Prendersi cura dei più piccoli è compito della comunità educante: il volontario svolge un servizio essenziale in semplicità e umiltà
L’oratorio feriale 2023, nelle tre sedi prescelte dell’oratorio BVI, S.Pietro e Paolo e S.Giovanni Battista, coinvolge centinaia di bambini e ragazzi della nostra città nel periodo delle vacanze scolastiche ed è un importante appuntamento per le famiglie desiane in quanto offre un ricco mix di divertimento e gioco, ma soprattutto esprime gioia di stare insieme e di condividere valori essenziali per la crescita. Molti però non immaginano che dietro il calendario delle 5 settimane di grest c’è un background iniziato qualche mese fa per preparare nei tempi e modi più consoni tutte le attività che compongono questo periodo. E’ un po’ come mettere insieme i pezzi di un puzzle, che si devono incastrare e combaciare uno con l’altro per evitare buchi o sovrapposizioni: le famiglie desiane infatti si aspettano che l’organizzazione funzioni, non ci siano ritardi o disguidi e tutto vada per il meglio. E siccome che una organizzazione così complessa non si mette in pista da sola, chi si occupa di tutto il lavoro preparatorio? Il don, gli animatori, le catechiste, i volontari. In ognuno dei 3 oratori della nostra comunità un “esercito” di giovani, mamme, papà e nonni/e si mettono insieme per formare un gruppo di lavoro dove ciascuno, sulla base delle proprie disponibilità, si ritaglia un ruolo e un compito, ma tutti per prima cosa lavorano in gruppo, mettono al servizio comune il proprio tempo e il proprio impegno, e fanno squadra, non ci possono essere battitori liberi in questo contesto. Vorrei allora focalizzare l’attenzione sulla figura del VOLONTARIO in ORATORIO. È bello entrare in un oratorio e incontrare persone disponibili, che aiutano, che si sporcano le mani (e non solo a parole) e che fanno tutto con il SORRISO. È bello incontrare la gioia di adulti che fra la giornata di lavoro e il quotidiano tran tran offrono il loro tempo per i bambini, ragazzi e adolescenti della nostra comunità che hanno bisogno di punti di riferimento e di “grandi” che si prendono cura di loro. Ci sono molti modi di prendersi cura dei più piccoli in oratorio estivo: c’è chi fa servizio al banco del bar (chi non ricorda quel volto amico che fra una battuta e una caramella ci faceva sempre sentire a nostro agio); chi prepara i laboratori (quanta fantasia e impegno dietro quei piccoli lavoretti); chi si mette il grembiule e si occupa della mensa e della merenda (che bello il paragone con i pensieri di Don Tonino Bello sulla Chiesa del grembiule, capace di servire i più fragili); chi in segreteria gestisce le iscrizioni e cento altri aspetti organizzativi, fra cui gli ingressi e uscite di ogni giorno; chi accompagna i ragazzi nelle uscite e gite settimanali; chi si mette i guanti e si dedica alla pulizia di spazi, e bagni, perchè piccoli e grandi possano disporre di ambienti dignitosi e decorosi. Proprio lo slogan di quest’anno TU X TUTTI-e chi è il mio prossimo, ci dice bene che la cura reciproca-data e ricevuta- è la spinta per preoccuparsi degli altri- di tutti gli altri. C’è un altro aspetto da evidenziare: la disponibilità a lavorare a fianco di altri volontari che non necessariamente conoscevi già e che magari non fanno parte del “giro” della tua parrocchia, appunto perchè non importa se vieni da S.Giorgio o da S.Pio, quello che conta è sentirsi parte di una comunità educante. A mio parere sono 2 le qualità a cui ogni volontario deve tendere in un cammino costante: la generosità e la gratuità. Conosco volontari generosi che non dicono mai di no, e che si spendono senza risparmiarsi per gli altri. La gratuità è la molla primaria che fa scattare il Sì, sentirsi servo inutile come dice Gesù, ma non perchè non sei utile, anzi, ma perchè non aspiri a metterti in mostra e non pretendi un ritorno per quello che fai. Da ultimo il volontario sa anche mettersi da parte, magari per coinvolgere nuovi componenti e senza per questo pensare che siamo indispensabili o che quello che fanno gli altri è pieno di difetti. Il volontario in oratorio è contento se si spende al massimo per quello che sta facendo; ma lo farà ancor meglio se è consapevole che anche quello che fanno gli altri è importante.
Vito Bellofatto
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