IL MONASTERO INVISIBILE
Una rete di preghiera per la pace, nel segreto del mondo
Intenzione del MESE di GENNAIO 2015
NON PIU’ SCHIAVI, MA FRATELLI
Carissime, carissimi,
alcuni stralci del messaggio di papa Francesco per la 48° Giornata Mondiale della Pace.
Il testo completo ed articolato in vari interessanti aspetti, è disponibile sul sito: www.vatican.va
“All’ inizio di un nuovo anno, che accogliamo come una grazia e un dono di Dio all’ umanità, desidero rivolgere, ad ogni uomo e donna, così come ad ogni popolo e nazione del mondo, ai capi di Stato e di Governo e ai responsabili delle diverse religioni, i miei fervidi auguri di pace, che accompagno con la mia preghiera affinché cessino le guerre, i conflitti e le tante sofferenze provocate sia dalla mano dell’uomo sia da vecchie e nuove epidemie e dagli effetti devastanti delle calamità naturali. Prego in modo particolare perché, rispondendo alla nostra comune vocazione di collaborare con Dio e con tutti gli uomini di buona volontà per la promozione della concordia e della pace nel mondo, sappiamo resistere alla tentazione di comportarci in modo non degno della nostra umanità…
Essendo l’uomo un essere relazionale, destinato a realizzarsi nel contesto di rapporti interpersonali ispirati a giustizia e carità, è fondamentale per il suo sviluppo che siano riconosciute e rispettate la sua dignità, libertà e autonomia. Purtroppo, la sempre diffusa piaga dello sfruttamento dell’uomo da parte dell’uomo ferisce gravemente la vita di comunione e la vocazione a tessere relazioni interpersonali improntate a rispetto, giustizia e carità. Tale abominevole fenomeno, che conduce a calpestare i diritti fondamentali dell’altro e ad annientarne la libertà e dignità, assume molteplici forme sulle quali desidero brevemente riflettere, affinché, alla luce della Parola di Dio, possiamo considerare tutti gli uomini “non più schiavi, ma fratelli”.
I molteplici volti della schiavitù di ieri e di oggi:
…malgrado la comunità internazionale abbia adottato numerosi accordi al fine di porre un termine alla schiavitù in tutte le sue forme e avviato diverse strategie per combattere questo fenomeno, ancora oggi milioni di persone – bambini, uomini e donne di ogni età – vengono private della libertà e costrette a vivere in condizioni assimilabili a quelle della schiavitù.
Penso a tanti lavoratori e lavoratrici, anche minori, asserviti nei diversi settori, a livello formale e informale, dal lavoro domestico a quello agricolo, da quello nell’industria manifatturiera a quello minerario, tanto nei Paesi in cui la legislazione del lavoro non è conforme alle norme e agli standard minimi internazionali, quanto, sia pure illegalmente, in quelli la cui legislazione tutela il lavoratore.
Penso anche alle condizioni di vita di molti migranti che, nel loro drammatico tragitto, soffrono la fame, vengono privati della libertà, spogliati dei loro beni o abusati fisicamente e sessualmente. Penso a quelli tra di loro che, giunti a destinazione dopo un viaggio durissimo e dominato dalla paura e dall’insicurezza, sono detenuti in condizioni a volte disumane. Penso a quelli tra loro che le diverse circostanze sociali, politiche ed economiche spingono alla clandestinità, e a quelli che, per rimanere nella legalità, accettano di vivere e lavorare in condizioni indegne, specie quando le legislazioni nazionali creano o consentono una dipendenza strutturale del lavoratore migrante rispetto al datore di lavoro, ad esempio condizionando la legalità del soggiorno al contratto di lavoro..Sì, penso al “lavoro schiavo”.
Penso alle persone costrette a prostituirsi, tra cui ci sono molti minori, ed alle schiave e agli schiavi sessuali; alle donne forzate a sposarsi, a quelle vendute in vista del matrimonio o a quelle trasmesse in successione ad un familiare alla morte del marito senza che abbiano il diritto di dare o non dare il proprio consenso.
