale la frammentazione. Praticare la fiducia nelle relazioni tra Amministrazione comunale, Associazioni di volontariato e di categoria, Fondazioni e Comunità pastorale, è arrivare, pur nel rispetto di ogni identità, a mettere in campo sinergie per una città inclusiva e più abitabile.
● Praticare la fiducia nelle responsabilità educative, perché la nostra città è un punto di riferimento per il territorio, tenendo conto dei tanti giovani che ogni giorno arrivano per frequentare le nostre scuole. E praticare la fiducia, in questo campo, è individuare forme di dialogo tra le varie agenzie educative, perché non prevalga la propria visione a prescindere dalla realtà, ma dentro la realtà. In questo anche i nostri Oratori sono chiamati ad aprirsi alla città, a mettersi in rete e ripensarsi nella loro distribuzione territoriale.
● Praticare la fiducia nelle relazioni interculturali e interreligiose è una terza priorità ed è già caratteristica della nostra città. Nella prossima settimana daremo vita, come Comunità pastorale, confessioni cristiane, Centro culturale islamico e l’associazione “Desio città aperta”, ad una Marcia della pace, dove ribadire “la condanna di ogni atrocità, ogni forma di violenza, terrorismo e guerra. Vogliamo mostrare come la pace si costruisce ogni giorno tra noi, scegliendo l’unione, l’amicizia e la gentilezza” (cfr. messaggio di auguri dei fratelli pakistani alla Comunità cattolica di Desio in occasione del Natale). ● Praticare la fiducia nella gestione del territorio è scegliere di ripensare l’uso di alcune strutture, sia pubbliche che private, anche delle Parrocchie, in stato di abbandono e di deperimento, perché dipende anche da noi il volto della città futura, dalle nostre scelte coraggiose e dall’assunzione delle necessarie responsabilità. Alcune di queste decisioni sono da attivare, altre necessitano di reperimento di fondi, altre ancora sono da pensare. E’ indispensabile non rimandare i tempi, perché il bene della città non è immobilismo, ma investimento senza ammiccamenti a personaggi interessati soprattutto al proprio guadagno e non al bene della città.
Nell’augurare a tutti un Buon Anno, sottolineo che queste riflessioni nascono da una certezza, cioè la confidenza totale in Dio che benedice l’operato buono dell’uomo. Con la citazione di Manzoniana memoria, lavoriamo con fiducia insieme, perché “La c’è la Provvidenza!” ed è guida della storia. don Mauro
“I Magi rappresentano gli uomini di ogni parte della terra che vengono accolti nella casa di Dio… In quel Bambino, tutta l’umanità trova la sua unità”.
Papa Francesco
Vorrei partire in questa breve presentazione dall’arrivo nella città di Milano delle loro spoglie, dopo essere state ritrovate, all’inizio del IV secolo, a Gerusalemme da Sant’Elena, madre dell’Imperatore Costantino, trasportate a Costantinopoli e poi donate a Eustorgio vescovo di Milano, dall’imperatore d’Oriente Costante. Eustorgio, le fece trasportare a Milano in un’arca di marmo. All’altezza di Porta Ticinese, la leggenda racconta che l’arca divenne improvvisamente così pesante da non poter più essere rimossa. Eustorgio, scorgendo in ciò un disegno della Provvidenza, ordinò che sul posto venisse eretta la “Basilica dei Magi”, oggi conosciuta come “Basilica di Sant’Eustorgio”, il cui campanile ha sulla sommità una stella ad otto punte al posto della croce, simbolo dei magi. Qui vennero custodite le loro reliquie in un sarcofago ancora oggi visibile, sul cui coperchio sono scolpite una stella e la scritta settecentesca “Sepulcrum trium Magorum”. L’imperatore Federico Barbarossa volendo punire Milano per “l’oltraggiosa” indipendenza, dopo avere raso al suolo la città, ordinò che le fosse sottratto il suo incomparabile tesoro, più prezioso di tutto l’oro e gioielli: i corpi santi dei Magi. E per Milano questa risultò essere l’offesa più grande e umiliante. Nel 1164 le loro spoglie vennero quindi trasferite in Germania, e ora sono custodite nel Duomo di Colonia. Nel 1904 grazie all’intervento del Cardinal Ferrari, vennero restituite alcune parti delle reliquie che sono conservate oggi in una teca sopra l’altare dei Magi nel transetto destro della basilica. Non sappiamo se i sapienti, astrologi o sacerdoti arrivati da lontano, in realtà fossero solo tre, se fossero Re, e nemmeno conosciamo i loro nomi, i vangeli non ne parlano. È però certo il fatto che siano esistiti. Il termine “Magi” viene usato dallo storico greco Erodoto 500 anni prima di Cristo, per descrivere una delle sei tribù dei Medi, una casta sacerdotale della religione mazdea stanziate nell’odierno Iran centrale. Secondo attestate fonti storiche si dedicavano all’astronomia e all’interpretazione dei sogni. Come poteva Matteo povero pubblicano, scrivendo l’unico vangelo dove si parla di loro in 12 versetti, descrivere con precisione i particolari dei magi sacerdoti mazdei, secondo i quali, nella loro tradizione si parla di un “soccorritore” nato da una vergine ed annunziato da una stella, destinato a salvare il mondo? Cosa significano allora oggi per noi queste figure? «Questi ´sapienti´ rappresentano la dinamica dell’andare al di la di sé – intrinseca alle religioni – una dinamica che è ricerca del vero Dio e quindi anche filosofia nel senso originario della parola… Essi rappresentano il cammino delle religioni verso Cristo…Questi uomini sono dei precursori, dei ricercatori della verità, che riguardano tutti i tempi!» (Benedetto XVI) Fabrizio Zo
In questo lavoro sono descritte 40 chiese del territorio brianzolo, la loro ubicazione e la storia delle pietre più antiche. Non è stato semplice dare riferimenti certi delle loro origini, perché le documentazioni pervenuteci sono scarse. Molte di queste chiese trovano un riferimento comune nel “Liber Notitiae” di Goffredo da Bussero, che sul finire del XIII secolo compilò un censimento delle chiese e cappelle presenti nella diocesi milanese. Per avere maggiori certezze al riguardo, dobbiamo attendere l’arrivo di san Carlo, e dei suoi visitatori apostolici. Le numerose visite fatte a partire dalla metà del Cinquecento a tutte le Parrocchie (comprese le chiese sussidiarie) sono sempre accompagnate da scrupolose relazioni. La storia delle pietre coinvolge anche la storia delle popolazioni di quei secoli. Gente abituata a volgere lo sguardo verso la terra, fonte di guadagni, spesso magri. Ma anche gente di fede, che volle avere edifici sacri vicino ai loro piccoli borghi e cascine, per poter rivolgere lo sguardo verso l’Alto, per ottenere protezione sulle loro famiglie, sui campi e sulle stalle. Beppe Monga
Il nuovo libro di Beppe Monga è disponibile presso: segreteria Parrocchia SS. Pietro e Paolo Libreria di via Garibaldi, Desio Il ricavo della vendita andrà a favore della Parrocchia
DOMENICA 7GENNAIO Battesimo del Signore Is 55,4-7; Ef 2,13-22; Mc 1,7-11 Gloria e lode al tuo nome, Signore Liturgia delle ore: I settimana
✟ 8.30 Basilica ✟ 9.30 San Francesco ✟ 10.00 Basilica ✟ 10.30 Sacro Cuore ✟ 11.30 Basilica ✟ 18.30 Basilica
LUNEDÌ 8 GENNAIO Per la pace Sir 24,1-2.13-22; Mc 1,1-8 Il Signore ha creato ogni cosa con sapienza e amore
✟ 7.30 ✟ 9.00 Abbondio Imprenti e fam. Binotti ✟ 18.30 Sergio Ghirardi, Pierina Zenato, Maria Rosa e Eugenio Pasquali, Marisa Nava, Federica e Michele Caporale
