Autore: Pietro Guzzetti

  • Monastero Invisibile – Intenzione di gennaio

        IL MONASTERO INVISIBILE

    Una rete di preghiera per la pace, nel segreto del mondo

             Intenzione del MESE di GENNAIO 2015

     

    NON PIU’ SCHIAVI, MA FRATELLI

     

    Carissime, carissimi,

    alcuni stralci del messaggio di papa Francesco per la 48° Giornata Mondiale della Pace.

    Il testo completo ed articolato in vari interessanti aspetti, è disponibile sul sito: www.vatican.va

     

    “All’ inizio di un nuovo anno, che accogliamo come una grazia e un dono di Dio all’ umanità, desidero rivolgere, ad ogni uomo e donna, così come ad ogni popolo e nazione del mondo, ai capi di Stato e di Governo e ai responsabili delle diverse religioni, i miei fervidi auguri di pace, che accompagno con la mia preghiera affinché cessino le guerre, i conflitti e le tante sofferenze provocate sia dalla mano dell’uomo sia da vecchie e nuove epidemie e dagli effetti devastanti delle calamità naturali. Prego in modo particolare perché, rispondendo alla nostra comune vocazione di collaborare con Dio e con tutti gli uomini di buona volontà per la promozione della concordia e della pace nel mondo, sappiamo resistere alla tentazione di comportarci in modo non degno della nostra umanità…

    Essendo l’uomo un essere relazionale, destinato a realizzarsi nel contesto di rapporti interpersonali ispirati a giustizia e carità, è fondamentale per il suo sviluppo che siano riconosciute e rispettate la sua dignità, libertà e autonomia. Purtroppo, la sempre diffusa piaga dello sfruttamento dell’uomo da parte dell’uomo ferisce gravemente la vita di comunione e la vocazione a tessere relazioni interpersonali improntate a rispetto, giustizia e carità. Tale abominevole fenomeno, che conduce a calpestare i diritti fondamentali dell’altro e ad annientarne la libertà e dignità, assume molteplici forme sulle quali desidero brevemente riflettere, affinché, alla luce della Parola di Dio, possiamo considerare tutti gli uomini “non più schiavi, ma fratelli”.

     

    I molteplici volti della schiavitù di ieri e di oggi:

    …malgrado la comunità internazionale abbia adottato numerosi accordi al fine di porre un termine alla schiavitù in tutte le sue forme e avviato diverse strategie per combattere questo fenomeno, ancora oggi milioni di persone – bambini, uomini e donne di ogni età – vengono private della libertà e costrette a vivere in condizioni assimilabili a quelle della schiavitù.

    Penso a tanti lavoratori e lavoratrici, anche minori, asserviti nei diversi settori, a livello formale e informale, dal lavoro domestico a quello agricolo, da quello nell’industria manifatturiera a quello minerario, tanto nei Paesi in cui la legislazione del lavoro non è conforme alle norme e agli standard minimi internazionali, quanto, sia pure illegalmente, in quelli la cui legislazione tutela il lavoratore.

    Penso anche alle condizioni di vita di molti migranti che, nel loro drammatico tragitto, soffrono la fame, vengono privati della libertà, spogliati dei loro beni o abusati fisicamente e sessualmente. Penso a quelli tra di loro che, giunti a destinazione dopo un viaggio durissimo e dominato dalla paura e dall’insicurezza, sono detenuti in condizioni a volte disumane. Penso a quelli tra loro che le diverse circostanze sociali, politiche ed economiche spingono alla clandestinità, e a quelli che, per rimanere nella legalità, accettano di vivere e lavorare in condizioni indegne, specie quando le legislazioni nazionali creano o consentono una dipendenza strutturale del lavoratore migrante rispetto al datore di lavoro, ad esempio condizionando la legalità del soggiorno al contratto di lavoro..Sì, penso al “lavoro schiavo”.

    Penso alle persone costrette a prostituirsi, tra cui ci sono molti minori, ed alle schiave e agli schiavi sessuali; alle donne forzate a sposarsi, a quelle vendute in vista del matrimonio o a quelle trasmesse in successione ad un familiare alla morte del marito senza che abbiano il diritto di dare o non dare il proprio consenso.

    Non posso non pensare a quanti, minori e adulti, sono fatti oggetto di traffico e di mercimonio per l’espianto di organi, per essere arruolati come soldati, per l’accattonaggio, per attività illegali come la produzione o vendita di stupefacenti, o per forme mascherate di adozione internazionale.

    Penso infine a tutti coloro che vengono rapiti e tenuti in cattività da gruppi terroristici, asserviti ai loro scopi come combattenti o, soprattutto per quanto riguarda le ragazze e le donne, come schiave sessuali. Tanti di loro spariscono, alcuni vengono venduti più volte, seviziati, mutilati, o uccisi.

