COMUNITÀ PASTORALE SANTA TERESA DI GESÙ BAMBINO – DESIO
NOTIZIARIO SETTIMANALE DELLA PARROCCHIA SS. SIRO e MATERNO
COMUNITÀ IN CAMMINO
Anno 17 – Numero 44 23 giugno 2019
LA PROCESSIONE VERA
La festa del Corpus Domini porta con sé l’invito alla processione, che da tempo si tiene in città non nel giorno tradizionale del giovedì, ma nella domenica successiva.
L’evento presenta un carattere di testimonianza: il popolo di Dio percorre le strade di tutti per mostrare che la fede cristiana è costituita non solo da luoghi e monumenti, ma da uomini e donne, da esperienze intessute di affetti, lavoro, sofferenze, speranze.
C’è poi un aspetto spirituale: l’Eucaristia rappresenta Gesù che ancora oggi cammina là dove ogni giorno passiamo per le azioni più normali: incontri, saluti, spese, spostamenti, tutela di interessi personali, condivisione del bene comune. E già gran parte del ministero di Gesù narrato dai vangeli si era svolto sulle strade, nei villaggi, tra la gente.
Il carattere rituale e liturgico della processione non dovrebbe separarla dalla vita quotidiana: vorrebbe essere non un’eccezione, ma un modello. Trattandosi dell’Eucaristia vale la parola di Gesù “fate questo in memoria di me”. E quindi dalla processione liturgica siamo indotti a passare a un’altra processione: quella della carità, del cammino che non ha bisogno di date festive e apparati sacri, quando i nostri passi, i nostri sguardi, le nostre parole, diventano percorso di amore, testimonianza discreta, vicinanza incoraggiante, attenzione a chi è in difficoltà. L’Eucaristia esprime l’amore di Gesù e ha come fine la crescita dell’amore. La processione eucaristica è vera quando conduce allo stesso risultato.
nei giorni scorsi abbiamo ricevuto dal Vicario Episcopale mons. Luciano Angaroni la seguente lettera indirizzata ai fedeli della Comunità Pastorale.
Vi scrivo per comunicarvi che DON GIUSEPPE CORBARI dopo 9 anni di presenza nella vostra Comunità, è stato chiamato dall’Arcivescovo ad un nuovo incarico.
Con l’inizio di settembre sarà nominato Vicario della Comunità pastorale “S. Paolo” in Giussano.
Desidero esprimere a don Giuseppe un grande GRAZIE per tutto l’impegno di questi anni spesi per il bene della comunità. GRAZIE per la sua testimonianza di prete innamorato del Signore e della sua gente.
Con l’inizio di settembre l’Arcivescovo nominerà un nuovo Vicario della vostra Comunità pastorale, che vi sarà comunicato nelle prossime settimane.
Assicuriamo a don Giuseppe la nostra preghiera e gli auguriamo ogni bene.
Intanto vi invito alla preghiera per le vocazioni al ministero ordinato e per la santità dei preti.
Nello stesso tempo la Sorella Maggiore delle Ausiliarie Diocesane ha reso noto che anche l’AUSILIARIA SIMONETTA FUMAGALLI, anche lei dopo 8 anni di servizio nella nostra città, viene destinata a un nuovo incarico e verrà sostituita dalla sua consorella GRAZIANA CALAFÀ, proveniente da Rozzano.
Desideriamo esprimere anche a lei un sentito GRAZIE per la sua presenza generosa e disponibile accanto ai sacerdoti e alla gente verso la quale ha svolto un ministero discreto ed efficace.
La Comunità cittadina – e specialmente la Parrocchia dei Santi Pietro e Paolo – è chiamata ad affrontare un rinnovo importante del personale apostolico e insieme a favorire la partecipazione di tutti alla vita della Chiesa, crescendo nella comunione tra le parrocchie e le persone che la compongono.