MARTEDÌ 9 GENNAIO Per promuovere la giustizia Sir 42,22-25;43,26b-32; Mc 1,14-20 Della gloria di Dio risplende l’universo
✟ 7.30 Vincenzo Ascenzio ✟ 9.00 Anna, Gino e Simone ✟ 18.30 Giuseppe Galimberti
MERCOLEDÌ 10 GENNAIO Per la remissione dei peccati Sir 43,9-18; Mc 1,21-34 Tu hai fatto con saggezza, Signore
✟ 7.30 ✟ 9.00 Fam. Faccio e Urbani ✟ 18.30 Diego, Giuseppe e Peppe
GIOVEDÌ 11 GENNAIO Per le vocazioni sacerdotali Sir 44,1.15-18; Mc 1,35-45 Beato l’uomo che teme il Signore
✟ 7.30 Rinaldo Giambelli e Maria Luisa Colombo e famiglia ✟ 9.00 Fam. Pittarello Croce e Silvana ✟ 18.30 Paolina Sorrenti e Giovanni Panarello
VENERDÌ 12 GENNAIO Del Sacratissimo Cuore di Gesù Sir 44,1.19a.22-23; Mc 2,13-14.23-28 Gioisca il cuore di chi cerca il Signore
✟ 7.30 ✟ 9.00 Maria e Salvatore Laudani ✟ 18.30 Giovanni Lancelotti e Angela Cirelli
SABATO13 GENNAIO S. Ilario, vescovo e dottore della Chiesa Es 6,1-13; Rm 9,1-5; Mt 5,17-19 Il Signore regna, saldo è il suo trono per sempre
✟ 9.00 Francesco e Pierino Draghi ✟ 18.00 Rosario ✟ 18.30 Basilica – Santa Zanchi e Antonio Munaretto Letture della domenica: Is 25,6-10a; Col 2,1-10a; Gv 2,1-11
SACRAMENTO DELLA RICONCILIAZIONE IN BASILICA:
Giorni feriali: 8.30-9.00 e 17.00-18.15; sabato ore 16.00-18.15
Vita della comunità
MARTEDI 9 GENNAIO
10.00 Diaconia a SS. Pietro e Paolo
16.00 Presso la Sala Manzotti del Circolo Culturale Pro Desio in via Garibaldi 81 – Presentazione UNITEL (Università del Tempo Libero)
21.00 Segreteria Consiglio Pastorale
MERCOLEDI 10 GENNAIO
21.00 Presso i Saveriani – Incontro in preparazione alla marcia della pace
GIOVEDI 11 GENNAIO
17.30 In Basilica – Adorazione Eucaristica Comunitaria
VENERDI 12 GENNAIO
21.00 Presso IL CENTRO – sala Castelli nel contesto del percorso Sicomoro:“E’ meglio “sotterrare” i propri disagi in una vita dissoluta oppure cercare di lottare con le proprie difficoltà?”Daniel Zaccaro, educatore e formatore ci accompagnerà nella riflessione a partire dalla sua esperienza.
SABATO 13 GENNAIO
18.30 In Basilica – Adorazione Eucaristica Personale
DOMENICA 14 GENNAIO
16.00 In Basilica – Dialoghi di pace
MARTEDI 15 GENNAIO
21.00 Presso IL CENTRO – sala Castelli – inizia il percorso per coppie in preparazione al Matrimonio Cristiano
sabato 13 e domenica 14 gennaio
UN DONO DA CONDIVIDERE:
Per la raccolta di questo mese, i generi più urgenti, che siamo invitati a consegnare sono:
ZUCCHERO – BRIOCHES – TONNO – CARNE IN SCATOLA – POLPA E PASSATA – SUCCHI DI FRUTTA (BRICCO E BOTTIGLIA) – TUTTO IGIENE: DENTIFRICIO E SPAZZOLINO – BAGNO SCHIUMA – DETERSIVO PER BUCATO IN LAVATRICE
Grazie a chi vorrà farsene carico. I generi alimentari saranno messi a disposizione delle famiglie indicate dai Centri di Ascolto Caritas e Posteria Sociale
GRAZIE PER LA GENEROSITÀ
Offerte raccolte in parrocchia nell’ ultima settimana: 4.390,00
Grazie a chi sostiene la vita della comunità tramite altre offerte o bonifici, o in occasione di SS. Messe, battesimi, matrimoni, funerali..
LA COMUNITÀ PREGA PER
I defunti della settimana: Giuseppe Paolo Campisi, Vincenza Alfieri, Giovanni Bonfà, Carmelo Moncato
Venerdì 12 gennaio, ore 21 presso Il Centro riprendono gli incontri formativi per adulti, organizzati da “Il Sicomoro”.
Interviene DANIEL ZACCARO, educatore e formatore, sul tema. “Voglio una vita spericolata”
Zaccaro era un ragazzo ‘problematico’ accolto nella comunità Kairos di don Claudio Burgio.
É poi diventato un educatore, a sua volta.Su di lui è stato scritto il libro “Ero un bullo” da Andrea Franzoso.
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