Le religiose e le consacrate impegnate in oratorio si sono ritrovate insieme sabato 8 gennaio a Seveso. Sollecitate dalla situazione di emergenza che stiamo vivendo, su un percorso già avviato nei mesi scorsi, con gli educatori e i presbiteri, hanno fatto un incontro per studiare e ripensare l’oratorio.
Le consacrate, nello specifico, hanno discusso nella prospettiva di uno sguardo verso l’oratorio “al femminile”. La relatrice Paola Bignardi ha proposto una chiave di lettura della situazione della presenza al femminile proponendo un oratorio come “laboratorio di una nuova condizione femminile della Chiesa”.
Che cosa significa? Significa lavorare in oratorio perché fra le alleanze da innescare e generare ci sia innanzitutto quella fra gli uomini e le donne, in cui in particolare le donne offrono una sensibilità e un approccio peculiari che sono un arricchimento per tutti, nell’ottica della reciprocità.
C’è uno specifico femminile dunque che va valorizzato e trova in oratorio terreno fertile. Il confronto ha cercato di tracciare delle “costanti” e di investigare sui possibili modi di sostenere e accompagnare il cammino delle ragazze e delle giovani, maturando ruoli di corresponsabilità all’interno della comunità cristiana.
Alla scoperta della società sportiva di S. Pietro e Paolo e di come si vive lo sport all’interno dell’oratorio
Il progetto educativo dello sport. Un esempio virtuoso è quello del gruppo sportivo della parrocchia dei Santi Pietro e Paolo. Il presidente, Paolo Maroni e i membri consiglio direttivo, Stefano Russo e Massimo Gili hanno raccontato come all’inizio il gruppo è nato come forma di volontariato, per poi costituirsi sempre più come realtà educante, come un luogo di divertimento, ma anche di riflessione sul percorso che si compie in un certo luogo, cioè l’oratorio.
È nato nel 2003 il gruppo sportivo che sempre è partito dalla volontà di alcuni appassionati genitori. Ora conta ben 14 squadre di calcio insieme a quella “Open”, una squadra che raccoglie sportivi di tutte le età. “Siamo contenti che ci sia spazio per tutti, dai più piccoli ai più grandi, infatti il calcio non è un’attività, per noi, che non deve finire ad una certa età, ma continuare” hanno spiegato.
“Non mettiamo al centro lo spettacolo, ma la persona, il nostro obiettivo è quello di accompagnare i ragazzi nel percorso all’interno dell’oratorio ed accoglierli.”
Non c’è solo il calcio, anche la pallavolo è una realtà ben rodata, da circa dieci anni. “Non mettiamo al centro lo spettacolo, ma la persona, il nostro obiettivo è quello di accompagnare i ragazzi nel percorso all’interno dell’oratorio ed accoglierli. Noi non facciamo alcuna selezione, abbiamo solo un numero massimo di iscritti, cerchiamo di garantire a tutti uno spazio per giocare e crescere”. Insomma l’obiettivo non è il calcio in sé e per sé, ma l’oratorio, per questo cercano di integrarsi alle attività complementari che vengono proposte, per cercare di cooperare sempre più. “Infatti vorremmo organizzare qualche pizzata e invitare catechiste e allenatori per capire che stiamo collaborando per lo stesso obiettivo. Già collaboriamo con don Pietro Cibra e le altre squadre per coordinarci”. Insomma da una rete possono nascere tanti servizi di carità ed ascolto.
C’è inoltre molto lavoro da fare, non solo come allenatori, ma anche come organizzatori e volontari. “Tutti possono mettersi in gioco, ci sono più possibilità di quante si pensi”. Tutti sono invitati a partecipare al progetto educativo che vede lo sport non il fine, ma un mezzo per poter raggiungere il bello dello stare con gli altri e condividere un percorso di fede.
