Siamo nel periodo natalizio e le Letture di questa domenica
ci ricordano il senso del Natale, lo scopo della venuta di Dio tra noi e ci richiamano sul modo di vivere questo mistero. Gesù si trova a Nazareth,
il paese in cui è vissuto fino a 30 anni. Come ogni Sabato, si reca alla Sinagoga e, come ospite d’onore, legge il brano di Isaia che parla del Messia e al termine, nella meraviglia di tutti, dichiara “Oggi si è
compiuta questa Scrittura”: sono io il Messia promesso ed atteso.
Gesù cita Isaia, tralasciando gli ultimi versetti in cui il Profeta
parla del “giorno di vendetta per il nostro Dio”.
Non è una dimenticanza, ma una scelta: l’annuncio di Gesù
è una bella notizia, dell’amore misericordioso e gratuito del
Padre.
Gesù non ucciderà i peccatori, ma il ricercherà, e manifesterà
questo suo amore soprattutto sulla Croce sulla quale perdonerà anche chi lo uccide.
C’è da chiedersi se anche noi abbiamo la nostalgia di un Dio che, con forza e giustizia, faccia pulizia del male che c’è nel mondo. Facciamo fatica ad accettare la pazienza e la misericordia del Signore e ci
pare impossibile che Dio possa sempre perdonarci senza arrabbiarsi.
Lasciamoci prendere dallo Spirito di Gesù: riscopriremo il vero volto di Dio, capiremo la sua misericordia con chi sbaglia: allora sarà il vero Natale dentro di noi.
E lo comunichiamo agli altri: l’Epifania, che celebreremo giovedi, ci ricorda che questo annuncio deve raggiungere tutti i popoli.
Preghiamo, perchè ciascuno di noi abbia un cuore aperto sul mondo.
don Alberto