Categoria: News

  • Orari sante Messe estate 2023

    Nei mesi di luglio ed agosto sono sospese le s.Messe feriali a San Giorgio.

    Chiese di S. Francesco e S. Cuore: da oggi la celebrazione festiva della S. Messa è sospesa.
    Riprenderà regolarmente in entrambe le chiese da domenica 10 settembre.

    La S. Messa del lunedì delle 9.30 si celebra in Basilica (riprenderà in Oratorio dal 28 agosto), quella delle ore 7.30 riprenderà venerdì 1 settembre.

    Presso la chiesa del S. Crocifisso

    • Mercoledì 26 luglio, ore 18.30: S.Messa per il 110° anniversario di consacrazione della Chiesa (1913); prende il posto dell’usuale celebrazione in Basilica
    • Giovedì 24 agosto, ore 18.30: S.Messa per la festa di San Bartolomeo

  • GIORNATA MONDIALE DELLA CARITÀ DEL PAPA

    Quando?

    Il 25 giugno, domenica più vicina alla festa dei SS. Pietro e Paolo, è stata la Giornata per la Carità del Papa 2023.

    Qual è lo scopo?

    Questo appuntamento serve a sensibilizzare il sostegno alle missioni del Santo Padre e della Chiesa “fino ai confini della terra”. Traggono beneficio le popolazioni provate da eventi estremi e sciagure, famiglie bisognose, realtà e associazioni che si prendono cura dei malati e degli ultimi.

    Con le offerte raccolte nel 2022 si è aiutata la popolazione ucraina piegata dalla guerra, l’America Latina e l’India ancora alle prese con il Covid-19, Ciad, Filippine e Malawi colpite da disastri naturali e molte altre iniziative sono state compiute.

    A chi è rivolta?

    Il Papa fa appello a tutti i cattolici di estendere la loro generosità alle persone che ne hanno più bisogno.

    Come fare?

    L’Obolo di S. Pietro è un’offerta che può essere fatta in ogni momento dell’anno, tramite Bonifico, Carta di Credito o Conto Corrente Postale ed eccezionalmente, in alcune domeniche dell’anno, tramite l’offerta alle SS. Messe.

  • Pellegrinaggio a Lourdes 2023

    Pellegrinaggio a Lourdes 2023

    Il gruppo di Desio andrà in pellegrinaggio a Lourdes in aereo dal 15 al 19 settembre, accompagnato da Franca Morganti (tel. 0362 621467).

  • Relazioni economico amministrative

    Relazioni economico amministrative

    Domenica 25 giugno 2023 nelle parrocchie della Comunità Pastorale alleghiamo al notiziario
    Comunità in Cammino una breve relazione riguardante i dati economici e amministrativi di
    ogni Parrocchia relativi all’anno 2022, secondo il resoconto consegnato in Curia. Affidiamo
    queste informazioni alla riflessione di tutti i parrocchiani e le parrocchiane, con viva
    gratitudine per chi collabora attivamente e generosamente alla vita della Comunità.

  • La Pandemia ed i suoi effetti sui nostri ragazzi….

    Abbiamo chiesto ad Annarita Lissoni, pedagogista esperta nell’ambito della tutela dell’infanzia e dell’adolescenza, di parlarci su come stanno reagendo i ragazzi ad un tempo così faticoso e difficile come quello che abbiamo vissuto negli ultimi due anni, lei ci ha restituito una fotografia puntuale della situazione attuale che Vi proponiamo:

