Categoria: News

  • Benvenuto  don Marco!

    Benvenuto don Marco!

    A San Pietro e Paolo

    Domenica 26 settembre la comunità parrocchiale di San Pietro e Paolo ha dato una calorosa accoglienza a don Marco Albertoni.
    Tra regali, pensieri e messaggi di ben arrivato il vicario è pronto a guidare la parrocchia con entusiasmo e determinazione.

    Ha 40 anni, è nato nel 1981 a Acquate di Lecco. “In questi giorni sentivo che ripetere il mio sì, il mio eccomi a Gesù era importante per questo passaggio. Non bastano solo le nostre forze, ma anche qualcun altro che ci aiuti – ha detto nell’omelia don Marco – Ho pensato davvero tanto a questa Messa e a questo inizio del mio percorso che coincide anche con il mandato degli educatori, allenatori e catechisti. Mi auguro il meglio per tutti, illuminati dal Vangelo”.

    Forse il regalo più significativo è stata una borsa di studio per un adolescente che ne aveva bisogno “vista la tua attenzione per chi ne ha più bisogno”, così come la tuta dalla società sportiva, i disegni dei bambini, lo zainetto e lo striscione con la scritta di benvenuto e le firme di giovani e adolescenti.

  • Accogliamo il Diacono Stefano

    Accogliamo il Diacono Stefano

    Sarà la nostra accoglienza e simpatia a coinvolgere nella vita pastorale il diacono Stefano Orfei che presterà servizio alla messa domenicale nella parrocchia di San Giorgio. Gli abbiamo chiesto di scrivere qualche riga di presentazione…

    «Mi chiamo Stefano e sono un diacono permanente dell’Arcidiocesi di Milano ordinato 19 anni fa. Nella mia vita lavorativa ho fatto il medico ospedaliero, ora pensionato, e sono stato per anni il primario della geriatria dell’ospedale Bassini. Dal 2015 il vescovo mi ha mandato a prestare il mio servizio di diacono e medico presso l’Opera Aiuto Fraterno dell’Arcidiocesi di Milano che si interessa per l’appunto dei sacerdoti anziani ed ammalati. Svolgo anche il servizio di accoglienza spirituale nel Duomo di Milano per chi ha “bisogno di parlare” dei propri problemi ed avere un consiglio, pur sapendo che questa non è una confessione (infatti le uniche cose che il diacono non può fare è l’Assoluzione dai peccati e la Consacrazione). Da agosto sono in parrocchia a San Giorgio per le celebrazioni domenicali e pertanto mi vedrete sull’altare con la stola diaconale per essere al vostro servizio».

  • Il Signore è vicino a chi ha il cuore ferito

    Il Signore è vicino a chi ha il cuore ferito

    Per la zona Pastorale V Gruppo Acor, Desio Decanato di Desio, il Servizio per la Famiglia della Diocesi di Milano organizza una serie di incontri nella fede, rivolti a coloro che vivono la separazione: sole, o in nuova unione.

    CALENDARIO E TEMI

    • 13 ottobre 2021 Un anno di Grazia (Lc 4, 14 – 30)
    • 10 novembre 2021 Si prese cura di lui (Lc 10, 25 – 37)
    • 15 dicembre 2021 Va dietro a quella perduta (Lc 15, 1 – 10)
    • 12 gennaio 2022 Gli corse incontro e lo baciò (Lc 15, 11 – 32)
    • 09 febbraio 2022 Il lembo del mantello (Lc 8, 40 – 56)
    • 09 marzo 2022 Insegnaci a pregare (Lc 11, 1 – 13)
    • 13 aprile 2022 Oggi sarai con me in Paradiso (Lc 23, 33 – 43)
    • 11 maggio 2022 Pace a voi! (Lc 24, 36 – 53)
    • giugno 2022 Incontro conclusivo

    Gli incontri si svolgeranno presso l’Istituto Missionari Saveriani,
    Via don Milani 2, Desio (Accesso da via per Binzago)
    Ogni secondo mercoledì del mese alle ore 21.00

    PER INFORMAZIONI

    Prima di partecipare agli incontri è consigliabile prendere contatti con i referenti di zona

    Per la zona pastorale V è a disposizione per l’ascolto e/o l’accompagnamento spirituale don Fabio Viscardi tel. 338 802 0135 – donfabio@trinitacesano.it

  • Un’Arena… in Centro

    Le iniziative culturali del fine settimana per sostenere
    i lavori alla cupola della Basilica

    MOSTRA E PREMIAZIONI

    Si è svolta domenica 3 ottobre, presso lo spazio espositivo del Centro Parrocchiale, la premiazione dei concorsi riservati agli alunni delle scuole dell’infanzia, delle scuole primarie e delle scuole secondarie, nell’ambito del progetto Salviamo la cupola. Sono arrivati 439 bellissimi disegni che le ragazze e i ragazzi hanno realizzato esprimendo la loro arte e la loro sensibilità, guidati con passione ed entusiasmo delle loro insegnanti.

