Categoria: Pastorale giovanile

  • La Quaresima dei preadolescenti

    Dopo essere nati alla fede con l’iniziazione cristiana, ai preadolescenti si pone sul cammino la sfida della crescita umana e spirituale. Come Pastorale Giovanile di Desio, proponiamo un itinerario triennale come cammino di apprendimento e conoscenza dei sacri misteri per aiutarli a vivere e testimoniare da cristiani, trasformando la grazia dei sacramenti ricevuti in uno stile di vita. Fede, speranza e carità che si traducono in tre grandi tematiche, una per anno: scegliere, sporcarsi le mani e prendersi responsabilità. Al termine, la professione di fede. L’Avvento e la Quaresima, tempi forti per tutti i cristiani, sostengono e rivitalizzano il cammino attraverso un ritiro e altre iniziative di ascolto della Parola e di approfondimento della vita cristiana, che in questa stagione della vita è vissuta in gruppo.

    ● Per i preadolescenti del primo anno, dopo il RitirONE di Avvento sulle dinamiche del mondo e il gesto di carità per la Casa della Carità di Milano, in Quaresima si apprestano ad approfondire la Parola di Dio che la liturgia propone per raggiungere la Pasqua.
    ● I preadolescenti del secondo anno, in Quaresima andranno a Monza dai frati francescani per prepararsi al pellegrinaggio diocesano ad Assisi, sulle orme di San Francesco e del beato Carlo Acutis.
    ● I preadolescenti del terzo anno, che a Pasqua andranno in pellegrinaggio a Roma per la professione di fede, in Quaresima saranno in ritiro il 12 marzo, partiranno da SSPP per un breve pellegrinaggio prima verso la Madonna Pellegrina e poi verso Seregno.

    Barbara, ausiliaria diocesana + Equipe di Pastorale Giovanile di Desio

  • La Pastorale Giovanile tra le priorità  in discussione al Consiglio Pastorale

    La Pastorale Giovanile tra le priorità in discussione al Consiglio Pastorale

    Il 27 gennaio si è riunito il Consiglio Pastorale cittadino. Uno dei punti all’ordine del giorno era la ripresa di alcune riflessioni sulla Pastorale Giovanile partendo da due domande poste ai Consiglieri: cosa può fare la comunità per la PG? Come vedo il mondo dei giovani?

    La quasi totalità degli interventi riconosceva la bellezza e la ricchezza del mondo giovanile ma sottolineava, al contempo, la presenza nei giovani di una grande confusione e la mancanza di punti di riferimento che li porta a vivere la quotidianità completamente scollegata dalla fede di cui magari hanno fatto esperienza in oratorio. È necessaria una presa di responsabilità della comunità adulta che deve tornare ad essere testimone credibile della bellezza della vita cristiana. Il cuore dei giovani, seppur talvolta inconsapevolmente, ha una domanda di senso e di felicità. Qualsiasi proposta senza un “incontro” rimane infeconda. È necessario non avere solo aspettative dalla PG ma occorre mettersi in gioco, offrire tempo e cuore per aiutare e sostenere gli educatori.

    Altro punto all’ordine del giorno è stata la proposta “un dono da condividere”. La Commissione Carità propone un gesto unitario a tutta la comunità pastorale che vede le cinque parrocchie, impegnate con dei volontari in una raccolta alimentare mensile da svolgersi all’ingresso della chiesa, in occasione della S. Messa festiva.

  • ADOLESCENTI E GIOVANI: NUOVE SFIDE CONTEMPORANEE

    Fondazione per la famiglia Edith Stein

    Nel 2022 i consultori della Fondazione per la famiglia Edith Stein Onlus (con sedi a Bresso, Cinisello Balsamo, Desio e Seregno) hanno accolto 4136 persone per richieste psicologiche, pedagogiche, sociali e sanitarie. Di queste, 1757, il 42,5%, hanno meno di 35 anni. Negli ultimi due anni si è abbassata notevolmente l’età media di chi bussa alle porte dei consultori familiari. La fascia degli adolescenti e giovani ha avuto un sensibile incremento, che merita un approfondimento.

