Autore: basilica

  • La lectio divina, un incontro vivo

    La lectio divina, un incontro vivo

    Ottavio Pirovano, formatore di AC, ci spiega il senso della lectio divina proposta per la nostra comunità: prossimo incontro il 4 novembre nella chiesa di San Giovanni Battista

    La pratica della Lectio Divina ha uno scopo ben preciso: permettere anche a noi, oggi, a centinaia di anni dall’origine del testo che leggiamo, di entrare nelle dinamiche di vita che il racconto ci propone e che vogliono farci vivere la medesima esperienza di Salvezza.

    Si comprende allora che praticare la Lectio Divina non è un esercizio di studio, bensì è un incontro con il Signore, un incontro che avviene tramite il racconto di dinamiche di vita che valgono oggi come al momento della scrittura del testo biblico.

    Tutto ciò è possibile perché abbiamo un testo, la Bibbia, scritto appositamente per coinvolgere il lettore nella storia che racconta, tanto che la storia narrata diventa la mia storia di lettore: i personaggi dei racconti biblici non sono molto diversi da me e più entro nella conoscenza del testo più mi accorgo che le scelte che fanno, le emozioni che vivono, i peccati che commettono sono le stesse esperienze di vita che mi appartengono.

    E il testo però non si limita a raccontare le dinamiche umane, ma ad offrire la Salvezza nell’incontro con il Signore.

    Vivere la Lectio significa riconoscere in quella pagina che mi si presenta l’opportunità anche per me oggi di sentirmi amato e accolto dal Signore, in una relazione personale che mi plasma continuamente affinchè possa scegliere sempre il Bene.

    Ma c’è anche un aspetto che sorprende nella Lectio, ovvero, che fin dai primi padri della Chiesa, ma prima ancora nel mondo ebraico, ci si è resi conto che la relazione con il testo permetteva di incontrare un Signore sempre nuovo, un Signore che mostrava una presenza originale in quella situazione, tanto che per spiegare quale relazione si instaura tra chi legge e la Parola si è coniata questa affermazione: la Parola cresce con colui che la legge.

    Non solo noi comprendiamo sempre meglio il Signore, ma la Parola stessa cresce, si mostra sempre più per ciò che è.

    Sorprendente! Ma se ci pensiamo in una dinamica relazionale tra due persone, la conoscenza reciproca aumenta se si dedica tempo alla relazione, si affina perché è messa alla prova dalle molteplici esperienze della vita.

    Dunque, la Lectio Divina è la ricerca di una relazione sempre più intensa tra due Amici che desiderano consegnarsi reciprocamente alla cura dell’Altro!

  • Il futuro “missionario” del nostro Decanato

    Riportiamo in sintesi la relazione sulla Assemblea Sinodale Decanale che è stata oggetto dell’ultimo incontro del Consiglio Pastorale Cittadino

    “Sogno una scelta missionaria capace di trasformare ogni cosa, perché le consuetudini, gli stili, gli orari, il linguaggio e ogni struttura ecclesiale diventino un canale adeguato per l’evangelizzazione del mondo attuale”; così papa Francesco (EG 27) rivolgendosi a tutta la Chiesa.

    E quindi anche alla diocesi di Milano.

    In effetti i nostri Decanati, come pensati nel Sinodo milanese del 1993, mostrano tutta la loro età; la funzione principale fin qui svolta è stata di favorire “la comunione fra le comunità parrocchiali e le altre realtà ecclesiali presenti sul suo territorio”. In sostanza il compito principale era interno alla Chiesa, per armonizzare parrocchie e comunità.

    Ora lo stesso Arcivescovo ci ammonisce che “siamo chiamati a convertirci…a una missione più attenta al tempo che viviamo…in cui tutti i fratelli e le sorelle che abitano questa terra si sentano attesi, accolti, chiamati ad essere pietre vive”. Ecco quindi il perché di questa “conversione pastorale” del Decanato per una Chiesa in uscita.

    Cosa dovrà fare e come sarà?