Più di centocinquanta porzioni preparate e una cena con più di sessanta persone: la cassœulata all’oratorio Beata Vergine Immacolata di sabato 13 novembre, è stata un’ottima iniziativa che ha unito la tradizione, la convivialità e la solidarietà. Infatti il ricavato della cena e delle porzioni realizzate per l’asporto aiuterà a sostenere l’intervento di rifacimento dell’impianto elettrico dell’oratorio. Un gruppo di instancabili cuochi ha cucinato nei giorni precedenti per realizzare il tradizionale piatto della cucina lombarda: la cassœula. “Grazie al fruttivendolo Di Stefano, che ci ha regalato circa cento chili le verze con le quali siamo riusciti a fare più di centocinquanta porzioni di cassœula. E grazie anche a tutti coloro che hanno partecipato” ha detto don Pietro Cibra.
Il maltempo di domenica 26 settembre non ha fermato l’entusiasmo dei cinque oratori della comunità pastorale. San Pio X ha rinviato la giornata al 17 ottobre, mentre San Giorgio, Santi Pietro e Paolo, San Giovanni Battista e il Beata Vergine Immacolata hanno cercato di riconvertire momenti e giochi al chiuso. Un grande successo che ha visto coinvolti tanti adulti, sacerdoti, ausiliarie, ragazzi, adolescenti, giovani e bambini.
Come ha ricordato il prevosto, don Gianni Cesena “L’oratorio non è un luogo, ma un tempo: il tempo educativo che la comunità adulta dedica ai piccoli e ai giovani per la loro crescita umana e cristiana”. A questo si è unito l’augurio di don Pietro Cibra, responsabile della pastorale giovanile: “Pregate per gli oratori che ne hanno bisogno e per i giovani che ne hanno di più”.
Eleonora Murero
SAN GIOVANNI BATTISTA
Una spaghettata tricolore ha colorato la uggiosa giornata a San Giovanni Battista. I giochi si sono svolti prevalentemente nel salone dell’oratorio. Hanno dipinto il logo 2021 che verrà poi esposto in chiesa. Nella Messa delle 10.30 è stato conferito il mandato educatori, ma non solo, don Flavio Speroni ha anche lanciato un messaggio per la giornata del Migrante e del Rifugiato.
BEATA VERGINE IMMACOLATA
All’oratorio centrale, Beata Vergine Immacolata, sono stati fatti sei giochi a stand e alcuni in singolo. Hanno riproposto alcuni “giochi di una volta”, come prendere la pallina che esce da un tubo inclinato, far cadere una pallina nei bicchieri con i bastoni e molto altro. Dalle 15 alle 17 si sono divertiti gli animatori con gli educatori, coronati da un balletto e preghiera finale. Ai vincitori dei giochi è stata offerta la merenda.
SANTI PIETRO E PAOLO
Il tema all’oratorio dei Santi Pietro e Paolo era dei giochi semi-olimpici per questo hanno fatto le foto sul podio. Tanti i giochi a stand che hanno visti coinvolti educatori e bambini. Un grazie in particolare va al diacono Fabrizio Santantonio, all’Ausiliaria Graziala Calafà, all’educatore Alessandro Cima e a don Marco Albertoni. A lui è stata dedicata una colorata e affettuosa Messa di ingresso nella comunità che ha conciso con il mandato degli educatori, allenatori e catechisti alla celebrazione delle 11.
SAN GIORGIO
La tenacia la fa da padrona e, nonostante il tempo avverso, i fornelli sono stati accesi e così gli animi di bambini e ragazzi che si sono adoperati per la buona riuscita della festa anche a San Giorgio. Alle 11 si è tenuta la Messa del mandato degli educatori e nel pomeriggio, giochi e karaoke, hanno contribuito a rendere la “festa” più gioiosa e partecipata.
