Giovedì 9 maggio, solennità dell’Ascensione, alle ore 17 nella Basilica di Sant’Ambrogio, l’arcivescovo di Milano, mons. Mario Delpini, terrà la prima sessione pubblica della fase testimoniale per la causa di beatificazione e canonizzazione del servo di Dio don Luigi Giussani, nato a Desio il 15 ottobre 1922 e morto a Milano il 22 febbraio 2005 in fama di santità.
L’iter verso gli altari del prete brianzolo è iniziato nel 2012, quando l’allora arcivescovo di Milano, il cardinal Angelo Scola, accolse la richiesta avanzata da don Julian Carron a nome della Fraternità di Comunione e Liberazione, avviando così, secondo le norme stabilite dalla Santa Sede, la prima fase del processo, quella documentale. Due teologi vennero incaricati di leggere gli scritti editi di don Giussani e di stendere una dichiarazione che attestasse l’assenza di errori riguardo alla fede e alla morale, illustrando al contempo il pensiero e la spiritualità del Servo di Dio. Contestualmente, venne nominata anche una commissione storica, incaricata di raccogliere tutta la documentazione che consentisse di conoscerne la vita. Scopo della ricerca, rendere fondata con i documenti la pertinenza e la convenienza della beatificazione di don Giussani, quale modello convincente di vita cristiana e, in questo caso, sacerdotale.
Essendo ormai giunta a livello avanzato la ricerca documentale, l’arcivescovo di Milano ha deciso di dare inizio alla seconda fase dell’inchiesta canonica, quella testimoniale.
“Dopo aver lavorato, ormai per 12 anni, nella raccolta dell’immensa documentazione relativa a Giussani”, ha spiegato monsignor Ennio Apeciti, responsabile del Servizio diocesano per le cause dei Santi e delegato arcivescovile per la causa di beatificazione del fondatore del Movimento e della Fraternità di Comunione e Liberazione, “si tratta adesso di completare il percorso attraverso il confronto, come chiede la normativa, con il popolo di Dio: raccogliendo, cioè, la testimonianza di un gruppo di persone, che possano confermare ciò che la documentazione ha già offerto. La fase documentale è stata necessariamente molto prolungata”, ha proseguito monsignor Apeciti, “ avendo dovuto esaminare decine di migliaia di pagine di scritti. Vorremmo limitare la durata di questa ulteriore indagine di conferma, riducendo le audizioni al numero che la Congregazione per le cause dei Santi consiglia e che si realizza, normalmente, ascoltando 50-60 testimoni. Secondo la Santa sede, devono essere rappresentati i vari volti della Chiesa: avremo, quindi, sacerdoti, alcuni vescovi, consacrati e consacrate, ed il laicato. Non solo persone di età, considerato che Giussani è morto nel 2005, ma anche giovani che possano dire come monsignor Giussani abbia indicato loro una via esemplare di testimonianza. Prevediamo un lasso di tempo di circa un anno e mezzo ma, come è ovvio, tutto dipenderà dalla ricchezza delle testimonianze”.
Terminata la fase testimoniale, quanto raccolto sarà inviato al Dicastero delle Cause dei Santi in Vaticano, dove verrà verificato il lavoro fatto nella Diocesi di Milano e seguiranno le altre fasi previste dalle norme, fino ad arrivare alla decisione del Santo Padre di dichiarare Venerabile il Servo di Dio. L’esame attento di un miracolo concesso da Dio per intercessione del servo di Dio permetterà al Papa di dichiarare Beato mons. Luigi Giussani e un altro miracolo, successivo alla beatificazione, di proclamarlo Santo per la Chiesa.
La scelta della data del 9 maggio e del luogo, la basilica di Sant’Ambrogio, per lo svolgimento della prima sessione pubblica della fase testimoniale, è stata fatta dall’arcivescovo per motivi legati alla figura stessa di don Giussani: “La solennità dell’Ascensione, che ricorre appunto il 9 maggio,” ha concluso monsignor Apeciti, “era particolarmente cara al sacerdote: leggendo i suoi scritti, abbiamo trovato più volte riferimenti a questa solennità, che lo entusiasmava. La basilica di Sant’Ambrogio, poi, è sembrata la più adatta ad esprimere il legame di un prete ambrosiano con il suo massimo patrono. Infine, la vicinanza della basilica all’Università Cattolica vuole fare memoria del luogo nel quale per molti anni il Servo di Dio formò generazioni di giovani, comunicando loro il suo appassionato amore per la Chiesa”.
La celebrazione del 9 maggio in Sant’Ambrogio, con la recita dei Vespri e l’apertura della nuova fase della causa, verrà trasmessa sul sito chiesadimilano.it
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