Proprio l’8 settembre 1921 Achille Ratti faceva il suo ingresso come Arcivescovo di Milano. Per non dimenticare questo importante avvenimento mercoledì, alle 20.30 in Basilica ci sarà la messa presieduta dal vescovo Mario Delpini a 100 anni dall’accaduto. Tutti sono invitati a partecipare.
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Una nuova esperienza di gioia
Lo Spirito e la sposa dicono: «Vieni!». E chi ascolta ripeta: «Vieni!». Chi ha sete venga; chi vuole attinga gratuitamente l’acqua della vita.
(Apocalisse 22,17-18)Il Gruppo Gesù Misericordioso del Rinnovamento nello Spirito Santo vi invita ad un’esperienza nuova di gioia, nella fraternità e nella lode del Signore Gesù: giovane, famiglia, anziano, tu che hai sete di Dio.. vieni!
Vieni e vedi cosa ha fatto per noi il Signore, vieni e vedi cosa il Signore ha preparato per te!
Ti aspettiamo da mercoledì 8 settembre, ogni mercoledì dalle 20.30 alla chiesetta del Sacro Cuore in via Segantini.
Gesù è il Signore!
Gruppo RnS Gesù MisericordiosoUn’Arena… in Centro
Al via quattro mesi di iniziative culturali per sostenere i lavori alla cupola della Basilica
Musica, teatro, incontri, ascolti d’organo, esibizioni di cori: tutto questo è contenuto in un variegato cartellone di eventi che saranno ospitati a Desio nel teatro Il Centro, nelle chiese cittadine e nelle piazze. Protagonisti i gruppi e le associazioni cittadine.
A settembre la Fanfara dei Bersaglieri in Piazza Conciliazione, due band musicali, uno spettacolo
in teatro e una serata di ascolto strumentale presso la chiesa dei SS. Pietro e Paolo.Il teatro Il Centro, sala della comunità parrocchiale dei SS. Siro e Materno a Desio, scommette sul futuro e diventa un’Arena… in Centro. A partire da settembre la sala di via Conciliazione ospiterà una rassegna artistica che ha lo scopo di sostenere il progetto ‘Salviamo la cupola’.
Ma è anche l’occasione per rilanciare uno spazio che per la città ha sempre rappresentato un punto di riferimento per le manifestazioni culturali.
“Pensando alle iniziative per la raccolta fondi destinati alla cupola – afferma Mons. Gianni Cesena – abbiamo voluto coinvolgere le associazioni e i gruppi, chiedendo loro di mettere a disposizione le proprie virtù artistiche. Ne è nato un progetto che rappresenta una modalità con la quale la comunità parrocchiale offre alla città una proposta culturale originale e variegata, nella logica di una Chiesa locale fortemente inserita nella vita sociale della città”.
Per l’occasione è stato ideato un logo (firmato dal giovanissimo Federico Morsia): ci sono le lettere A (per Arena) e C (rivolta verso il basso, per Centro, ma anche a rappresentare il semicerchio di un auditorium); c’è poi un triangolo rosso, simbolo ‘play’, a simboleggiare lo scatto verso la ripartenza.
Ma l’Arena non sarà solo il teatro. Sarà un’Arena ‘diffusa’: alcune proposte verranno infatti ospitate nelle chiese o nelle piazze cittadine.
In pieno tempo di pandemia non è stato facile organizzare e reperire le risorse per riaprire il teatro (che è stato oggetto di un radicale intervento di sanificazione e restyling) e pianificare gli eventi. Ma il traguardo è stato raggiunto grazie al decisivo contributo della Fondazione Giancarlo Pallavicini e della Fondazione Cariplo. Prezioso l’aiuto della Fondazione per la Comunità Monza e Brianza e dell’Impresa Moretto di Desio. Essenziale il supporto dell’amministrazione comunale di Desio e della Regione Lombardia. Senza dimenticare i tanti volontari che da mesi stanno lavorando per trasformare in realtà questa iniziativa.
Il programma è ampio e strutturato e si snoderà lungo gli ultimi quattro mesi dell’anno: ci saranno spettacoli teatrali, esibizioni di band pop-rock-funky, proposte legate alla musica classica, alla lirica e al bel canto, ascolti d’organo e bandistici, oltre a una vera e propria rassegna di cori.
Da settembre a dicembre sarà dunque possibile usufruire di una proposta culturale di qualità e per tutti i gusti.
L’iniziativa viene realizzata con il coinvolgimento delle realtà associative, di artisti desiani e del territorio, di gruppi che in qualche modo hanno un legame con la città. In tanti hanno aderito con entusiasmo: “Tutte le iniziative vogliono dare una possibilità di ricreare legami e relazioni che, in qualche caso, si sono sfilacciate durante l’esperienza della pandemia – aggiunge Mons. Cesena-. Mettersi insieme, creare alleanze e progetti condivisi può rappresentare un modo per ripartire guardando al futuro”.Il teatro Il Centro avrà una capienza ridotta a 154 posti, nel pieno rispetto delle norme anti-Covid: sarà possibile accedere agli spettacoli attraverso una prenotazione e, secondo le attuali normative, presentando il Green Pass.