    Il suo compito principale sarà di leggere il nostro territorio, riconoscendo le grandi risorse umane presenti, ma soprattutto individuando le criticità che richiedano uno sforzo pastorale in senso missionario da parte di tutta la chiesa locale. Si darà vita ad un’Assemblea Sinodale Decanale composta non solo da sacerdoti o religiosi, ma anche da laici che amano la Chiesa e che si mettono a servizio della sua missione. Con tavoli di lavoro attivati per affrontare i problemi individuati, si delineeranno alcune proposte di iniziativa pastorale da condividere con le Comunità Pastorali così da avviare una vera e propria “conversione missionaria”. Già una équipe preparatoria (il Gruppo Barnaba) ha individuato sei problemi che richiedono attenzione: invecchiamento della popolazione, progressiva secolarizzazione, pendolarismo urbano, individualismo e particolarismo, crescente rilievo della questione giovanile, preoccupazioni per il sistema educativo e dell’istruzione. I tempi? Si pensa che per la prossima primavera /inizio estate l’Assemblea Sinodale potrà insediarsi con la nomina arcivescovile.

    Il Decanato di Desio

    • 4 Comuni (Bovisio Masciago, Desio, Muggiò, Nova Milanese)
    • 105.449 abitanti (stima ISTAT 2021)
    • 14 Parrocchie (Bovisio 2, Desio 5, Muggiò 4, Nova Milanese 3)
    • 4 Comunità Pastorali (ognuna di ambito cittadino)
      • Beato Luigi Monti (Bovisio Masciago)
      • Santa Teresa di Gesù Bambino (Desio)
      • Madonna del Castagno (Muggiò)
      • San Grato (Nova Milanese)
    • Decano: mons. Gianni Cesena
  • “Un solo corpo e un solo spirito, un solo Dio e Padre di tutti”

    “Un solo corpo e un solo spirito, un solo Dio e Padre di tutti”

    Il Gruppo RnS Gesù misericordioso invita tutti a celebrare con gioia la grazia di avere Dio come nostro Padre, unendovi a noi nella celebrazione eucaristica del Primo Venerdì del mese di Novembre.

    Celebriamo l’amore grande del nostro Signore che infiammò il cuore di San Carlo Borromeo venerdì 4 novembre alle ore 21 nella Chiesa sussidiaria del Sacro Cuore in via Segantini.

    Che il Signore incendi il nostro cuore come ha fatto con san Carlo e ci renda testimoni del suo immenso amore per ciascuno di noi.

    Venite e vedete, Gesù è il Signore!

    Gruppo Rinnovamento nello Spirito

  • Celebrazioni comunitarie ai cimiteri

    Celebrazioni comunitarie ai cimiteri

    martedì 1 novembre 2022

    ore 8,30 S. Messa al Cimitero di via Rimembranze

    ore 15,00 S. Messa al Cimitero Nuovo

    mercoledì 2 novembre 2022

    ore 15,00 S. Messa al Cimitero di via Rimembranze

    ore 15,00 S. Messa al Cimitero Nuovo

  • Battesimi 2022-2023

    Battesimi 2022-2023

    Parrocchia Santi Siro e Materno

    • 13 novembre 2022
    • 4 dicembre
    • 15 gennaio 2023
    • 12 febbraio
    • 12 marzo
    • 23 aprile
    • 21 maggio
    • 18 giugno
    • 9 luglio

    La celebrazione si tiene sempre la domenica pomeriggio alle ore 16.00

    Per informazioni ed iscrizioni, si invitano i genitori a rivolgersi personalmente all’Ufficio Parrocchiale in via Conciliazione 2, tel 0362-621678, aperto lunedì, mercoledì e venerdì dalle ore 17.00 alle ore 19.00

    È opportuno fissare la data del battesimo con almeno due mesi di anticipo

    Si prega di verificare anticipatamente le condizioni richieste per il compito di padrino e madrina, informandosi presso il Parroco o l’Ufficio Parrocchiale.

