Categoria: News

  • Aggiornamento della raccolta fondi

    Aggiornamento della raccolta fondi

    Raccolti finora 342.000 euro per il
    restauro della cupola della Basilica

    I lavori sono in pieno svolgimento. Si stanno sistemando le sottostrutture in legno, in alcuni casi parecchio ammalorate. Sono stati lavorati quattro degli otto spicchi: si tratta delle parti della copertura maggiormente esposti agli agenti atmosferici.

    Ne consegue che le scandole rimosse finora sono in condizioni meno buone rispetto a quelle della faccia opposta e per questo motivo – in attesa del recupero delle scandole meglio conservate – si è definito di posticipare la consegna delle forme di ardesia decorate (in varie tipologie) che sono state prenotate nei mesi scorsi: la distribuzione avverrà all’inizio del 2022.
    “Sappiamo bene che in molti attendono di poter finalmente avere la propria scandola decorata e prenotata” spiega Mons. Gianni Cesena. “Abbiamo valutato con attenzione lo stato delle scandole che vengono via via rimosse; abbiamo deciso di attendere ardesie di miglior qualità, che si trovano nella parte della cupola che verrà sistemata prossimamente. Ci scusiamo con gli artisti che sono pronti per i loro decori. E naturalmente ci scusiamo con tutti coloro che hanno prenotato: avranno comunque prestissimo la propria scandola, a dimostrazione del legame e della condivisione di questo progetto di recupero importantissimo per la nostra comunità. Permettetemi poi di ringraziare tutti coloro che generosamente stanno contribuendo a sostenere economicamente l’intervento. Alcuni hanno accettato di essere citati sull’Albo dei Sostenitori, posizionato in fondo alla Basilica. Tanti altri stanno donando: anche la più piccola offerta è preziosa. Grazie anche a chi sta spingendo la raccolta fondi attraverso le tantissime iniziative dell’Arena In Centro. Grazie ai gruppi, alle associazioni, agli artisti e al pubblico che sta riempiendo il nostro teatro e le chiese cittadine, assistendo a proposte variegate e ricche di suggestione”.

    Sul fondo della Basilica è posizionato un tabellone informativo sullo stato della raccolta fondi del progetto Salviamo la cupola. Gli spicchi della riproduzione grafica della cupola si stanno via via colorando, seguendo il graduale ma costante aumento delle donazioni e delle offerte.
    Il totale dei fondi raccolti finora ammonta a euro 342.000, a fronte degli euro 800.000 preventivati.

    È stato esposto anche un Albo dei Sostenitori: contiene i nomi delle persone, delle aziende e degli enti che – avendo concesso il consenso ad apparire – stanno sostenendo il progetto. Si ricorda che chiunque avesse donato e desidera essere ricordato su questo Albo può rivolgersi rivolgersi alla Segreteria della Basilica.

  • Un’Arena… in Centro

    Un’Arena… in Centro

    VENERDÌ 29 ottobre Ore 21 – Chiesa dei SS. Pietro e Paolo, Desio

    CORO FIOR DI MONTAGNA

    Il coro nasce a Monza nel 1956. Da allora si impegna nella divulgazione di canti di montagna e d’ispirazione popolare e nella gioia di trasmettere valori di amicizia attraverso il linguaggio della musica. Guidato per 53 anni da Enrico Frigerio, e poi dal M° Pier Giuseppe Brambilla. Dal 2019 la direzione è affidata al M° Roberto Gelosa. Biglietto: 7 euro

    sabato 30 ottobre – Ore 21 – Teatro Il Centro, Desio GRUPPO TEATRO SONIA BONACINA presenta

    4 PASSI NELLA SPERANZA

    Il gruppo teatrale nato negli anni ’70 a Desio grazie a un’intuizione di Giorgio Como. Torna sul palco de ‘Il Centro’ con alcuni testi che presentano un percorso verso la speranza. Biglietto: 10 euro

    Prenotazione attraverso mail teatroilcentrodesio@libero.it, telefonando al numero 0362.626266 oppure direttamente nel foyer del teatro ogni lunedì, ore 17-19.

