Autore: basilica

  • Alluvione in Emilia Romagna: non lasciamoli soli

    Alluvione in Emilia Romagna: non lasciamoli soli

    Abbiamo tutti negli occhi le immagini della devastante alluvione che ha colpito molte zone del centro Italia e che ha provocato anche decine di vittime con migliaia di sfollati.

    Caritas Ambrosiana nei giorni scorsi ha già portato alla Caritas di Faenza molti strumenti utili ad affrontare le conseguenze dell’emergenza, tra cui idropulitrici, gruppi elettrogeni oltre a brandine e coperte. Altre squadre di operatori Caritas partirà nei prossimi giorni per supportare il lavoro del coordinamento Caritas di Faenza.

    È possibile sostenere gli interventi in atto e quelli di soccorso e ricostruzione con una donazione online detraibile fiscalmente

    Donazione con bonifico bancario

    C/C Banco BPM Milano, intestato a Caritas Ambrosiana Onlus IBAN:IT82Q0503401647000000064700
    Causale offerta: Alluvione Emilia Romagna e Marche

  • Toccatemi/4

    Toccatemi/4

    Ai discepoli Gesù Risorto dice «Toccatemi», ma precedentemente una donna gli aveva toccato il lembo del mantello per cercare guarigione. Gesù toccava i poveri e i malati, la lingua e le orecchie del sordomuto e metteva fango sugli occhi del cieco. Invitando a imitarlo, diceva per tutti: «Quello che farete a uno di questi piccoli, lo farete a me».

    Un episodio rilevante della conversione di Francesco d’Assisi è l’abbraccio al lebbroso.

    Dopo aver riconosciuto il corpo di Cristo nell’eucaristia, nella comunità e nella parola, è possibile immaginare che egli si lasci toccare nei poveri, nei malati, nei peccatori.

    Per alcuni è un’esperienza a portata di mano, perché dedicano tempo al volontariato, all’ascolto, all’assistenza. A Desio sono presenti Croce Rossa, Caritas, Missionari Saveriani, RSA “L’Arca” e una miriade di altre associazioni che promuovono piena umanità in persone colpite da difficoltà di ogni tipo.

    Ci sono anche povertà nascoste e non sempre possibili da cogliere esternamente, come il maltrattamento di donne e minori. L’impegno del volontariato è una forma di toccare Gesù.

    Ma lo è anche quella carità diffusa o “di pianerottolo”, che si fa solidale con il vicino anziano bisognoso di spesa, medicine, compagnia, o che si prende cura dei figli della vicina mentre è al lavoro o a sua volta assiste familiari nel bisogno.

    Anche il DONO DA CONDIVIDERE che oggi si avvia in tutte le parrocchie della città è un toccare Gesù, modesto quanto si vuole, ma efficace.

    don Gianni

  • Il pensiero della settimana

    Il pensiero della settimana

    VI Domenica di Pasqua

    Avvicinandoci alla Pentecoste i riferimenti al dono dello Spirito Santo sono sempre più frequenti nella Liturgia.

    “Pietro, persona semplice e senza istruzione, colmato di Spirito Santo” predica con coraggio: “a tutti voi e a tutto il popolo: nel nome di Gesù Cristo il Nazareno , costui vi sta innanzi risanato. In nessun altro c’è salvezza”.

    Paolo, nella seconda lettura, riconosce che solo nello Spirito Santo possiamo “conoscere ciò che Dio ci ha donato”.

    Gesù nel Vangelo ci ricorda che “il Paraclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto”

    Per questo Gesù invita i discepoli a non turbarsi, a non aver paura se tra poco li lascerà, tradito da Giuda, perché ritornerà tra loro. Noi sappiamo che Gesù ha mantenuto la sua parola: è risorto, è ancora tra i suoi amici. Anche noi crediamo che, quando compiamo il gesto che egli ci ha comandato di ripetere, Gesù risorto è con noi. Gesù sa che non è facile capire la sua Parola e metterla in pratica, ecco perché, proprio nel Vangelo di oggi, affida allo Spirito Santo il compito di spiegarci il suo pensiero e di aiutarci a viverlo.

    Quando lo si incontra veramente, il Signore ci dona la pace, che è la pienezza dei doni che Dio fa alle sue creature. Ringraziamo il Signore di essere rimasto tra noi e chiediamogli il dono dello Spirito Santo perché ci aiuti a capire la sua volontà e ci dia la forza di realizzarla, per essere, con Lui, strumenti di pace.

    don Alberto

  • Sport e… vita!

