Da giovedì 7 a domenica 10 la parrocchia di S. Pio X ha festeggiato il suo patrono. I festeggiamenti sono iniziati giovedì sera con un momento di preghiera in memoria di don Renato Coccè (1924-1994), primo parroco e fondatore della parrocchia, a cento anni dalla sua nascita.
Da venerdì fino a domenica tre serate musicali, con la possibilità di cenare in oratorio. Domenica mattina si è svolta la S. Messa in ricordo di S. Pio X, presieduta dal nuovo parrocco, don Mauro Barlassina con il pranzo delle famiglie. Nel pomeriggio è stato organizzato un saluto a Barbara, ausiliaria che per 10 anni ha accompagnato S. Pio X.
Caritas Ambrosiana, lancia una raccolta fondi per aiutare le popolazioni del Marocco duramente colpite dal terremoto. Il ricavato sarà destinato a finanziare interventi d’urgenza nel breve periodo, poi di riabilitazione e ricostruzione nel medio e lungo periodo.
Come donare
CON BONIFICO C/C presso il Banco BPM Milano, intestato a Caritas Ambrosiana Onlus – IBAN: IT82Q0503401647000000064700 CAUSALE OFFERTA: Terremoto Marocco 2023 Tutte le offerte sono deducibili fiscalmente
Da alcuni anni a questa parte sembra tornata, anche se a volte espressa con parole diverse, una scelta che sembrava tramontata dopo il crollo del muro di Berlino: costruire guerre.
Con la decisione di fare guerra è accresciuto il mercato delle armi e diventa sempre più difficile comprendere gli interessi parziali e globali in gioco.
Non è mio intento fare analisi ed esprimere considerazioni difficili da motivare e, ancor prima, da conoscere. Certamente ogni guerra vede aggrediti e aggressori ma, da ogni parte, per tutti i popoli coinvolti in azioni belliche, c’è sofferenza, morte, violenza e aumento dell’odio.
Accanto a questa realtà, sembra crescere una ulteriore forma di esasperazione ed è quella mediatica. I fatti si raccontano parzialmente e, a volte, incalzando su particolari in sé orribili, ma portati nelle nostre case come fatti inevitabili, aggiungendo conflitto a conflitto e, a volte, odio ad odio. Non stupisce allora la scelta di Papa Francesco che, direttamente o attraverso suoi rappresentanti, sta cercando di compiere un’opera tanto necessaria quanto disattesa e, cioè, far parlare le parti in causa. Parti in causa che sono ben più ampie di chi ha aggredito e di chi è stato aggredito.
La questione è di riportare speranza. Infatti, come afferma il cardinale Matteo Zuppi: “Il problema è che le speranze si sono privatizzate e sono diventate passioni tristi, cioè passioni che ci deprimono e che anestetizzano il desiderio di gioia. E se le speranze si spengono, la paura si accende”.
Tocca anche a noi Cristiani di oggi tenere accesa la speranza della pace.
Dal 31 luglio al 10 agosto 35 ragazzi della nostra Comunità hanno partecipato alla GMG di Lisbona. Riportiamo una breve testimonianza di uno di loro.
Come incominciare il racconto di un’esperienza vissuta in “terra straniera”? Ovviamente, raccontando il viaggio per raggiungerla. Arrivare a Lisbona è stato faticoso: un viaggio lungo, 2300 km in pullman, con una breve tappa nella città di Lourdes, dove, per l’ultima volta, abbiamo dormito in un vero e proprio letto. Sì, l’ultimo letto, prima di passare otto giorni dormendo in un sacco a pelo dentro una piscina a Lisbona o in una palestra di un oratorio a Porto insieme ad altri centinaia di ragazzi.