    Per accedere al teatro è obbligatorio presentare il Green Pass

  • Beata suor Lucia Ripamonti,  l’acquatese «venduta alla carità»

    Beata suor Lucia Ripamonti, l’acquatese «venduta alla carità»

    Sabato 23 ottobre nella Cattedrale di Brescia la Religiosa delle Ancelle della Carità, è stata elevata alla gloria degli altari nella celebrazione presieduta dal cardinale Semeraro.

    Don Gianni, rispondeva così all’invito alla partecipazione per la celebrazione della beatificazione di suor Lucia rivolto dalla Superiora generale delle Ancelle della Carità: “Anche le nostre comunità parrocchiali si uniranno alla preghiera e all’evento che rende felici tante Ancelle che a Desio hanno servito e tuttora servono con generosità in vari campi di apostolato”.

    Una bellezza vissuta

    Suor Lucia ha trascorso interamente la sua vita consacrata, esercitata mediante tanti umili servizi, nella casa madre dell’Istituto, dove oggi sono venerate le sue spoglie mortali.

    È nata ad Acquate (Lecco), nel territorio della nostra diocesi, il 26 maggio 1909, da una famiglia di modeste condizioni. Lasciata la scuola, ha lavorato prima in filanda, poi in una fabbrica di lampadine alla periferia di Acquate. In Maria fin da piccola, traspare il germe del forte amore per Gesù. Riceve la Prima comunione nel 1916 e la Cresima nel 1918; due tappe per lei molto importanti. Il sostegno del parroco e delle suore dell’oratorio rafforzano la sua vita spirituale. È una ragazza solare e gioiosa, sa prendersi cura degli altri e sa affrontare le difficoltà dell’esistenza senza lasciarsi sopraffare da tensioni e paure.

    Tramite suor Argentina Ferrari, sua compaesana, conosce l’Istituto fondato da Santa Maria Crocifissa di Rosa, che diventa la sua nuova famiglia dal 15 ottobre 1932.

    Il 30 ottobre 1935 ha professato i voti temporanei, cambiando nome in suor Lucia dell’Immacolata, onorando così la Madonna. Il 13 dicembre 1938 ha invece emesso i voti definitivi. Il suo percorso di donazione a Dio e ai fratelli è caratterizzato da uno stile ben preciso:

    Umiltà: sempre all’ultimo posto

    Povertà: solo abiti usati, ogni dono è troppo per lei

    Dono di sé: senza soste “Mi riposerò in Paradiso tra Gesù e Maria”

    Suor Lucia si consuma amando, anche sul letto della malattia che la colpisce ben presto. Nel silenzio custodisce il suo segreto che consegnerà come preziosa eredità a tutti prima di varcare la soglia del Paradiso il 4 luglio 1954: “Ho sempre tenuto gli occhi fissi in Dio”.

  • Pellegrinaggio  preadolescenti ad Assisi

    Pellegrinaggio preadolescenti ad Assisi

    Si è svolto dall’8 al 10 ottobre il pellegrinaggio ad Assisi dei preadolescenti ambrosiani e quindi anche i ragazzi della Comunità di Desio si sono ritrovati a pregare e riscoprire l’essenzialità della vita cristiana alla scuola di San Francesco.

    Siamo andati in 35: 24 ragazzi di seconda media, 5 educatori con 2 dei loro referenti adulti (Beppe e Ornella), suor Alma, Barbara, io e don Pietro. I luoghi visitati sono stati tutti i luoghi tipici assisani, ma in particolare sottolineo: l’eremo delle carceri, dove ci ha accolto fra Mattia che ci ha donato la sua testimonianza; la tomba del beato Carlo Acutis sulla quale abbiamo pregato a un anno dalla sua beatificazione.

    Abbiamo incontrato suor Chiara Elisabetta, originaria di Desio, che da anni è suora clarissa nel monastero di S. Quirico. Abbiamo celebrato la S. Messa insieme ai ragazzi delle parrocchie milanesi che hanno partecipato a questo pellegrinaggio presso S. Maria degli Angeli, dove il vescovo di Assisi, Mons. Domenico Sorrentino, ha fatto dono alla nostra diocesi di una reliquia del Beato Carlo Acutis consegnandola nelle mani di don Stefano Guidi, responsabile Fom. Motivo di questo dono si può riassumere nelle parole usate dal vescovo nella sua omelia: “quando Milano e Assisi si uniscono e collaborano, succedono cose come il beato Carlo”.