    Per le scuole secondarie i premi sono stati assegnati a Letizia Laveni (primo premio assoluto), Micol Baglìo (secondo premio) e Vittoria Finazzi (terzo premio). Molti altri disegni avrebbero meritato un riconoscimento per tecnica, originalità, creatività ed esecuzione. Riconoscimenti sono andati ai bambini della scuola primaria Niccolò Annoni e Elia Caracciolo. La scuola dell’infanzia di San Giorgio ha invece vinto il premio per il miglior plastico. I coordinamenti delle scuole dell’infanzia hanno deciso di devolvere al progetto di restauro della cupola i premi destinati alle scuole.
    Tutti i lavori possono essere ammirati nella mostra allestita al Centro Parrocchiale che resterà aperta anche sabato 9 e domenica 10 ottobre.

    SABATO 9 ottobre – Ore 21, Basilica dei SS. Siro e Materno, Desio
    CORO CITTÀ DI DESIO

    Dirige il Maestro Enrico Balestreri
    Il Coro propone un viaggio musicale partendo dalla polifonia del Cinquecento fino alle esperienze musicali del Novecento. Biglietto: 7 euro

    VENERDÌ 15 ottobre – Ore 21 – Teatro Il Centro, Desio
    INTERPLAY

    Interplay è un progetto culturale nato al Politecnico di Milano nel 2017. Il suo obiettivo è sperimentare la fusione di diverse culture musicali in un mix insolito dai sapori jazz e fusion. Biglietto: 10 euro

    sabato 16 ottobre – Ore 21 – Teatro Il Centro, Desio
    LOGOS BAND

    Torna la band, nata negli anni ottanta, da ragazzini con tanta voglia di musica. Biglietto: 10 euro

    Prenotazione attraverso mail teatroilcentrodesio@libero.it, telefonando al numero 0362.626266 oppure direttamente nel foyer del teatro ogni lunedì, ore 17-19.

    Per accedere al teatro è obbligatorio presentare il Green Pass

  • Una Chiesa lieta della gioia cristiana

    Un atteggiamento da testimoniare, celebrare, condividere e declinare nella vita sociale, sulla scia della «profezia» rappresentata dalla Chiesa dalle genti

    «Gesù indica nella gioia lo scopo della sua rivelazione». Monsignor Delpini scrive chiaramente quale stile di comunità ecclesiale propone: una Chiesa lieta.

    La gioia cristiana

    «La gioia cristiana, per quello che se ne può dire, coinvolge tutta la persona e tutte le esperienze. La sua espressione è la festa che ne fa esperienza comunitaria». Ma precisa anche cosa intende: «È riduttivo, infatti, descrivere la gioia come un sentimento che nasce da una situazione favorevole, come un’esperienza piacevole, come soddisfazione di un desiderio, come realizzazione di un’aspettativa, per quanto tutto possa essere compreso in quella gioia che viene dalla vita di Dio, creatore di ogni cosa buona».

    Una gioia che va condivisa. «È riduttivo definire la gioia come esperienza individuale. Pertanto la festa è l’espressione comunitaria della gioia condivisa tra le persone. L’arte di fare festa richiede un’esperienza spirituale intensa, un’appartenenza culturale per animare linguaggi, musiche, segni che esprimano la gioia e la rendano evento del villaggio, fecondità nella trasmissione del patrimonio alle giovani generazioni e insieme protagonismo dei bambini nel contagiare adulti e anziani».

    Anche da questo punto di vista è profetica la prospettiva della Chiesa dalle genti. Scrive infatti l’Arcivescovo: «Nella Chiesa dalle genti le tradizioni culturali diverse sono chiamate a contribuire alla festa di tutti non solo con rappresentazioni folkloristiche, ma con la sinfonia dei linguaggi e la sincerità della reciproca fraterna accoglienza».