    L’appello dell’Arcivescovo Delpini del febbraio 2021 ha parlato con preoccupazione dell’“emergenza educativa”. La Pastorale Giovanile della Diocesi di Milano ha promosso per il 2021-2022 un “anno straordinario degli adolescenti” e ha stimolato la creazione di reti territoriali (proposta della “cordata educativa”).

    Che cosa sta succedendo? Certamente la pandemia ha avuto un impatto fortissimo soprattutto su coloro che sono nell’età evolutiva, limitando la socialità e distorcendo le tradizionali occasioni di crescita nelle relazioni, a scuola, in oratorio, nello sport. Questo turbamento imprevisto e improvviso ha fatto esplodere fragilità già esistenti, strettamente connesse con l’età, ma ulteriormente amplificate dal “cambiamento d’epoca”. La continua rapida trasformazione della realtà e della sensibilità sfida le generazioni adulte, le quali non sempre sembrano avere criteri interpretativi e strumenti adeguati per affrontare il cambiamento con serenità evangelica.

    Tra le pressanti sfide culturali e sociali emerge la cosiddetta “questione gender”, su cui la stessa Diocesi di Milano sta dedicando energie per la formazione. Anche nei nostri consultori, accanto ai problemi dell’ansia, del ritiro sociale o delle difficoltà relazionali vissute nel tempo pandemico si registra un’evidente crescita del disagio relativo alla ricerca di identità. È un fenomeno delicato e complesso e non può essere liquidato con un giudizio frettoloso: riguarda le persone, investe le famiglie, interpella pertanto i cristiani, anche direttamente. Per questo la Fondazione per la famiglia Edith Stein Onlus si sta impegnando nella formazione dei propri operatori su questo tema ed è disponibile ad approfondirlo anche nelle Parrocchie e negli oratori.

    Il consultorio decanale è a Desio, Corso Italia, 112 (0362629193desio@fondazioneedithstein.it)

  • Non è solo violenza

    Non è solo violenza

    La vita dei detenuti del carcere minorile raccontata da don Claudio Burgio

    Don Claudio Burgio, cappellano del carcere minorile Beccaria di Milano, ha raccontato ai giovani come spesso, dietro situazioni di violenza dei ragazzi detenuti, ci siano situazioni di disagio, ingiustizie o paure. Ha invitato i giovani a prendere in mano la propria vita, a fare delle scelte e a domandarsi come possono comportarsi di fronte alle ingiustizie.

    Chi è don Claudio?

    Don Claudio Burgio, sacerdote della diocesi di Milano, è il fondatore dell’associazione Kayros, che si occupa di comunità di accoglienza per minori, ed è il
    cappellano dell’Istituto Penale per i Minorenni di Milano “Beccaria”. L’istituto
    accoglie detenuti dai 14 ai 20 anni che hanno commesso dei reati prima della
    maggiore età.

    Sabato 21 gennaio don Claudio era presente a Desio presso “IL CENTRO”, invitato dall’Azione Cattolica, per raccontare ai giovani la violenza vissuta dai loro coetanei e il tema della scelta.

    Cosa si nasconde dietro la violenza minorile?

    Tanti sono i giovani che hanno vissuto episodi di violenza o situazioni difficili
    prima di entrare nel carcere. Don Claudio racconta che molto spesso la violenza che questi ragazzi manifestano nasce da un’ingiustizia che hanno vissuto, diventa strumento per nascondere una propria debolezza, come sfogo per la rabbia di non essere capiti, di non essere ascoltati, di non avere dei luoghi adatti in cui poter vivere serenamente. Dietro queste storie ci sono delle persone da incontrare, conoscere e aiutare; don Claudio ha fissato questo scopo: conoscere, capire e andare in profondità nella vita dei ragazzi che gli sono affidati.