    “Ora che il Covid pare allentare la presa e attenuare l’emergenza, si vedono le cicatrici. Ferite da curare, segni da leggere, bisogni da ascoltare. Ma qual è il prezzo che hanno pagato bambini e adolescenti in questi anni? E quanto pesa, oggi, su di loro l’impatto dei cambiamenti di vita imposti dalla pandemia? Secondo la VI rilevazione 2022 del Sistema di sorveglianza HBSC Italia (Health Behaviour in School-aged Children – Comportamenti collegati alla salute dei ragazzi in età scolare) i ragazzi dichiarano che le relazioni sociali sono per loro fondamentali. Che hanno bisogno di interagire con i loro coetanei per affrontare le sfide e i cambiamenti della crescita, per sperimentarsi, tessere nuove relazioni, costruire e definire la propria identità, imparare il senso del limite e l’autonomia; che necessitano del confronto con adulti significativi capaci di rappresentare e al contempo favorire quel senso di fiducia che è energia vitale per sane esperienze di crescita. La spinta verso l’esterno è molto forte così come la volontà di esplorare il mondo circostante. Ci dicono anche che, in famiglia, hanno un grande bisogno di essere ascoltati. Hanno bisogno di sentirsi accolti incondizionatamente, di essere visti, capiti, riconosciuti, compresi, non giudicati: hanno bisogno di sentire e vedere nel cuore e negli occhi dei genitori interesse e attenzione genuini per quello che vivono e sperimentano, nel rispetto delle loro emozioni, dei loro tempi e delle loro modalità di espressione. In ultimo, confessano che gli anni della pandemia hanno acuito il loro malessere o generato nuove fragilità emotive. È proprio per questo che sperimentano con maggior frequenza la paura di fallire e di non riuscire, disorientamento, chiusura, frustrazione, rabbia, aggressività verso se stessi e gli altri, ansia prima di affrontare un’interrogazione, demotivazione, timore del rifiuto, paura del giudizio, del cambiamento.

    Quale educazione?

    L’auspicio è che le azioni educative dei genitori in primis e di tutti quegli adulti significativi nella vita dei ragazzi siano orientate all’ascolto e alla relazione, al fine di favorire un clima accogliente e fecondo,capace di nutrire e tirar fuori da ognuno i talenti che possiede. Fondamentale, ancor prima, è saper leggere e intercettare per tempo eventuali segnali di fragilità emotiva o vulnerabilità affinché non rischino di evolvere in disagi persistenti. L’elemento fondamentale e di supporto reciproco sarà quello di costruire alleanze e fiducia attraverso percorsi di responsabilità condivisa e di dialogo tra famiglia, scuola, parrocchia e agenzie educative.

    Le crisi e le avversità sono per i genitori occasioni per riflettere sull’importanza di riappropriarsi di un ruolo non sempre vissuto pienamente o esercitato con fatica e sulla possibilità di ricevere supporto dalla rete sociale grazie anche ad alleanze educative con la rete comunitaria.

    Ma sono occasioni di crescita anche per i ragazzi quando gli adulti li sanno accompagnare nella scoperta dei valori e di un senso nuovo delle cose, quando li sostengono dando loro fiducia, quando sanno mantenere aperto il dialogo evitando di sapere a priori come si sentono e cosa sia meglio per loro, quando sanno essere capaci di autorevolezza sincera, quando li incoraggiano nelle sfide, quando li valorizzano nella loro creatività e unicità, quando li guidano a riconoscere il proprio valore e il loro posto nel mondo. Sì perché la capacità di affrontare le avversità della vita, specie nei bambini e negli adolescenti, nasce e cresce nella qualità delle relazioni e dei contesti che abitano. Diventa quindi fondamentale per la famiglia e per tutti i contesti di riferimento dei ragazzi, il riconoscimento reciproco dei compiti, del cammino da compiere e della meta da raggiungere con la consapevolezza che i momenti di ascolto e di cura delle relazioni hanno un valore inestimabile. Siamo, dunque, nel tempo di un’intenzionalità e di una ripartenza educativa che dà vita ad una rinnovata normalità fatta di ascolto, di consapevolezza, di cammino comune, di significato.”

  • Pellegrinaggio Loreto-Assisi

    Pellegrinaggio Loreto-Assisi

    Si chiudono il 30 giugno le iscrizioni al pellegrinaggio diocesano a Loreto-Assisi che si terrà dal 4 al 7 settembre 2023.

    Quanti desiderano partecipare – singoli o parrocchie – sono sollecitati a contattare l’agenzia Duomo Viaggi per opzionare i posti, versando una caparra. Le pratiche devono essere chiuse prima della pausa estiva. Il viaggio spirituale sarà presieduto dall’arcivescovo Mario Delpini e avrà come titolo «Grazia Fede e Salvezza»

    La quota per il viaggio in pullman parte da 470€ in camera doppia e in strutture religiose. Supplementi sono previsti per le camere singole o per alloggio in hotel.

