Nella Santità della Pasqua, preghiamo per tutti i popoli del mondo. Il Signore ci ha donato la vita di suo figlio che l’ha sacrificata con la morte per l’immenso amore che prova per noi. Gesù è poi risorto regalandoci la speranza.
Papa Francesco
Categoria: Comunità in cammino
Pasqua nella pandemia.
Ricordo ancora chiaramente la veglia pasquale del 2020. Ero con i sacerdoti della città in Basilica a celebrare la santa messa nella sera dell’11 aprile. A porte chiuse.
Era in vigore il lockdown, i fedeli potevano assistere alla santa messa solo dalle proprie case attraverso lo streaming o la radio. All’inizio della celebrazione della veglia mi sono recato all’ambone per intonare il Preconio Pasquale; ho alzato lo sguardo verso la navata della basilica e ho visto le panche vuote. Eppure ho pensato che in qualche modo quelle stesse orecchie dei fedeli che avrebbero potuto ascoltare il canto del Preconio in Basilica, potevano ascoltare attraverso i mezzi di comunicazione lo stesso canto e che stavano vivendo la stessa celebrazione. In quel momento ho davvero capito che la Chiesa è nel mondo, fuori dalle mura delle chiese e in tutti i mondi, oggi più che mai anche nel mondo virtuale. E così quel canto del Preconio non si è fermato all’interno delle mura secolari della nostra basilica, ma ha raggiunto in un modo nuovo e mai visto le famiglie radunate in casa senza poter uscire.
Oggi, dopo due anni, qualcosa è cambiato. Non ne siamo ancora usciti del tutto, c’è ancora quel nemico invisibile chiamato Covid-19 che è lì pronto ad assalirci. Ma si respira un’aria diversa. Abbiamo ancora le mascherine, e quel gel igienizzante ci attende all’ingresso delle chiese al posto dell’acqua santa. Eppure piccoli passi sono stati fatti. Le distanze sono ridotte, così come le preoccupazioni.
Quest’anno possiamo celebrare la Pasqua del Signore nelle nostre chiese, possiamo pregare insieme e meditare questo mistero così grande della nostra fede.
Dobbiamo ancora avere quella stessa fede che ci porta a credere che Cristo ha vinto la morte passando proprio attraverso di essa. E allo stesso modo, noi vinceremo questa pandemia, attraversandola dentro, completamente. Non sarà una battaglia facile, ma sarà una battaglia da vincere.
Diac. Fabrizio Santantonio
La Pasqua nel mondo
La Pasqua di Resurrezione è sicuramente il mistero più importante della fede cristiana, culmine di ogni celebrazione liturgica. Da tempo si auspica (soprattutto da parte di Papa Francesco) un unico giorno di celebrazione, uguale in tutto il mondo cristiano. Oggi tuttavia rimangono differenze, soprattutto di data per quanto riguarda la Pasqua ortodossa. Ma non solo. Se le differenze tra la Pasqua cattolica e la Pasqua per esempio dei fratelli luterani o anglicani sono davvero minime, è interessante scoprire le diverse modalità anche liturgiche della Pasqua nella fede ortodossa e nel mondo ebraico.
PASQUA ANGLICANA: sostanzialmente sovrapponibile a quella cattolica. In Inghilterra al Giovedì Santo si celebra l’Ultima Cena e la Lavanda dei piedi, ma soprattutto questo giorno è detto Maundy Money, perchè da antica tradizione si donano a due anziani meritevoli due borsellini con monete simboliche, a memoria delle elemosine che i re facevano ai sudditi in questa occasione, fin dal 1210. Le altre celebrazioni liturgiche non sono diverse da quelle del mondo cattolico.
PASQUA LUTERANA: in tutto il mondo evangelico-luterano il tempo della Pasqua comprende diverse celebrazioni, tra cui il Tempo della Passione (comprese alcune domeniche di digiuno), la Notte del Digiuno (al martedì che precede la Quaresima), il Mercoledì delle Ceneri, la Domenica delle Palme (che celebra l’ingresso di Cristo in Gerusalemme), il Giovedì Santo (di ringraziamento per l’istituzione della Cena), il Venerdì Santo (di passione e morte di Cristo), il Sabato Santo, la Domenica di Pasqua, il Lunedì di Pasqua, il giorno dell’Ascensione, la Domenica di Pentecoste e il Lunedì di Pentecoste.
PASQUA ORTODOSSA: notevoli sono le differenze, a cominciare dalla data, perché i cristiani di fede ortodossa seguono il calendario giuliano e non quello gregoriano. Inoltre, gli ortodossi celebrano in modo particolare la Domenica dei Salici (equivale alla nostra Domenica delle Palme, si benedicono rami di salice), il Lunedì Santo (quando il Patriarca benedice i sacri oli), il Mercoledì Santo (solenne celebrazione della Passione di Cristo), il Giovedì Santo (al mattino celebrazione dell’Ultima Cena, alla sera lettura dei 12 brani del Vangelo della Passione), il Venerdì Santo (con la solenne liturgia delle Ore e l’esposizione del Sudario), il Sabato Santo (con benedizione dei dolci tipici pasquali preparati nelle case, e nella notte Solenne Via Crucis, che apre alla grande Pasqua di Resurrezione).
PASQUA EBRAICA: la festività della Pesach inizia il giorno 15 del mese ebraico di Nissàn, quando in terra d’Israele maturano i primi cereali; la festa è nota anche come Festa degli Azzimi (Hag Hamatzot); dura sette giorni, di cui il primo e l’ultimo sono di festa solenne; la festa ricorda la liberazione del popolo ebraico dalla schiavitù in Egitto. Nella prima sera della Pesach si celebra il Seder, cena solenne in cui di leggono i passi del libro dell’Esodo (Haggadah). Per tutto il periodo della Pesach è rigorosamente proibito assumere cibo lievitato, consumando solo pane azzimo (matzà). Durante il Seder si invitano a partecipare i bisognosi e i poveri.
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