Categoria: News

  • V domenica dopo l’Epifania

    V domenica dopo l’Epifania

    L’episodio del Vangelo lo ricordiamo in ogni Messa prima della Comunione quando diciamo “o Signore non sono degno, ma di soltanto una parola e sarò salvato”. Il centurione è un pagano, fa parte dell’esercito romano che domina in Palestina, che non sempre è rispettoso dei sudditi, eppure è profondamente umano: è preoccupato dei suoi servi, aperto ai bisogni della comunità in cui vive, perché ha contribuito a costruire la Sinagoga. Ha una
    fede viva, concreta, di poche parole, umile ma senza riserve, tanto da meritare i complimenti di Gesù “in Israele non ho trovato nessuno con
    una fede così grande”.

    L’atteggiamento di Gesù ci ricorda che la salvezza è voluta da Dio per tutti gli uomini: si muove subito per andare nella casa di un pagano per guarire il servo. Gesù, dopo aver lodato la fede del centurione pagano, fa notare che purtroppo i figli del Regno, che non hanno creduto saranno cacciati fuori.
    L’atteggiamento di Gesù verso il centurione, pagano e romano, ci interroga se noi siamo capaci di scoprire il bene che c’è in una persona a prescindere da razza, religione, ceto sociale.

    La nostra fede è come quella del Centurione sincera, umile, concreta, viva?
    Quando diciamo, prima della Comunione, le parole del Centurione, diciamole con il cuore: “so o Signore che sono indegno di riceverti, ma sono
    certo che tu desideri venire nel mio cuore e tu puoi cambiarlo”.

    don Alberto

  • XXX Giornata mondiale del malato

    IL MESSAGGIO: “SIATE MISERICORDIOSI COME IL PADRE VOSTRO È MISERICORDIOSO”

    Verrà celebrata venerdì 11 febbraio, in occasione della festa della Madonna di Lourdes

    Come ormai da tradizione, il giorno che celebra la festa della Madonna di Lourdes è anche la Giornata Mondiale del Malato, istituita 30 anni fa da Papa San Giovanni Paolo II.

    Quest’anno riecheggia il motto dell’evangelista Luca: “Siate misericordiosi come il Padre vostro è misericordioso”, e con l’invito a “porsi accanto a chi soffre in un cammino di carità”. Richiamando lo spirito e il senso di questa giornata, è giusto comprendere che occuparci di una persona malata significa davvero prenderci cura, vivere nell’atteggiamento di ascolto,
    di riflessione e di impegno fattivo di fronte al mistero della malattia. Prenderci cura dell’altro significa capire che lo possiamo fare solo quando capiamo che prima un Altro si è preso cura di noi. Sempre. Capiamo di essere nella misericordia e nell’Amore di Dio, quando sappiamo scoprire che il
    volto di Dio si manifesta nel volto del fratello che soffre.

    Prenderci cura dell’altro non è un esercizio episodico, una parentesi di pietismo nel nostro quotidiano, ma è un atteggiamento di vicinanza e coinvolgimento in una relazione con una persona in tutta la sua pienezza e grandezza, nonostante la sua malattia o la sua fragilità. Porsi accanto in un cammino di carità vuol dire fare nostra la “loro” presenza, il “loro” vissuto, con la consapevolezza che gli altri non sono “malati”, diversi da noi, ma persone come noi, sia pure con qualche fragilità. Non più soggetti alla periferia dei nostri cuori, a cui dedicare sporadica attenzione, ma persone uguali a noi (e noi uguali a loro).

    Guido Feltrin

    Preghiera per la XXX Giornata Mondiale del Malato

    Padre misericordioso, fonte della vita, custode della dignità di ogni persona, ricolmaci della tua misericordia e fa’ che, camminando insieme, possiamo testimoniare la tua predilezione per chi è rifiutato, sofferente e solo. Sostieni sempre medici, infermieri, sanitari e tutti i curanti. Signore Gesù, umiliato e crocifisso, custode dell’umana sofferenza, insegnaci a servire e amare ogni fratello e sorella.

    Tu che hai sperimentato il dolore e l’abbandono, accompagna tutti i malati e sofferenti nel corpo e nello spirito e insegnaci a scoprire il tuo volto in ognuno di loro.

    Spirito Santo, nostro paraclito, custode dell’umanità bisognosa di cura e di amore, soccorri la nostra debolezza e vulnerabilità, accogli le nostre quotidiane fatiche e sofferenze, donaci la speranza dell’incontro beato per l’eternità.