    No a celebrazioni tristi

    «La festa cristiana – continua monsignor Delpini – ha il suo fondamento nella celebrazione. È quindi necessario che, attraverso la cura delle celebrazioni, si creino le condizioni perché si esprima la gioia frutto dello Spirito. Le celebrazioni tristi, grigie, noiose sono forse il segno di comunità tristi, grigie, noiose: è come se lo Spirito fosse trattenuto, come se il “roveto ardente” fosse solo una fotografia».

    La gioia e il travaglio

    Come rapportarsi alla sofferenza degli uomini? C’è contradizione con la gioia cristiana? «I discepoli di Gesù, destinatari della rivelazione che genera la gioia piena, partecipano delle vicende talora serene, spesso drammatiche e tragiche della storia umana, piangono con chi piange, soffrono con chi soffre.

    Che sarà della loro gioia? Sarà messa da parte in attesa del paradiso? Il soffrire genera tristezza e smentisce la dichiarazione di Gesù? C’è qualche cosa di misterioso nella paradossale gioia dei martiri e dei santi che sanno sorridere e cantare anche quando sono perseguitati e maltrattati, disprezzati e insultati, provati in mille modi dalle fatiche e dalle ostilità che incontrano nella loro stessa casa e comunità».

    Declinazione sociale della gioia cristiana

    Riferendosi ai 50 anni della Caritas, l’Arcivescovo sottolinea le modalità di una “traduzione” sociale della gioia cristiana. «Essere all’altezza dell’intuizione di san Paolo VI non significa aumentare la quantità delle azioni e delle opere che le nostre Caritas fanno (e di cui siamo riconoscenti), quanto piuttosto intensificare il loro compito pedagogico e culturale, perché possano proprio con il loro genuino e specifico tratto cristiano contribuire in modo attivo a quella transizione ecologica che il mondo invoca senza riuscire ad accendere. Si tratta in altre parole di vivere una declinazione sociale della gioia cristiana che permetta a tutti, cristiani e non, di riconoscere come la fede nel Dio di Gesù Cristo è capace di generare forme di trasfigurazione del mondo, dei suoi legami, delle sue attività, dei suoi modi di produzione, dei suoi riti e dei suoi ritmi di lavoro e di festa».

    «La gioia cristiana – conclude l’Arcivescovo – non è un’emozione ma più profondamente un habitus che dona energie spendibili nella vita di ogni giorno, a livello individuale, familiare e sociale, e che trascina tutti noi nel processo di rigenerazione della storia e del cosmo (vero motore di ecologia integrale) che è la risurrezione di Gesù Cristo. La gioia cristiana è strumento per la trasformazione del mondo e la conversione dei cuori».

  • “Non temere di abbracciare la tua Vocazione e seguire il Signore”

    Con queste parole il nostro Arcivescovo, in visita nella nostra città, ci ha portato l’annuncio del Signore.

    Come Gruppo del Rinnovamento nello Spirito Santo, in comunione con i nostri pastori della Chiesa vogliamo fare nostro e condividere la gioia di questo annuncio.

    Chiunque tu sia, dovunque ti trovi, qualsiasi croce tu stia portando, non avere paura!

    Il Signore Gesù ti ama, ti cerca e vuole prendere dimora col Padre nella tua vita.

    Oggi, se senti la voce del Signore, non indurire il cuore: ti aspettiamo il mercoledì sera alle 20.30 alla chiesetta del Sacro Cuore in via Segantini 18.

    Non avere paura, tu vieni e seguimi!

    Gruppo RnS Gesù Misericordioso

  • Un’Arena… in Centro

    SABATO 2 ottobre Ore 21
    Teatro Il Centro, Desio
    VIVA LA VIDA!
    Il Coro Santuario del Crocifisso
    presenta una lettura in musica
    di “Favola d’amore” di Herman Hesse
    Biglietto: 10 euro
    Ingresso su prenotazione
    DOMENICA 3 ottobre Ore 16.00
    Sagrato della Basilica,
    Piazza Conciliazione, Desio
    CORPO MUSICALE PIO XI
    CITTÀ DI DESIO
    Dirige il Maestro Gioacchino Burgio
    Nel corso della manifestazione si svolgerà
    la premiazione dei concorsi per le scuole del progetto Salviamo la cupola Ingresso libero (in caso di maltempo la manifestazione verrà annullata)

    Le iniziative si possono prenotare il lunedì dalle 17 alle 19 presso il Teatro Il Centro, telefonando al numero 0362.626266 o inviando mail a teatroilcentrodesio@libero.it oppure direttamente in teatro nel giorno dell’evento.