Anche gli ingressi nelle chiese cittadine per le varie proposte saranno a numero limitato, seppure ad ingresso libero, secondo la capienza consentita nelle chiese.
Andrea Pizzi
PARTENZE E ARRIVI: VITA CHE CONTINUA
In questa fine di agosto diamo il saluto a padre EMMANUEL ADILI, fin qui superiore della comunità dei missionari Saveriani di Desio e ora destinato alla sede di Parma, e il benvenuto a padre FRANCESCO BENIGNI che giunge a sostituirlo dopo un’intensa attività missionaria in Messico.
A padre Emmanuel, originario della Repubblica Democratica del Congo, un grazie sincero e affettuoso: lo abbiamo sentito parte della nostra città e della nostra comunità pastorale. La sua presenza ha permesso di approfondire legami fraterni in ambito ecumenico e interreligioso, ha saputo parlare a molti ragazzi e giovani nelle scuole e negli oratori, ha contribuito nella nostra Diaconia a dare un respiro più missionario e realistico ai nostri programmi pastorali.
Accogliamo volentieri padre Francesco per questa nuova avventura qui dove i Saveriani sono apprezzati, benvoluti e ricercati per il loro servizio al Vangelo.
Nei prossimi giorni arriverà tra noi in maniera stabile don MARCO ALBERTONI, vicario della comunità pastorale destinato in particolare alla parrocchia dei Santi Pietro e Paolo: con lui cammineremo tutti insieme per animare evangelicamente comunità, parrocchia e l’intera città.
Un abbraccio di augurio e di fraternità a questi fratelli.
don Gianni
16a GIORNATA NAZIONALE PER LA SALVAGUARDIA DEL CREATO
1 SETTEMBRE 2021
Ogni anno il 1° settembre la Chiesa italiana propone una giornata dedicata al tema della salvaguardia del creato, in sintonia con l’insegnamento di papa Francesco nelle encicliche Laudato si’ e Fratelli tutti. Di seguito brevi stralci del messaggio dei Vescovi italiani Camminare in una vita nuova. La transizione ecologica per la cura della vita
Nella transizione ecologica, si deve abbandonare un modello di sviluppo consumistico che accresce le ingiustizie e le disuguaglianze, per adottarne uno incentrato sulla fraternità tra i popoli. Il grido della terra e il grido dei poveri ci interpellano, così come il grido di Israele schiavo in Egitto è salito fino al cielo. La ricchezza che ha generato sprechi e scarti non deve far nascere nostalgie. Tra mentalità vecchie, che mettono in contrapposizione salute, economia, lavoro, ambiente e cultura, e nuove possibilità di tenere connessi questi valori, come anche l’etica della vita e l’etica sociale, abitiamo la stagione della transizione.
La transizione ecologica è «insieme sociale ed economica, culturale e istituzionale, individuale e collettiva», ma anche ecumenica e interreligiosa. È ispirata all’ecologia integrale e coinvolge i diversi livelli dell’esperienza sociale che sono tra loro interdipendenti: le organizzazioni mondiali e i singoli Stati, le aziende e i consumatori, i ricchi e i poveri, gli imprenditori e i lavoratori, le nuove e vecchie generazioni, le Chiese cristiane e le Confessioni religiose… Ciascuno deve sentirsi coinvolto in un progetto comune, perché avvertiamo come fallimentare l’idea che la società possa migliorare attraverso l’esclusiva ricerca dell’interesse individuale o di gruppo.
Don Primo Mazzolari, maestro di spiritualità e di impegno sociale della Chiesa del Novecento, scriveva così nel 1945: «Forse tante nostre infelicità derivano da questo mancato accordo con la natura, come se noi non fossimo partecipi di essa. Tutto si tiene, ed accettare di vivere in comunione non è una diminuzione, ma una pienezza».
Salvaguardia del Creato
Il prossimo 1 settembre ricorre la 16a Giornata nazionale per la Salvaguardia del Creato, indetta dai Vescovi Italiani. In allegato il loro messaggio per un’utile meditazione sul tema
È ora di tornare
Leggere nel cuore dell’estate che è ora di tornare può infastidire qualcuno che ha appena iniziato le sue ferie o desidera un po’ di sollievo lontano dai consueti panorami quotidiani.
Altri penseranno che per lungo tempo la partecipazione alle celebrazioni religiose è stata limitata non solo da esigenze di sicurezza, ma anche da desideri di autotutela dettati da paura del contagio o sfiducia verso l’effettiva immunità del prossimo o necessità di non trasmettere il virus a piccoli o anziani. Le nostre chiese, pur avendo dichiarato capienze abbastanza ampie, non hanno quasi mai registrato il pieno se non in rare occasioni legate al Natale e alla Pasqua oppure per qualche funerale significativo. Quasi dappertutto si lamentano la diminuzione di praticanti e l’assenza allarmante dei più piccoli. L’asserzione è ora di tornare può essere interpretata come l’invito a ridare regolarità e stabilità alla nostra presenza specialmente all’Eucaristia domenicale; ormai, nonostante dati ballerini, sappiamo convivere con il virus e possiamo “tornare” in Chiesa.E, tuttavia, proprio il periodo estivo suggerisce maggiore profondità: è ora di tornare soprattutto dentro noi stessi, per non disperdere la memoria dei momenti difficili, per non cancellare il riconoscimento di ciò che è essenziale per vivere, ben distinto da ciò che è accessorio, provvisorio, secondario. E, soprattutto per ascoltare noi stessi e, attraverso la voce della nostra coscienza, Dio e la Parola che ci rivolge attraverso Gesù: tornare a Lui è molto più che compiere gesti di culto, ma è cercare e trovare nuovo slancio per tutta la nostra vita.