    Ovviamente non sono mancati momenti di gioco e divertimento per le vie della cittadina a scoprire i tesori di questo luogo meraviglioso che è Assisi.

  • Dedicazione del Duomo

    Dedicazione del Duomo

    Chiesa Madre di tutti i fedeli ambrosiani

    La festa della Dedicazione del Duomo può essere compresa nella realtà di una chiesa spinta a contemplare il riproporsi dell’opera salvifica di Dio nella propria esperienza di comunità, educata alla sequela di Cristo dal magistero di Ambrogio e custodita in questo cammino di fede dai vicari di lui. Alla Festa della Dedicazione ambrosiana si sono poi venute collegando le memorie di tante altre vicende relative alla cattedrale milanese.

    La Dedicazione del Duomo è collocata nella terza domenica di ottobre perché a questa data risalgono tante vicende che hanno come fulcro la Cattedrale: la Dedicazione della Ecclesia maior, devastata dagli Unni nel 453 e riconsacrata solennemente dal metropolita Eusebio; nella III di ottobre dell’836, la consacrazione dell’edificio di Santa Maria, la Theotokos («La madre di Dio»); nella terza domenica di ottobre del 1418, papa Martino V, proveniente dal Concilio di Costanza, consacrò l’altare maggiore; il 20 ottobre 1577 San Carlo Borromeo presiedette la Dedicazione dell’attuale Duomo, istituendone la solennità in questa domenica; infine, nel 1986, sempre nella III domenica di ottobre, il cardinale Carlo Maria Martini consacrò l’altare attuale.

    La Liturgia della Parola nelle «Domeniche dopo la Dedicazione» allarga il proprio sguardo ad abbracciare i confini del mondo, investiti dal mandato missionario e destinatari dell’universale vocazione alla salvezza, giungendo infine a travalicare la storia, per contemplare la ricapitolazione di tutte le cose nella regalità di Cristo (Cristo Re).

    don Flavio

  • Un’Arena… in Centro

    Un’Arena… in Centro

    sabato 16 ottobre Ore 21 – Teatro Il Centro, Desio

    LOGOS BAND

    Torna la band, nata negli anni ottanta, da ragazzini con tanta voglia di musica. Il gruppo ha annoverato tra le sue fila innumerevoli musicisti. La band continua oggi la propria avventura sui palcoscenici della Brianza grazie ad un fortunato mix di passione musicale ed amicizia.
    Biglietto: 10 euro

    VENERDÌ 22 ottobre – Ore 21 – Teatro Il Centro, Desio

    Serata CAI: INCONTRO CON L’ALPINISTA MARIO PANZERI

    La sezione di Desio del Club Alpino Italiano propone un incontro con l’alpinista Mario Panzeri, il quale ha scalato le 14 cime più alte del mondo senza l’ausilio di ossigeno supplementare: è il terzo alpinista italiano e il tredicesimo a livello mondiale ad essere riuscito in questa impresa.

    Racconterà storie e aneddoti delle proprie spedizioni: un appuntamento imperdibile.

    Ingresso libero con prenotazione

    SABATO 23 ottobre – Ore 21 – Teatro Il Centro, Desio

    La Foresta di Arden presenta… d’Altro Canto

    L’autrice e regista Roberta Parma firma questa nuova produzione de La Foresta di ARDEN. Lo spettacolo multimediale parla di Durante Alighieri: uomo ed artista. Biglietto: 10 euro

  • VI dopo Martirio di San Giovanni

    Il Vangelo di oggi suscita in noi una reazione istintivamente negativa: il padrone è giusto con tutti, inspiegabilmente più generoso con alcuni. Ma una parabola non può essere certamente presa alla lettera, come sistema di conduzione sindacale di un’azienda. La parabola ci ricorda che Dio non può essere giudicato secondo le nostre categorie, con la tentazione di costruirsi un Dio a propria immagine e somiglianza, un idolo. La 1a e la 2a lettura sottolineano che il nostro è un Dio che salva gratuitamente e per amore, che ci invita ad andare a Lui perchè solo in Lui si trova la salvezza.

