Autore: basilica
IV Domenica di Pasqua: S. Messa
S. Messa della IV Domenica di Pasqua, nella memoria di San Pio V, papa S. Rosario e S. Messa vigiliare 29 aprile 2023
Vigilia della IV Domenica di Pasqua nella festa di Santa Caterina da Siena, dottore della Chiesa Toccatemi/2
Con l’invito ai discepoli – «Toccatemi» – e a Tommaso – «Metti qui il tuo dito…» – Gesù mostra il suo corpo. Oggi l’affermazione Il corpo di Cristo accompagna la distribuzione della comunione eucaristica, mentre nella Chiesa degli inizi l’espressione corpo di Cristo indicava la comunità dei credenti, la Chiesa, quelli che ad Antiochia cominciarono a essere chiamati cristiani.
Se non a tutti, per motivi personali o morali, è possibile ricevere e toccare il corpo di Cristo eucaristico, tutti i battezzati sono parte del corpo di Cristo comunitario, ecclesiale.
Nel tempo della separazione tra io e noi – la nostra epoca segnata dall’individualismo – anche la comunità cristiana soffre vedendo che molti abbandonano la fede stessa mentre altri (non tutti!) vivono una sorta di chiusura nella propria privata pratica di fede e frequentano le chiese sullo stile delle stazioni di servizio.
Toccare il corpo di Cristo, che è la Chiesa, significa anzitutto riconoscere la dimensione comunitaria della fede: il Buon Pastore conosce a una a una le sue pecore, ma ne fa un popolo fraterno, solidale. Un popolo dove il servizio reciproco in nome della carità, il sentirsi corresponsabili dell’annuncio cristiano, la disponibilità a occasioni di fraterno incontro, il sostegno alla testimonianza di chi è in prima linea nei campi difficili del lavoro, della cultura, della politica, dell’educazione, sono una forma del toccare e far toccare il bellissimo corpo di Cristo, la sua Chiesa.
don Gianni
Il pensiero della settimana
IV Domenica di Pasqua
La liturgia di domenica scorsa ci ha presentato Gesù come Agnello Pasquale, oggi ce lo presenta come “Buon Pastore”.
È un’immagine che ricorre familiare nella Bibbia.
Nell’Antico Testamento Dio si manifesta spesso come il pastore di Israele e “Pastori” sono chiamate le persone che Dio mette a guida del suo popolo. Dio è il pastore, la guida, l’autorità, ma è un’autorità che vive con il suo popolo, cammina con lui, condividendone difficoltà e sofferenze.
Gesù si attribuisce questo titolo, specificando di essere un vero pastore, non un mercenario; un pastore che conosce a una a una le sue pecore, le chiama per nome ed esse conoscono la sua voce; é preoccupato per loro e ricerca colei che si smarrisce, pronto a dare la vita per le sue pecore.
Che bello se sentissimo sempre così il Signore, non solo come il Creatore che ci ha dato la vita e il giudice che ci dà un premio o un castigo, ma veramente “l’Emmanuele”, il “Dio con noi”, che cammina con noi, che ci ama personalmente, che non si dimentica mai di noi e provvede alla nostra vita.
L’immagine del Pastore, attribuita spesso ai Vescovi e ai Sacerdoti, ci invita a pregare per loro perché siano guide sagge e a pregare perché non vengano mai meno nella Chiesa giovani che accettino la chiamata.
La giornata mondiale delle vocazioni è l’occasione per tutti di riscoprire la propria vita come una chiamata ad un servizio e a pregare perché sorgano vocazioni di totale Consacrazione al Signore anche nella nostra Comunità.
don Alberto
Qualche riflessione sul mondo del lavoro
La festa di S. Giuseppe lavoratore è occasione per riflettere sui problemi del mondo del lavoro nel nostro Paese.
Mi focalizzo su tre temi.
Anzitutto il divario di genere.
Un’indagine sulla disparità salariale di genere condotta dalle ACLI nazionali e pubblicata il 28 marzo scorso dal Corriere della sera, rivela che tra quanti si trovano in una condizione di “povertà relativa”, cioè con un reddito annuo compreso fra 9.000 e 11.000 euro, le donne sono più del doppio degli uomini (6,5% vs 2,7%). Inoltre a parità d’inquadramento la donna guadagna tendenzialmente meno dell’uomo. Inoltre il tasso di disoccupazione delle donne è ancora maggiore di quello degli uomini (9,5% vs 6,7%). Infine, le domande di disoccupazione di donne che interrompono il rapporto di lavoro non per propria volontà sono quasi il doppio di quelle degli uomini (64,55% vs 35,45%). Le politiche di sostegno alla natalità non si fanno solo con proclami di sostegno al reddito familiare o con politiche fiscali, ma con la tutela effettiva – e non solo sulla carta, neppure quella della Gazzetta Ufficiale – del posto di lavoro delle lavoratrici madri.
In secondo luogo – ma è una questione primaria del mondo del lavoro – merita la massima attenzione il tema dei NEET: i giovani da 15 a 34 anni che oggi non lavorano e hanno cessato di formarsi sono ormai più di 3 milioni in Italia, pari al 30,5% (quasi uno su 3). La situazione non ha paragoni con gli altri Paesi d’Europa: la Grecia, che occupa la seconda posizione, ha un tasso di NEET pari al 17,3% (pari a quello della Lombardia). Sarebbe oltremodo miope da parte degli adulti etichettare il mondo giovanile come generazione superficiale e disinteressata. Spesso sono i giovani più sensibili e più intelligenti a incorrere in questi blocchi. Il tasso di laureati italiani è fra i più bassi d’Europa e, checché se ne dica, il titolo di studio garantisce – stando alle statistiche – ancora una maggiore possibilità d’impiego. C’è da chiedersi se gli studenti sottoposti a programmi BES (Bisogni educativi speciali) che non presentano gravi disabilità e che nel mondo del lavoro perdono le tutele che la scuola garantisce loro, non vivano il percorso scolastico con modalità protettive tali da ingessarli nella paura del brutto voto o della bocciatura, invece di essere aiutati in modo personalizzato a sviluppare le loro potenzialità in vista dell’inserimento nell’ambito lavorativo a loro più consono.