    Iscrizioni fino al 30 giugno

  • ALBERTO E VERONICA: UNA STORIA D’AMORE, FEDE, CONFRONTO, COMPRENSIONE E CRESCITA, INSIEME

    ALBERTO E VERONICA: UNA STORIA D’AMORE, FEDE, CONFRONTO, COMPRENSIONE E CRESCITA, INSIEME

    La storia di Alberto Sesta e Veronica Pagani è una testimonianza vivida dell’amore coniugale, della Fede e della crescita personale che possono derivare da un impegno matrimoniale profondo, senza che sia una decisione fatta “alla leggera”. Questa coppia di novelli sposi ha deciso di condividere la propria esperienza per ispirare e aiutare altre coppie a rafforzare i legami che le uniscono.

    Da quanto tempo vi siete conosciuti?

    “Siamo insieme da sei anni, dal settembre del 2017, e abbiamo convissuto a Seveso per tre anni prima di trasferirci a Muggiò nell’agosto successivo. È stato in quel periodo, nell’ottobre del 2021, che abbiamo
    preso la decisione di sposarci a San Giovanni Battista, la parrocchia di origine di Veronica”.

    Sono sposati da settembre 2022 e ora sono guida per i cosi di preparazione al matrimonio della città di Desio.

    Cosa ha significato per voi il corso fidanzati e il confronto che ne scaturisce?

    Per Alberto: “Uno dei momenti chiave della nostra storia è stato il corso fidanzati che abbiamo seguito l’anno scorso a Desio, è stato illuminante. Inizialmente, pensavamo che fosse quasi un percorso scontato, invece ci siamo presto resi conto che si trattava di un confronto aperto e reciproco, che ci ha
    permesso di scoprire aspetti di noi stessi e della nostra relazione che prima erano rimasti nascosti”.

    Per Veronica: “Da qui è nato anche il nostro desiderio di diventare coppie guida. Anche dalla nostra esperienza abbiamo notato quanto spesso le relazioni di coppia si vivono in isolamento. Raramente si ha l’opportunità di confrontarsi in modo così approfondito con altre persone, di discutere apertamente dei problemi che affliggono la coppia e di scoprire che non si è soli. Questo senso di appartenenza e condivisione è di valore inestimabile per tutti”.

    L’esperienza famigliare e della comunità nella quale si è inseriti gioca un ruolo importante… “Il matrimonio è un impegno che si prende sul serio”, afferma Alberto. Dopo esserci sposati, tutto è cambiato. Alberto sente l’importanza del simbolo dell’anello al dito e tutto sembra dare alla loro vita di coppia più senso e anche più legittimità. Contrariamente all’idea diffusa che tutto sia uguale e
    che non faccia differenza vivere da sposati o meno, Alberto sottolinea che molti hanno segretamente paura di impegnarsi in una relazione di tale entità “per noi invece era importante fare questo passo”.

    La fede e la fiducia in Dio giocano un ruolo centrale nella vita della coppia. “Ci affidiamo a Dio e preghiamo sperando che il nostro cammino condiviso sia benedetto”, afferma Alberto, che è nato nel 1981 in Sicilia. Per lui i suoi genitori sono stati un faro, un esempio di una vita coniugale solida. Dopo cinquanta anni di matrimonio e sei figli, i suoi genitori rappresentano per lui una legittimazione della sua stessa vita, non come un traguardo finale, ma come un punto di partenza per la sua vita matrimoniale.

    Veronica Pagani, nata nel 1992 a Desio ha detto che avrebbe sempre sognato di sposarsi da bambina “poi ho iniziato ad avere un altro tipo di visione e per me era diventata solo una formalità. Convivere per
    me equivaleva all’essere sposati”. Invece poi Alberto le ha fatto cambiare idea, insieme: “Dipende davvero molto dalla persona con la quale stai e sposare chi amo era diventato molto importante per me”. Lei si era allontanata dalla vita cristiana per dei trascorsi personali: “Pian piano sto riscoprendo questo mondo e mi sento riaccolta. Ho superato una visione che era stereotipata della vita cristiana. Sentire un confronto con gli altri anche per affrontare determinate situazioni o passi nella vita è stata per me illuminante. Non mi sono sentita fuori luogo rispetto a quando l’ho iniziato”.

    Hanno raccontato di quando hanno realizzato questo desiderio di eternità nella loro coppia… Veronica si è resa conto che Alberto poteva effettivamente essere “la mia persona”: “Mi sono sorpresa della reazione che ha avuto di fronte a quello che io pensavo che fosse il mio peggiore difetto. Ha cercato di farmi capire insieme il mio errore e mi ha fatto ragionare sulla reazione rispetto all’entità frivola del fatto. Nelle precedenti esperienze questo capitava, ma si litigava ancora di più. Quindi io da Alberto ho avuto comprensione e fiducia”.