    Cosa possono fare i giovani?

    Il percorso di riabilitazione dei ragazzi detenuti è una loro scelta. Don Claudio racconta che all’interno del carcere la riabilitazione viene a partire dai ragazzi stessi, che hanno il coraggio di farsi domande, prendere in mano la propria vita, fare delle scelte, cosa che può anche richiedere molto tempo.

    Così come loro anche tutti i giovani devono scegliere cosa fare della propria vita.
    Troppo spesso la paura di non essere all’altezza o di quello che potrebbe capitare porta ad essere, come dice il papa “giovani-divano”, giovani che non prendono decisioni e non scelgono.

    Cosa può fare la Chiesa?

    Don Claudio ha lasciato anche qualche provocazione, per riflettere sulle situazioni difficili che alcuni giovani vivono da cui poi può scaturire la violenza. Noi cristiani siamo solo teoria e morale o sappiamo applicare ciò che professiamo nella vita di tutti i giorni? La comunità cristiana come si comporta di fronte alle situazioni di ingiustizia e alla violenza? Cosa concretamente è possibile fare?

    Alessio Malberti

  • Oratorio, una “missione” senza muri

    Oratorio, una “missione” senza muri

    SETTIMANA DELL’EDUCAZIONE

    La Settimana dell’Educazione 2023 termina con la Messa degli oratori lunedì 30 gennaio 2023, in comunione con tutta la Diocesi, nella chiesa di San Giovanni Battista alle ore 20,30.

    L’appuntamento con l’Assemblea ci motiverà e ci rinsalderà nel compito educativo, ci spingerà a guardare nel profondo alla vita dei ragazzi e delle ragazze per servirli con ancora più dedizione. Nei giorni successivi individueremo una “missione”che può essere un cambio di mentalità, una scelta di fondo, un obiettivo, la definizione di uno stile, un cambio di passo o un passo nuovo da realizzare nei prossimi mesi per andare incontro alla vita dei ragazzi e delle ragazze, “senza muri”, accogliendo l’ospitalità come criterio fondante dell’oratorio.

  • Giovani in cammino

    Giovani in cammino

    Entriamo alla scoperta del “Gruppo Giovani” della nostra comunità e del cammino che stanno percorrendo.

    Chi sono i giovani?

    All’interno della complessa “struttura” e divisione dei cammini è difficile connotare il “Gruppo Giovani”, perché spesso si intendono tutti i ragazzi , da quelli delle medie/superiori a chi si affaccia nel mondo del lavoro, ma allora chi sono i veri e
    propri giovani? Il gruppo dei giovani è composto dai ragazzi che hanno dai 20 a
    30 anni, tra i più diversi, qualcuno lavora stabilmente, altri studiano, qualcuno fa
    entrambi,… A Desio il gruppo giovani è composto da oltre 50 ragazzi..

    Dove sono nella nostra comunità? Cosa fanno?

    Nella nostra comunità alcuni giovani sono impegnati nelle attività degli oratori, come educatori, altri fanno parte di attività di animazione, aiuto nelle attività quotidiane e straordinarie,…

    L’essere al servizio però non è di certo sufficiente per vivere un cammino di fede,
    anzi più di altri hanno bisogno di essere formati e camminare per aiutare chi a
    loro viene affidato.

    Che cammino stanno svolgendo?

    Il cuore del percorso dei giovani di quest’anno è il corso di teologia, adattato per i giovani, pper i giovani, intitolato “L’avventura del credere”, preparato dal Seminario Arcivescovile di Milano. Il corso si svolge mensilmente, sono in tutto 6 incontri, a Cesano Maderno la domenica sera. Durante queste “lezioni”, tenute dai professori del seminario di Venegono, si trattano in pillole argomenti teologici, tra cui il Vangelo, la Rivelazione, il Mistero di Dio, la natura di Gesù, l’uomo e la missione della Chiesa.

