Autore: basilica

  • Il pensiero della settimana

    Il pensiero della settimana

    V Domenica dopo Pentecoste

    Nel nostro cammino di riscoperta della Storia di salvezza, la Liturgia ci presenta Abramo, il capostipite del popolo eletto, il padre nella fede, come ricorderà Gesù nel Vangelo.

    La fede non è tanto un sapere molte cose, ma un fidarsi seriamente di Dio che ci parla. La fede è la risposta a Gesù che chiama, è un accettare a seguirlo nel suo cammino verso Gerusalemme. Nel camminare, Gesù fa la proposta di essere suo discepolo a tutte le persone che incontra e a tutti pone delle condizioni precise, che il testo esprime con frasi anche paradossali. Gesù non accetta al suo seguito persone mosse da interessi personali e ricorda che il Figlio dell’uomo non ha neppure dove
    posare il capo.

    Il discepolo deve essere libero da ogni legame, anche quelli naturali, come verso i genitori. Il discepolo, certamente, deve amare i genitori, sa gustare le gioie che il Signore gli fa incontrare, ma sempre sentendo tutto come dono e non permettendo che diventi ostacolo nel realizzare il disegno del Padre su di lui.

    Se ci mettiamo al seguito di Gesù, non dobbiamo desistere: chi ha messo mano all’aratro e, poi, si volge
    indietro, non è adatto per il regno di Dio. Proviamo a domandarci: Il mio seguire Gesù è frutto della fede o lo faccio perché spero in un ritorno di grazie particolari? Sono libero da tutto quanto mi può ostacolare nel fare la volontà del Padre, soldi, interessi, relazioni sbagliate? Sono deciso nel mio camminare secondo il Vangelo, o di fronte alle difficoltà abbandono tutto?

    don Alberto

  • Quel Santuario sopra il Lambro…

    Quel Santuario sopra il Lambro…

    In questo periodo estivo, verrà proposta questa piccola rubrica con alcune chiese della Brianza, per far conoscere alcune peculiarità del nostro territorio e dare qualche spunto su possibili luoghi da visitare.

    Quel Santuario sopra il Lambro…

    Non lontano da casa nostra c’è una chiesa che può divenire spunto per una sosta spirituale tra le colline brianzole. Si tratta del Santuario della Beata Vergine Assunta di Rancate di Triuggio.

    Ci si arriva in un quarto d’ora d’auto da Desio ma la meta può anche trasformarsi in un’idea per una costruttiva scampagnata in bicicletta. Giunti ad Albiate si scende verso il Lambro e passato il ponte si svolta subito a sinistra seguendo la direzione Rancate. Superata la chiesetta di Ponte dedicata a Sant’Antonio Maria Zaccaria, la strada comincia a inerpicarsi con due ampi tornanti, salendo ancora per qualche centinaio di metri, fino ad incontrare sulla sinistra il Santuario di Rancate.

    La costruzione della chiesa risale alla fine del Cinquento, dedicata inizialmente ai SS. Bernardino e Maria. Il campanile è del 1599. Venne elevata a chiesa parrocchiale, con nuova dedica a Santa Maria Assunta nel 1606 dal cardinal Federico Borromeo. All’interno, costituito da tre navate, con volta a botte, si trova una pregevole e venerata pala d’altare mariana del 1507 di autore anonimo. L’opera all’origine era inserita in una cappella situata più a valle sulla sponda del Lambro, sul luogo dove la Vergine Maria era apparsa a due bambini, salvandoli dalla piena del fiume. Da questo miracolo venne la decisione di costruire un Santuario, che, grazie alle generose offerte di alcuni possidenti, si dotò nel tempo di pregevoli opere artistiche. Vi si trovano infatti affreschi di Bartolomeo Roverio detto “il Genovesino” (abside e volta del presbiterio), tele nel presbiterio e nel coro dei cremonesi Campi (Giulio e Antonio) e gli affreschi della volta della navata centrale di Andrea Appiani, raffiguranti episodi biblici, mentre gli stucchi sono dovuti all’opera del ticinese Giocondo Albertolli.

    Nei dintorni del Santuario permangono tracce di un passato ad alta vocazione agricola, come le
    cascine Boffalora, Orsola e Malpighi, quest’ultima oggetto di una felice ristrutturazione eseguita
    sul finire del XX secolo. Si segnala anche la presenza (al civico 9 di via Biffi) dell’edificio che ospitò l’Istituto di coltura del baco da seta, un centro di ricerca di risonanza internazionale, fondato nel 1877
    dall’ing. Guido Susani, che si avvalse della collaborazione del famoso scienziato Louis Pasteur, ospite
    due volte in questo minuscolo borgo brianzolo.

    Beppe Monga

  • Luglio, il mese dedicato al preziosissimo Sangue di Gesù

    Luglio, il mese dedicato al preziosissimo Sangue di Gesù

    È attraverso il Sangue di Cristo che i santi e i martiri hanno testimoniato la loro fede e sono arrivati in cielo…

    Secondo la tradizione, il soldato Longino che trafisse con la Lancia il costato di Gesù crocifisso, avrebbe raccolto in un vaso il sangue che sgorgò dalla ferita e cadde a terra. Longino, poi convertitosi, fuggì in Italia. Egli si sarebbe fermato a Mantova nel 37 d.C., sotterrando la preziosissima reliquia in una piccola cassetta di piombo, con sopra la scritta Jesu Christi Sanguis. In questo luogo, fu edificata la basilica di Sant’Andrea. Nell’anno 804, fu riportata alla luce la cassettina accanto alla sua tomba e la reliquia fu ufficialmente riconosciuta dalla Chiesa Cattolica e approvata per il culto da papa Leone III.

