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Categoria: Pastorale giovanile
In cammino per la fede
Da lunedì 10 a mercoledì 12 i ragazzi che stanno facendo il percorso PREADO3 (3° media) insieme ai loro educatori sono andati in pellegrinaggio a Roma per incontrare papa Francesco insieme ad altri loro coetanei.
Riviviamo insieme il pellegrinaggio con alcune foto e con le parole che l’arcivescovo Mario, che li ha accompagnati, ci ha lasciato.Erano oltre 5.000 i preadolescenti di terza media che si sono ritrovati a Roma provenienti da tutta la Diocesi di Milano per vivere il tradizionale pellegrinaggio in vista della professione di fede. Anche da Desio 50 ragazzi e 13 educatori insieme a don Pietro hanno raggiunto la città eterna per gli appuntamenti diocesani in programma: martedi 11 aprile la santa messa nella basilica di San Pietro presieduta dal nostro Arcivescovo, Mario Delpini. Mercoledi 12 aprile in piazza san Pietro l’udienza ge-
nerale con papa Francesco, come sempre travolto dall’entusiasmo e dalla carica
dei 5.000 preadolescenti.Come da tradizione, durante il resto delle giornate si è colta l’occasione per un giro della città in visita dei principali monumenti e luoghi storici.
Il pellegrinaggio a Roma è un appuntamento atteso dai ragazzi che stanno compiendo il loro cammino verso la data del 21 maggio, domenica in cui faranno la loro professione di fede che segna così il loro passaggio verso l’età e il cammino degli adolescenti.
I ragazzi tornano a casa portandosi il messaggio di papa Francesco che farà da guida in questo tratto di cammino: “Vivete in pienezza il messaggio pasquale”. E la nostra città si unisce volentieri con questo augurio per i nostri ragazzi, insieme ad un ringraziamento speciale a don Pietro e al gruppo degli educatori dei preadolescenti.
Diac. Fabrizio SantantonioL’arcivescovo Mario ha lasciato tre parole ai ragazzi: Vangelo, amicizia e servizio.
L’omelia della S. Messa in S. Pietro inizia con una domanda: come mai le donne riescono e hanno un coraggio maggiore rispetto agli apostoli e alle guardie? Aver visto la resurrezione di Gesù infonde sulle donne la speranza, la stessa speranza che possiamo avere noi anche nei momenti
difficili della vita.Da qui partono i tre lasciti. Prima il Vangelo, l’arcivescovo dice ai ragazzi “Dovete leggerlo, ascoltarlo, pensarlo, andare a Messa dove il Vangelo viene proclamato, commentato e diventa pane”. Poi l’amicizia, “Nessuno cammina nella fede senza la Chiesa e senza gli amici. L’amicizia è quel rapporto bello, libero e puro che ci aiuta a diventare migliori, a essere fedeli ai nostri impegni”. Infine il servizio degli uni per gli altri, similmente a Gesù “che è in mezzo a noi come colui che serve”.
Alessio MalbertiVita Comune Giovani
LO STILE CRISTIANO DEL VIVERE
Dal 26 marzo al 1 aprile Oratorio di San Giorgio
Si è appena conclusa la settimana di vita insieme ad una ventina di giovani della Comunità Pastorale. Hanno approfondito le dimensioni della vita cristiana mettendosi in gioco per scoprire qualcosa di incredibile e inaspettato: vivere insieme con e per gli altri, alla luce della Parola del Vangelo.
San Siro con i cresimandi
Erano oltre 50.000 i ragazzi che si preparano alla cresima e che hanno vissuto un momento di gioia, di festa e di preghiera con l’Arcivescovo Mario Delpini, i vescovi ausiliari, sacerdoti, diaconi e consacrati della diocesi di Milano. Tre autobus partiti da Ss Pietro e Paolo per 4 oratori più uno dall’oratorio centrale hanno reso speciale un giorno di festa insieme ai genitori e alle catechiste, per trasformare il prato di San Siro in una piazza paradiso, accogliente e festante, e in cui tutti hanno saputo dimostrare che “Sostare con Te” è sempre più bello!