    Questi incontri sono intervallati da momenti di ripresa degli argomenti trattati
    per entrare nel vivo delle tematiche e provare a sciogliere dei dubbi o delle
    perplessità.

    Oltre a questa formazione più “tecnica” c’è il cammino insieme alla chiesa, che
    segue l’anno liturgico, come i momenti di preghiera nei tempi forti di Avvento e Quaresima, le confessioni comunitarie in preparazione a Natale, Pasqua,…

    Un’ultima tappa, non poco importante di quest’anno, è la preparazione della GMG
    che si svolgerà a Lisbona 2023.

    Cosa può fare la comunità, in particolare gli adulti, per i giovani?

    Come ricorda anche il papa nella Christus Vivit “I giovani hanno bisogno di essere
    rispettati nella loro libertà, ma hanno bisogno anche di essere accompagnati”, ovvero i ragazzi hanno bisogno di qualcuno che li sappia ascoltare, che gli dia un esempio, che sia una guida e che li aiuti a districarsi nei passaggi della vita, sempre rispettando la loro libertà.

    Alessio Malberti

  • Un nuovo modo di fare Pastorale Giovanile

    Dopo un anno di intenso lavoro, è stato restituito un nuovo progetto per camminare insieme

    Nello scorso anno, la Comunità Pastorale ha effettuato un percorso di studio e conoscenza della Pastorale Giovanile con l’aiuto di un pedagostista, Antonino Romeo. Dopo un lungo processo di incontri sono emersi alcuni spunti per costruire un cammino per il futuro dei ragazzi della nostra intera comunità. Qui vogliamo riassumere in breve il percorso svolto e alcuni spunti che ci vengono lasciati.
    La diaconia di Desio e l’equipe di pastorale giovanile hanno espresso il desiderio di essere accompagnati nella stesura di un progetto condiviso per tutta la comunità volto alla crescita e all’accompagnamento dei più giovani. Per consentire lo svolgimento di questo percorso la FOM ha inviato Antonino Romeo che ha seguito questo progetto, suddivisibile in due fasi.

    La prima fase è stata la conoscenza delle persone e del territorio della città di Desio. Inizialmente Antonino ha incontrato la diaconia della città e l’equipe di pastorale giovanile. Successivamente sono stati incontrati i collaboratori dei singoli oratori per capire quali fossero le situazioni, le criticità e le cose positive. Durante questi incontri, attraverso domande e questionari, è stato possibile delineare gli aspetti caratteristici della comunità e delle singole realtà che la formano.
    La seconda fase del progetto è stata quella di sintesi ed esposizione. Partendo da quanto raccolto nella prima fase è stato possibile descrivere le peculiarità della comunità e da qui proporre alcuni spunti di riflessione per il cammino futuro.
    Sono stati delineati 7 suggerimenti concreti per un possibile miglioramento del cammino della pastorale giovanile.

    1. Prete figura e ruolo.
      Primo consiglio lasciato alla città è quello di riflettere sulla figura del prete, proponendo incontri, riflessioni e azioni per capire come questa figura sta evolvendo nel nostro tempo.
    2. Sinodo dei giovani.
      Seconda proposta è quella di mettersi in cammino insieme ai giovani e di ascoltare i sogni e i desideri, da qui la proposta di un Sinodo dei giovani nella città, ascoltando non solo chi appartiene alla comunità cristiana, ma tutti i giovani del territorio.
    3. Formazione pedagogica e al servizio.
      Formare i giovani al servizio, alla cura verso i poveri, verso i più piccoli, sia perché i giovani sono spesso impegnati nell’accompagnamento dei bambini, sia per rispondere alla vocazione di giovane nella carità e nel servizio.
    4. Coordinamento: fasce di età.
      Coordinare le attività educative su tutto il territorio, ovvero avere una programmazione e progettazione di itinerari comuni, svolti magari in diverse sedi, ma con lo stesso obiettivo.
    5. Pastorale unitaria e specifica; Oratori e Identità; Strutture.
      La PG comunitaria non vuole chiudere le singole realtà, ma far aprire le realtà per ciò che possono offrire alla comunità, tutto questo senza però perdere la loro identità specifica.
    6. Educatore laico retribuito.
      Introduzione di una nuova figura educativa professionale con il compito di creare le condizioni pastorali per un lavoro unitario su tutta la città, una figura di sintesi con lo sguardo su tutta la comunità.
    7. Equipe di PG, laici e giovani, partecipazione e corresponsabilità.
      Coinvolgere i giovani e persone laiche nei luoghi decisionali, dove vengono attuale le scelte che investono la comunità, come l’Equipe di PG. Questo coinvolgimento permetterà di riflettere su quale sia l’ambito di intervento dell’equipe nel ramo educativo dei ragazzi più giovani.