Grati per i doni ricevuti, accompagniamo con la preghiera e un fraterno abbraccio DON GIUSEPPE E SIMONETTA e siamo pronti ad accogliere cordialmente chi sarà inviato a lavorare tra noi per il Regno di Dio.
don Gianni, i Preti e le Ausiliarie della Comunità Pastorale
21.00 Basilica: Esposizione dell’Eucaristia e adorazione guidata. Tempo di silenzio
22.00 Basilica: Compieta e riposizione
Sabato 1 giugno
09.00 Basilica: S. Messa; esposizione e adorazione eucaristica fino alle 11.00 (invito speciale a: ragazzi e ragazze della catechesi dell’Iniziazione Cristiana)
15.30 Basilica: esposizione e adorazione eucaristica (invito speciale a: Consiglio Pastorale; Caritas e Centro di Ascolto; UNITALSI; San Vincenzo)
18.00 Basilica: Vespri e riposizione
18.30 Basilica: S. Messa vigiliare
Domenica 2 giugno – Orario delle SS. Messe festivo
10.00 Basilica: S. Messa e Professione di fede dei preadolescenti
12.15 Basilica: esposizione e adorazione eucaristica (iscrizione ai turni sull’apposito programma)
16.00 Basilica: Vespro solenne e benedizione
SS. PIETRO E PAOLO
Giovedì 30 maggio – Solennità dell’Ascensione del Signore
18.30 Madonna Pellegrina: S. Messa
20.30 Basilica: S. Messa di apertura delle Giornate Eucaristiche per tutta la Comunità Pastorale
Venerdì 31 maggio
08.30 SS. Pietro e Paolo: S. Messa e adorazione fino alle 10.00 (possibilità delle Confessioni)
18.00 SS. Pietro e Paolo: adorazione fino alle 19.00 (possibilità delle Confessioni)
Sabato 1 giugno
11.00 SS, Pietro e Paolo: adorazione eucaristica per i ragazzi dell’Iniziazione Cristiana
17.00 SS. Pietro e Paolo: esposizione e adorazione eucaristica
18.00 SS. Pietro e Paolo: riposizione
18.30 SS. Pietro e Paolo: S. Messa vigiliare
Domenica 2 giugno – Orario delle SS. Messe festivo
10.00 Basilica: S. Messa e Professione di fede dei preadolescenti
16.00 Basilica: Vespro solenne e benedizione
S. PIO X
Giovedì 30 maggio – Solennità dell’Ascensione del Signore
08.30 S. Pio X: S. Messa e adorazione fino alle 10.00
20.30 Basilica: S. Messa di apertura delle Giornate Eucaristiche per tutta la Comunità Pastorale
Venerdì 31 maggio
08.30 S. Pio X: S. Messa e adorazione fino alle 10.00
Sabato 1 giugno
15.00 S. Pio X: esposizione e adorazione eucaristica (fino alle 17.00)
17.30 Cappelletta della Madonna dei Boschi: S. Messa vigiliare
Domenica 2 giugno – Orario delle SS. Messe festivo
10.00 Basilica: S. Messa e Professione di fede dei preadolescenti
10.30 S. Pio X: S. Messa di anniversario del 50° di consacrazione della Chiesa (mons. Francesco Brugnaro)
S. GIOVANNI B.
Giovedì 30 maggio – Solennità dell’Ascensione del Signore
08.30 S. Giovanni Battista: celebrazione penitenziale e tempo per le Confessioni
20.30 Basilica: S. Messa di apertura delle Giornate Eucaristiche per tutta la Comunità Pastorale
Venerdì 31 maggio
08.15 S. Giovanni Battista: preghiera delle Lodi
08.30 S. Giovanni Battista: S. Messa; esposizione e adorazione eucaristica e confessioni fino alle 10.00
20.30 S. Giovanni Battista: S. Rosario e adorazione
Sabato 1 giugno
08.30 S. Giovanni Battista: Lodi; esposizione, adorazione eucaristica e confessioni fino alle 10.00
16.30 S. Giovanni Battista: esposizione e adorazione eucaristica e confessioni
17.30 S. Giovanni Battista: Vespri e riposizione
18.00 S. Giovanni Battista: S. Messa vigiliare
Domenica 2 giugno – Orario delle SS. Messe festivo
10.00 Basilica: S. Messa e Professione di fede dei preadolescenti
GIORNATE EUCARISTICHE 2019 – S. GIORGIO