Dal 12 al 30 luglio i nostri ragazzi, suddivisi per fasce d’età, hanno trascorso le vacanze nelle località di montagna proposte dalla Pastorale Giovanile: 5a elementare e preadolescenti a Lizzola e gli adolescenti a Macugnaga. È stata l’occasione di consolidare la loro amicizia ma anche continuare il cammino di fede che li ha accompagnati lungo tutto l’anno pastorale appena trascorso. Ecco alcune foto delle vacanze con il sorriso dei nostri ragazzi
L’oratorio estivo è diviso in bolle, ognuno gioca solo e sempre con i suoi compagni. Gli animatori ed educatori responsabili cercano di farli divertire al massimo. In questa foto scattata al parco della Porada, durante una partita di palla avvelenata, i ragazzi sono arrivati in bicicletta mercoledì 16 giugno.
I coordinatori fondamentali delle sei bolle all’oratorio “Bvi”. Da sinistra: l’educatore Viktor Annoni, l’ausiliaria Valeriana Galimberti e don Pietro Cibra.
Un oratorio non sarebbe niente senza la forza che lo fa andare avanti: l’energia dei suoi animatori. Magliette diverse rappresentano anni di servizio diversi, accomunati però da una sola e grande passione: quello di far divertire i ragazzi all’insegna delle parole del Vangelo. “Hurrà”
Passeggiata fino al rifugio Terz’alpe, la prima gita in montagna che ha messo alla prova i ragazzi con le sfide del percorso di montagna, ma con la gioia finale della vista del panorama. In primo piano don Pietro e l’educatore Viktor, dietro il gruppo di preadolescenti con gli animatori.
Gli adolescenti durante una gita al parco di Monza. Lo sfondo è conosciuto ed apprezzato da chi viene a visitare la reggia, ma non solo. È anche una delle mete predilette di questo oratorio estivo. A destra… l’immancabile Viktor.
L’Oratorio estivo 2021 si svolgerà nel rispetto delle norme anti Covid.
Gli oratori saranno ambienti sicuri perché le attività saranno realizzate secondo protocolli definiti nel rispetto delle linee guida nazionali, sotto il controllo di un “referente Covid” e di volontari e coordinatori maggiorenni. Dall’ingresso, che avverrà dopo la misurazione della temperatura e la registrazione dei singoli partecipanti, fino all’uscita, saranno seguite tutte le norme di sicurezza anti contagio, assicurandosi inoltre che gli ambienti risultino igienizzati e areati. Si tenderà a restare all’aperto, ma si sarà sempre pronti a ospitare tutti al chiuso, secondo una capienza preordinata. Bambini e ragazzi saranno suddivisi in gruppi, un maggiorenne vigilerà sulla sicurezza di un massimo di due gruppi. Controllerà che i ragazzi indossino la mascherina in modo corretto, che venga mantenuto il distanziamento, che si igienizzino spesso le mani e gli oggetti in uso.
Negli sport di contatto e nei giochi, i gruppi verranno tenuti separati, perché tutto si svolga nell’ambito della “bolla” che si andrà a costituire, il più possibile in forma stabile. Lo stesso verrà fatto per eventuali uscite o gite. La gestione diretta del gruppo sarà affidata agli animatori che si aggiungeranno al numero definito, restando tutto il tempo con i ragazzi, sotto la supervisione di educatori e volontari maggiorenni.
I genitori, all’inizio dell’Oratorio estivo, sottoscriveranno un regolamento delle misure anti contagio e si impegneranno a segnalare un eventuale positivo in famiglia al referente Covid dell’oratorio. In caso di insorgenza di sintomi in oratorio, i volontari saranno pronti ad attuare l’isolamento opportuno, nel rispetto della privacy di ciascuno.
In attesa di maggiori informazioni da parte del governo e della curia scopriamo il tema “HURRÀ!” “I dietro alle quinte” per la prepazione del feriale 2021.
“Sarà un’esplosione di vita questo nuovo Oratorio estivo del 2021!”