    Per accedere al teatro è obbligatorio presentare il Green Pass

  • IV dopo Martirio di S. Giovanni

    Nel Vangelo di oggi, Gesù si presenta come il Pane della vita. Conosciamo il contesto: ci troviamo subito dopo il grandioso miracolo della moltiplicazione dei pani. Le folle seguono Gesù, lo vogliono fare re, gli chiedono di sfamarle come nel deserto. Gesù, partendo da questo bisogno materiale, le porta a prendere coscienza di un bisogno più profondo, quello del “pane di vita”. Ora Gesù, a questo punto, propone la sua Persona, come il pane che stanno ricercando, l’unico che può sfamare il loro cuore, che può dare la vita.

    Il brano di Vangelo si apre proprio con questa affermazione: “Io sono il pane disceso dal cielo!” e per evitare che i suoi uditori lo interpretassero in modo metaforico o simbolico, dichiara: “Io sono il pane della vita, il pane che discende dal cielo perché chi ne mangia non muoia”.

    È chiara la reazione di stupore e anche di rifiuto: solo nell’ultima Cena, ricordata da Paolo nella seconda lettura, Gesù dimostrerà il senso di quelle parole, facendosi cibo per i suoi discepoli.

    Proviamo a chiederci: “crediamo che, per l’invocazione dello Spirito Santo, nella consacrazione, Gesù si rende presente in modo misterioso ma reale nel pane e nel vino?”

    “C’è il desiderio di questo Pane di Vita? Crediamo che è la manna che ci permette di camminare nel deserto della vita?”

    “Ci prepariamo ad accoglierlo e lasciarci cambiare il cuore?”

    Chiediamo al Signore di comprendere e di vivere sempre più intensamente l’Eucarestia.

    don Alberto

  • Una Chiesa libera, per una testimonianza coraggiosa

    L’enciclica «Fratelli tutti» è il punto di partenza dell’Arcivescovo nel delineare il secondo tratto distintivo indicato per la comunità ambrosiana

    La Chiesa libera è il secondo aggettivo indicato dall’Arcivescovo nella Proposta pastorale, partendo dal magistero di papa Francesco dell’enciclica Fratelli tutti.

    La fraternità universale

    «I discepoli danno testimonianza di questa vocazione alla fraternità universale in modo inadeguato, perché sono divisi tra loro, e tuttavia non possono tacere il Vangelo e sono nel mondo per seminarvi speranza di salvezza, nella concordia e nella pace».

    I principi che diventano vita quotidiana. «I principi generali e gli appelli universali chiedono di tradursi nello stile quotidiano del buon vicinato e dell’alleanza costruttiva con tutte le confessioni, con tutte le religioni, con tutte le istituzioni. Sono benedetti da Dio i suoi figli e le sue figlie che in ogni parte del globo sono operatori di pace».

    Una Chiesa «antipatica»?

    «La Chiesa è libera quando accoglie il dono del Figlio di Dio; è lui che ci fa liberi davvero; liberi dalla compiacenza verso il mondo, liberi dalla ricerca di un consenso che ci rende inautentici; liberi di vivere il Vangelo in ogni circostanza della vita, anche avversa o difficile; capaci di parresìa di fronte a tutti; Chiesa libera di proporre il Vangelo della grazia, di promuovere la fraternità universale, Chiesa libera di vivere e annunciare il Vangelo della famiglia; Chiesa libera di vivere la vita come vocazione perché ogni persona non è un caso ma è voluta dal Padre dentro il suo disegno buono per la vita del mondo».