    …Il papa continua suggerendo ad esempio la figura di Giuseppina Bakhita, la santa originaria della regione del Darfur in Sudan, rapita da trafficanti di schiavi e venduta a padroni feroci fin dall’età di nove anni, e diventata poi, attraverso dolorose vicende, “libera figlia di Dio” mediante la fede vissuta nella consacrazione religiosa e nel servizio agli altri, specialmente i piccoli e i deboli…

    ..Sappiamo che Dio chiederà a ciascuno di noi: “Che cosa hai fatto del tuo fratello?” La globalizzazione dell’indifferenza, che oggi pesa sulle vite di tante sorelle e di tanti fratelli, chiede a tutti noi di farci artefici di una globalizzazione della solidarietà e della fraternità, che possa ridare loro la speranza e far loro riprendere con coraggio il cammino attraverso i problemi del nostro tempo e le prospettive nuove che esso porta con sé e che Dio pone nelle nostre mani”

     

    Preghiamo per tutte le forme di schiavitù contemporanea, situazioni in cui si ammette la possibilità di trattare la persona come un oggetto, situazioni di povertà, sottosviluppo, esclusione, mancato accesso all’istruzione, inesistenti opportunità di lavoro, conflitti armati, violenze, criminalità, terrorismo.

    Preghiamo per chi lotta o dovrebbe lottare contro le forme di schiavitù, istituti religiosi, gli stati, le organizzazioni intergovernative, le imprese, le organizzazioni della società civile:

     

    In Italia lavorano 144.000 ragazzi tra i 7 e 14 anni e 31 mila di essi possono definirsi letteralmente sfruttati; nessuna regione italiana, comprese le più evolute, è esente dallo sfruttamento dei minori, che spesso fanno la fortuna di piccoli imprenditori senza scrupoli.

    In Italia i minori vengono sfruttati principalmente nell’agricoltura, nell’industria dell’imitazione, ovvero per la fabbricazione di falsi prodotti griffati, e in organizzazioni di malavita (mafia, camorra, ecc.) come muschilli, cioè come messaggeri, in affari che possono mettere a rischio la loro stessa vita. Poi ci sono i piccoli immigrati, serbatoio di manodopera a prezzi stracciati. La Caritas ha calcolato che attualmente in Italia ci sono circa 160 mila bambini extracomunitari ma è impossibile stabilire quanti di questi lavorino. Stime non ufficiali parlano di circa 3/4 mila minori cinesi impiegati in piccole fabbriche, ristoranti e laboratori, ma molti sono anche i piccoli marocchini che si guadagnano da vivere come venditori ambulanti. E non c’è bisogno di statistiche per capire quanto siano numerosi i bambini rom che passano le giornate ai semafori a vendere fazzolettini o rose nei ristoranti.

    (http://www.pianetascuola.it/risorse/media/secondaria_secondo/strumenti/strumenti_online/schiavitu/boniz/italia.htm)

     

     

    PREGHIERA:

    Spirito Santo, Spirito della vita,

    illumina la mente e scalda il cuore

    di coloro che hanno in mano

    la vita dei loro simili,

    perché le ragioni della pace e della giustizia

    trionfino sulle forze della morte

    e gli uomini ed i popoli riconciliati

    possano incontrarsi, parlarsi e riscoprirsi fratelli.

    Amen.

  • Intervista al Vicario Generale mons. Delpini

    1-Vicario generale, questo sconosciuto; può aiutarci a capire questa figura? Qual è il suo ruolo ed i suoi compiti?

    È giusto che il Vicario Generale sia sconosciuto. Infatti esiste per aiutare il cardinale Arcivescovo in ogni cosa (= generale). I suoi compiti sono quelli di fare quello che l’Arcivescovo gli dice, talvolta anche sostituendolo quando l’Arcivescovo non può essere presente. Non ho quindi un mio lavoro e compiti miei: perciò è tanto facile!
    2-Lei vive a stretto contatto col nostro card. Angelo Scola, come lo può descrivere ai fedeli della diocesi ambrosiana? Quali sono i tratti più interessanti del suo carattere?

    È un uomo di grande fede. Ogni problema e ogni confronto finisce sempre con un atto di fiducia: “preghiamo la Madonna che ci aiuti”. Del resto vive proprio sotto la Madonnina del duomo!

    È un studioso che si è interessato di molti argomenti e ha scritto una tale quantità di libri e di articoli che io, che ci metto delle ore per scrivere poche righe, ne sono rimasto impressionato.

    È un vescovo che vorrebbe vedere i cristiani della diocesi contenti, pronti, incisivi; vorrebbe contare su collaboratori, come i preti e i diaconi, liberi, lieti e disponibili per l’opera comune;  vorrebbe vedere il mondo trasformato in un campo in cui il buon seme produce molto frutto. Francamente io ho l’impressione che le sue aspettative siano in gran parte esaudite.

    Ecco. È un cristiano benedetto da Dio.
    3-Ha ricoperto per diversi anni il ruolo di rettore maggiore del seminario diocesano, quindi conosce molto bene buona parte del clero giovane; secondo lei i giovani preti hanno saputo fare tesoro degli insegnamenti acquisiti durante gli anni di formazione?