don Gianni
XI dopo Pentecoste
Il Vangelo parla a ciascuno di noi, ma il pericolo è che interpretiamo la Parola indirizzata ai contemporanei di Gesù. La lettura storica della parabola fa notare come, al rifiuto del popolo eletto, i vignaioli ingrati, il Regno di Dio è dato ad altri vignaioli che sono i pagani. Questi, oggi, siamo noi e la vigna che ci viene data è un dono.
Per vigna intendiamo l’amore di Dio per noi che si esprime in infiniti doni: la vita, la fede, una famiglia, il lavoro… tutto è dono e grazia.
Doni da far fruttare, talenti da spendere bene, di cui dobbiamo rendere conto poiché non siamo i proprietari, ma abbiamo tutto in usufrutto e per questo stiamo attenti perché anche a noi potrebbe essere sottratta la vigna o potremmo diventare rami secchi, tralci avvizziti, sia come singoli che come comunità.
E dobbiamo stare attenti, come dice il profeta Elia, a non diventare idolatri, a confondere Dio con qualcuno o qualcosa. Siamo idolatri quando facciamo diventare una persona, una cosa (carriera, denaro, piacere) il valore assoluto cui sacrificare la nostra vita. Pensando alla vigna e al profeta Elia, proviamo ad interrogarci se la nostra preghiera ha come caratteristica la riscoperta dei doni e, quindi, la riconoscenza, la gratitudine o la richiesta e il lamento? Oppure: Dio è al centro della mia vita o c’è qualcuno o qualcosa che ha preso il suo posto? Se abbiamo sbagliato non scoraggiamoci. Dio non è un giudice che ci condanna, ma un Padre che aspetta il nostro ritorno.
don Alberto
Festa dell’Assunzione di Maria Santissima
Ogni anno festeggiamo con tanta gioia la solennità della Beata Vergine Maria assunta in cielo.
Il Concilio Vaticano II ne parla così: “La Madre di Gesù, come in cielo, glorificata ormai nel corpo e nell’anima, è l’immagine e la primizia della Chiesa che dovrà avere il suo compimento nell’età futura, così sulla terra brilla come segno di sicura speranza e di consolazione per il Popolo di Dio in cammino, fino a quando non verrà il giorno del Signore”.
Il mistero dell’assunzione di Maria è inscritto nella risurrezione di Cristo. L’umanità della madre è stata “attratta” dal figlio nel suo passaggio attraverso la morte. Gesù è entrato una volta per sempre nella vita eterna con tutta la sua umanità, quella che aveva preso da Maria; così lei, la madre che fedelmente lo ha seguito con il cuore per tutta la vita, è entrata con lui nella vita eterna, nella casa del Padre.
La Madonna è stata la prima a credere nel Figlio di Dio, ed è la prima ad essere assunta in cielo in anima e corpo. Per prima ha accolto e preso in braccio Gesù quando era ancora bambino, ed è la prima ad essere accolta dalle sue braccia per essere introdotta nel regno eterno del Padre. Maria, umile e semplice ragazza di Nazareth, proprio perchè ha accolto e vissuto il vangelo, è ammessa da Dio a stare per l’eternità accanto al Figlio in paradiso. È così che il Signore rovescia i potenti dai troni e innalza gli umili.
L’Assunzione di Maria è un mistero grande che riguarda ciascuno di noi, riguarda il nostro futuro. Maria, infatti, ci precede nella strada sulla quale sono incamminati coloro che, mediante il battesimo, hanno legato la loro vita a Gesù, come Maria legò a lui la propria vita. Questa festa preannuncia i cieli nuovi e la terra nuova, con la vittoria di Cristo risorto sulla morte e la sconfitta definitiva del maligno. Pertanto l’esultanza dell’umile fanciulla di Galilia nel Magnificat diventa il canto dell’umanità intera, che si compiace nel vedere il Signore chinarsi su tutti gli uomini e tutte le donne, umili creature, e assumerli con sè in cielo.don Sandro
Viva le vacanze!
Dal 12 al 30 luglio i nostri ragazzi, suddivisi per fasce d’età, hanno trascorso le vacanze nelle località di montagna proposte dalla Pastorale Giovanile: 5a elementare e preadolescenti a Lizzola e gli adolescenti a Macugnaga. È stata l’occasione di consolidare la loro amicizia ma anche continuare il cammino di fede che li ha accompagnati lungo tutto l’anno pastorale appena trascorso.
Ecco alcune foto delle vacanze con il sorriso dei nostri ragazzi
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