Categoria: S. Giorgio
Notiziari parrocchiali Settimana Autentica
Per la Settimana Autentica, 28 marzo – 4 Aprile
San Giorgio
2021-03-28-pagina-san-giorgioSan Giovanni Battista
sg_2021-03-27Santi Pietro e Paolo
La Fonte
Fonte-12-2021.03.28San Pio X
Basilica SS. Siro e Materno
210328-CCammino-pag-4-BASNotiziari parrocchiali V° quaresima
Per il periodo 21 marzo – 28 marzo
San Giorgio
2021-03-21-pagina-san-giorgioSan Giovanni Battista
sgb-2021-03-21Santi Pietro e Paolo
La Fonte
Fonte-11-2021.03San Pio X
Basilica SS. Siro e Materno
210321-CCammino-pag-4-BASNotiziari parrocchiali IV° quaresima
Per il periodo 14 marzo – 21 marzo
San Giorgio
2021-03-14-pagina-san-giorgioSan Giovanni Battista
Santi Pietro e Paolo
La Fonte
Fonte-10-2021.03.14San Pio X
20210314_ComunitaInCamminoSPXBasilica SS. Siro e Materno
210314-CCammino-pag-4-BASNotiziari parrocchiali III° quaresima
Per il periodo 7 marzo – 13 marzo
San Giorgio
2021-03-07-pagina-san-giorgioSan Giovanni Battista
Giornalino-Comunità-SGB-2021-03-07Santi Pietro e Paolo
La Fonte
Fonte-9-2021.03.07San Pio X
Basilica SS. Siro e Materno
210307-CCammino-pag-4-BASNotiziari parrocchiali
Per il periodo 28 febbraio – 7 marzo
San Giorgio
2021-02-28-pagina-san-giorgioSan Giovanni Battista
Giornalino-Comunità-4Santi Pietro e Paolo
La Fonte
Fonte-8-2021.02.28San Pio X
210228-CCammino-pag-4-SPXBasilica SS. Siro e Materno
210228-CCammino-pag-4-BASComunità in cammino 14 febbraio 2020
Il papa e le crisi
I papi parlano a tutti.
Una volta all’anno parlano anche ai diplomatici accreditati presso la S. Sede
affinché non solo loro e i loro governi, ma tutti possano riflettere sull’attuale
situazione. Ricevendo l’8 febbraio scorso gli ambasciatori papa Francesco ha approfondito le principali crisi in atto, già da altri evocate e condivise: sanitaria, ambientale, economica e sociale.Poi però ha aggiunto: «Le criticità che ho fin qui evocato pongono in rilievo una crisi ben più profonda, che in qualche modo sta alla radice delle altre, la cui drammaticità è stata posta in luce proprio dalla pandemia. È la crisi della politica (…). Uno dei fattori emblematici di tale crisi è la crescita delle contrapposizioni politiche e la difficoltà, se non addirittura l’incapacità, di ricercare soluzioni comuni e condivise ai problemi che affliggono il nostro pianeta (…). Mantenere vive le realtà democratiche è una sfida di questo momento storico, che interessa da vicino tutti gli Stati: siano essi piccoli o grandi, economicamente avanzati o in via di sviluppo».
L’Italia sta dimostrando in questi giorni quanto siano gravi i pericoli connessi alla crisi della politica e della democrazia e quanto sia necessario un nuovo stile di rapporti per superarla. Talvolta si dice che i cittadini hanno i governanti che si meritano – specchio delle loro virtù ed egoismi – e talaltra si afferma il contrario. Al di là dei modi di dire, spesso approssimativi nelle loro semplificazioni, tutti sono chiamati a un nuovo e serio senso di appartenenza e di solidarietà.