    Sport e… vita!

    Abbiamo chiesto a Pino Ielo, presidente della società sportiva SGB Desio, di parlarci del progetto e delle motivazioni che spingono i loro volontari ad impegnarsi in una continua crescita. Ecco cosa ci ha risposto.

    • Pino, cosa significa oggi nel concreto provare ad unire dei giovani attraverso lo sport?
      “Per noi la parola che più rappresenta il progetto educativo della società è “fare gruppo”… Ti faccio un esempio: la squadra che adesso vedi in campo U13, sono 18 ragazzi, parte di 18 famiglie che hanno portato i loro figli alla società, chiedendo di potersi iscrivere. Per noi devono giocare tutti… Sia chi può pagare la quota e anche chi non può farlo. La nostra politica è avere delle quote “popolari” per fare in modo che tutti possano entrare nella società, e se qualcuno non può pagare, nel limite del possibile, venirgli incontro per consentirgli comunque di entrare a fare parte “del gruppo”.
      Per questo organizziamo ogni tanto cene o feste, con lo scopo di raccogliere i fondi necessari a sostenere i costi della società che comunque deve pagare i locali, il materiale, le iscrizioni delle squadre ai campionati CSI ecc…”
    • Quali sono le motivazioni che muovono i ragazzi a scegliere una società sportiva come questa in un oratorio parrocchiale?
      “Principalmente perché qui da noi si trovano bene, molti di loro frequentano la stessa scuola e si passano la parola, così si ritrovano anche qui. Noi ciò che chiediamo loro è di rispettare le regole del “fare gruppo” e la nostra religione, anche se chi frequenta la squadra è di religione diversa dalla nostra. Musulmani, ortodossi ecc., la nostra porta è aperta a tutti!”
    • Quanto è possibile in questo contesto trasmettere il messaggio di Cristo?
      “Crediamo, ed è per quello che ci impegniamo con tutte le nostre forze, che oggi sia necessario per i giovani stare insieme, condividendo momenti di impegno, belli anche se faticosi, imparando a rispettare le regole. Poi il valore del servizio gratuito che diventa esempio. Le cene sono anche momenti dove molte famiglie giovani e meno giovani si rendono disponibili a dare una mano così si conoscono e nascono relazioni. Il contrario di quello che oggi è sempre più diffuso: chiudersi nel proprio piccolo mondo. In fondo anche Gesù faceva così il suo ministero, cenando con la gente e parlando insieme a loro”.

    I gruppi sportivi nelle nostre parrocchie

    GSO SS. PIETRO E PAOLO

    L’attività sportiva è nata nell’ottobre del 2003, quindi ad ottobre festeggeremo vent’anni di attività con diverse iniziative. Ad oggi sono iscritti 198 atleti divisi in 14 squadre di calcio e una squadra di pallavolo. Le attività sono coordinate da 35 tra allenatori, aiuto allenatori e accompagnatori. Il direttivo presieduto dal Dott. Paolo Maroni, conta 14 persone.

    GRUPPO SPORTIVO S. PIO X

    L’attività sportiva è nata nel 2005. La missione del gruppo è quella di creare un centro di aggregazione per giovani e giovanissimi uniti dalla comune concezione del gioco e dello sport. Oggi sono iscritti 52 atleti in 4 squadre di calcio e 21 atleti in una squadra di pallavolo femminile. Sono presenti e attivi 25 fra allenatori e accompagnatori e 5 membri del direttivo presieduto da Simone Crippa.

    GRUPPO SPORTIVO S. GIORGIO

    Il Gruppo Sportivo San Giorgio è nato nel 1974 e oggi conta 7 squadre di calcio per un totale di circa 100 ragazzi; è presente anche una squadra di calcio di 12 ragazzi ventenni Open B. L’organico è composto da 16 fra allenatori e aiuti e da un gruppo di 10 mamme e papà che pratica gli allenamenti. I dirigenti sono 8 e il presidente è Stefano Tomasella.