    Quando racconto i miei anni di seminario devo in genere raccontare una storia di fallimenti. Però devo dire che i giovani preti hanno saputo non solo accogliere le proposte del seminario e sorridere con un po’ di compatimento delle mie proposte personali: sono stati molto più bravi. Hanno infatti accolto anche l’insegnamento offerto dall’esempio di preti più grandi, hanno accolto come insegnamento le attese e le pretese della gente. Insomma hanno accolto molto di più di quanto io abbia insegnato.

    Mi sono reso conto, con il tempo, che le mie proposte personali erano un po’  strampalate. Per esempio: finire la giornata alle 22,30; radersi ogni giorno; arrivare in orario agli appuntamenti;  non lamentarsi mai; non dichiararsi mai stanchi; evitare di usare la parola “vacanze”; lasciare il telefonino nel comodino: non vi sembrano cose bizzarre?
    4-Milano ospiterà EXPO 2015, come si sta preparando la Chiesa Ambrosiana a vivere i giorni degli eventi ad esso collegati? Ci sono progetti particolari pensati per quei giorni in cui Milano sarà appieno un vero e proprio “melting-pot”?

    Dicono che arriveranno venti milioni di visitatori! La Chiesa Ambrosiana si sta preparando collaborando con la Santa Sede che gestirà il padiglione come Stato ospite. Il tema  di EXPO 2015 è : “Nutrire il pianeta. Energia per la vita” è molto interessante e la Chiesa ha molto da dire e fa molto per questo. Quindi si stanno preparando materiali, idee, eventi per illustrare il punto di vista della Chiesa e le opere delle comunità cristiane di tutto il  mondo per nutrire uomini e donne non solo con il pane materiale, ma anche con una parola che offra un significato alla vita, anche con un pane di vita eterna, anche con un pane condiviso perché non ci sia chi muore di indigestione e chi muore di fame. Dicono poi che anche Papa Francesco potrebbe visitare Milano in occasione di EXPO 2015: speriamo! Ad ogni modo sarà un evento eccezionale: fortunati noi se ci saremo!

     

     

  • La comunità al centro

    “La comunità al centro” ecco il nome che darei alla nuova pubblicazione mensile a cura della Commissione Comunicazione della nostra Comunità Pastorale.

    Ormai sono passati più di due anni dalla nascita del sito www.pastoraledesio.it ed oggi, in questa bella occasione, siamo felici di presentare il logo ufficiale della Chiesa di Desio.

    E’ facile intuire l’importanza di un segno che rappresenti la nostra Comunità ed ora finalmente eccolo qui! Il logo contiene cinque forme irregolari concentriche sopra le quali è in rilievo una croce bianca; ogni sagoma colorata indica una delle cinque parrocchie di Desio, legate una all’altra dalla croce che le sovrasta. Questo simbolo ci ricorda come la Comunità Pastorale non ha mai diminuito il valore e la specificità della singola parrocchia, ma al tempo stesso, esse sono chiamate a collaborare sempre più tra di loro per dar vita alla Comunità. Tutto questo è possibile quando ci ricordiamo cosa lega ogni fedele ad un altro: la croce di Cristo, che è fonte e motore della fede personale e comunitaria; questa stessa croce permette alla Comunità Pastorale di portare buoni frutti e mostrare il volto radioso di Dio Padre.

    Nella pubblicazione mensile, la necessità di tenere la comunità al centro è resa graficamente posizionando il nuovo logo al centro della facciata, come sfondo all’editoriale e all’intervista che costituiranno la prima parte di questo foglio comunitario, nella pagina retrostante si troverà un articolo dedicato ad una realtà cittadina e un piccolo calendario con gli appuntamenti essenziali del mese.

    Rinnovando l’invito per restare sempre aggiornati tramite il nostro sito, mi auguro possiate gradire il lavoro fatto dalla Commissione Comunicazione.

    Un abbraccio, don Pietro

    CPmensile-1

  • Visita alle famiglie

    Come ogni anno in occasione dell’Avvento si svolge la tradizionale visita alle famiglie, in questa pagina potete trovare i calendari con i dettagli delle diverse parrocchie.

     

    BASILICA

    benebasilica

    SAN GIOVANNI BATTISTA

    bene2014

    SAN PIETRO E PAOLO

    benesspp

    SAN GIORGIO

    benesgiorgio

    SAN PIO

    benepio

  • EXPO 2015

    In questa pagina troverete informazioni e materiale utile legato a EXPO 2015 ed in particolare alla campagna della Caritas Ambrosiana: Una sola famiglia umana, cibo per tutti.

    DOCUMENTI
    Campagna cibo per tutti
    Toolkit di formazione Comunità ecclesiale
    Cibo fra risorse e spreco
    Dossier
    Pane e Parola
    Messaggio del Papa Francesco per Expo
    Carta di Milan
    Cristiani all’Expo testimoni di una speranza affidabile

    Tornate a visitarci per rimanere sempre aggiornati.

    Link pagina campagna Caritas Ambrosiana: clicca qui.