    Date e modalità del percorso di preparazione, richiesto a genitori e padrini vengono comunicati al momento dell’iscrizione

    A chi abita a Desio, si consiglia di celebrare il Battesimo nella propria parrocchia di residenza. I residenti fuori desio presentino un nulla osta del Parroco di residenza

    San Pio X

    Il S.Battesimo è celebrato la prima domenica di ogni mese alle 15.30

    La preparazione consiste in due incontri con don Paolo, un mese prima e al sabato che precede il battesimo.

    Santi Pietro e Paolo

    I genitori dei battezzandi sono invitati a prendere contatto con don Marco per fissare la data del Battesimo e per un incontro personale. A seguire avverrà la preparazione a livello comunitario in vista del Battesimo

    Data del BattesimoIncontro di preparazione per genitori e padrini
    ore 15:00 in Chiesa Santi Pietro e Paolo
    Presentazione alla comunità durante la S. Messa ed affidamento di bambini e genitori al Signore
    Domenice 30 ottobre
    ore 16:00
    Sabato 15 ottobre Domenica 2 ottobre 11:00
    Domenica 4 dicembre
    ore 16:00
    Sabato 19 novembreDomenica 27 novembre 11:00
    Domenica 22 gennaio
    ore 16:00
    Sabato 7 gennaio 2023Domenica 15 gennaio 11:00
    Domenica 19 febbraio
    ore 16:00
    Sabato 4 febbraioDomenica 12 febbraio 11:00
    Domenica 16 aprile
    ore 16:00
    Sabato 1 aprileDomenica 9 aprile (Pasqua) 11:00
    Domenica 28 maggio
    ore 16:00
    Sabato 6 maggioDomenica 14 maggio 11:00
    Domenica 2 luglio
    ore 16:00
    Sabato 10 giugnoDomenica 17 giugno 18:30
    (il giorno dopo ci sono gli anniversari di matrimonio)
    Domenica 30 luglio
    ore 16:00
    Sabato 15 luglioDomenica 23 luglio 11:00
  • MISSIONARI DEL REGNO

    MISSIONARI DEL REGNO

    «Di me sarete testimoni»: il tema campeggia nei manifesti dell’odierna Giornata Missionaria Mondiale.

    Obiezioni alle missioni ne sono sempre state fatte: da quelle contrarie alle pratiche di proselitismo, cioè di imposizione delle conversioni e dei battesimi, a quelle più moderne che invitano a rispettare le culture e a non risvegliare sentimenti di divisioni o contrapposizioni tra i popoli e al loro interno.

    Anche i Papi recenti, con diversi linguaggi, hanno fatto qualche critica, che si riassume in uno slogan che Papa Francesco ha ripetuto spesso: «la Chiesa non è una ONG», ossia una benefica
    organizzazione non governativa internazionale che si occupa esclusivamente di promozione umana. Se lo fa, non è solo per buonissime ragioni di attenzione ai più poveri e di passione per la giustizia –motivi per cui dobbiamo piangere qualche martire tra gli uomini e le donne in missione –, ma per obbedienza a un mandato: «Di me, di Gesù, sarete testimoni».

    Tanto la predicazione esplicita del Vangelo o le celebrazioni liturgiche quanto le opere di carità, specialmente in campo educativo e sanitario oltre che di aggregazione e promozione sociale,
    sono immagini, e quasi anticipazioni, di quel Regno di Dio che è il tesoro più prezioso del Vangelo. Il cuore del missionario batte non solo per compassione umana, ma per rispettare e ricostruire in ogni altro cuore la presenza di Dio che ha creato quell’uomo e quella donna a propria immagine, e così vuole che siano amati.

    don Gianni

  • Il pensiero della settimana

    Il pensiero della settimana

    I Domenica dopo la dedicazione del Duomo

    Oggi la nostra diocesi celebra la Giornata missionaria: siamo invitati a pregare per
    i nostri missionari e a pensare come poterli aiutare. L’annuncio che, in Gesù, siamo tutti figli dello stesso Padre, il missionario lo fa,non solo con la Parola, ma anche con la testimonianza di un amore concreto, che si china, come il buon Samaritano, sugli ultimi dell’umanità.