Parteciperei a un’altra GMG? Nonostante le premesse non troppo positive, la risposta è alquanto scontata, non posso che dire “sì”. Perché la fatica del viaggio, la fatica dello stare lontani da casa ed essere senza il proprio letto è niente in confronto all’esperienza che si vive in queste giornate. Stimolanti sono i momenti di riflessione e catechesi proposti con temi ricchi e interessanti, tra cui l’ecologia integrale, l’amicizia sociale e la misericordia. Di certo non manca l’aspetto spirituale con la Via Crucis, la Veglia con il Santo Padre e la Santa Messa, vissute insieme ad altre centinaia di migliaia di giovani da tutto il mondo. Grande è la gioia che si respira nell’aria, nell’incontrare gli altri ragazzi di altre nazionalità, e nello scambio in ogni strada di battute, oggetti, esperienze…
Cosa porto a casa? Innanzitutto ritorno ritemprato: nella vita a volte bisogna fermarsi, staccarsi dalla propria routine e trovare il tempo per pensare e dare un senso a quanto si sta vivendo. Porto a casa una bella esperienza di Fede, di fraternità, di gioia. Quest’ultima, la gioia, è stata anche il tema centrale delle parole della veglia del Papa, insieme alla parola simbolo di questa GMG, “levàntate”, “alzati”, un invito a brillare, ascoltare e non temere.
In GMG abbiamo potuto sperimentare direttamente le sue parole, ci siamo “alzati”, siamo andati a Lisbona, abbiamo donato e soprattutto ricevuto la gioia incontrando altri giovani per le strade e le vie della città.
Nel bagaglio di questa esperienza porto a casa anche una domanda: come possiamo nel nostro quotidiano, nella nostra Comunità, con chi incontriamo, vivere la stessa gioia e fraternità che abbiamo vissuto a Lisbona?
In occasione della festa del patrono, San Giovanni Battista è in festa, alla S. Messa del 3 settembre hanno concelebrato il nuovo vicario, don Marco Villa e il neoarrivato prevosto, don Mauro Barlassina.
Il novantesimo anniversario della celebrazione di San Rocco è stato un notevole traguardo, raggiunto negli anni dai volontari che si sono succeduti nel tempo. Durante la Messa dedicato a San Rocco, tenutasi domenica 3, il nuovo vicario di S. Giovanni, don Marco Villa, ha sottolineato l’importanza di questa lunga tradizione, sottolineando l’obiettivo di raggiungere il centenario.
A partire da settembre, don Marco Villa ha preso il posto di don Flavio Speroni, che è stato trasferito a Cantù. Don Marco, 58 anni, ha lasciato la Comunità pastorale Santa Maria Maddalena, che comprende i Comuni di Bellusco, Cavenago, Ornago e Mezzago, dopo tredici anni di servizio.
La festa di San Rocco a San Giovanni Battista è diventata una tradizione tramandata da generazione in generazione. La sua celebrazione ha inizio nel 1933, originariamente nella Cascina Bolagnos e successivamente con spettacolari fuochi d’artificio prima di diventare un evento organizzato nell’oratorio. Solo due interruzioni hanno segnato la sua storia: la prima è avvenuta dal 1976 al 1986, durante il disastro della diossina a Seveso, e la seconda a causa della pandemia di Covid-19.
Guido Crespi, storico volontario e sacrista della chiesa di San Giovanni Battista, ha condiviso che la festa coinvolge una cinquantina di volontari che si occupano della cucina, del servizio ai tavoli e del bar, nonché dei cuochi che preparano i piatti. Quest’anno la festa è stata estesa a quattro giorni per permettere ai partecipanti di riunirsi, condividere momenti di gioia e solidarietà tra di loro, mantenendo vivo lo spirito di questa celebrazione tradizionale. Crespi ha espresso grande soddisfazione per il successo dell’evento.
Inoltre, lunedì sono stati organizzati i rinomati fuochi d’artificio, e il sabato c’è stato il Contest musicale Sr Music che ha visto partecipi tanti giovani.
I linguaggi biblico, simbolico-liturgico e dottrinale sono ciò che permette alla fede ecclesiale di avere una lingua comune. Allo stesso tempo vogliamo esplorare alcuni linguaggi della cultura in cui siamo immersi: il canto e la musica, le immagini dell’arte cristiana, il cinema e il teatro. Non rinunciamo però a riappropriarci del linguaggio liturgico tenendo viva una domanda ormai diffusa: come celebrare la Messa con i ragazzi e le loro famiglie?