Vita Comune
Giovani 2023Lo stile cristiano del vivere
Vita Comune Giovani 2023
Una settimana di vita insieme nella quale approfondire le dimensioni della vita cristiana mettendoci in gioco per scoprire qualcosa di incredibile e inaspettato
Dal 26 marzo al 1 aprile presso l’Oratorio di San Giorgio
Se sei interessato iscriviti su Sansone
La Quaresima dei preadolescenti
Dopo essere nati alla fede con l’iniziazione cristiana, ai preadolescenti si pone sul cammino la sfida della crescita umana e spirituale. Come Pastorale Giovanile di Desio, proponiamo un itinerario triennale come cammino di apprendimento e conoscenza dei sacri misteri per aiutarli a vivere e testimoniare da cristiani, trasformando la grazia dei sacramenti ricevuti in uno stile di vita. Fede, speranza e carità che si traducono in tre grandi tematiche, una per anno: scegliere, sporcarsi le mani e prendersi responsabilità. Al termine, la professione di fede. L’Avvento e la Quaresima, tempi forti per tutti i cristiani, sostengono e rivitalizzano il cammino attraverso un ritiro e altre iniziative di ascolto della Parola e di approfondimento della vita cristiana, che in questa stagione della vita è vissuta in gruppo.
Alcune istantanee del carnevale
festeggiato negli oratori
dei Santi Pietro e Paolo
e San Giovanni Battista.
Sabato 25 febbraio si festeggia
a San Pio X
e al Beata
Vergine
Immacolata.● Per i preadolescenti del primo anno, dopo il RitirONE di Avvento sulle dinamiche del mondo e il gesto di carità per la Casa della Carità di Milano, in Quaresima si apprestano ad approfondire la Parola di Dio che la liturgia propone per raggiungere la Pasqua.
● I preadolescenti del secondo anno, in Quaresima andranno a Monza dai frati francescani per prepararsi al pellegrinaggio diocesano ad Assisi, sulle orme di San Francesco e del beato Carlo Acutis.
● I preadolescenti del terzo anno, che a Pasqua andranno in pellegrinaggio a Roma per la professione di fede, in Quaresima saranno in ritiro il 12 marzo, partiranno da SSPP per un breve pellegrinaggio prima verso la Madonna Pellegrina e poi verso Seregno.Barbara, ausiliaria diocesana + Equipe di Pastorale Giovanile di Desio
La Pastorale Giovanile tra le priorità in discussione al Consiglio Pastorale
Il 27 gennaio si è riunito il Consiglio Pastorale cittadino. Uno dei punti all’ordine del giorno era la ripresa di alcune riflessioni sulla Pastorale Giovanile partendo da due domande poste ai Consiglieri: cosa può fare la comunità per la PG? Come vedo il mondo dei giovani?
La quasi totalità degli interventi riconosceva la bellezza e la ricchezza del mondo giovanile ma sottolineava, al contempo, la presenza nei giovani di una grande confusione e la mancanza di punti di riferimento che li porta a vivere la quotidianità completamente scollegata dalla fede di cui magari hanno fatto esperienza in oratorio. È necessaria una presa di responsabilità della comunità adulta che deve tornare ad essere testimone credibile della bellezza della vita cristiana. Il cuore dei giovani, seppur talvolta inconsapevolmente, ha una domanda di senso e di felicità. Qualsiasi proposta senza un “incontro” rimane infeconda. È necessario non avere solo aspettative dalla PG ma occorre mettersi in gioco, offrire tempo e cuore per aiutare e sostenere gli educatori.
Altro punto all’ordine del giorno è stata la proposta “un dono da condividere”. La Commissione Carità propone un gesto unitario a tutta la comunità pastorale che vede le cinque parrocchie, impegnate con dei volontari in una raccolta alimentare mensile da svolgersi all’ingresso della chiesa, in occasione della S. Messa festiva.
ADOLESCENTI E GIOVANI: NUOVE SFIDE CONTEMPORANEE
Fondazione per la famiglia Edith Stein
Nel 2022 i consultori della Fondazione per la famiglia Edith Stein Onlus (con sedi a Bresso, Cinisello Balsamo, Desio e Seregno) hanno accolto 4136 persone per richieste psicologiche, pedagogiche, sociali e sanitarie. Di queste, 1757, il 42,5%, hanno meno di 35 anni. Negli ultimi due anni si è abbassata notevolmente l’età media di chi bussa alle porte dei consultori familiari. La fascia degli adolescenti e giovani ha avuto un sensibile incremento, che merita un approfondimento.
L’appello dell’Arcivescovo Delpini del febbraio 2021 ha parlato con preoccupazione dell’“emergenza educativa”. La Pastorale Giovanile della Diocesi di Milano ha promosso per il 2021-2022 un “anno straordinario degli adolescenti” e ha stimolato la creazione di reti territoriali (proposta della “cordata educativa”).