Giovedì 30 maggio – Solennità dell’Ascensione del Signore
20.30 Basilica: S. Messa di apertura delle Giornate Eucaristiche
Venerdì 31 maggio
16.00 S. Giorgio: esposizione e adorazione eucaristica (fino alle 19.00)
Sabato 1 giugno
17.00 S, Giorgio: esposizione e adorazione eucaristica
18.00 S. Giorgio: S. Messa vigiliare
Domenica 2 giugno – Orario delle SS. Messe festivo
10.00 Basilica: S. Messa e Professione di fede dei preadolescenti
Lo sguardo di Domenico Barrilà, da sempre attentissimo all’influenza dei fenomeni sociali sulla psiche, si posa sui nostri “figli digitali”, persi negli schermi dei loro cellulari e apparentemente vivi solo attraverso di essi.
È necessario che genitori e adulti in generale si riapproprino della titolarità del compito educativo. Un compito che, spesso sentendosi scoraggiati e inadeguati, hanno finito per rifiutare, spalancando le porte al presunto nemico: la tecnologia.
Come il digitale e le reti social hanno condizionato le menti dei nostri figli?
Come possiamo riprendere in mano le redini dell’educazione e tornare a crescerli senza false paure?
Come possiamo affrontare e vincere la sfida pedagogica che ci è stata lanciata dall’univer so digitale, riportando il pendolo dalla parte dei nostri figli?
Aveva novant’anni compiuti, dunque un rilevante pezzo di storia per la sua famiglia e per la comunità ecclesiale: padre Giovanni Cazzaniga è morto a Roma lo scorso 6 maggio, dove era arrivato adolescente per seguire le orme del Beato Luigi Monti. Nato nel 1928 a Desio (Monza Brianza) da Giuseppe e da Virginia Galbiati, ha sempre portato con sé memorie ed affetti della terra nativa, benché fosse ormai romano di adozione. Nella cittadina brianzola aveva fratelli, sorelle e nipoti ben inseriti
nella vita locale.
A Desio – città natale di Achille Ratti, che nel 1922 divenne papa Pio XI – nel 1925 fu chiamata una comunità di religiosi montiani ad assistere, proprio nella casa del Papa, una cinquantina di bambini orfani. L’opera proseguì fino al 1948. Questa presenza religiosa è certamente legata alla decisione di Giovanni di entrare nella Congregazione. Egli stesso, dopo la morte del papà, fu accolto nella casa degli orfani. Il legame di amicizia tra il Papa di Desio e i Frati di Padre Monti era molto vivo. Il cardinal Ratti, arcivescovo di Milano, la sera prima del Conclave che lo elesse aveva cenato a Trastevere presso di loro e per il pranzo di incoronazione mandò a prendere il
buon vino gustato alla loro mensa. Ma c’era un altro interessante precedente storico: nel 1851, nel carcere di Desio il giovane Luigi Monti e altri sedici compagni furono rinchiusi per due mesi e mezzo a seguito di ingiuste denunce da parte di alcuni sacerdoti e dell’ostilità da parte della polizia austriaca verso gruppi considerati società segrete con finalità sovversive.
A tale eredità padre Cazzaniga era particolarmente legato anche per ragioni, potremmo dire, di campanile: il Beato Monti era nato a Bovisio Masciago, paese a un tiro di schioppo dal suo, quindi con tradizioni e dialetto comuni. Nel ruolo di postulatore della Causa di beatificazione, concluderà il lungo percorso canonico per portare sugli altari la figura del religioso ambrosiano, unico fondatore milanese di una comunità di vita consacrata maschile nell’Ottocento. Quel 9 novembre 2003, fu per lui uno dei giorni più importanti della sua vita: era là, in piazza san Pietro, davanti a papa Giovanni Paolo II, a presentare “un povero uomo illetterato” perché fosse beatificato.