    ASD CENTRO SPORTIVO DESIANO

    L’ Associazione Sportiva Dilettantistica (A.S.D) Centro Sportivo Desiano è stata fondata nel 1958, e si occupa della promozione dello sport a livello giovanile. Grande attenzione è posta alla crescita umana degli atleti attraverso l’insegnamento di valori quali impegno, rispetto e condivisione. Opera nei settori calcio, pallavolo e arti marziali con oltre 500 atleti tesserati. Il CSD annualmente organizza la Fiaccola Votiva giunta alla sua 47a edizione. Il presidente è Emilio Cattaneo.

    SGB DESIO SCUOLA CALCIO

    Il gruppo nasce nel 2010, e in questi anni il numero degli atleti è cresciuto da 50 a 110, divisi in 6 squadre. Valore fondante è quello di fare sport ma, soprattutto, fare gruppo e aggregazione tra ragazzi e famiglie partecipando a piccole iniziative. Partecipano attivamente 22 fra allenatori e vice, presidente è Ielo Giuseppe.

    Giocare insieme contro ogni difficoltà, differenza o pregiudizio

    Al Centro Sportivo Desiano il calcio integrato è una realtà consolidata. Nasce nel 2016 con la volontà di tante persone di fare la differenza e di esserci per aiutare i ragazzi con disabilità a giocare insieme.

    L’obiettivo del calcio integrato è quello di promuovere il benessere di bambini, ragazzi e adulti con disabilità attraverso il calcio, il movimento e lo sport.

    Dino Cavalleri è il responsabile del calcio integrato per il Centro Sportivo Desiano (CSD) e ci ha raccontato che: “Ho sempre fatto l’allenatore di calcio al CSD. Stavo portando mia figlia a “Il Seme”, ho visto i ragazzi lì e ho deciso di dare una mano perché vedevo che facevano attività motoria ridotta”.
    Di solito una partita di calcio integrato si disputa con otto giocatori, di cui cinque sono portatori di disabilità e tre sono normodotati. “Non ci limitiamo al semplice gioco del calcio, ci teniamo che siano inseriti nel tessuto sociale, anche oratoriano e delle attività che lo circondano. Ad esempio, l’anno scorso e quest’anno li abbiamo portati a fare delle tappe della fiaccola votiva del CSD poiché fanno parte della Società Sportiva in tutti i sensi”.

    Un elemento portante della squadra è l’allenatore Riccardo Figini e gli allenamenti si tengono ogni sabato mattina dalle 9 alle 10.30 presso l’oratorio Beata Vergine Immacolata. “Che ci sia freddo, sole, pioggia anche a gennaio alle 9 di mattina i ragazzi sono sempre stati presenti a fare gli allenamenti. Non li saltano mai. Noi abbiamo notato che i ragazzi, in questi anni, hanno ricevuto un grande beneficio dal gioco del calcio e non solo. È bello anche il rapporto di fiducia che si è costruito nel tempo con le famiglie”.

    La realtà del calcio integrato si sta pian piano espandendo in tutto il territorio: esistono almeno una decina di squadre in Brianza. Le squadre hanno una composizione prettamente maschile, ma ci sono anche delle giocatrici di sesso femminile. Insieme, Stefano e Riccardo, hanno aggiunto: “I ragazzi ci stupiscono in continuazione, sono sempre felici. A volte nei comportamenti sono imprevedibili. Una volta, ad esempio, un ragazzo si è sdraiato per terra in mezzo al campo durante la partita e non c’è stato verso di rialzarlo. Non sapevamo cosa fare. Abbiamo poi capito che si era emozionato perché aveva visto una persona. Quindi bisogna essere attenti a tanti dettagli e tante situazioni che possono risultarci scontate”.
    La cosa piacevole di questa avventura è il coinvolgimento anche all’interno dell’oratorio… “continuerà anche questa estate. Grazie ad alcuni volontari che si occuperanno principalmente di osservarne un buon inserimento potranno essere inclusi nella vita dell’oratorio BVI”.

    Sono stati invitati a molte manifestazioni, non da ultima la Festa dei Popoli che si terrà dai Missionari Saveriani il 21 maggio.

    Infine, Marco Parravicini è un giocatore della squadra che accompagna i ragazzi disabili e anche lui ha raccontato di come questa esperienza lo tocchi e lo cambi nel profondo anche nella sua vita di tutti i giorni: “Si è creato un bel clima per giocare e insegnare loro come fare bene oltre al gioco in sé. Io sono con loro da un paio di anni e per me è un valore aggiunto fare qualcosa di utile che faccia bene a delle persone che spesso tendono ad essere emarginate o lasciate da parte. Sono orgoglioso di far parte di questo progetto: ti lascia sempre qualcosa, dopo ogni allenamento e partita, ti fa vedere le cose in maniera diversa. Io, per questo motivo, consiglierei a molti di provare una esperienza come questa”.