    Maria, testimone del dolore presso la croce, prega per noi.

  • GIORNATA NAZIONALE PER LA VITA: L’ESEMPIO DI GIANNA BERETTA MOLLA

    GIORNATA NAZIONALE PER LA VITA: L’ESEMPIO DI GIANNA BERETTA MOLLA

    In occasione della 44a Giornata Nazionale per la Vita, la commissione famiglia cittadina, ha pensato di ricordare Santa Gianna Beretta Molla della quale ricorre quest’anno il centenario della nascita.

    Gianna nasce a Magenta (MI) il 4 ottobre 1922, decima di tredici figli. Si laurea in medicina e chirurgia e si specializza in pediatria.

    Il 24 settembre 1955 sposa Pietro Molla e dal loro matrimonio nascono quattro figli: Pierluigi, Mariolina, Laura e Gianna Emanuela. È una donna vivace, amante della moda, della musica, dell’arte, dello sport e dei viaggi. Riveste anche il ruolo di presidente dell’Azione Cattolica.

    Nel settembre del ’61, alla fine del secondo mese della sua quarta gravidanza, le viene diagnosticata una grave malattia.

    “Il passato affidiamolo

    alla misericordia di Dio,

    il futuro alla divina

    provvidenza, il nostro

    compito sia quello di vivere

    santamente il presente”

    Rifiuta l’operazione per salvaguardare la vita del figlio che porta in grembo
    e, al momento del parto, esige dai medici che non abbiano esitazioni a
    salvare il bambino.

    Il 21 aprile 1962, sabato santo, dà alla luce Gianna Emanuela e, appena sette
    giorni dopo, muore mormorando “Gesù ti amo”. La storia di questa mamma santa si diffonde velocemente e il 24 aprile 1994, anno internazionale della famiglia, Giovanni Paolo II la beatifica e il 16 maggio 2004 la canonizza indicandola come modello di virtù, santità, maternità, professionalità e devozione. Durante la Beatificazione il papa disse: “Una santa madre di famiglia che si mantenne eroicamente fedele all’impegno assunto col matrimonio. Il sacrificio estremo che suggellò la sua vita testimonia come solo chi ha il coraggio di donarsi totalmente a Dio e ai fratelli realizzi sé stesso. Possa la nostra epoca riscoprire, attraverso l’esempio di Gianna B.M., la bellezza pura casta e feconda dell’amore coniugale vissuto come risposta alla chiamata al divino”.

    In un’epoca di attacchi al matrimonio e alla famiglia la sua vita è testimonianza di speranza e bellezza. L’amore per la vita dal suo nascere al suo tramontare fanno di lei una testimone d’eccellenza dell’amore incondizionato di Cristo.

  • Messa per Catechisti ed Educatori

    Messa per Catechisti ed Educatori

    LA RIFLESSIONE IN OCCASIONE DELLA GIORNATA DEDICATA A SAN GIOVANNI BOSCO

    “Perché siamo una cosa sola”. Chiesa gremita per la Messa di catechisti ed educatori nella chiesa di San Giovanni Battista la sera di lunedì 31 gennaio, organizzata inoccasione della settimana dell’educazione. La comunità educante di Desio riunisce chi questo incarico lo svolge da sempre e chi è alle prime armi. In questo modo si è condiviso un momento denso di significato alla luce dell’esempio della figura di San Giovanni Bosco. Ha animato la celebrazione il coro dei giovani.

    Ha celebrato don Pietro Cibra, responsabile di pastorale giovanile, insieme al Diacono don Davide Ciarla e a don Marco Albertoni.

    “La pienezza della vita non la compri, non la guadagni e non la conquisti – ha detto nell’omelia don Pietro – La si riceve solo in eredità e la si ottiene a partire da una relazione. Dunque la pienezza di vita la si ha solo come un dono”.

    È stato letto il brano di vangelo secondo Marco del giovane ricco. Il significato del messaggio è correlato proprio a questo brano della Paola di Dio. “Questi passi ci insegnano che non possiamo solo dire cosa fare, ma dobbiamo condividere le esperienze anche con i nostri ragazzi. Non si deve venire solo a Messa senza conoscere il Signore, senza approfondire la nostra relazione con lui, sennò restiamo tristi ed annoiati. Non deve essere un momento vissuto come qualcosa da fare, ma come cosa da vivere”. Il messaggio è che la nostra vita eterna la si può ottenere solo nella relazione con il Signore. Successivamente un rappresentante per ogni oratorio cittadino ha portato sull’altare una foglio, che unito ha formato il volto di Gesù.