Infine desta sicuramente preoccupazione, anche in ordine ai problemi appena trattati, la progressiva perdita di solidarietà nel mondo del lavoro, soprattutto fra lavoratori.
Quasi contasse solo salvaguardare il proprio posto di lavoro senza verificare la possibilità di soluzioni che tutelino l’interesse collettivo dei lavoratori. Un tutti contro tutti che indebolisce le maestranze.
Spesso i più giovani, ma anche gli adulti hanno completamente smarrito la necessità di partecipare attivamente al sindacato. Ciò determina una frammentazione dei lavoratori che non può che indebolire la loro posizione collettiva. Inoltre favorisce una fragilità ancora maggiore quanto più vasta è la fetta di mercato del lavoro colonizzata dai giganti del web, in un mondo in cui il consumatore-cliente soddisfa il suo bisogno con una app. Infine il rapporto di lavoro si spersonalizza e diventa sempre più una faccenda che riguarda l’individuo lavoratore e un’entità astratta che a volte nemmeno dispone di una sede operativa o di un magazzino e ha una sede legale in qualche Stato europeo o persino extraeuropeo.
Francesco Pasquali
Canzoni che nutrono il cuore
Vieni a conoscerli!
Incontri proposti dall’Azione Cattolica, Decanato di Desio e dal Centro Culturale «G. Lazzati»
Canzoni che nutrono il cuore
Domenica 7 maggio
E te ne vai tra l’altra gente…
Florilegio di canzoni per Maria
con Walter Muto (chitarra) e Francesca Mancuso (voce)L’incontro inizierà alle ore 16,00 presso “Il Centro” via Conciliazione 15, Desio
Pellegrinaggio al Santuario Madonnadel Carminedi San Felice del Benaco
Sabato 3 giugno 2023
si svolgerà il Pellegrinaggio al
Santuario Madonna
del Carmine
di San Felice del BenacoGesto del riso
Un gesto di solidarietà a favore dell’evangelizzazione
Anche quest’anno nella nostra Comunità Pastorale, in collaborazione con circa 60 parrocchie della Zona V di Monza, si venderà il riso.
Ma perché questo gesto?
Il “Gesto di Solidarietà” detto “Gesto del Riso”, nasce negli anni ’80, per idea di alcuni rappresentanti delle commissioni missionarie della Zona V di Monza insieme a p. Mario Vergani (missionario Saveriano) per finanziare un gesto comune di solidarietà. Negli anni il gesto ha subito variazioni ma rimane costante ed importante la finalità cioè l’evangelizzazione. Si è scelto il riso perché è uno degli alimenti utilizzati da gran parte della popolazione nel mondo.
Quest’anno verranno finanziati progetti a sostegno della formazione catechisti, evangelizzazione ed oratorio di strada nei seguenti paesi: Guinea Bissau, Thailandia, Brasile e Venezuela. Il dettaglio dei progetti li troverete ai banchi e ogni chilo di riso acquistato contribuirà alla realizzazione di un futuro rinnovato.
Saremo presenti a:
- S. PIO X il 6 e 7 maggio (presso Cappelletta dei Boschi)
- S. GIORGIO il 6 ed 7 maggio
- SANTI SIRO E MATERNO il 21 maggio
- S. GIOVANNI BATTISTA il 28 maggio
Vi aspettiamo!
Un Dono da Condividere
Ogni mese una raccolta per le famiglie che vivono in situazioni di evidente difficoltà economica
I tempi difficili che stiamo vivendo a livello di società e di relazioni, che il recente periodo pandemico ha modificato ed amplificato, pongono a noi tutti cristiani importanti domande.
Una di queste riguarda la situazione di numerose famiglie della città che vivono situazioni di sempre più evidente difficoltà economica, con notevoli rischi a livello sociale per la tenuta delle famiglie stesse.Per offrire un aiuto concreto, la Comunità Pastorale di Desio a partire dal mese di Maggio proporrà a tutte le famiglie della città di vivere un gesto di carità costante e fedele nel tempo, traendo spunto da una realtà che da 10 anni sta aiutando diverse famiglie della parrocchia S. Giovanni Battista ed ampliandola a tutte le parrocchie della città.
Il “Dono da Condividere” (questo il titolo della proposta) è una raccolta di generi alimentari a lunga conservazione e di materiale per l’igiene personale che a partire dal mese di Maggio si svolgerà il secondo sabato e domenica di ogni mese.
In corrispondenza di ogni Messa i fedeli potranno portare il loro “dono” e consegnarlo ai volontari presenti all’ingresso e ben riconoscibili.
L’importo della donazione è a scelta secondo le disponibilità di ogni famiglia.
Tutto il materiale raccolto sarà quindi destinato alla Posteria Solidale, che da anni collabora con la Caritas cittadina, e che lo distribuirà regolarmente alle famiglie della nostra città indicate dalla Caritas stessa.
Cosa motiva l’operare di tutti coloro che aderiranno alla proposta?
Cercare di essere sempre di più famiglie “nella fede, nella speranza, nella carità e nella costanza”, perché : «Ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero straniero e mi avete accolto» (Vangelo di Matteo 25,35)
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