    La presenza della Chiesa nel dibattito pubblico provoca spesso reazioni contrapposte. «Il messaggio di Gesù e la testimonianza della Chiesa suscitano una reazione che può essere di accoglienza grata, di esultanza per la liberazione attesa e sperata. Ma può esservi anche una reazione di antipatia, di ostilità e indifferenza. Talora i discepoli possono rendersi antipatici e suscitare atteggiamenti ostili per un comportamento che non è conforme allo stile di Gesù. Ma l’indifferenza e l’antipatia molto diffuse verso la Chiesa hanno la loro radice nella profezia che il Vangelo di Gesù ci chiede di testimoniare. Il Vangelo è infatti invito a conversione, è parola di promessa per chi ascolta, è contestazione di quanto tiene uomini e donne in schiavitù. Molti, a quanto pare, chiamano bene il male e male il bene e sono infastiditi dalla contestazione e dall’invito a trasgredire “i decreti del faraone”. Come Mosè fu contestato dai suoi fratelli, così i discepoli di Gesù sono contestati da coloro che chiamano intelligenza il conformismo, libertà il capriccio, benessere la sazietà, tranquillità l’asservimento».

    Vangelo della famiglia e individualismo esasperato

    L’Arcivescovo mette in guardia da un individualismo imperante della mentalità comune e nelle scelte politiche e istituzionali. ««L’annuncio del Vangelo della famiglia suona antipatico in una cultura che diffida dei legami indissolubili e delle responsabilità verso le persone amate – afferma monsignor Delpini -. L’individualismo rischia di essere il principio indiscutibile dei comportamenti e quindi anche il criterio per organizzare la vita sociale e le sue leggi. (…) Piuttosto sembra che prevalga una logica individualistica che intende assicurare a ciascuno il diritto di fare quello che vuole. Può essere che questo orientamento incida nel costume e nella mentalità e che la tradizione di solidarietà tra le persone, l’impegno delle istituzioni per il bene comune, l’apprezzamento per la famiglia, per i bambini e per tutte le attenzioni educative siano considerati temi lasciati al volontariato e privati di adeguata attenzione e sostegno istituzionale».
    Necessario perciò continuare a riproporre la visione cristiana.

    «La visione cristiana della vita, dell’uomo e della donna, della vicenda personale e della storia del popolo considera invece centrale la famiglia, i legami affidabili, la riconoscenza come principio intergenerazionale, la fecondità come bene comune e promessa di futuro, l’educazione delle giovani generazioni come responsabilità ineludibile della famiglia e, in supporto alla famiglia, delle istituzioni e di tutti i “corpi intermedi”».

    di Pino Nardi

  • Festa Patronale 2021 Madonna del Rosario

    DOMENICA 26 SETTEMBRE

    • 10.00 Basilica: S. Messa
    • 11.00 Teatro Il Centro: presentazione della mostra Bethleem Reborn con introduzione di Raffaella Zardoni e don Vincent Nagle
    • 11.30 Il Centro: apertura delle mostre Bethleem Reborn, DisegniAMOlacittà, concorso di disegno per ragazzi delle scuole, Crea la tua città, plastici realizzati dalle scuole d’Infanzia.
      Le mostre sono aperte fino al 4 ottobre
      presso il Centro parrocchiale tutti i giorni dalle 17.00 alle 19.00;festivi e lunedì 4: 10.00-12.00 e 16.30-19.00
      Prenotazione per visita guidata:
      tel. 339-2330520 (ore 18.00-20.00)
      È necessario presentare il GREEN PASS

    VENERDÌ 1 OTTOBRE

    • 21.00 Basilica: preghiera con Santa Teresa di Gesù Bambino, patrona della Comunità Pastorale

    SABATO 2 OTTOBRE

    • 21.00 Teatro Il Centro: Viva la vida, una lettura in musica di Favola d’Amore di Hermann Hesse.
      Concerto del Coro Santuario del Crocifisso (ingresso su prenotazione)

    DOMENICA 3 OTTOBRE

    • 10.00 Basilica: S. Messa solenne della Festa Patronale
    • 11.30 Basilica: S. Messa con la presenza dei rappresentanti
      del Palio e delle Contrade
    • 15.00 Basilica: concerto della campana Bèla
    • 16.00 Sagrato della Basilica: concerto della Corpo Musicale Pio XI Città di Desio e premiazione dei concorsi proposti nell’ambito dell’iniziativa Salviamo la Cupola

    LUNEDÌ 4 OTTOBRE
    FESTA DEL MADUNIN

    • 17.30 Cimitero (via Rimembranze): S. Rosario
    • 18.30 Basilica: S. Messa concelebrata con i sacerdoti desiani

    SABATO 9 OTTOBRE

    • 21.00 Basilica: Concerto del Coro Città di Desio (evento con biglietto di ingresso)
      Tutte le attività si svolgono nel rispetto delle norme anti Covid-19