    Il progetto che ci è stato lasciato è denso di attività e consigli per poter migliorare l’attività educativa e di accompagnamento dei giovani. Alcuni di questi spunti, sono già stati messi in atto nelle prime fasi di quest’anno pastorale, di certo l’obiettivo è grande, riuscire ad aver cura del futuro dei giovani nella nostra città.

    Alessio Malberti

  • I ragazzi scelgono, i genitori affidano, gli educatori accompagnano

    Mettete 80 ragazzi, 160 genitori, un prete, un’ausiliaria, una mamma e 18 educatori in basilica domenica 15 gennaio…
    Chi sono? Che cosa ci fanno?

    Sono i ragazzi, supportati da famiglie ed educatori, che hanno aderito alla proposta di un cammino di fede che faccia da raccordo tra la Cresima e la Professione di fede.

    Si tratta di ragazzi che, non più di quattro mesi fa, si sono trovati davanti a un passaggio di vita e di fede: l’ingresso nella scuola secondaria e l’aver ricevuto tutti i Sacramenti dell’iniziazione cristiana.

    Dopo la Cresima i ragazzi hanno avuto la possibilità di decidere se fermarsi nel cammino di fede o continuarlo, se scartare i doni dello Spirito Santo o metterli in un cassetto. Quelli presenti hanno deciso di continuarlo e di permettere allo Spirito di agire in loro.

    La proposta è stata fatta in tre oratori, Beata Vergine Immacolata, SS. Pietro e Paolo e San Pio X, dove si riuniscono ragazzi provenienti da varie parrocchie.
    I ragazzi hanno scelto a quale gruppo unirsi per comodità di luogo e orario o, semplicemente, per i nuovi amici che hanno incontrato a scuola.

    Gli educatori dei cinque oratori si sono messi a servizio mescolandosi fra loro e, come già avvenuto per le esperienze estive, proponendo un orizzonte profetico di comunione.

    Tra ottobre e novembre la catechesi si è concentrata su due grandi temi: la scelta di vivere da cristiani e il gruppo come supporto alle esperienze di vita e di fede.

    A dicembre si sono preparati al Natale, riflettendo sul fatto che occorre decidere da che parte stare davanti a Gesù, esattamente come hanno fatto i personaggi del Vangelo.

    Hanno poi vissuto l’esperienza del “RitirONE”, con uno sguardo sul mondo e coinvolgendosi in prima persona per i suoi bisogni. Ogni ragazzo e famiglia ha donato una coppia di asciugamani per gli ospiti della Casa della Carità di Milano, che ha risposto con i ringraziamenti e un insegnamento tratto dalla vita che lì si svolge quotidianamente.

    Ora, dopo i primi “esperimenti” da preadolescenti, si tratta di consolidare il cammino con una scelta da dichiarare davanti alla Comunità cristiana: continuare il percorso di catechesi, non più come “piccoli” ma responsabili in prima persona, identificandosi con Gesù dodicenne nel Tempio.

    Ed ecco che domenica alla Messa ragazzi e genitori si siedono insieme sulla stessa panca simbolicamente per “l’ultima volta”.