  • Chi si prenderà cura di loro?

    Chi si prenderà cura di loro?

    Il tema dell’oratorio feriale 2023, “Tu X Tutti – e chi è il mio prossimo?”, è un invito a riflettere in merito alla cura per gli altri. I nostri bambini e ragazzi saranno aiutati a scoprire questo tema con l’aiuto degli animatori durante tutto il percorso del grest. In queste settimane i ragazzi delle superiori, che si occuperanno personalmente dei più piccoli, stanno svolgendo un corso per comprendere cosa vuol dire essere animatore e prendersi cura dell’altro.

    Qual è il tema dell’oratorio feriale 2023?
    Manca ormai solo un mese alla fine della scuola e all’inizio delle vacanze estive che per molti ragazzi coincide con l’inizio dell’oratorio feriale. Quest’anno i bambini saranno invitati a riconoscere che stanno crescendo grazie alla cura di altre persone e ad “esercitarsi” nel prendersi cura degli altri. La cura reciproca, data e ricevuta, è il tema fondante che spingerà l’oratorio feriale 2023, dal titolo “Tu X Tutti – e chi è il mio prossimo?”.

    Chi si prenderà cura dei nostri bambini?
    Durante tutta la giornata di oratorio gli animatori saranno a contatto diretto con bambini e ragazzi, occupandosi in prima persona della preparazione e conduzione delle attività e dei giochi. Supportati dagli educatori e dagli adulti, gli animatori saranno i primi ad insegnare ai più piccoli a prendersi cura degli altri attraverso i giochi e le attività. Sono oltre 180 i ragazzi delle superiori, che divisi nei tre oratori in cui si svolgerà l’oratorio feriale, hanno deciso di investire parte del loro tempo estivo nella cura dei più piccoli.

    Come si stanno preparando gli animatori per l’estate?
    Dal 17 aprile i ragazzi delle superiori che si occuperanno di animare l’oratorio estivo stanno svolgendo settimanalmente il “corso animatori”. Guidati da educatori più grandi, i ragazzi stanno scoprendo il tema di quest’anno, dare e ricevere cura, e le modalità per applicarlo. Dopo una prima parte insieme, alla scoperta del tema, del perché essere animatore e di come condurre le attività, seguirà una parte pratica divisa nei singoli oratori per preparare concretamente le attività di tutti i giorni.

  • Corso biblico sugli Atti degli Apostoli

    Corso biblico sugli Atti degli Apostoli

    Tra due settimane si concluderà il corso biblico sugli Atti degli Apostoli. L’opera di Luca, autore anche del terzo Vangelo (del quale gli Atti sono la continuazione), racconta la storia della Chiesa delle origini, attraverso i viaggi degli apostoli nella loro missione di diffondere la parola di Gesù nel mondo, dopo aver ricevuto la forza dallo Spirito Santo, sceso su di loro nel giorno di Pentecoste.

    Lo Spirito Santo, vero protagonista di questo libro, ha trasformato gli apostoli, ai quali si aggiungerà Paolo dopo la conversione, in potenti annunciatori del Vangelo dando loro straordinarie virtù: sapienza nella interpretazione delle Scritture, potenza dei miracoli, forza nelle dispute e nei processi, perseveranza nelle persecuzioni.

    Leggere gli Atti degli Apostoli ci fa capire l’idea di Chiesa che noi tutti dobbiamo avere in mente, seguendo il cammino degli apostoli attraverso le loro predicazioni e tutto quanto hanno compiuto. E così, ciò che gli apostoli hanno detto e fatto diventa un criterio per interpretare il Vangelo che racconta “tutto quello che Gesù fece e insegnò dagli inizi” (At 1,1).

    Annunziare e insegnare è l’ultimo compito che Luca affida a tutti gli uomini che, nelle varie epoche, hanno letto e leggeranno il suo libro.

    È doveroso ringraziare don Alberto, relatore del corso, che magistralmente ci guida nella comprensione di questo fondamentale testo delle Sacre Scritture, facendo sorgere in noi il desiderio di approfondire anche alcune parti dei Vangeli e dell’Antico Testamento.

    Armanda Locatelli