don Gianni
(altro…)Comunità in cammino 7 febbraio 2020
Il peccato e l’infallibilità
Se si parla di peccato, pare di usare un linguaggio retrogrado e moralista. Accusarsi di qualcosa – nel confessionale o davanti a un tribunale – sembra un atto di debolezza e d’altri tempi. Se in predica si cita il peccato si coglie l’imbarazzo dei presenti per un tema apparentemente fuori moda. Apparentemente: se infatti si deve valutare un evento sociale, un’azione politica, una resa scolastica, un problema di famiglia o di lavoro, i “pubblici ministeri” pronti all’accusa si moltiplicano a mostrare lacune, carenze e peccati altrui. Secondo taluni confessori, non mancano coloro che nel segreto del sacramento confessano sì i peccati, ma quelli degli altri. Sembra quasi che una certa mentalità induca a un impietoso giudizio sul prossimo, sugli altri, sulla classe dirigente, sui professionisti, sulla Chiesa ecc. e nello stesso tempo proclami una sostanziale infallibilità soggettiva. Come per i classici bambini dell’asilo, colpe e responsabilità sono sempre di altri («non sono stato io, è stato lui, o lei»): nella politica come nello sport, nella professione come in famiglia, negli uffici pubblici e nelle riunioni di condominio (e tra presunti amici). Difficile anche, a questo punto, chiedere scusa: l’infallibile non lo fa.
In una società competitiva dove c’è sempre da vincere qualcosa a scapito di altri, l’umiltà non è virtù apprezzata, o lo è solo finché non diventa così controcorrente da diventare fastidiosa. E la pratica dell’esame di coscienza – davanti a Dio e agli uomini – meriterebbe di essere ancora insegnata e praticata.
don Gianni
(altro…)Comunità in Cammino – 31/01/2021
Orizzonte o passatempo
I professori raccomandano ai genitori di «seguire i figli» nello studio, sorreggendone le motivazioni e tenendo sotto controllo i comportamenti. Gli allenatori insistono con i genitori affinché ogni giorno ci sia per i figli uno spazio di attività fisica mirata così che siano sempre atleticamente preparati alle sfide che li attendono. Qualcosa di analogo viene richiesto dagli insegnanti di danza, di musica, di lingua straniere, di antiche e nuove arti espressive.
I ragazzi e le ragazze sono lo specchio della vita familiare: motivazioni ad agire, organizzazione del tempo, modifica dei comportamenti, allargamento di relazioni e interessi.
Anche catechisti e catechiste chiedono ai genitori di interessarsi agli argomenti trattati durante gli incontri e di prevedere la partecipazione ai momenti di preghiera della comunità, primo tra tutti la Messa domenicale. Potrebbe sembrare che la vita cristiana si affianchi a tutto il resto in una via intermedia tra scuola dell’obbligo e coltivazione di graditi passatempi.
In verità la famiglia credente non è chiamata a vivere la fede come un argomento tra i tanti o semplicemente come occasione di inserimento sociale. La fede non è un prodotto o un hobby – e nemmeno un obbligo–, ma l’orizzonte stesso della vita. Un orizzonte non astratto, ma bisognoso di tempi e spazi per maturare. Quelli della preghiera in famiglia, dell’educazione alla carità, della condivisione dello stile di vita secondo il Vangelo, partendo dall’insegnare a riconoscere la persona di Gesù come essenziale per l’esistenza di ciascuno e della famiglia stessa.Il pensiero della settimana
Festa della Santa Famiglia
“Gesù stava loro sottomesso”
Celebrando la festa della Santa Famiglia di Nazareth, la nostra riflessione si sofferma su una istituzione fondamentale sia della Chiesa che dello Stato. La Bibbia per prima sottolinea l’importanza di questa istituzione. Il 4°comandamento “onora il padre e la madre”, che regola i rapporti familiari, è l’unico cui è annessa una benedizione.
La Famiglia, scaturisce dalla volontà esplicita di Dio nel suo creare l’uomo e la donna, a sua immagine, cioè capaci di amarsi così da essere una “carne sola” e di essere suoi collaboratori nel dare la vita.
Dio ha voluto che l’amore coniugale fosse segno del suo amore per l’uomo: totale, fedele, gratuito, fecondo.
Perché la famiglia realizzi il progetto originario, il primato deve essere sempre di Dio. Il primo impegno deve essere quello di riscoprire la sua volontà, i suoi progetti su noi e sui nostri figli. Nell’adesione da parte di tutti alla volontà di Dio sorge in famiglia una vera comunità, come quella di Nazareth, dove ci si ama non per interesse, ma gratuitamente; in cui non ci si arrabbia se non ci si capisce, ma si ricerca insieme il disegno di Dio, in cui l’autorità non è potere che schiaccia, ma servizio alla crescita delle persone, in cui l’essere sottomessi, come Gesù, non è visto come impoverimento, ma
come condizione per crescere in “sapienza e grazia”. Sia così per tutte le nostre famiglie.
don Alberto Barlassina
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