    I genitori accompagnano la scelta dei ragazzi “consegnandoli” alla guida di fratelli più grandi: gli educatori. Sono ragazzi 18enni che stanno facendo il proprio cammino di fede e si rendono disponibili per fare un tratto di strada insieme ai più piccoli. Non tanto come esempi di vita già matura ma come amici e compagni di strada che, avendo vissuto le stesse esperienze, possono aiutare nel cammino.
    Da qui, si entra ufficialmente a far parte del gruppo Preadolescenti, di coloro che si preparano alla Professione di fede.

    Ai nuovi preadolescenti, alle famiglie, agli educatori va il nostro augurio perché possano crescere nella santità quotidiana.

    Alla comunità cristiana chiediamo il sostegno con la preghiera.

    Barbara, ausiliaria diocesana
    Referente per la Pastorale giovanile Preadolescenti 1

  • Allenati alla pace

    Allenati alla pace

    Festa della Pace – Zona 5

    21 gennaio 2023
    Desio – Centro parrocchiale, via Conciliazione 15

    Programma

    • 15.30 accoglienza e introduzione
    • 16.30 ACR: giochi e laboratori
      Adulti: incontro con Fabio Pizzul
    • 18.30 preghiera con tutti i settori
    • 19.15 apericena in condivisione

    a seguire incontro per i giovanissimi con don Claudio Burgio

    Chi arriva in macchina può parcheggiare in via Grandi

    Viene richiesto un contributo di partecipazione di 1€ per ACR e giovanissimi, 2€ per adulti

    Suddivisione apericena ACR e adulti: salato (decanti di Vimercate e Monza), dolce (decanati di
    Carate e Seregno-Seveso), bibite (decanati di Lissone e Cantù). Giovanissimi secondo le
    indicazioni dei propri educatori.

    Per informazioni e iscrizioni:

    ACR: Andrea Formica 3452131719 o andrea.formica94@gmail.com
    Giovanissimi: Elia Gaviraghi 3201925338
    Adulti: Stefania Radaelli 3289136820 o sradaelli75@gmail.com

  • IN CAMMINO VERSO LISBONA 2023

    IN CAMMINO VERSO LISBONA 2023

    IN CAMMINO VERSO LISBONA 2023: per sopperire ai costi della GMG che si terrà a Lisbona nel 2023 i giovani della città di Desio stanno organizzando delle attività di autofinanziamento

    Dal 1 al 6 agosto 2023, con un anno di ritardo a causa della pandemia, la città di Lisbona ospiterà la 37° Giornata Mondiale della Gioventù, un momento di incontro e spiritualità organizzato per tutti i ragazzi e giovani di tutto il mondo.

    Anche i giovani di Desio vi prenderanno parte, un gruppo di oltre 40 ragazzi si sta preparando a partecipare. Partenza fissata per il 31 luglio 2023, pullman verso Lourdes e poi dopo Lisbona, un viaggio di oltre 2000 chilometri per andare incontro all’altro, per pregare insieme ai fratelli di tutto il mondo. Tutto molto bello, ma per andare bisogna anche coprire i costi del viaggio e della GMG, che non sono per niente indifferenti, soprattutto per un giovane che studia o che si è appena affacciato al mondo del lavoro.

    Allora cosa si può fare? La soluzione è l’autofinanziamento, attraverso alcune attività tra cui la vendita delle torte, l’organizzazione di serate e tornei ed altre attività i giovani si impegnano e dedicano il tempo per raccogliere e autofinanziare il loro viaggio a Lisbona.

    Qualcosa è già stato fatto, il 6 dicembre, fuori dalla basilica è stata fatta una prima vendita di, il 7 gennaio è stato organizzato un pomeriggio con tornei e aperitivo per i preadolescenti. Altre attività verranno fatto anche in futuro, come cene a tema, banchi vendita e molto altro.

    Alessio Malberti