Non posso non pensare a quanti, minori e adulti, sono fatti oggetto di traffico e di mercimonio per l’espianto di organi, per essere arruolati come soldati, per l’accattonaggio, per attività illegali come la produzione o vendita di stupefacenti, o per forme mascherate di adozione internazionale.
Penso infine a tutti coloro che vengono rapiti e tenuti in cattività da gruppi terroristici, asserviti ai loro scopi come combattenti o, soprattutto per quanto riguarda le ragazze e le donne, come schiave sessuali. Tanti di loro spariscono, alcuni vengono venduti più volte, seviziati, mutilati, o uccisi.
…Il papa continua suggerendo ad esempio la figura di Giuseppina Bakhita, la santa originaria della regione del Darfur in Sudan, rapita da trafficanti di schiavi e venduta a padroni feroci fin dall’età di nove anni, e diventata poi, attraverso dolorose vicende, “libera figlia di Dio” mediante la fede vissuta nella consacrazione religiosa e nel servizio agli altri, specialmente i piccoli e i deboli…
..Sappiamo che Dio chiederà a ciascuno di noi: “Che cosa hai fatto del tuo fratello?” La globalizzazione dell’indifferenza, che oggi pesa sulle vite di tante sorelle e di tanti fratelli, chiede a tutti noi di farci artefici di una globalizzazione della solidarietà e della fraternità, che possa ridare loro la speranza e far loro riprendere con coraggio il cammino attraverso i problemi del nostro tempo e le prospettive nuove che esso porta con sé e che Dio pone nelle nostre mani”
Preghiamo per tutte le forme di schiavitù contemporanea, situazioni in cui si ammette la possibilità di trattare la persona come un oggetto, situazioni di povertà, sottosviluppo, esclusione, mancato accesso all’istruzione, inesistenti opportunità di lavoro, conflitti armati, violenze, criminalità, terrorismo.
Preghiamo per chi lotta o dovrebbe lottare contro le forme di schiavitù, istituti religiosi, gli stati, le organizzazioni intergovernative, le imprese, le organizzazioni della società civile:
In Italia lavorano 144.000 ragazzi tra i 7 e 14 anni e 31 mila di essi possono definirsi letteralmente sfruttati; nessuna regione italiana, comprese le più evolute, è esente dallo sfruttamento dei minori, che spesso fanno la fortuna di piccoli imprenditori senza scrupoli.
In Italia i minori vengono sfruttati principalmente nell’agricoltura, nell’industria dell’imitazione, ovvero per la fabbricazione di falsi prodotti griffati, e in organizzazioni di malavita (mafia, camorra, ecc.) come muschilli, cioè come messaggeri, in affari che possono mettere a rischio la loro stessa vita. Poi ci sono i piccoli immigrati, serbatoio di manodopera a prezzi stracciati. La Caritas ha calcolato che attualmente in Italia ci sono circa 160 mila bambini extracomunitari ma è impossibile stabilire quanti di questi lavorino. Stime non ufficiali parlano di circa 3/4 mila minori cinesi impiegati in piccole fabbriche, ristoranti e laboratori, ma molti sono anche i piccoli marocchini che si guadagnano da vivere come venditori ambulanti. E non c’è bisogno di statistiche per capire quanto siano numerosi i bambini rom che passano le giornate ai semafori a vendere fazzolettini o rose nei ristoranti.
(http://www.pianetascuola.it/risorse/media/secondaria_secondo/strumenti/strumenti_online/schiavitu/boniz/italia.htm)
PREGHIERA:
Spirito Santo, Spirito della vita,
illumina la mente e scalda il cuore
di coloro che hanno in mano
la vita dei loro simili,
perché le ragioni della pace e della giustizia
trionfino sulle forze della morte
e gli uomini ed i popoli riconciliati
possano incontrarsi, parlarsi e riscoprirsi fratelli.
Amen.
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