Programma
Mercoledì 13 settembre ore 15 e ore 21.00 I Linguaggi della catechesi /1: canto e musica, videocorti e film (don Davide Brambilla, critico cinematografico).
Venerdì 15 settembre ore 15 e ore 21.00 I Linguaggi della catechesi /2: arte e teatro (Nadia Righi, direttrice del Museo diocesano).
Mercoledì 20 settembre ore 15 e ore 21.00 Celebrare la Messa coi ragazzi e le loro famiglie (don Marco Gallo, liturgista).
Venerdì 22 settembre ore 15 e ore 21.00 Buone pratiche per celebrare con i ragazzi.
Agli incontri si potrà partecipare in presenza o online previa iscrizione (costo 15€) sul sito www.centropastoraleambrosiano.it per ogni info.
Il gruppo campanari, in occasioen dei 180 anni delle campane della Basilica di Desio, inivta tutti i suonatori di campane a celebrare quest’importante evento.
Durante la giornata di domenica 17 settembre 2023 sarà possibile visitare la torre campanaria ed assistere ai concerti dei gruppi di campanari ospiti.
Ore 9:30 – Concerto d’apertura del 180° mostra a cura del Circolo Fotografico Desiano alla base del campanile; visite alla torre campanaria
Ore 11:30 – S. Messa con i campanari ospiti; al termine concerto per l’angelus.
Ore 15:30 – Concerto in Piazza e sul campanile della “Campana Bela”; proseguimento delle visite alla mostra e alla torre campanaria fino alle ore 17:30
Con il nuovo anno liturgico don Flavio Speroni lascia San Giovanni Battista
Dopo oltre 10 anni di attività pastorale nella Comunità di San Giovanni Battista a Desio don Flavio Speroni lascia, chiamato a rivestire altre responsabilità sul territorio di Cantù. Gli anni trascorsi a Desio sono stati sicuramente impegnativi, e don Flavio non si mai tirato indietro. Alla prima impressione sicuramente non facile nei rapporti interpersonali, ma, conoscendolo meglio, emerge il suo entusiasmo, la coinvolgente ironia, la costante attenzione per l’azione caritativa. Tutti ricordiamo la sua insistenza nel non abbandonare l’iniziativa “un Dono da Condividere” ogni seconda domenica del mese, così come ricordiamo i pesanti mesi del lock down da Covid, quando eravamo drammaticamente blindati in casa e solo don Flavio si caricava l’auto di sporte alimentari da consegnare alle famiglie bisognose della parrocchia. In fondo è una persona “del fare”: forse qualcuno lo avrebbe preferito raccol to in preghiera con il breviario in mano, ma era più facile vederlo tagliare l’erba sui campi dell’oratorio o spostare mobili dove serviva. Gli si addice molto un noto aforisma del teologo a lui molto caro (Dietrich Bonhoeffer) che citava: “Invece di parlare di Dio a tuo fratello, perché non parli a Dio del tuo fratello?”. Al di là del carattere (che qualcuno ha definito “di vero bustocco”!), don Flavio sa anche riconoscere e apprezzare il contributo dei collaboratori parrocchiali, per i quali ha sempre avuto un pensiero di ringraziamento in molte occasioni (per esempio natalizie). Oltre a esprimere un sentito grazie per l’attività svolta, la Comunità tutta di San Giovanni Battista lo accompagna con la preghiera nella nuova realtà pastorale, augurandogli un buon lavoro con la benedizione di Dio e l’entusiasmo personale.
Un cammino lungo quasi 10 anni, un ringraziamento che non ha fine…
Barbara Olivato, ausiliaria diocesana, da settembre 2023 sarà assegnata alla parrocchia della Sacra Famiglia di Cinisello Balsamo. È stata a Desio per una decina d’anni, dedicandosi in particolar modo all’oratorio di S. Pio X e alla crescita della pastorale giovanile della nostra Comunità pastorale. Oggi, la ringraziamo per il lavoro svolto e la passione con cui si è dedicata ai giovani e non della comunità e le auguriamo un buon cammino.