    Alla fine è stata recitata all’unisono la preghiera dell’educatore.

  • Centenario dell’elezione di papa Pio XI

    Centenario dell’elezione di papa Pio XI

    Il 6 febbraio 1922, Achille Ratti, nostro concittadino e Arcivescovo
    di Milano, veniva eletto al soglio pontificio con il nome di Pio XI.
    A causa del perdurare della crisi sanitaria, le manifestazioni previste
    per questo importante anniversario saranno rimandate in altra data.

    Desiderando ugualmente ricordare la circostanza, la sera di sabato 5 febbraio alle ore 18.30 nella Basilica dei SS. Siro e Materno verrà celebrata una S. Messa solenne presieduta dal Vicario Generale dell’Arcivescovo, S. E. mons. Franco Agnesi.

  • L’Amore ha tracciato una strada Anche Paola l’ha percorsa

    L’Amore ha tracciato una strada Anche Paola l’ha percorsa

    2 febbraio – giornata della vita consacrata

    Da poco si è concluso il percorso natalizio in cui abbiamo contemplato l’Amore che si è fatto carne, fatto uomo, ha tracciato una strada, quella del dono, del servizio, dell’annientamento.

    Paola di Rosa l’ha percorsa per prima entrando nel mondo della sofferenza con creatività e con fede coinvolgendo altre giovani nel servizio della Carità, dando origine alla nostra famiglia religiosa che continua la sua opera, ne coltiva la memoria e rivive il suo spirito.

    Una vicenda tanto eccezionale non è un fiore nel deserto: si inserisce in una storia di servizio che va arricchendosi nel tempo di nuovi apporti, di nuovi germogli, proprio come un fiume si espande per la confluenza di ruscelli e affluenti diversi.

    Risalire, anche per sommi capi, il percorso di questo fiume ci permette di scoprire le fonti alle quali ha attinto Santa Maria Crocifissa e accostarci alle motivazioni profonde di alcune sue scelte, accompagnare gli operosi passi in risposta alla sua vocazione di Carità.

    Nella contemplazione del Crocifisso, della Eucarestia e nella fervente preghiera in Paola fiorisce una specifica intuizione di Carità, una spiritualità dell’azione saldamente motivata dalla fede e animata dalla Carità.
    I santi non cessano di stupire, ma anche di indicare percorsi antichi e nuovi per rendere più luminosa e solidale la breve avventura umana.

    Da quel lontano 18 maggio 1840 “primo giorno di quel percorso” ad oggi, le Ancelle continuano a camminare all’interno di quel processo evolutivo, a rispondere ai diversi contesti sociali ed ecclesiali, solcando la traccia feconda di Paola di Rosa, recuperando, della sua originale e originante intuizione di Carità, forme sempre più attive di collaborazione con i laici.

    Nel Libro della Costituzione del 1851 si legge:

    “L’Ancella, custode di una tradizione e di una consegna ricevuta, a nessuna opera di Carità si reputerà straniera, essendo consacrata a tutte col solo nome di “Ancelle della Carità”.

    Il nostro servizio di Amore si è diffuso e continua ancora oggi in Italia, in Croazia, in Ecuador, in Brasile, in Ruanda e in Burundi perché Cristo Gesù merita in ogni tempo e in ogni luogo di essere amato e conosciuto.

    La vita di Paola, intensissima di orazione e di opere resta esemplare: è una sorprendente incarnazione della Spiritualità del servizio nel suo tempo che si disseta alle fonti della più genuina tradizione cristiana, in grado di illuminare anche questo nostro tempo.

    L’Amore ha tracciato una strada e anche Paola l’ha percorsa. Dietro a Lei altre donne hanno accolto l’invito a seguirla in una forma di totale dedizione in comunione di vita e di preghiera; le figlie guardano a Lei come faro che illumina i loro passi, scalda i loro cuori e la Madre le invita a puntare in alto, a mirare a cose grandi a guardare al passato con gratitudine, al presente come dono, al futuro con speranza.

    Suor Lucia, Ancelle della Carità.

  • Rinnovamento nello Spirito Santo

    Il 4 febbraio il gruppo Rinnovamento nello Spirito Santo Gesù Misericordioso vi invita a partecipare con noi ai Primi Venerdì del Mese, nella chiesa del Sacro Cuore in via Segantini alle ore 20,30.