Giunto nella capitale, Giannino – così lo chiamavano in famiglia – aveva ben presto ammirato l’esemplare vita del Servo di Dio fratel Emanuele Stablum, del quale pure diverrà postulatore della causa di beatificazione. Da testimone oculare, il giovane di Desio conservò gelosamente la memoria di vicende complesse, come l’occupazione di Roma da parte dei Nazisti, le ultime fasi della guerra e le lotte di liberazione. Fu colpito, in particolare, dalla generosa opera del dott. Stablum a favore di decine di ebrei, di perseguitati politici e di rifugiati. Racconterà tali fatti in una dettagliata relazione al Meeting di Rimini nel 2002.
Nella foto: padre Giovanni Cazzaniga tra alcuni confratelli durante un Capitolo generale.
Queste circostanze storiche e di attualità lo mettono a stretto contatto con forme originali di santità. Nella sua prima domanda di consacrazione, a diciott’anni, scrive di essersi “accertato della sincerità della mia vocazione” nella Congregazione dei Figli dell’Immacolata Concezione “alla quale mi credo da Dio veramente chiamato”. Il Maestro dei Novizi riconosceva in lui “fermo proposito di perseveranza e di bene”, unito a “spirito di intelligente iniziativa”. Precisava poi che egli “sa di dover ancora molto lavorare per rendersi più benevolo nei suoi giudizi e più prudente”: nel pieno dell’età giovanile non poteva che essere così. La giovinezza lo aveva visto impegnato per gli studi teologici in vista del sacerdozio (1959) e per conseguire la laurea in lettere antiche. In quegli anni subirà un grave incidente sulla strada statale Aurelia, a seguito del quale dovrà imporsi un periodo di cure e riabilitazione. Tra gli anni cinquanta e sessanta si occupa anche della formazione dei giovani religiosi, manifestando attenta sensibilità per la loro preparazione culturale e professionale.
Nel 1969 la sua vita è segnata da un altro determinante avvenimento: il Capitolo lo elegge al ruolo di superiore generale, che svolgerà fino al 1980. Sono gli anni seguenti al Concilio Vaticano II, tumultuosi di novità, da una parte, e fecondi di innovazione dall’altra. Padre Cazzaniga offre un equilibrato apporto a quest’azione di rinnovamento. Il suo orizzonte di esperienze è certamente limitato alla vita romana – dove peraltro la Congregazione era nata e si era ben impiantata – tuttavia egli ha uno sguardo che sa andare oltre: apre così nuove comunità in Camerun e in India, mettendo il carisma montiano in contatto con altre culture.
Negli ultimi decenni, fino a pochi mesi fa, l’attività di postulatore è stata integrata da una passione pastorale che sarà per padre Giovanni come una seconda chiamata, orientata a più frequenti rapporti con il vissuto della gente. Dapprima sarà disponibile alla collaborazione nel quartiere di Trastevere e poi soprattutto nel quartiere periferico di Boccea, dove la sua comunità religiosa aveva avviato dal nulla l’Istituto Dermopatico dell’Immacolata, importante polo sanitario, e aveva preso in carico la pastorale della chiesa di san Leone, per lungo tempo unica struttura di culto della zona.
Un Leitmotiv caratterizza l’opera del religioso brianzolo: l’amore intelligente per approfondire il carisma del fondatore Luigi Monti di Bovisio, con l’intento di mettere in luce sia la spiritualità mariana dell’Immacolata sia la cura dei malati e l’assistenza degli orfani, missione da compiere con competenza e dedizione. A questo fine egli ebbe a cuore la dimensione spirituale, attraverso solide letture e frequentando corsi dedicati. Una figura da ricordare, perché padre Cazzaniga costituisce un ponte tra il secolo lungo – l’Ottocento, secolo del Monti – e il nostro Novecento, il cosiddetto secolo breve, che ci ha immessi ben presto nel Terzo Millennio cristiano contraddistinto da un cambiamento epocale da fecondare con sapienza antica e nuova.
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