    Dio vuole la nostra collaborazione, vuole avere bisogno di noi. Se ha una preferenza, ce l’ha per gli ultimi, per quelli che alla fine della giornata non hanno ancora trovato lavoro: per il Padrone questi sono i più sfortunati.

    Di fronte a un Dio che manifesta in questo modo la sua bontà, quale è il nostro atteggiamento? Purtroppo non riusciamo ad accettare questo comportamento di Dio pronto a perdonare, a cominciare da capo. Preferiremmo un Dio fiscale che, secondo i nostri schemi, dia poco o tanto Paradiso a seconda del nostro giudizio: più facile accettare la giustizia di Dio che la sua misericordia.

    Dobbiamo riscoprire che la vita è un dono, saperci meravigliare che Dio si interessi di noi, ci perdoni. Abbiamo bisogno di ascolto della Parola, di preghiera; dobbiamo sentirci tutti chiamati a condividere i nostri doni, a preoccuparci della vigna che per noi potrebbe essere la parrocchia o l’oratorio.

    don Alberto

  • La mia  esperienza  in Messico

    La mia esperienza in Messico

    In occasione del mese dedicato alle Missioni abbiamo chiesto a Padre Franco Benigni, rettore dei Missionari Saveriani di Desio, di spiegarci che significato ha oggi “fare ed essere missione nel mondo”.

    Il fenomeno attuale della globalizzazione ha portato alla ribalta non solo delle cronache ma anche della nostra vita di tutti i giorni, l’esistenza e l’importanza di altre culture e di altre religioni, cosicché questo non è più un fatto nuovo per nessuno. Tuttavia i missionari da sempre si sono trovati a confrontarsi con questi “altri”. Infatti, in questi ultimi cinquant’anni circa, in questa nuova temperie culturale, essi hanno dovuto ripensare la missione alla luce delle mutate situazioni storiche e delle nuove indicazioni della Chiesa, soprattutto del Concilio Vaticano II e dei pronunciamenti degli ultimi papi.

    Attualmente nel mondo, i tre grandi settori dove i missionari in generale, e in particolare i saveriani operano sono: il dialogo con le religioni, la promozione umana come esercizio della carità, (per es. costruendo scuole, ospedali…) e l’inculturazione del vangelo, come cioè tradurre il messaggio di Cristo nelle categorie di pensiero e nel contesto sociale vivo delle altre culture.

    I missionari saveriani, svolgono la loro opera anche in Messico, dal 1951.

    Un settore dell’attività dei saveriani in Messico è costituito dalle scuole, a vario livello. È importante questa azione missionaria nel campo scolastico: infatti ci sono zone in Messico dove la scristianizzazione provocata dalle conseguenze della rivoluzione del 1910 e poi dalla persecuzione del 1927-1929 ha allontanato completamente la gente dalla chiesa. Uno dei modi di avvicinarsi è appunto la scuola. Infatti, in molti casi la gente ci ascolta non tanto perché siamo sacerdoti ma perché siamo insegnanti.

    A me appunto è toccato, da quando sono stato inviato in Messico nel ’93, questo settore dell’evangelizzazione, e cioè la promozione umana attraverso la scuola.