    Ma tutto questo non è sufficiente: per amare veramente i nostri missionari dobbiamo scoprire sempre più profondamente che anche noi, dobbiamo essere missionari.

    Il Vangelo ci porta le parole di Gesù, nel giorno dell’Ascensione e ci accorgiamo che questo annuncio è un comando esplicito di Gesù. Il richiamo a questo aspetto della vita del cristiano è
    continuo nelle parole sia del Papa che del nostro Arcivescovo.

    Forse ci spaventa il compito, perché sentiamo l’inadeguatezza della nostra opera riguardo a un mondo che sembra sempre più lontano da Dio, chiuso al senso religioso vero.

    La 1°Lettura ci fa scoprire che il protagonista di questa evangelizzazione è lo Spirito Santo.

    Paolo, nella 2° Lettura, ricorda che chiamato da Gesù, con la forza dello Spirito, ha realizzato il suo ministero.

    E Gesù, nel brano di Vangelo, assicura “io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo”.

    Ecco perché, per tutti i missionari in prima linea e per noi nelle retrovie, è indispensabile invocare il dono dello Spirito di Gesù risorto e rimanere in comunione con Lui.

    don Alberto

  • Un secolo insieme al Laboratorio Missionario Pio XI

    Un secolo insieme al Laboratorio Missionario Pio XI

    Un momento importante da ricordare per la storia desiana: il centenario del laboratorio missionario. Tante le sapienti mani di abili cucitrici che si sono susseguite in cento anni di storia legata ad un servizio gratuito di sostegno alla missionarietà.

    Tanti auguri al Laboratorio Missionario Pio XI: compie 100 anni proprio in occasione del mese missionario. È stato chiamato così perché legato all’anno dell’intitolazione papale di Achille Ratti a Papa Pio XI.

    Un gruppo nato per inviare ai padri missionari, conosciuti a Desio, ma sparsi in tutto il mondo: camici, casule, tovaglie, servizi della Messa, stole e molti altri oggetti utili per la celebrazione eucaristica.

    Maria Grazia, ma da tutti conosciuta come Graziella, è una storica cucitrice del gruppo. Ha iniziato addirittura quando era all’asilo, insieme alla maestra Teresa Confalonieri, a confezionare dei prodotti per la missione. Poi la vita l’ha portata a ricominciare quando aveva circa 40 anni. “Sono cresciuta in una famiglia dove con i missionari c’era grande rapporto; quindi, me la sento di farlo perché è un servizio importante”. “Non è un passare il tempo, ma dare qualcosa per gli altri” ha aggiunto anche Giovanna, un’altra abile cucitrice del gruppo.

    Il gruppo ha difatti ricevuto il premio Fanny Gavazzi negli anni Duemila dalla Pro Desio perché ritenuto un progetto di alto valore per la città e la coesione sociale.

    “Ricordo i nostri mercoledì insieme come un momento di grande comunione anche nello stare insieme”. Il loro centro di ritrovo era una delle sale del Centro Parrocchiale e così è stato fino al 2019, con la pandemia tutto è cambiato. Ora le ultime cucitrici rimaste sono poche e preferiscono trovarsi nelle loro case per continuare questo servizio.

    “Ci dispiace perché era un pezzo importante della nostra vita”. É conosciuto dai cittadini di Desio come il mercatino che veniva allestito alla terza domenica di ottobre per recuperare i soldi delle
    stoffe in modo da essere così autonome per il sostegno della missione durante tutto l’anno.

    “Mandavamo un pacco al Pime, ai Barnabiti, ai Saveriani, alle Pie Madri della Nigrizia e cinque pacchi singoli ai missionari che abbiamo conosciuto, ad esempio, padre Murazzi in Brasile, padre Claudio in Giappone, padre Nardo in Brasile”. Con tutti loro hanno mantenuto una corrispondenza epistolare corredata da foto. Hanno anche adottato un seminarista della Repubblica Centrafricana grazie alla mediazione della fondatrice dell’associazione Talità Kum, Stefania Figini.

    E a questo punto viene da chiedersi: qual è il senso dell’aiuto alla missione, oggi un giovane nel 2022 cosa può dare?