Era il settembre 2013 quando Barbara ha iniziato il suo cammino nella comunità di S. Pio X di Desio ed è a settembre 2023 che si è spostata definitivamente nella parrocchia della Sacra Famiglia di Cinisello Balsamo. Sono passati quasi 10 anni da quando Barbara è stata assegnata alla comunità e tante cose sono cambiate e, non sempre sono state facili.
La sua assegnazione principale è stata la parrocchia di S. Pio X, in cui ha seguito,anche mettendosi in gioco in prima persona, le attività dell’oratorio, con uno sguardo sia ai più piccoli, che verso gli adulti e non solo. Tanta passione, tanto impegno, non si è mai fermata di fronte alle diverse difficoltà del cammino della parrocchia, partendo dalla creazione della Comunità Pastorale, la sfida sconosciuta della pandemia e la ripartenza, la catechesi dei più giovani, le attività dell’oratorio, la pastorale quotidiana… Non solo S. Pio X, anche la Comunità pastorale ha beneficiato della sua grande passione, siamo transitati in questi anni da cinque parrocchie ad una comunità e ha giocato un ruolo fondamentale nell’equipe pastorale giovanile che si occupa delle attività dei ragazzi e dei più giovani, con particolare rilievo per le attività dei ragazzi delle medie.
Se da un lato il cammino insieme a Barbara è giunto al termine, non termina la gratitudine che viene da tutti coloro che hanno avuto l’opportunità di conoscerla e di camminare insieme in questi anni.
Allo stesso tempo la comunità le fa gli auguri per il nuovo incarico.
Dal messaggio di sua santità papa Francesco per la giornata mondiale di preghiera per la cura del creato
…In questo Tempo del Creato, ascoltiamo l’appello a stare a fianco delle vittime dell’ingiustizia ambientale e climatica, e a porre fine a questa insensata guerra al creato.
Vediamo gli effetti di questa guerra in tanti fiumi che si stanno prosciugando. Il consumismo rapace, alimentato da cuori egoisti, sta stravolgendo il ciclo dell’acqua del pianeta. L’uso sfrenato di combustibili fossili e l’abbattimento delle foreste stanno creando un innalzamento delle temperature e provocando gravi siccità. Inoltre, industrie predatorie stanno esaurendo e inquinando le nostre fonti di acqua potabile con pratiche estreme come la fratturazione idraulica per l’estrazione di petrolio e gas e l’allevamento intensivo di animali.
Come possiamo contribuire al fiume potente della giustizia e della pace in questo Tempo del Creato? Cosa possiamo fare noi, soprattutto come Chiese cristiane, per risanare la nostra casa comune in modo che torni a pullulare di vita? Dobbiamo decidere di trasformare i nostri cuori, i nostri stili di vita e le politiche pubbliche che governano le nostre società. Per prima cosa dobbiamo trasformare i nostri cuori. È essenziale se si vuole iniziare qualsiasi altra trasformazione. È la “conversione ecologica” che San Giovanni Paolo II ci ha esortato a compiere: il rinnovamento del nostro rapporto con il creato, affinché non lo consideriamo più come oggetto da sfruttare, ma al contrario lo custodiamo come dono sacro del Creatore.
In secondo luogo è necessario trasformare i nostri stili di vita. Partendo dalla grata ammirazione del Creatore e del creato, pentiamoci dei nostri “peccati ecologici” che danneggiano il mondo naturale e anche i nostri fratelli e le nostre sorelle.
Adottiamo stili di vita con meno sprechi e meno consumi inutili, soprattutto laddove i processi di produzione sono tossici e insostenibili. Cerchiamo di essere il più possibile attenti alle nostre abitudini e scelte facendo un uso il più moderato possibile delle risorse, praticando una gioiosa sobrietà, riciclando i rifiuti e scegliendo prodotti e servizi ecologicamente responsabili.
In questo Tempo del Creato viviamo, lavoriamo e preghiamo perché la nostra casa comune abbondi nuovamente di vita.
Vito Bellofatto
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