    La prima città dove ho svolto la mia missione è stata Salamanca, (oggi 300.000 ab. circa), fondata dopo la pace con gli indios Chichimecas nel 1602, con il beneplacito del re di Spagna Felipe III; del periodo coloniale restano la chiesa di Sant’Agostino, a cassettoni ricoperti di polvere d’oro, del Settecento, ed un magnifico chiostro degli Agostiniani in stile “herreriano” e barocco; inoltre l’incantevole chiesa di san Bartolomeo apostolo in stile “churrigueresco”, con il bassorilievo sul portone che ricorda lo storico accordo di pace stipulato tra i bellicosi indios Otomies, della famiglia Chichimeca, e gli Spagnoli. Sono stato poi nel pueblo di Arandas (100.000 ab. circa) fondata nel 1544 sulle terre degli indios Caxcanes e Tecuexes; qui i coloni e gli indios vissero in guerra permanente fino alla metà del Settecento; questa è la terra del tequila che, come tutti sanno, è il liquore tipico messicano, prodotto dalla fermentazione del frutto dell’agave. Ci vogliono ben otto anni perché l’agave sia pronto per la produzione del liquore! Negli ultimi anni la produzione del tequila ha portato un maggior benessere. Inoltre le terre Alte di Jalisco, dove sorge Arandas, sono praterie ricche di bestiame e di cavalli. Qui iniziò la rivolta dei Cristiani (Cristeros) contro il governo anticattolico del presidente Plutarco Elias Calles, il giorno di Santo Stefano del 1926. Ho poi trascorso gli ultimi dieci anni nella città dell’eterna primavera, a Guadalajara (zona urbana di 5 milioni di ab. circa), capitale dello stato di Jalisco, fondata nel 1542, con rescritto del re di Spagna e Imperatore del Sacro Romano Impero Germanico, Carlo V. Gli abitanti sono molto industriosi, un po’ come i Brianzoli; dico un po’, perché ogni popolo è diverso dagli altri. Guadalajara è la capitale industriale dell’occidente del Messico. Nella sua regione si allevano animali da carne, come bovini e maiali, ma anche cavalli da sella; inoltre si coltiva il mais, l’avocado, le fragole e i cactus per uso alimentare.

    Il Messico è un grande paese, con grandi possibilità, ma che ora deve affrontare il problema del narcotraffico.

    Ovunque io sono stato, e per il lungo periodo che ho trascorso fuori dall’Italia, mi sono sentito sempre a mio agio. In effetti, se posso permettermi una battuta, la vita è un po’ come una partita di calcio, dove per vincere ci vogliono bravura e fortuna. Per noi cristiani la bravura consiste nel fare quello che dice il Vangelo e, in quanto alla fortuna, essa si chiama Provvidenza.

  • Don Davide Ciarla: ora è diacono

    Don Davide Ciarla: ora è diacono

    Insieme ad altri 21 candidati (e 4 del Pime) Davide Ciarla è stato ordinato diacono nel Duomo di Milano sabato 25 settembre. Un momento solenne e intenso, al quale si preparava da quando, nel 2015, è entrato in seminario arcivescovile di Milano dopo aver concluso gli studi al Politecnico di Milano.

    Don Davide Ciarla è entrato a far parte della comunità di Desio come seminarista già dallo scorso anno e proseguirà fino a fine maggio, quando ci sarà l’ordinazione sacerdotale.

    “Questo è un passo definitivo – ha detto Davide – Sono molto emozionato anche per il turbine di emozioni di questi giorni”. Domenica 26 settembre è infatti rimasto nella parrocchia d’origine a Biassono a festeggiare con parenti e amici la festa patronale e dell’oratorio.

    Davide ha chiaro il suo percorso da futuro prete: “Mi auguro di non pensare di dover fare le cose da solo, ma di ricordarmi che la cosa importante è saper mantenere le relazioni. In particolare, questi legami sono importanti da vivere con il desiderio di portare il Vangelo alle persone che incontro”. Eleonora Murero

  • Benvenuto  don Marco!

    Benvenuto don Marco!

    A San Pietro e Paolo

    Domenica 26 settembre la comunità parrocchiale di San Pietro e Paolo ha dato una calorosa accoglienza a don Marco Albertoni.
    Tra regali, pensieri e messaggi di ben arrivato il vicario è pronto a guidare la parrocchia con entusiasmo e determinazione.

    Ha 40 anni, è nato nel 1981 a Acquate di Lecco. “In questi giorni sentivo che ripetere il mio sì, il mio eccomi a Gesù era importante per questo passaggio. Non bastano solo le nostre forze, ma anche qualcun altro che ci aiuti – ha detto nell’omelia don Marco – Ho pensato davvero tanto a questa Messa e a questo inizio del mio percorso che coincide anche con il mandato degli educatori, allenatori e catechisti. Mi auguro il meglio per tutti, illuminati dal Vangelo”.

    Forse il regalo più significativo è stata una borsa di studio per un adolescente che ne aveva bisogno “vista la tua attenzione per chi ne ha più bisogno”, così come la tuta dalla società sportiva, i disegni dei bambini, lo zainetto e lo striscione con la scritta di benvenuto e le firme di giovani e adolescenti.