    Siamo profondamente uniti a papa Francesco, ai nostri sacerdoti e alle nostre parrocchie, vogliamo raggiungere chiunque si trovi in un momento di crisi, di depressione, di malattia. Vogliamo aprirci all’Amore di Gesù perchè riempia i nostri cuori e consacrare tutta la città di Desio al Suo Sacro Cuore: per riparare i danni fatti dalla pandemia, per riparare i peccati con cui ancora Gli voltiamo le spalle, ma soprattutto per consentire al Suo Amore di consolare, guarire, ridare senso e speranza, per farci ripartire ancora una volta verso la Santità.

    A voi che soffrite per ogni genere di male ci rivolgiamo: permettete al Signore di parlare al vostro cuore! Da qui, lasciate che il mondo rinasca!

    Gruppo RnS – Gesù Misericordioso

  • Il Papa e il Vangelo: ruminare la Parola

    Il Papa e il Vangelo: ruminare la Parola

    Relativamente alla Domenica della Parola, che ricordiamo questa domenica, vogliamo riprendere una esortazione del papa che il 31 ottobre scorso ci sollecitava, con una curiosa metafora, a leggere, rileggere e appassionarsi alla Parola di Dio.
    “Così ci entrerà nel cuore e potremo portare frutto in Lui”.

    Un grande monaco vissuto intorno all’anno Mille, Guglielmo de Saint-Thierry, diceva che la Parola di Dio va ruminata nell’anima. Proprio come le mucche fanno con l’erba, con quella stessa lenta e gustata assimilazione.

    Scriveva il monaco ai suoi fratelli di Mont-Dieu: “Ogni giorno bisogna far scendere nel ventre della memoria qualcosa che convenga al nostro proposito di vita, che favorisca l’attenzione a Dio e trattenga l’anima dal disperdersi in pensieri estranei”.

    Questo paragonare la digestione delle mucche all’assimilazione spirituale delle Sacre Scritture può meravigliare qualcuno, oggi, ma non scandalizzava nessuno dei contemporanei di Guglielmo che avevano davanti agli occhi le immagini di una vita rurale e di una natura dove era più facile scorgere i segni del grande mistero che ci fa esistere.

    Papa Francesco ha citato la curiosa metafora del monaco medievale nell’Angelus del 31 ottobre scorso, quando ha invitato i fedeli a leggere ogni giorno una pagina del Vangelo. “La Parola del Signore va ripetuta – ha detto Francesco – fatta propria, custodita. La tradizione monastica usa un termine audace ma molto concreto. Dice che la Parola di Dio va ‘Ruminata’. Possiamo dire che è così nutriente perché deve raggiungere ogni ambito della vita: coinvolgere, come dice Gesù, tutto il cuore, tutta l’anima, tutta la mente, tutta la forza”.

    Abbiamo imparato a conoscere la concretezza di questo papa e così succede anche quando Francesco invita i fedeli a leggere e ‘ruminare’ ogno giorno qualche versetto dei Vangeli. Accompagna sempre questo invito con dei consigli semplici e concreti. Come il suggerimento di procurarsi una copia tascabile dei Vangeli da tenere sempre con sé.
    “È importante familiarizzare con il Vangelo – spiegava nell’Angelus – averlo sempre a portata di mano e leggerlo e rileggerlo perché quando lo facciamo, Gesù, Parola del Padre ci entra nel cuore, diventa intimo a noi e noi portiamo frutto in Lui”. Certo, nell’era della tv e dei social le distrazioni non mancano. “Per questo – continuava ancora Francesco – chiediamo al Signore la forza di spegnere la televisione e di aprire la Bibbia; di chiudere il cellulare e di aprire il Vangelo”.
    a cura della redazione

  • Sull’albero con Zaccheo

    Sull’albero con Zaccheo

    Il sicomoro

    Prosegue il cammino per la formazione adulti.

    Nei restanti incontri vogliamo affrontare il testo che fa da icona in questo anno liturgico commentando in maniera sempre diversa alcuni passi del racconto che ha tra i suoi protagonisti Zaccheo.

    Angela Leo, Massimo Ricci e Stefano Biffi dell’associazione “Pietre Vive” ci aiuteranno a “vedere” il brano di Luca attraverso un percorso artistico-teologico.

    L’incontro si terrà in streaming venerdì 28 gennaio alle 21.00 su YouTube, canale “Pastorale Desio”

  • Pellegrinaggio diocesano

    Pellegrinaggio diocesano

    Agosto e settembre 2022

    A Santiago de Compostela e Fatima con l’Arcivescovo Mario Delpini

    Per informazioni su questa iniziativa si possono consultare i link
    qui indicati