    Anche per Alberto il momento nel quale ha realizzato che l’avrebbe voluta per sempre al suo fianco è arrivato dalle mani di Veronica, in un modo inaspettato: “Una volta Veronica ha riparato un oggetto che si era rotto e l’ha fatto con le sue mani, senza comprarne un altro”. L’oggetto di per sé non aveva particolare valore “Veronica però ha intuito quanto per me fosse importante e questa riparazione l’ho vista piena di carichi simbolici: lavorare per riparare qualcosa insieme. E in quel preciso momento avevo capito che sarebbe diventata mia moglie.”

    E la loro storia è solo all’inizio, di un grande percorso che è impostato nella costruzione della casa sulla roccia, come ricorda il brano del Vangelo di Matteo 7,21.24-27: Perciò chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, sarà simile a un uomo saggio, che ha costruito la sua casa sulla roccia”. Alla luce della parola di Dio nella loro vita.

    Eleonora Murero

  • San Giovanni Battista (Colui che battezza)Detto anche: Il Precursore

    San Giovanni Battista (Colui che battezza)
    Detto anche: Il Precursore

    l 24 giugno la Chiesa celebra la festa della nascita di San Giovanni Battista che secondo la tradizione avvenne ad Ain Karim a circa sette km ad Ovest di Gerusalemme. È una delle uniche tre natività
    che vengono ricordate nella liturgia cristiana. Le altre due nascite ricordate oltre a quella del Precursore, sono quella di Cristo e quella della Madonna. Per tutti gli altri Santi, infatti, si festeggia non la loro nascita nella carne, bensì la loro entrata nel Cielo. Questo fatto indica quanto la figura di questo santo sia importante per la storia della Chiesa e non solo di quella cattolica, essendo venerato da tutte le Chiese cristiane e considerato santo da tutte quelle che ammettono il culto dei santi. Difatti è proprio Gesù nel vangelo che lo indica come: “Il più grande tra i nati di donna” Mt 11,11a. Nella scrittura la figura di Giovanni Battista funge da collegamento tra il vecchio ed il nuovo testamento. Egli rappresenta con la sua figura austera e inflessibile, con i gesti che accompagnano il suo concepimento e la sua nascita, il nuovo Elia, come lo definisce Gesù nello stesso capitolo di Matteo 11,10, che doveva anticipare la venuta del Messia, del liberatore del popolo d’Israele. Ed è lui che indicherà ai suoi discepoli al Giordano il Messia, dopo avere visto discendere lo spirito di Dio su Gesù: «Ecco l’agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo! Egli è colui del quale ho detto: Dopo di me viene un uomo che è avanti a me, perché era prima di me…Gv 1, 29-30. Ma cosa può dire a noi dopo due millenni di storia cristiana, la figura di Giovanni Battista? Perché se non ci chiediamo questo, corriamo il rischio di celebrare la memoria di un fatto avvenuto nel passato, che seppure importante allora, oggi non ci coinvolge per nulla. Credo che diverse ragioni possano far riflettere anche noi su come quest’uomo ha accolto la sua chiamata a servire Dio, ad essere testimone=Martire. Sicuramente, superando le false giustificazioni a cui spesso ci aggrappiamo, la prima domanda che mi pongo è: Cosa significa per me essere testimone reale, credibile? E da questa apparentemente semplice domanda e la sua eventuale risposta, la seguente è: Ma Giovanni per accogliere la voce di Dio ha scelto di vivere nel deserto, in un luogo dove il frastuono quotidiano non
    lo avrebbe distratto da ciò che riteneva essenziale, e noi in un’epoca dove spesso il primo gesto del mattino è osservare cosa viene pubblicato dai social, o alla televisione, come penso di riuscire ad
    ascoltare Dio che mi parla ogni giorno, ma che forse non riesco a sentire? E ancora: Giovanni ha avuto il coraggio di difendere ciò che riteneva vero, davanti a tutti anche ai potenti del tempo, io mi
    chiedo quando faccio solamente un segno di croce fuori dalla chiesa, mi vergogno o lo faccio furtivamente di modo da non essere troppo notato? Ecco, allora scopro solo da questo come è vero che la voce del Battista anche oggi non smette di gridare nel deserto, in quel luogo arido che spesso cerca di occupare anche il mio cuore.

    Fabrizio Zo