Che cosa sta succedendo? Certamente la pandemia ha avuto un impatto fortissimo soprattutto su coloro che sono nell’età evolutiva, limitando la socialità e distorcendo le tradizionali occasioni di crescita nelle relazioni, a scuola, in oratorio, nello sport. Questo turbamento imprevisto e improvviso ha fatto esplodere fragilità già esistenti, strettamente connesse con l’età, ma ulteriormente amplificate dal “cambiamento d’epoca”. La continua rapida trasformazione della realtà e della sensibilità sfida le generazioni adulte, le quali non sempre sembrano avere criteri interpretativi e strumenti adeguati per affrontare il cambiamento con serenità evangelica.
Tra le pressanti sfide culturali e sociali emerge la cosiddetta “questione gender”, su cui la stessa Diocesi di Milano sta dedicando energie per la formazione. Anche nei nostri consultori, accanto ai problemi dell’ansia, del ritiro sociale o delle difficoltà relazionali vissute nel tempo pandemico si registra un’evidente crescita del disagio relativo alla ricerca di identità. È un fenomeno delicato e complesso e non può essere liquidato con un giudizio frettoloso: riguarda le persone, investe le famiglie, interpella pertanto i cristiani, anche direttamente. Per questo la Fondazione per la famiglia Edith Stein Onlus si sta impegnando nella formazione dei propri operatori su questo tema ed è disponibile ad approfondirlo anche nelle Parrocchie e negli oratori.
Il consultorio decanale è a Desio, Corso Italia, 112 (0362629193 – desio@fondazioneedithstein.it)
Non è solo violenza
La vita dei detenuti del carcere minorile raccontata da don Claudio Burgio
Don Claudio Burgio, cappellano del carcere minorile Beccaria di Milano, ha raccontato ai giovani come spesso, dietro situazioni di violenza dei ragazzi detenuti, ci siano situazioni di disagio, ingiustizie o paure. Ha invitato i giovani a prendere in mano la propria vita, a fare delle scelte e a domandarsi come possono comportarsi di fronte alle ingiustizie.
Chi è don Claudio?
Don Claudio Burgio, sacerdote della diocesi di Milano, è il fondatore dell’associazione Kayros, che si occupa di comunità di accoglienza per minori, ed è il
cappellano dell’Istituto Penale per i Minorenni di Milano “Beccaria”. L’istituto
accoglie detenuti dai 14 ai 20 anni che hanno commesso dei reati prima della
maggiore età.Sabato 21 gennaio don Claudio era presente a Desio presso “IL CENTRO”, invitato dall’Azione Cattolica, per raccontare ai giovani la violenza vissuta dai loro coetanei e il tema della scelta.
Cosa si nasconde dietro la violenza minorile?
Tanti sono i giovani che hanno vissuto episodi di violenza o situazioni difficili
prima di entrare nel carcere. Don Claudio racconta che molto spesso la violenza che questi ragazzi manifestano nasce da un’ingiustizia che hanno vissuto, diventa strumento per nascondere una propria debolezza, come sfogo per la rabbia di non essere capiti, di non essere ascoltati, di non avere dei luoghi adatti in cui poter vivere serenamente. Dietro queste storie ci sono delle persone da incontrare, conoscere e aiutare; don Claudio ha fissato questo scopo: conoscere, capire e andare in profondità nella vita dei ragazzi che gli sono affidati.Cosa possono fare i giovani?
Il percorso di riabilitazione dei ragazzi detenuti è una loro scelta. Don Claudio racconta che all’interno del carcere la riabilitazione viene a partire dai ragazzi stessi, che hanno il coraggio di farsi domande, prendere in mano la propria vita, fare delle scelte, cosa che può anche richiedere molto tempo.
Così come loro anche tutti i giovani devono scegliere cosa fare della propria vita.
Troppo spesso la paura di non essere all’altezza o di quello che potrebbe capitare porta ad essere, come dice il papa “giovani-divano”, giovani che non prendono decisioni e non scelgono.Cosa può fare la Chiesa?
Don Claudio ha lasciato anche qualche provocazione, per riflettere sulle situazioni difficili che alcuni giovani vivono da cui poi può scaturire la violenza. Noi cristiani siamo solo teoria e morale o sappiamo applicare ciò che professiamo nella vita di tutti i giorni? La comunità cristiana come si comporta di fronte alle situazioni di ingiustizia e alla violenza? Cosa concretamente è possibile fare?
Alessio Malberti
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