Questo è lo slogan dell’oratorio estivo 2021, che vuole tutti in movimento, non si può stare fermi. Il tema principale dell’OE 2021 invita tutti, bambini, ragazzi, adulti ad essere pronti a giocare. Il gioco è una componente della vita dei nostri bambini; la FOM con questo tema vuole invitarci a ragionare sul valore di queste attività nella vita quotidiana e vuole aiutarci a capire questo con le tappe proposte dell’oratorio estivo. Il gioco, fatto con passione e con il rispetto delle regole e della creatività è parte fondante della vita dei giovani, li fa crescere nella gioia, imparando il rispetto per gli altri.
Lo slogan dell’oratorio vuole riprendere il tema, attraverso un’esplosione si vuole rappresentare l’entusiasmo, la gioia del gioco, e da questo esce un urlo di gioia “Hurrà”, che i ragazzi dovranno continuare ad urlare nelle calde giornate estive dell’oratorio in mezzo alle tante belle attività proposte. Tutto il logo vuole ricordare il movimento, nessuno dei personaggi presenti è fermo, tutto è in movimento. Il sottotitolo, “Giocheranno sulle sue piazze”, vuole sottolineare il contesto in cui si vuole fare giocare i più piccoli, ovvero all’interno della comunità e dell’oratorio “dove Dio sempre torna a dimorare”. Si vuole riflettere sul fatto che un bambino possa giocare con gioia solamente se attorno a lui ci sono le condizioni adatte per farlo, per farlo sentire al sicuro.
Creare oggi una situazione per cui un bambino possa giocare in sicurezza è diventato difficile e lo è ancora di più prevedere quale sarà l’evoluzione normativa dei prossimi mesi. Ma si può presumere con molta probabilità che il modello di protocollo di partenza per le attività estive sarà lo stesso di quello dello scorso anno. Abbiamo dunque una base per metterci in moto per l’Oratorio estivo 2021 pensando con ottimismo che la situazione potrà solo migliorare.
In questa direzione si stanno muovendo i responsabili della pastorale giovanile e degli oratori, che hanno aperto le preiscrizioni su SANSONE la scorsa settimana, utilizzando come guida i criteri di sicurezza già utilizzati lo scorso anno, in attesa delle possibili evoluzioni degli enti governativi e della curia di Milano. Ma non è stato fatto solamente questo. I nostri ragazzi più grandi, gli ADO, si sono incontrati, si sono preparati nelle scorse settimane, con il corso animatori, per essere pronti a mettersi “in gioco” e a far giocare i nostri più piccoli. Come ci invita lo slogan, la “mobilitazione” deve essere generale, nessuno può rimanere fuori, è una parte fondamentale la devono svolgere anche i giovani e gli adulti.
In oratorio sarà possibile solamente giocare in gruppi stabili, i più piccoli saranno accompagnati nelle attività dagli animatori, che aiutati dai giovani e adulti maggiorenni, garantiranno la sicurezza. Il modello dei “piccoli gruppi”, dei protocolli di triage e igienizzazione di spazi e strumenti, del controllo dell’igienizzazione delle mani, dell’uso della mascherina, anche all’aperto, e soprattutto della presenza di volontari maggiorenni nella gestione dei gruppi è diventato parte fondamentale dell’organizzazione e della gestione.
Al momento la proposta estiva prevede di dividere i più piccoli di 4° e 5° elementare, che parteciperanno alle attività all’oratorio San Pietro e Paolo, dai più grandi di 1°, 2° e 3° media, che svolgeranno le attività all’oratorio BVI.
A SSPP i posti disponibili sono 105 e gli iscritti, per ora sono 86; al BVI i posti disponibili sono 120 e gli iscritti, al momento, sono 100. Ci auguriamo che questi numeri possano aumentare con l’aiuto di altri ragazzi/adulti maggiorenni.
Alessio Malberti e don Pietro
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