    La festa del Preziosissimo Sangue di nostro Signore Gesù Cristo venne istituita a Roma da papa Pio IX, il 10 agosto 1849, che la estese alla Chiesa universale. Paolo VI, con la riforma del Calendario liturgico, la unì alla festa del “Corpus Domini” che da allora si celebra in tutta la Chiesa come “Solennità del Santissimo Corpo e Sangue di Cristo”.

    “La devozione al sangue di Cristo – scriveva San Gaspare del Bufalo – apre le porte della divina misericordia; se i popoli ritornano nelle braccia della misericordia e si mondano nel sangue di Gesù Cristo, tutto il rimanente facilmente si accomoda”…. Il sangue di Cristo é “l’attestato d’amore di un Dio
    fatto uomo”. Ogni volta che partecipiamo alla Messa e ci cibiamo del corpo e sangue di Cristo, assumiamo in noi il segno vivo ed efficace del suo Amore totale per noi, che ci lava, ci nutre dello stesso Amore, e ci trasforma a sua immagine.

    Il Sangue, è descritto nella Bibbia come l’elemento della vita. “La vita di una creatura risiede nel sangue” (Levitico 17,11). È questo che noi cerchiamo e possiamo trovare attraverso questa devozione. La vita in Dio.

    Fabrizio Zo

  • Pellegrinaggio a Lourdes 2023

    Pellegrinaggio a Lourdes 2023

    Il gruppo di Desio andrà in pellegrinaggio a Lourdes in aereo dal 15 al 19 settembre, accompagnato da Franca Morganti (tel. 0362 621467).

  • Relazioni economico amministrative

    Relazioni economico amministrative

    Domenica 25 giugno 2023 nelle parrocchie della Comunità Pastorale alleghiamo al notiziario
    Comunità in Cammino una breve relazione riguardante i dati economici e amministrativi di
    ogni Parrocchia relativi all’anno 2022, secondo il resoconto consegnato in Curia. Affidiamo
    queste informazioni alla riflessione di tutti i parrocchiani e le parrocchiane, con viva
    gratitudine per chi collabora attivamente e generosamente alla vita della Comunità.

  • Noi e Voi

    Noi e Voi

    Capita, nel corso di una pacata discussione, ma più spesso in qualche acceso confronto, di sentir dire «noi sì, voi siete diversi». Magari l’interlocutore è una sola persona, ma viene automaticamente aggregata a un voi così preciso da coinvolgere in una pregiudiziale squalifica.

    Si comincia così nel caso più evidente di differenza – uomini e donne – per passare poi a tutta la gamma delle diversità etniche, culturali, religiose, regionali, sociali, politiche, professionali: noi e voi, noi e loro.

    Questa espressione, apparentemente superficiale, tradisce un retroterra mentale preoccupante: che l’appartenenza a un gruppo automaticamente designi modi di pensare e di comportarsi omogenei tra tutti i componenti i quali vengono accettati o respinti o derisi o condannati a priori, senza dare valore alle persone, ai loro percorsi, alle esperienze che le hanno segnate. L’altro lato della medaglia è che, ovviamente, chi appartiene ai noi si senta autogiustificato in tutti i suoi argomenti e spesso poco sfiorato dalla possibilità di tentare un’autocritica, o almeno una verifica dei propri convincimenti e delle proprie scelte.

    Quando il noi e il voi entrano nella Chiesa – noi preti, voi laici; noi catechisti, voi Caritas, noi tradizionalisti, voi progressisti; noi di un movimento, voi di un altro, ecc.–, è il momento di riformare non solo il linguaggio, ma anche il pensiero e lasciarsi riempire dall’intenzione e dalla preghiera di Gesù: «che siano perfetti nell’unità».

    don Gianni

  • Il pensiero della settimana

    Il pensiero della settimana

    Stiamo ripercorrendo il cammino della Storia della salvezza, caratterizzata dall’amore gratuito e fedele di Dio e dalle debolezze e rifiuto dell’uomo.Dio vuole felice l’uomo e pone come unica condizione che l’uomo si fidi di Lui.  La prima Lettura ci ricorda che l’Umanità non si è mai fidata di Dio; l’abbandono di Dio è caduta nella corruzione, nel degrado morale così che il Signore “si pentì di aver creato l’uomo”,  tanto da permettere il diluvio, ricordato anche da Gesù nel Vangelo.

    La pagina del diluvio non è facile: non è il racconto storico-cronologico dei primi anni dell’universo, ma è la risposta di Dio alle domande di sempre: perché e da dove viene il mondo? perché il male, il dolore e la morte?

    Dio per rispondere a queste domande si serve di scrittori che usano immagini e materiale comuni nel loro tempo.

    Ma il Dio in cui crediamo è ben diverso dalla mitologia pagana: c’è un unico Principio creatore, provvidente e misericordioso anche nella  punizione.  

    E’ una salvezza che esige di essere accolta. Gesù, nelle poche righe del Vangelo di oggi ci chiede di essere attenti perché non accada anche a noi come al tempo di Noè e di Lot.

    Il distacco da Dio, la storia insegna, si riflette nell’orgoglio e nella guerra.

    Dobbiamo lasciarci guidare dallo Spirito che ci fa riscoprire tutta la vita come dono da condividere. Sembra di perderla, ma è il modo per realizzarla e i frutti sono amore e pace.

    Chiediamo al Signore di essere gente attenta, sveglia, che si lascia guidare dallo Spirito anche se spesso ci mette contro-corrente.

    don Alberto