    Don Sandro Mottadelli ha condiviso una riflessione: “Oggi ai padri missionari non serve ricevere l’occorrente per celebrare l’Eucarestia, ma la consapevolezza di ritornare in missione come rappresentanti della comunità cristiana da cui partono; un tempo erano poveri ed avevano bisogno di materiale: ora c’è bisogno di stimoli culturali per stare insieme nella diversità che arricchisce e che crea comunione“.

  • IN CAMMINO VERSO LA S. CRESIMA

    IN CAMMINO VERSO LA S. CRESIMA

    In queste settimane nelle chiese della nostra comunità si stanno svolgendo le
    S. Cresime a conclusione del cammino di iniziazione cristiana.

    La mia prima esperienza da catechista inizia letteralmente “col botto”.

    Dopo anni di Azione Cattolica e gruppi giovanissimi, in cui ho avuto a che fare prevalentemente con gli adolescenti, sono stata catapultata nel mondo del catechismo da suor Graziana, che ha accolto la mia timida proposta di dare una mano in parrocchia. E non sono entrata in un gruppo qualsiasi: la mia prima esperienza di catechista inizia proprio col gruppo del quarto anno di iniziazione cristiana, durante la quale ho affiancato un’altra catechista più esperta di me.

    Il gruppo di ragazzi che ho seguito durante quest’ultimo anno ha iniziato e condotto gran parte del cammino a distanza: la pandemia, si sa, ci ha costretti a relazionarci con gli altri attraverso lo schermo di un pc, e tra un microfono che non funziona e la linea internet che fa capricci, guidare questi ragazzi in questo cammino di discepolato non è stato, certo, una passeggiata. Ma i ragazzi hanno risorse che noi adulti non conosciamo o che, forse, abbiamo dimenticato di avere, e nonostante tutto non si è mai spento in loro l’entusiasmo di incontrare Dio e di crescere come figli nella fede.

    Qualche settimana fa abbiamo vissuto uno dei momenti topici della vita di un cristia- no: la Cresima! È stato un cammino intenso fatto di passi, incontri e nuove scoperte. Abbiamo iniziato il nostro percorso incontrando Nicodemo, un fariseo un po’ singolare che cerca Gesù di notte, a cui viene rivelato che per vivere pienamente la vita nella fede bisogna “rinascere” a vita nuova, e che tutto questo può avvenire solo per mezzo dello Spirito di Dio.

    Siamo saliti sul monte Sinai con Mosé e abbiamo ricevuto le tavole dei Dieci Comandamenti con cui Dio stabilisce un’alleanza con ciascuno di noi, mettendo per iscritto non solo sulla pietra, ma soprattutto nel nostro cuore leggi che parlano d’amore. E nella logica dell’amore incondizionato e senza riserve si inserisce l’incontro con un altro personaggio del Vangelo, quello del buon samaritano, attraverso cui Gesù ci apre una nuova strada: solo amando noi stessi e gli altri possiamo entrare in comu- nione profonda con Dio; ed è proprio questa comunione profonda, che di rimando, permette di farci prossimi con gli altri! Non può esserci amore vero se non si appartiene a qualcuno. “Io sono la vite, voi siete i tralci: chi rimane nel mio amore vivrà in eterno”. Queste parole di Gesù riportate nel Vangelo di Giovanni sono state tra le più toccanti di tutti i brani letti durante gli incontri. Noi non siamo isole, non siamo girovaghi senza méta, ma siamo i protago- nisti di un disegno che Dio ha pensato per noi ancor prima che nascessimo.

    È un Dio accogliente, padre e madre allo stesso tempo, che si prende cura di noi con premura e che ci riempie continuamente di regali. Lo Spirito Santo che i nostri ragazzi hanno ricevuto la settimana scorsa è uno di questi regali: un sigillo segnato sulla fronte che trasforma chi lo ricevere, per cui la nostra povertà e piccolezza diventano sovrabbondanza di amore e di gioia: “la gioia di chi sa di essere amato e di chi vuol fare della sua vita un progetto d’amore”.

    Eugenia Vasile